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Nel 1095, con la bolla del 4 aprile, il papa Urbano
II
(l'ispiratore
delle Crociate) nomina per la prima volta Posada in
documenti ufficiali dell'Eta' Giudicale: la "corte" di Santo Stefano di
Pausade (popolarmente chiamata "sa
Cathedrale") era confermata fra le disponibilita' dei monaci benedettini
clunyacensi del convento di San Vittore di
Marsiglia, i "Vittorini". Nel 1088
era stato era stato Gregorio
VII a darla loro in concessione perche' divenisse sede
di priorato e ospedale.
La bolla di Urbano II merita una certa attenzione anche perche'
rilasciata in un momento in cui il papa poteva aver tempo solo per
cose di capitale importanza, durante il Concilio di Clermont-Ferrand
(.pdf)
e poco prima della Crociata per il Santo
Sepolcro, dunque si deduce che i benedettini, in una fase tanto
delicata, l'avessero inserita fra le loro richieste primarie.
Salvatore
Italo Deledda,
acutissimo storico sardo, si spinge a identificare
Posada con quella non accertata Phausania
che spesso compariva nei documenti dell'epoca come
centro degli interessi dei monaci benedettini e
dell'affermazione del loro potere temporale nell'Isola,
nonche' "caserma" teologica per l'opera di
evangelizzazione delle aree interne, presumibile sede di
diocesi. |
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Posada aveva dunque gia' assunto un ruolo importante nelle vicende
della Gallura.
E, grazie ai numerosi stagni, produceva molto sale, ricchezza dei
tempi.
Posada aveva comunque
rango sufficiente per potersi confrontare direttamente con Civita
(Olbia), capitale.
Al tempo dovevano sopravvivere
in buone condizioni le vestigia dell'antica Feronia,
probabilmente individuata in un'area in localita' Santa
Caterina, dove i benedettini avevano
costruito i loro edifici posadini.
Ad ogni modo e'
probabilmente in questo periodo,
al piu'
tardi
nella prima meta' del 1100,
che venne realizzato il
Castello della Fava. |
E'
il periodo in cui si costruirono la chiesa di
San Simplicio a Olbia (1113-1125) e il Castello
di Pontes a Galtelli', dove fu istituita la
diocesi.
L'istituzione
della diocesi di Galtelli' smembro' il
territorio distrettuale di Posada e questo frazionamento
origino' alcune
dispute non poterono esser risolte se non
nell'Ottocento, con il riscatto dei Feudi. Si creo' comunque una influenza piu' diretta di
Posada su Siniscola, Torpe' e Lode', e per
molto tempo le vicende di questi paesi viaggiarono assieme.
Il Castello della Fava dovette avere rapido successo, visto che
ben presto i Giudici di Gallura avrebbero alternato la loro residenza fra
Posada e Civita; e' da notare che cio' non accadeva certo per motivi di
sicurezza, poiche' sarebbero stati ben piu' protetti
all'interno del quadrilatero dei Castelli di
Terranova, Cabu Abbas, Padulacciu e Pedreso.
Ne' la presenza dei Giudici avrebbe potuto sortire effetti politici
poiche', come detto, si era appena avuto un riordino della diocesi
che escludeva la possibilita' di particolari influenze.
Forse poteva davvero essere la bellezza dei luoghi ad invitare a
questi soggiorni, ed e' probabile che si stia allora parlando di
villeggiatura d'altri tempi.
Posada, comunque, anche grazie alla frequentazione
dei Giudici, crebbe di importanza nei rapporti con i paesi vicinanti
rafforzando la sua posizione di capoluogo del distretto.
Pisa nel frattempo cominciava a subentrare ai
monaci vittorini nei possedimenti galluresi.
SEGUE
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