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quiArte
a
cura di Nino Lo Castro
L'anima
gioca tra luci e ombre: Caterina
Matricardi
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L'artista
Caterina
Matricardi è nata a Brescia dove ancora vive
e lavora. Negli anni 70 si è diplomata al
liceo artistico "Foppa" e si è poi
specializzata nel campo della grafica pubblicitaria
studiando con Bruno Munari alla Scuola politecnica
di design a Milano. Dopo aver concluso gli anni di
studio, Matricardi (a destra fotografata da Roberto
Covre) ha lavorato in diversi campi: per qualche
anno come grafico con uno studio proprio, poi ha
approfondito l'esperienza sul video grazie al
rapporto con Telepadana1, finché per qualche
tempo ha collaborato con un architetto. Oggi
è disegnatrice all'interno della casa
editrice "La Scuola". Il suo lavoro ha maturato una
coscienza artistica abbastanza tardi, ma da quando
ha cominciato a frequentare le prime collettive,
nel 1991, le sue opere sono entrate alla Sorbona di
Parigi (l'anno seguente), e a Berlino (nel '94).
Tutte le gallerie di Brescia che in quegli anni
proponevano artisti promettenti hanno esposto la
sua opera: la Multimedia nel 1993, nel '95 l'Aura,
e due anni più tardi Primo Piano. E' stata
inoltre invitata con altri artisti bresciani a
"Contemporanea 1+1" e "Controcanto", organizzate
nel comune di Verolanuova. La prima personale, da
lei stessa organizzata, è dello scorso anno,
quando, prima la sala Piamarta in San Faustino, poi
l'accademia Naba di Brescia, hanno ospitato Luce
silente: una raccolta fotografica di opere che
ritraggono la sua città attraverso una
poetica di grande modernità, giocata sulla
luce e su protagonisti inconsueti: gli arredi
urbani.
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Qui sopra a sinistra:
Al di là, 1994, fotografia e ferro. A destra:
senza titolo, 1999,tratto da "Luce silente".
Sotto: senza titolo,
1997.
Le
sue opere
Caterina
Matricardi afferma di essersi dedicata tardi
all'arte, coinvolta quasi per gioco da un suo amico
artista. Avendo partecipato ad alcuni concorsi
fotografici, spesso con ottimi risultati, i suoi
lavori sono molto legati a questo mezzo espressivo.
Nelle prime opere abbinava la fotografia a supporti
e inserzioni di materiali esterni, come cartone,
legno, polistirolo espanso o altro. Nel suo lavoro
di quel periodo non esiste un'unica tecnica, ma
è il modo di approcciarsi alle immagini che
la spinge a utilizzare questo o quel materiale. Le
opere della Matricardi non vogliono proporre una
chiave di visione della realtà, ma il suo
lavoro fotografico è costantemente alla
ricerca di immagini che aderiscano ai suoi stati
d'animo personali, o piuttosto a desideri non
codificati che prendono la forma degli oggetti
ritratti. Le sue foto si caricano di volta in volta
di significati differenti, a seconda dei diversi
sentimenti che accompagnano l'artista: si muovono
tra profondità e superficie, tra calma e
inquietudine.
Analizziamo ora brevenente le opere che sono
rappresentate in questa pagina. Nel lavoro Al di
là del 1994, presentato al castello di
Orzinuovi all'interno di "Territori", l'artista
bresciana propone la fotografia di una stanza in
prospettiva, chiusa dietro un'inferriata come se
raccontasse di un'attesa infinita. L'anno dopo,
insieme con Paola Sabatti Bassini, un'altra artista
bresciana della sua generazione, ha prodotto il
video Affezione.
I lavori del '97, Uomo con le mani,
Disperazione e Allucinato, sono
fotogrammi tratti dal film "Confortorio" del '92,
del regista italiano Paolo Benvenuti. In quel film
due ebrei condannati a morte, vengono sottoposti a
ogni genere di tortura da parte di alcuni frati,
per essere convertiti prima di morire. Gli ultimi
lavori sono quelli esposti l'anno scorso
all'interno di Luce silente, nei quali gli
arredi urbani e le luminescenze della strada
divengono i protagonisti dell'immagine. Brescia
è stata ritratta da Matricardi con una fine
poetica visiva: dalle luci e dalle oscurità
dei suoi paesaggi fotografici paiono scaturire
suoni sommessi o acutissimi, giocati dall'artista
tra le tonalità del bianco e nero.
Caterina
Matricardi vive e lavora a Brescia. Per
contattarla: e-mail catemat@ciaoweb.it.
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Dall'alto in basso:
Uomo con le mani , Disperazione e
Allucinato. Fotografie plastificate tipo
tela 25x80 cm, immagini tratte dal film
"Confortorio" del 1992.
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