Il 4 aprile 1297, per
trovare una soluzione diplomatica alla guerra dei Vespri (per il possesso della Sicilia), il
papa Bonifacio
VIII, con la bolla
"Ad honorem Dei onnipotenti Patris", si invento' dal nulla un fantomatico Regnum
Sardiniae et Corsicae, un titolo che non aveva
nessuna rispondenza ad effettive situazioni di potere, e
quindi concesse in feudo Sardegna e Corsica alla Casa di
Aragona di Giacomo II il
Giusto.
Assicurandogli per giunta una speciale licentia
invadendi ed il
suo augusto appoggio per il conflitto che ne
sarebbe inevitabilmente nato coi pisani, il papa rifletteva in realta'
sul fatto che i toscani stavano crescendo troppo in
fretta proprio ai confini dello Stato della Chiesa.
In cambio l'Aragona (o Catalogna) avrebbe rinunziato alle
pretese sulla Sicilia, rivendicazioni che erano sorte nel 1282 quando
Pietro III d'Aragona aveva conquistato l'isola
sottraendola agli Anjou, rassicuranti alleati del Papa.
Giacomo il Giusto pero'
doveva il suo soprannome ad una non comune avvedutezza:
prima di lanciarsi in una conquista non agevole e che
avrebbe potuto costar cara, preferi' intessere una rete
di relazioni diplomatiche che gli assicurassero l'isolamento
di Pisa e l'appoggio, specialmente in loco, ma anche in
Continente, degli alleati piu' opportuni.
Tra questi, il Papa (che del resto lo appoggiava anche in patria contro
le pretese dinastiche del fratello Federico) confermo' presto e volentieri il suo autorevole
avallo; in Sardegna invece il catalano ottenne l'appoggio
delle famiglie piu' prestigiose come i Malaspina ed i
Doria, in questo proteggendosi anche da eventuali mire di
Genova, potenzialmente un sempre
pericoloso nemico (e soprattutto dopo il 1299, quando la guerra
con Pisa si era conclusa con la cessione ai Liguri di molte possessioni
nell'isola). Nel 1308, poi, Genova si impadroni' con i Doria del
Giudicato di Gallura, rendendo la sua posizione ancora piu' influente
dinanzi al re di tutta l'isola.
Ma, meglio ancora, Re Giacomo ottenne l'appoggio di Ugone
II de Bas Serra, rispettato Giudice di
Arborea, al quale aveva colorato l'impresa delle tinte ideali e
retoriche della liberazione dall'oppressore pisano; non e' dato sapere
se Ugone avesse ben compreso che l'aragonese intendeva poi trattenersi.
Preparato quindi il terreno, tra il 1323
ed il 1326 la Gallura fu invasa dalle
truppe della Corona di Aragona al
seguito dell'infante Alfonso, che
insieme alle truppe di Arborea si occuparono di scacciare
gli ultimi pisani che vi si trattenevano.
Contemporaneamente tentarono di occupare anche la Corsica, l'altra isola
del regno, ma con minor fortuna.
Il Castello della Fava, ancora in mano ai Pisani,
secondo il Carta Raspi
resistette all'assedio del
1323 e
solo l'anno seguente
fu reso al Re d'Aragona. |
La parallela conquista di Cagliari
e' un'altra pagina importante della storia sarda anche
per gli effetti che ebbe sull'ordinamento della vita
civile.
Comunque, nel 1326 Pisa rinunzio' definitivamente alle sue pretese
sulla Sardegna.

Il "Regnum Sardiniae et Corsicae" voluto
da Bonifacio VIII circa 40 anni prima, aveva finalmente preso corpo; presto
avrebbe esposto il vessillo con i famosi quattro mori (1,
2).
SEGUE
sponsor

|
|
|