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Relazioni interpersonali  e modalità comunicative
a cura di Mary Nicotra


02 novembre 2002

il Forum Sociale  Europeo? di Mary Nicotra


 Le informazioni che riceviamo circa gli eventi degli ultimi giorni dello scenario politico internazionale e le polemiche che ruotano intorno al Forum Sociale Europeo sono così disorientanti che rischiano di farci perdere di vista che cosa è l’evento in sé  e  nei suoi contenuti ideologici.


Alla domanda  cos'è il Forum Sociale Europeo, alcune persone che ho incontrato per strada, amici e conoscenti hanno dato  risposte  confuse ed elusive.

Le discussioni  sono  scivolate su argomentazioni che facevano leva sugli stereotipi che necessariamente si costruiscono  per semplificare e attribuire un significato a ciò che non si conosce. Quelli  del Social Forum sembravano altri, estranei, che non li riguardavano da vicino ... le informazioni di cui disponevano erano frammentate, le stesse che si leggono distrattamente sui quotidiani. 


Ma cos'è il Forum Sociale Europeo e perché andarci? 

 

Il Social Forum Europeo è  alla sua prima edizione e l'appuntamento è a Firenze dal 6 al 10 di Novembre 2002

E' un appuntamento antiliberista, contro la guerra, antirazzista, per una nuova democrazia e nuovi diritti di cittadinanza. 

Il suo profilo politico è riprodotto nello svolgimento del programma che si basa su tre assi tematici di fondo: il liberismo, la guerra e la democrazia.

 

Il programma prevede una grande quantità di dibattiti, eventi culturali, teatro, musica, cinema, letteratura, incontri pubblici di personalità della cultura e dello spettacolo.
Sarà il primo incontro continentale dei movimenti sociali .

Firenze si trasformerà in quei giorni in un gigantesco spazio pubblico di discussione e di  incontro per la costruzione di reti europee, di promozione di campagne e iniziative. 

Verranno messi in comune linguaggi e pratiche diverse: la partecipazione popolare, la cultura, la discussione politica, le pratiche di rete e quelle di genere.

Obiettivo del Forum è rafforzare l'alleanza europea per i diritti, contro il neoliberismo e la guerra.
In Italia fanno parte del Gruppo di Lavoro per il FSE tutte le organizzazioni e le reti che partecipano al processo del Forum Sociale Mondiale, tra cui :
Movimento dei Forum Sociali, Tavola della Pace, Rete Lilliput, Attac, Disobbedienti, Marcia mondiale delle donne, Lila, Fiom-Cgil, Cobas, Sin-Cobas, ICS, Arci, Legambiente, Movimento Antagonista Toscano, Rifondazione Comunista, Sinistra Giovanile, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Giovani Comunisti/e, Beati costruttori di pace, Bastaguerra, Tavolo dei migranti, Lunaria, CTM, Sdebitarsi, Osservatorio Balcani, Liberazione, Carta, Movimento Federalista Europeo e molti altri. La Confederazione Europea dei Sindacati (a cui aderiscono in Italia CGIL-CISL e UIL).


Per cinque giorni, si incontreranno a Firenze tutte e tutti coloro che credono di poter essere soggetti  attivi  nella costruzione di un mondo che valorizzi la pace, il rispetto dei diritti umani e sociali e il rispetto della differenza lottando contro la globalizzazione neoliberalista,  la guerra,  il razzismo. 

Donne e uomini, dunque.

Pacifisti, intellettuali, ambientalisti, operatori del commercio equosolidale e dell'economia sociale, attivisti, militanti, volontari, operatori provenienti da tutti i paesi d'Europa, dell'Est e dell'Ovest. 

L'evento principale sarà rappresentato da un grande corteo contro la guerra che si terrà sabato pomeriggio 09 novembre. 
A fianco del programma ufficiale,  Firenze in quei giorni vedrà una grande quantità di iniziative di dibattito, di incontro, manifestazioni e azioni di vario genere organizzate in autonomia da singole organizzazioni e coalizioni, ognuna delle quali ha sottoscritto il patto per il rispetto delle persone e della città. 
Sono previsti anche diversi appuntamenti seminariali organizzati da associazioni e gruppi di donne  e gltq, il cui programma è al fondo dell'articolo.  Tutte le informazioni sul FSE sono disponibili 
sul sito ufficiale del SFE www.fse-esf.org


Mi auguro che questo evento così importante e democratico abbia la possibilità di essere e sia lasciato in pace anche nel tempo dell’imprevedibile in cui viviamo. Io voglio sperare davvero che un altro mondo è possibile. So che siamo in tante/i a volerlo e questo mi conforta.


Mary Nicotra

 

 

European Social Forum
Firenze, 6-10 novembre 2002



Seminari di donne e non solo


Giovedì 7 novembre, Fortezza da Basso


Ore 14,30-17,30
 L’autodeterminazione delle donne fra divieti, integralismi religiosi, nuove tecniche di riproduzione assistita e mercificazione del corpo (Marcia delle donne)

Con Maria Grazia Campari, Maddalena Gasparini, Marcella Guell, Jocelyne Fildard * Sala Basilica

 Per un’Europa disarmata e neutrale contro la guerra (Convenzione permanente di donne contro le guerre) *** (v. allegato) * Attico 26

Ore 17,30-20,30

Politica del vivere / Vivibilità della politica 

*** (v. allegato)
Con Alessandra Mecozzi, AnnaMaria Crispino, Bianca Pomeranzi, Carla Quaglino, Chiara Lasala, Gabriella Rossetti, Lea Melandri, Liana Borghi, Manuela Fraire, Marguerite d’Huart, Maria Grazia Campari, Maria Luisa Boccia, Maria Nadotti, Marina Pivetta, Paola Melchiori, Paola Redaelli, Raffaella Lamberti, Sabina Petrucci, Svetlana Alexievitch * Attico 26

E inoltre

Ore. 14,00 - 17,00 presso il Circolo Arci Isolotto, 

Via Maccari 114 

Nessi mancanti: il femminismo e la resistenza globale (Next Genderation)
*** (v. allegato)
Con Rutvica Andrijasevic, Sarah Bracke, Cristina Gamberi, Marta Garro, Anna Rapazzo

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Venerdì 8 novembre Fortezza da Basso

Ore 9,30 Palacongressi


 Donne e uomini: un conflitto necessario per un futuro comune 
Con Christine Delphy, Sianou Fotini, Pragna Patel, Laura Gonzales de tabarri, Wanda Nowizka, Lidia Cirillo 

Ore 14,30-17,30

 "Prospettive di genere: divisione etnica del lavoro e rapporti di potere" (Punto di Partenza)* Sala Volta


Con Domitila Barrios de Chungara (Bolivia), Sandra Gil (Argentina/Spagna), Ynes Gerardo (Dominicana/sans Papers Svizzera) e altre

 Prostituzione tra schiavitù e scelta

 (Marcia delle donne)
Con Malka Marcovich, Fatima Ayache, Pia Covre, Chryssoula Steka *Arsenale superiore 2

Donne e sindacalismo 

(Intersindacale donne) *Palaffari 30


 Sfruttamento manodopera femminile nel Sud del mondo 

(Sweated Sisters) *Terra 19


 Identità delle donne nei Balcani 

* Lorenese Superiore 40


Ore 17,30-20,30 - Aula Palaffari 23 

"Che il futuro non ci sia indifferente" Lesbiche & Gay & Trans: prospettive culturali, pratiche politiche. [ArciLesbica, Centro studi GLTQ, GTH do PSR (Portogallo), Ireos, Maurice, Mit] 

 Liana Borghi: Diritti sessuali e cultura della diversità.
 Titti De Simone: Costituzione europea e Carta dei diritti.
 Gigi Malaroda: Oltre la tolleranza per un progetto di liberazione.
Porpora Marcasciano: Transessuali, Transgender o Degenerate: i corpi del reato.
 Roberta Padovano: Pim Fortuyn, un caso?
Sergio Vitorino : Anticapitalismo queer.
Coordinano: Eva Mamini (ArciLesbica) & Riccardo Pieralli (Ireos)

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Sabato 9 novembre Fortezza da Basso

Ore 9 Sala Cavaniglia


 "Che il mondo non ci sia indifferente" Lesbiche & Gay & Trans: prospettive culturali, pratiche politiche.


1- La lotta contro l'omofobia e il neoliberismo - Paulo Jorge Vieira (Não Te Prives - Gruppo di Difesa dei Diritti Sessuali - Portogallo)
2- Il movimento LGBT e l'ordine morale e simbolico – Pascale Berthault (Francia)
3- Famiglie LGBT e omogenitorialità - Fabíola Neto Cardoso (Clube Safo - Portogallo)
4- Cittadini LGBT, discriminazioni sul lavoro e sindacati – Giorgos Taxidis (Initiative against the oppresion of homosexuals - Grecia)
5- Società sessista ed eterosessista e visibilita' lesbica - M.Cristina Gramolini (ArciLesbica - Italia)
6- Transessuali e diritti umani - Juana Ramos (Transexualia - Spagna)
Coordina: Marta (Gruppo Lesbico Femminista - Spagna)

Ore 10-13 
Dopo la marcia del 2000 quali strategie per le lotte delle donne in Europa? 

(Marcia delle donne) *Attico 24
Con Anne Leclerc, Amelia Tormo, Nadia De Mond


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Iniziative curate da Azione gay e lesbica fuori dalla Fortezza da basso


venerdì 8 novembre ore 11 – 17,00

Casa del Popolo “Il Progresso” – Via Vittorio Emanuele 235 - 15 minuti a piedi dalla Fortezza oppure Bus dalla Stazione Centrale n. 4 (direttamente al Progresso) e n. 20 (vicino, in Piazza Pietro Leopoldo)

LESBICHE, GAY E NEOLIBERSIMO
Se, come e perché il nuovo sistema economico e politico incide su i nostri stili di vita, i nostri corpi, la nostra socialità.
Interverranno al workshop
Antagonismo gay Bologna, Circolo Lesbico Drasticamente Padova, Circolo Maurice Torino, Circolo Pink Verona, C.C.O. Mario Mieli Roma, www.gayroma.it, MIT Bologna, Movimento Omosessuale Sardo, Open Mind Catania, Gruppo Lesbico Femminista Barcellona, Society Gay Albania …

venerdì 8 novembre ore 21, 30 – 01
Casa del Popolo di Settignano, p.za Tommaseo – Settignano (Fiesole)
El Baile Europeo, festa con musica dal vivo e Ravamarah d.j.
Ingresso Libero - bus 10 e 67 (da piazza San Marco)

Durante tutta la durata del Social Forum Europeo
Stand di Azione Gay e Lesbica in piazza della Repubblica – Firenze
con documenti, libri, riviste da tutto il mondo


sabato 9 novembre
ore 15

Partecipazione alla manifestazione europea contro la guerra
nello spezzone unitario delle organizzazioni lesbiche e/o gay e/o trans.

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ALLEGATO per il SEMINARIO
“POLITICA DEL VIVERE/VIVIBILITÀ DELLA POLITICA”


ORGANIZZATO A FIRENZE, IL 7 NOVEMBRE, IN OCCASIONE DEL FORUM SOCIALE EUROPEO.


In questa occasione vorremmo portare avanti la discussione e il confronto avviati a Roma nei giorni scorsi e allargarli alle tante donne che da tempo fanno opposizione alla “mobilitazione bellica”, di cui oggi sono espressioni la muta condiscendenza all’occupazione militare della Palestina, la messa a punto dell’aggressione all’Iraq, il silenzio sulla feroce strategia ‘preventiva’ inaugurata dal governo Putin.

Molte di noi sono da anni impegnate in pratiche ormai consolidate (come quella dell’interposizione pacifica nei luoghi del conflitto armato, della solidarietà con le popolazioni colpite dalla guerra), oppure esprimono il loro dissenso attraverso manifestazioni, dibattiti, attività di studio e informazione, instaurando un dialogo con donne per cui la guerra subita è una realtà quotidiana.

Ci chiediamo come mai questo tessuto ricchissimo di esperienze non riesca a coagulare un discorso che esprima il nostro sguardo, il nostro impegno, le nostre modalità di azione e sia capace di rompere la barriera della “neutralità” e della reticenza che avvertiamo nel pensare e nell’agire di tanti, uomini e donne, con i quali pure condividiamo il “no alla guerra”, al razzismo, al dominio del più forte, alle ingiustizie, a un modello di sviluppo di cui si vedono oggi chiaramente tutti gli esiti distruttivi.

Ci chiediamo anche, e ci pare urgente, se dalla riflessione su quelle esperienze sia possibile arrivare a individuare delle modalità per affrontare e combattere la violenza omicida che contraddistingue oggi le relazioni sociali e politiche evitando quell’“alienazione di sé”, del proprio sentire, che apre la strada a un’infinita serie di adattamenti, rinunce, omologazioni.

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*** Allegato: “NESSI MANCANTI: IL FEMMINISMO E LA RESISTENZA GLOBALE”

NextGENDERation è un network europeo di ricercatrici (circa 150) nell’ambito degli Women’s Studies e della teoria femminista, sia interne che esterne al contesto accademico. Il principale interesse del nostro lavoro è la produzione di un sapere critico che permetta la trasformazione della realtà esistente. Nel workshop che abbiamo organizzato, discuteremo i seguenti temi:

1. la neo-liberalizzazione dell’educazione universitaria in Europa. Gli interessi del mercato, infatti, sono sempre più all’opera nel plasmare le istituzioni che si occupano dell’educazione universitaria. Crediamo, però, che i saperi – per quanto riguarda la loro produzione e la loro trasmissione- debbano assumere un rilievo sociale ed essere capaci di apportare cambiamenti alla realtà in cui ci troviamo a vivere. Ci chiediamo come è dunque possibile trasformare le istituzioni accademiche in centri che siano propulsori di un sapere critico e resistente.

2. La produzione e la trasmissione del sapere critico sta avvenendo secondo differenti coordinate spaziali, differenti modalità e differenti velocità. All’interno degli spazi degli Women’s Studies e più in generale dei movimenti femministi europei, riscontriamo un’incapacità o una mancanza di volontà nel prendere in considerazione gli apporti e le analisi provenienti dagli altri movimenti sociali (come ad es. quelli dei migranti e dei rifugiati politici, o il movimento no-global contro il capitale neo-liberista). Il nostro desiderio è quindi quello di creare teorie e pratiche femministe che siano maggiormente aperte ad integrare la contestazione critica che è nata nelle lotte trans-nazionali (ne è un esempio la Marcia Mondiale delle Donne). Come possiamo agire per una ri-politicizzazione del movimento femminista e degli Women’s Studies in Europa, partendo dalla solidarietà con le donne attive nei movimenti di tutto il mondo contro il neo-liberismo?

3. All’interno del movimento no-global assistiamo ad una reale mancanza di prospettive ed analisi femministe. L’anti-capitalismo ortodosso NON ha bandito le relazioni di potere sessiste e razziste, come ben sappiamo dalle nostre lunghe battaglie. Il nostro punto di partenza è che le relazioni di potere sono interconnesse: la differenza sessuale si interseca con l’etnicità, la classe, la sessualità, la collocazione geo-politica, l’età. Questa consapevolezza si è formata, in modi differenti, all’interno di numerosi movimenti (quello femminista, quello dei migranti e quello post-coloniale) ed è necessario che sia valutato seriamente come fattore di resistenza globale all’interno del “movimento dei movimenti” per non riproporre dinamiche già esistenti di ingiustizia e per rendere un altro mondo veramente possibile. Come possiamo unire la resistenza globale con la politica femminista, post-coloniale e anti-razzista?

Nel nostro workshop questi temi saranno brevemente introdotti da tre attiviste che si occupano di queste questioni, per poi avere una discussione in gruppi più ristretti. L’obiettivo del workshop è quello di rendere visibile i nessi mancanti fra luoghi eterogenei di una resistenza potenziale, e di creare nuove alleanze che ci permattano di ri-costruire queste connessioni per le nostre lotte future.


Per contattarci:
Rutvica Andrijasevic: Rutvica.Andrijasevic@let.uu.nl-

Sarah Bracke: Sarah.Bracke@let.uu.nl
Cristina Gamberi: gambericristina@hotmail.com
Marta Garro: Marta.Garro@let.uu.nl
Anna Rapazzo: a.rapazzo@tiscalinet.it

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*** Allegato: “SEMINARIO DELLE DONNE CONTRO LE GUERRE IL 7 NOVEMBRE A FIRENZE”

La "Convenzione permanente di donne contro le guerre" terra' a Firenze nel corso del Forum Sociale Europeo un seminario - nel pomeriggio del giorno 7 novembre alla Fortezza da Basso - sul tema "Fuori la guerra dalla storia, fuori l'Europa dalla guerra" (i materiali preparatori sono su "Lisistrata" e su "Marea") per avviare la riflessione e l'azione perche' la politica militare dell' Europa sia la neutralita' attiva, con spostamento di grandi risorse dalle spese militari alla protezione civile al servizio civile e
alla difesa popolare nonviolenta.

Il seminario e' introdotto da Lidia Menapace; Imma Barbarossa (che con Lidia Menapace e Monica Lanfranco e' portavoce della Convenzione) illustrera' il suo testo sui diritti sociali in Europa. Seguiranno: Rosangela Pesenti (UDI) su come studiare la storia d'Europa scegliendo come asse i movimenti nonviolenti; Sandra Mecozzi (CGIL) Il sindacato soggetto politico nonviolento; Giusi di Rienzo (Finanza etica) Come "disarmare" la finanza; Nadia Cervoni (Donne in nero): le pratiche delle Donne in nero in e per un'Europa neutrale; Elettra Deiana (Deputata Prc, Forum delle Donne) una legge per la disobbedienza civile; Nella Ginatempo (Basta guerra), una Europa di donne e uomini fondata su una cultura economia politica di pace; Mercedes Frias (Nosotras) Una Europa accogliente e multiculturale.

Sono indicati gli interventi programmati: si potra' chiedere la parola in seguito sia per discutere che per aggiungere argomenti sul tema della pace e della guerra in relazione alla politica militare europea. La Convenzione e' molteplice nelle sue componenti, ma specifica nei contenuti, non e' una forma politica generalista.


* ringrazio  Liana Borghi per avermi  fornito il calendario delle iniziative qui elencate

 









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