Non appena il Doria venne liberato, Eleonora
si rimise immediatamente in azione, organizzandosi di nuovo per l'attacco
che sarebbe iniziato l'anno dopo, nel 1391, e che
avrebbe riscosso un fulmineo successo, riprendendosi tutti i castelli che erano stati
in precedenza ceduti ai
catalani.
Quello di Posada fu ripreso probabilmente grazie alla
corruzione del Castellano Gil Ferrandez de Bilxes.
Sotto il profilo dell'amministrazione interna, nel 1392
Eleonora emanava frattanto la "Carta
de Logu",
una delle piu' antiche costituzioni europee e di fatto la
vera carta costituzionale dei sardi, che sarebbe stata la
legge fondamentale dell'Isola sino al Codice di Carlo
Felice (1827).
Il documento era una straordinaria novita' giuridica e conteneva
concetti ed istituti innovativi, certamente un passaggio fondamentale
nella storia dell'Isola, ma anche un punto di confronto per tutti gli
altri ordinamenti del tempo.
Sull'altro versante, la Casa di Aragona visse l'anno
dopo un momento di grande prestigio internazionale, con l'elezione
di Benedetto
XIII a
Papa di Avignone; al secolo era Pedro Martinez De
Luna, che qualcuno vuole imparentato con il
convinto De Luna dell'assedio di Oristano.
Eleonora mori', pure lei di peste, nel 1402, quando
gia' la sua figura era ammantata di ammirazione e rispetto anche da
parte degli stizziti avversari.
Brancaleone, succeduto nella reggenza per il solo tempo necessario a
raggiungere un accordo su chi avesse dovuto assumere l'interregno, continuo' la guerra, che
nel frattempo era
divenuta ormai insostenibile anche per la sua eccessiva durata.
Le controversie dinastiche, con
le conseguenti spiacevolezze, spinsero ben presto il Doria a rinchiudersi nel Castello di
Monteleone, a Castelgenovese; qui avrebbe potuto evitare di dover
constatare la differenza di levatura dei pretendenti alla successione di
Eleonora.
In Casa d'Arborea la successione fu infatti alquanto articolata,
interessando anche il ramo di Beatrice,
sorella di Eleonora; alla fine fu un nipote di Beatrice, Guglielmo
III visconte di Narbona, a diventare Giudice, ma nell'interregno, prima
che si potesse insediare un erede legittimo,
le funzioni furono assunte da Leonardo Cubello,
nipote di Mariano IV.
Di Guglielmo III, cosi' come del Cubello, si e' detto che fossero stati
designati ed eletti dalla Corona de Logu, ma l'assunto non e'
unanimemente condiviso.
Nel frattempo Martino il Giovane si
organizzava con serio impegno per una grande spedizione
di conquista dell'Isola, o perlomeno queste erano le notizie che faceva
giungere ad Oristano, non potendosi quindi escludere che si trattasse di
un bluff.
Il 1409 fu l'anno della
caduta: in gennaio Guglielmo III fu incoronato Giudice ed
in primavera vi fu un vano tentativo di pace che vide anche
Brancaleone Doria provare ad ottenere una pace separata
con i Catalani, ma fu nuovamente fatto prigioniero e stavolta, dopo poco,
mori' (e non pare accidentalmente). Pagava, il marito di Eleonora, il
tributo capitale per l'ingente somma dei danni che il battagliero regno della moglie
aveva arrecato alla Casa di Aragona.
Sentendo prossima la vittoria finale, e consci del fatto che con
Eleonora i sardi avevano perso anche la loro piu' brillante stratega,
gli Aragonesi non accettarono alcuno spunto di trattativa per una pace
e si disposero allo scontro. In giugno, il 30 giugno 1409, gli
eserciti si affrontarono in campo aperto a Sanluri. Per
Arborea fu qualcosa di piu' di una disfatta: Guglielmo III si
ritiro', Sanluri fu conquistata, dopo poco cadde anche
Iglesias.
Martino il Giovane mori' pero' di malaria nel momento di
sferrare l'attacco decisivo e Guglielmo III ne approfitto' per riparare poco onorevolmente in
Francia, nella sua Provenza, inseguendo il miraggio di un aiuto che di fatto non ottenne.
A corte nessuno ebbe capacita' ne' voglia di resistere oltre.
La capitolazione fu sottoscritta da Leonardo
Cubello (o Cubeddu) il 29 marzo del 1410 dinanzi a Pietro
Torrelles.
Il Cubello divenne marchese di Oristano e dei tre
Campidani; il Giudicato di Arborea, in assoluto l'ultimo Stato
indipendente della storia della Sardegna, rendeva l'Isola
dei Sardi, un tempo detta Ichnusa per la
sua forma rassomigliante un piede, solo un'orma di piede
straniero.
Oscura come un'ombra e schiacciata come un'orma.
E cosi' fu sempre da allora in poi.
Gli Aragonesi subito si cucirono addosso
un'immagine di pacificatori ed imposero una indubbiamente
superiore capacita' organizzativa, recuperando qualche
posizione di gradimento presso i sardi, che erano
stremati da quasi un secolo di combattimenti.
Nel frattempo la riorganizzazione dello stato catalano
subi' gli effetti dell'agitazione di una classe
aristocratica in fermento, inflazionata di nuovi feudi
concessi senza grande severita' (di qui nascono infatti
gran parte dei numeorsi titoli nobiliari sardi) da una
corona che dopo le crisi dinastiche tardo' ad ottenere dal
tiepido Guglielmo III, ora relegato in Sassari, la
definitiva rinuncia alle pretese di Arborea, che gli
poterono essere remunerate solo nel 1420.
Nel 1421
il nuovo re Alfonso V di Aragona celebro'
il primo parlamento di Cagliari.
SEGUE