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martedì 1 agosto 2000 |
Cronaca |
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La sera del 31 luglio, un giovane che passava per via
Bassiche ha trovato una neonata di chiara origine orientale.
La piccola, subito ricoverata al Civile, è stata
dichiarata in buona salute dai medici che l'hanno
ribattezzata Elisa. Il futuro della piccola sembrava
incerto, si parlava di affido ma, nel frattempo,
proseguivano le ricerche della madre naturale. La donna
infatti è stata ritrovata pochi giorni dopo a Torino
dove aveva denunciato la scomparsa della bambina. La
ragazza, una cinese di 20 anni, in realtà non voleva
sbarazzarsi della figlia ma, al contrario, se l'era vista
sottrarre perchè frutto di una relazione proibita,
avuta con il marito della cugina che la ospitava. La bambina
era stata abbandonata dai parenti per una questione
d'onore. |
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Metropolitana |
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L'Asm ha deciso di ammettere all'appalto-concorso per la
metropolitana leggera automatica di Brescia tutti e quattro
i raggruppamenti di imprese che avevano presentato domanda
entro il 31 maggio di quest'anno. Si tratta del consorzio
Brescia-Val (Fiat, Matra e gruppo Pisa) e dei gruppi
capitanati da Daimler-Chrysler rail systems di Pittsburgh
(Usa), Ansaldo Trasporti, Alstom Transport di Parigi. Ora i
concorrenti hanno sette mesi di tempo per presentare all'Asm
un progetto dettagliato con l'offerta complessiva
riguardante il tratto di 18 chilometri
Concesio-Fiera-Sant'Eufemia. La cifra di riferimento,
chiamata base d'asta, è di 1.130 miliardi di lire.
L'Asm prevede che la firma del contratto possa avvenire
verso la fine del 2001, l'apertura del primo cantiere agli
inizi dell'anno successivo, e la conclusione dei lavori
cinque anni dopo, cioè nell'aprile 2007. |
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Sport |
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Giorgio Corbelli, l'imprenditore bresciano presidente del
Napoli calcio e patron di Telemarket ha unilateralmente
rescisso il contratto che concedeva i diritti televisivi
della sua squadra a Telepiù (per 21,5 miliardi
all'anno), passando ai concorrenti di Stream per ben 60
miliardi all'anno. Un'operazione da 300 miliardi
complessivi, visto che il nuovo contratto scade nel 2005.
Telepiù ha presentato ricorso in tribunale chiedendo
di bloccare la nuova trattativa. |
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giovedì 3 agosto 2000 |
Ambiente |
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Il monte Maddalena, i colli S. Giuseppe e S. Anna, la
valle di Mompiano, il parco Castelli, il corso del fiume
Garza fino al Civile e ancora la zona di Costalunga, della
Bornata e l'area verde che da via Turati arriva sino a
Canton Mombello. Questa la zona che, nel territorio di
Brescia, costituirà il parco delle Colline, un parco
locale di interesse sovraccomunale. Con una variante al
piano regolatore vigente infatti, il progetto è stato
approvato dalla maggioranza nell'ultimo consiglio comunale
di Brescia. Ora devono trascorrere i 60 giorni per le
osservazioni dei cittadini e poi si potrà inoltrare
la richiesta di riconoscimento alla regione Lombardia che
dovrebbe anche concedere i contributi previsti per questo
genere di iniziative. Oltre al capoluogo, nella
realizzazione del parco sono coinvolti i comuni di
Botticino, Cellatica, Collebeato e Rodengo Saiano. Le
amministrazioni, che hanno firmato un accordo risalente al
1998, possono comunque agire autonomamente e decidere a
seconda delle proprie esigenze il perimetro della loro fetta
di parco. I contenuti del progetto, in verità, sono
ancora da delineare ma, in linea di massima, il parco delle
colline dovrebbe tutelare l'agricoltura, le vecchie cascine
da recuperare, i sentieri, oggi lasciati all'incuria, e la
salute del bosco. E la gestione? La Regione prevede che,
vista la partecipazione all'iniziativa di più comuni,
debba essere formato un apposito ente. Nulla sembra quindi
sbarrare la strada alla realizzazione del parco, anche se
alcuni problemi potranno arrivare dalla Provincia, governata
dal centro-destra. Il Polo infatti, preoccupato soprattutto
dalle reazioni delle associazioni venatorie, in consiglio
comunale ha votato contro il progetto. La Loggia però
non sembra darsene pena e, sicura di aver seguito tutte le
prescrizioni previste dalla legge, aspetta il via del
Pirellone. |
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Urbanistica |
Il consiglio comunale dà il via libera al quartiere di San Polino |
Il consiglio comunale ha approvato con il voto contrario
di Polo, Lega, An e Rifondazione il nuovo insediamento
edilizio che nascerà a San Polino (tra San Polo
vecchio e San Polo nuovo), nella zona Sud-Est della
città. Qui verranno costruite entro il 2004 ben 1.873
nuove abitazioni in regime di edilizia economico-popolare,
tra villette a schiera e condomini di sette, otto e 15
piani. Si tratta in pratica di far nascere un intero nuovo
quartiere nel quale è previsto l'insediamento di
almeno 7/8 mila abitanti. Altri 140 nuovi alloggi verranno
costruiti al Violino. Solo per l'acquisizione delle aree e
la realizzazione delle infrastrutture, il comune
spenderà almeno 70 miliardi di lire. |
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venerdì 4 agosto 2000 |
Sanità |
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Uno dei protagonisti della battaglia per la creazione a
Brescia di un nuovo ospedale per i bambini abbandona il
campo. Alberto Ugazio, direttore della clinica pediatrica
del Civile di Brescia e professore di pediatria
all'Università di medicina, lascia la nostra
città per passare al Bambin Gesù di Roma. Il
trasferimento da un'ospedale all'altro è definitivo e
scatterà dal 1° ottobre, mentre
dall'università Ugazio ha ottenuto un anno di
aspettativa non pagata. Il professore, considerato un
luminare della pediatria e pioniere dei trapianti genetici
nell'utero, lascia un vuoto pesantissimo nella Fondazione
per il nuovo ospedale dei bambini (quello che dovrebbe
essere costruito a Mompiano su un terreno donato dalle
Ancelle della Carità). Ugazio era infatti l'unico
candidato alla direzione dell'ospedalino e molta della
credibilità del progetto della Fondazione si basava
proprio sulla sua presenza e sul suo autorevole nome. |
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sabato 5 agosto 2000 |
Vincite |
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Non è stato realizzato alcun 6, ma un gruppo di 16
amici di Clusane d'Iseo ha messo a segno un fortunatissimo
5+1. La schedina, un sistema che ha realizzato anche quattro
5 e diversi 4, vale 11 miliardi e 700 milioni circa, ed
è stata giocata al Bar Tris di Clusane d'Iseo,
nell'unica ricevitoria del paese posta proprio sulla strada
provinciale, via Risorgimento. La caccia ai vincitori non
è durata a lungo: sono stati ben presto individuati
poiché si tratta di un gruppo di scommettitori della
zona che da tempo giocavano questo sistema. A ognuno dei
fortunati toccherà un assegno di oltre 700 milioni.
Questa la combinazione vincente: 23 - 36 - 56 - 78 - 80 - 83
- numero jolly 40. |
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domenica 6 agosto 2000 |
Cronaca |
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La tragedia è avvenuta nel pomeriggio: Aldo Dadda,
55 anni, titolare della pasticceria Capriccio di Manerbio,
era alla guida del mezzo; accanto a lui la moglie Antonietta
Marchese, 48 anni, e il figlio tredicenne Roberto. Mentre
percorreva la discesa dello Stelvio sul versante trentino,
giunto all'altezza del 33esimo tornante, il camper è
sfuggito al controllo, precipitando per 30 metri da una
scarpata e schiantandosi sul fondo. La causa dell'incidente
è stato un guasto al sistema frenante messo a dura
prova dal ripido tratto stradale. Quando sono arrivati i
soccorsi, per Aldo Dadda non c'è stato niente da
fare; feriti anche gli altri due componenti della famiglia,
ricoverati negli ospedali di Merano e Silandro. Madre e
figlio però se la caveranno. |
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Carlo Suardini, 45 anni, titolare di un'officina a Endine
Gaiano, nella notte ha sentito alcuni rumori nella sua
abitazione di via Panoramica 3, a Paratico, e ha visto due
ladri che fuggivano. Afferrata una doppietta li ha inseguiti
fino in strada e ha fatto fuoco due volte. Colpito da una
rosa di pallini, è rimasto ferito un ragazzino di 12
anni, di origine albanese, mentre il complice è
fuggito. Suardini sostiene di aver sparato accidentalmente
essendo scivolato. Il ragazzino è arrivato di corsa
fino a una birreria di Paratico, nella quale ha ricevuto i
primi soccorsi. Poi è stato ricoverato all'ospedale.
Il ladruncolo faceva probabilmente parte di una banda di
albanesi specializzati in furti nelle case. La questione si
è complicata quando alcuni amici di Suardini, nel
frattempo messo agli arresti domiciliari, hanno deciso di
sviare le indagini, lasciando nel giardino della sua
villetta, proprio in un punto già perlustrato dai
carabinieri, una pistola. Inutile dire che questo gesto non
ha per nulla migliorato la posizione di Suardini e ora anche
tre dei suoi amici sono indagati per avere ostacolato le
indagini. Il giovane albanese, inoltre, non appena si
è sentito meglio, è fuggito dall'ospedale di
Bergamo facendo perdere le tracce. Carlo Suardini è
in attesa di processo per tentato omicidio. |
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mercoledì 9 agosto 2000 |
Cronaca |
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Colpo grosso mercoledì pomeriggio alle 15,30 alla
Cassa rurale di Darzo e Lodrone di piazza Marconi a
Bagolino. Due uomini mascherati con parrucche e armati di
pistola hanno fatto irruzione in banca facendo razzia dei
soldi contenuti nella cassa. Chiusi i due impiegati e due
clienti in uno stanzino, i rapinatori, che parlavano con un
forte accento bresciano, se ne sono andati con una Fiat Uno
risultata rubata e ritrovata a poche centinaia di metri
dall'istituto di credito. Poi, probabilmente a bordo di una
moto, hanno fatto perdere le tracce. Il bottino è
ingente: circa 100 milioni di lire. |
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giovedì 10 agosto 2000 |
Urbanistica |
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A riqualificare e ristrutturare molti vecchi edifici del
Carmine doveva essere il Comune di Brescia. Invece lo
faranno i privati. E' infatti saltato l'accordo, siglato
esattamente un anno fa, tra il Comune e la famiglia Tinti,
proprietaria di cinque immobili semi-fatiscenti, ma tutti
collocati nel vecchio quartiere del Carmine, per un totale
di 6.400 metri quadrati e 90 appartamenti. A portare a casa
il pacchetto è stata l'impresa Fratelli Garatti, che
ha già aperto un cantiere in via Capriolo. Saranno
così i privati a mettere le mani su questo blocco di
abitazioni che, se rimesse a posto dal comune, sarebbero
state ristrutturate in regime economico popolare e avrebbero
potuto essere affittate a vecchi abitanti della zona. Ma
dalla Loggia fanno sapere che la famiglia Tinti poneva
condizioni troppo onerose e inaccettabili per il comune.
Evidentemente non per i privati. |
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venerdì 11 agosto 2000 |
Cronaca |
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Puntavano a sorprendere un gruppo di latitanti bresciani
ricercati per vari reati e appartenenti alla gang Strambini
della Valtrompia, invece nella rete è finito un
bergamasco ricercato per rapina e porto d'armi abusivo. Con
lui, a Jerez de la Frontera, nella zona di Malaga, sono
stati catturati tre bresciani incensurati ma in possesso di
documenti falsi. Il gruppo è stato sorpreso dai
carabinieri del Reparto operativo della nostra città
in trasferta in terra spagnola, che hanno agito in
collaborazione con la polizia locale. In carcere in attesa
di estradizione è finito Gian Luigi Pisoni,
bergamasco di 42 anni che deve scontare 16 anni e tre mesi
di reclusione. L'uomo, secondo gli investigatori, è
legato a esponenti della banda Facchinetti, attiva in
Lombardia negli Anni 80. Insieme con lui sulla costa iberica
i carabinieri hanno trovato anche tre giovani della nostra
provincia: il lumezzanese 27enne Marco Notarangelo, Cristian
Boifava di Gavardo, 26 anni, e Ivano Gorni, 23 anni, di
Botticino. Anche i bresciani, senza pendenze in Italia, sono
finiti nelle carceri locali per ricettazione, furto,
resistenza e lesioni. I quattro, accortisi di essere
braccati dagli agenti, hanno tentato di fuggire a bordo di
una Golf, che è stata speronata con un'altra auto
dalla polizia spagnola. |
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Arriva in banca mentre c'è la rapina: gli rubano 140 milioni |
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Stava tranquillamente andando in banca a versare 140
milioni in contanti, quando, nell'entrare, ha incrociato tre
rapinatori che uscivano dopo aver svuotato le casse. I
malviventi hanno notato la grossa busta gialla che l'uomo
teneva in mano e se la son fatta consegnare sotto la
minaccia delle armi. Vittima di questo sfortunatissimo
scherzo del destino un imprenditore (il nome non è
stato fatto) che di venerdì pomeriggio ha avuto la
sventura dei recarsi alla filiale della Rolobanca di viale
Venezia per portare al sicuro quei soldi contanti. Ma nella
banca avevano appena messo a segno un colpo tre uomini con
il volto coperto che, con pistole e taglierino, si erano
fatti consegnare 65 milioni dagli impiegati. Nell'uscire
hanno quindi messo le mani su altri 140 inaspettati
milioni. |
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sabato 12 agosto 2000 |
Cronaca |
Traffico di droga e armi coi Balcani: due bresciani nella rete |
La banda si muoveva sull'asse Bergamo-Brescia-Trieste: i
suoi componenti compivano grosse rapine a furgoni
portavalori e investivano il bottino nel traffico di droga e
di armi. Non i soliti rapinatori di provincia, dunque, ma
una vera e propria organizzazione con base dalle nostre
parti e solidi agganci nei Balcani. Da qui provenivano la
droga e le armi, che venivano utilizzate in proprio oppure
vendute alla malavita della Lombardia. La polizia ha
arrestato sei componenti della banda, tra i quali anche due
bresciani: si tratta di Giorgio Gipponi di Poncarale e di
Isidoro Girelli di Castelmella. I bresciani sono stati presi
a Trieste insieme con altri due uomini, proprio mentre
stavano per ritirare una fornitura di armi caricata su una
vecchia Mercedes, nella quale erano nascosti anche cinque
chili di eroina purissima. L'auto carica di merce scottante
proveniente dai Balcani era stata parcheggiata qualche
giorno fa in una strada appartata nei pressi del valico di
Farneti, in attesa che gli acquirenti passassero a
ritirarla. Ma quando il quartetto di bresciani e bergamaschi
si è presentato all'appuntamento, ha trovato ad
attenderlo la polizia. Altre due persone sono state
ammanettate a Bergamo dove, nel corso di alcune
perquisizioni, è stato trovato il grosso
dell'arsenale della gang, composto da pistole, fucili a
pompa e d'assalto, mitragliette, mitragliatori e altre armi
da guerra con munizioni di tutti i tipi. |
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Era ricercato da quattro mesi ed è stato preso
grazie alla sorveglianza discreta che i carabinieri
esercitavano sui suoi famigliari e sulla loro abitazione.
Girolamo Zane, 38 anni, accusato di aver fatto parte del
commando che il 29 marzo scorso diede l'assalto alla filiale
Bipop di Chiari, è stato catturato nella sua casa di
Portese del Garda dove si era recato per salutare e fare gli
auguri di compleanno alla figlioletta di cinque anni in
partenza per il mare, confidando in un allentamento della
sorveglianza alla quale erano sottoposti i suoi parenti. Ma
non è riuscito a sfuggire all'arresto. Quattro mesi
fa, durante la sparatoria seguita all'assalto alla banca di
Chiari, erano rimasti feriti due carabinieri: Zane (scoperto
grazie alle riprese di una telecamera a circuito chiuso) era
insieme con due complici, che ancora non sono stati
identificati. |
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domenica 13 agosto 2000 |
Cronaca |
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Cristian Mesa, un ragazzo di 20 anni di Ghedi, era
militare di leva presso il reggimento del Genio ferrovieri
di Castelmaggiore, nei pressi di Bologna. Grazie a qualche
giorno di licenza era arrivato sulla riviera con alcuni
amici, alloggiando in un albergo di Riccione. Sabato notte
era in pista alla discoteca Gheodrome di San Mauro mare, una
delle più grandi e conosciute della zona. Verso le 3
di domenica mattina, improvvisamente, Cristian è
crollato a terra entrando in coma irreversibile. Ha perso la
vita per un improvviso malore: per lui non sono serviti i
soccorsi prestati nel locale, e neppure l'immediato
trasferimento all'ospedale Bufalini di Cesena, dove è
deceduto poche ore dopo il ricovero. Dopo aver effettuato
l'autopsia i medici hanno dichiarato che il ragazzo è
morto per aver ingerito una o più pastiglie di
Ecstasy, la micidiale droga sintetica che ha già
mietuto molte vittime soprattutto tra i giovanissimi. Non si
sa ancora chi abbia venduto al ragazzo le pastiglie
incriminate ma si presume che provenissero dalla provincia
di Brescia, per questo è la procura della nostra
città ad occuparsi del caso. |
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Urbanistica |
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Dei 19 progetti presentati, ne sono stati scelti cinque.
Alla fine la spunterà uno solo e sarà quello
lo studio sul quale si baserà la realizzazione a
Brescia 2 del nuovo parco Tarello, nella zona posta ai due
lati del cavalcavia Kennedy. La fase progettuale sta quindi
arrivando alle battute finali dopo che la commissione di
valutazione del Comune di Brescia ha "scremato" le varie
proposte presentate da ingegneri, architetti e urbanisti,
lasciandone in lizza solo cinque. Ora i prescelti hanno
tempo fino all'11 dicembre per consegnare un dettagliato
piano comprendente anche un'offerta economica. Tra via
Malta, via Nenni, via Cefalonia e via Sardegna
nascerà quindi un parco pubblico che si
svilupperà su un'area di 74 mila metri quadri. Su due
lotti, per complessivi 94 mila metri quadri ai due lati di
via Sardegna, sorgeranno invece insediamenti commerciali e
residenziali. Infine, ancora verde pubblico in un'area di 36
mila metri a sud di via Cefalonia. |
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lunedì 14 agosto 2000 |
Metropolitana |
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Il Comitato per il referendum sulla metropolitana leggera
di Brescia (il cosiddetto metrobus) comincia la raccolta
delle firme. L'iniziativa è infatti stata dichiarata
ammissibile dall'apposito organismo comunale. A partire da
oggi, quindi, si potrà sottoscrivere l'iniziativa in
tutte le nove circoscrizioni cittadine, durante l'orario
d'ufficio, presentandosi con un documento d'identità.
A settembre, verranno anche allestiti dei banchetti nei
quartieri. Per il referendum sono necessarie 10 mila firme
che, per avere una qualche efficacia, dovranno essere
raccolte in tempi stretti. Infatti il progetto della
metropolitana bresciana, nonostante l'opposizione degli
ambientalisti, procede a grandi passi e attualmente è
in attesa della valutazione di impatto ambientale richiesta
dalla regione Lombardia il cui parere dovrebbe essere reso
noto entro il gennaio 2001. Risolto questo, che sarà
probabilmente solo un passaggio formale, si potrà
procedere all'appalto dei lavori, per il quale sono
già in corsa quattro consorzi d'imprese. Se le
iniziative degli oppositori non andranno a buon fine, i
cantieri per l'esecuzione della metropolitana (che prevede
una spesa di 1.100 miliardi di lire) apriranno nel 2002. |
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mercoledì 16 agosto 2000 |
Ambiente |
La Provincia dice no alla terza linea del termoutilizzatore Asm |
Probabilmente i lettori più attenti all'ambiente
si ricordano bene le promesse di municipio e Asm. Quando era
necessario convincere la gente ad accettare senza timori il
termoutilizzatore di via Codignole (quello che produce
calore ed energia bruciando rifiuti), durante le numerose
assemblee organizzate con la cittadinanza, soprattutto nella
zona Sud della città, gli uomini del comune di
Brescia e dell'Azienda municipalizzata giuravano che mai
sarebbe stata costruita la terza linea del termoutilizzatore
per aumentare la portata del forno e la quantità di
materiale bruciato. E rispondevano con aria offesa
all'incredulità dei cittadini: tutto si sarebbe
fermato lì, alle due linee del primo progetto.
Ebbene, naturalmente si trattava di promesse da marinaio
visto che ormai la terza linea si appresta a divenire
realtà. Che cosa significa? Che alle due linee
già esistenti attraverso le quali passano circa 266
mila tonnellate di rifiuti all'anno, ne verrà
aggiunta una terza per bruciare le biomasse, ciè gli
scarti biologici come quelli della vendemmia e della
distillazione (vinacce), quelli delle cartiere, fanghi dei
depuratori, scarti degli oleifici e cascami vari. Insomma,
grazie a questa linea l'Asm, che già cerca rifiuti
fuori provincia, si appresta a fare della nostra
città la pattumiera del Nord Italia. Con buona pace
delle promesse. Il Comune, maggiore azionista dell'azienda,
sembra subirne passivamente le strategie: ha nominato due
ingegneri (Roberto Maviglia e Filippo Mutti) come tecnici di
propria fiducia all'interno del pool di esperti che
dovrà presentare in Loggia una relazione sul progetto
della terza linea. Quella, lo ricordiamo, che mai sarebbe
stata fatta. Di parere opposto, per fortuna, la Provincia la
cui posizione è così sintetizzabile: sì
alle biomasse, ma che vengano bruciate dai forni attualmente
attivi (perfettamente compatibili), senza costruire
un'inutile terza linea. |
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Cronaca |
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Il fatto è accaduto sotto il cavalcavia delle
Moie, nel territorio di Rodengo Saiano, sulla superstrada
che collega Brescia con il lago d'Iseo. Era notte, quasi le
23, quando due sorelle di Brescia, Lorella e Roberta
Belotti, hanno visto il parabrezza della loro Citroen andare
in frantumi per colpa di una pietra arrivata dall'alto. Il
sasso, recuperato, non è di quelli che possono essere
fatti schizzare dalle ruote di un'auto o di un camion
(piuttosto pesante, misura circa 15 centimetri di
larghezza), ecco perché i carabinieri, che indagano
sull'episodio, propendono per il gesto criminale. E' tornato
così nella nostra provincia l'incubo dei sassi
lanciati dai cavalcavia, tragico gioco che può
costare la vita a ignari automobilisti. Per fortuna le dua
sorelle se la sono cavata più che altro con un grosso
spavento: le schegge le hanno ferite al volto e alle braccia
e sono state medicate alla clinica San Rocco di Ome. |
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sabato 19 agosto 2000 |
Cronaca |
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La donna, un'anziana, è stata ricoverata per aver
riportato lesioni guaribili in un mese. Chiamati dai vicini
spaventati dalle grida di un violento litigio, i carabinieri
di Gardone Valtrompia hanno scoperto che la figlia e il
genero, che lei ospitava in casa propria perché
sfrattati, la stavano picchiano selvaggiamente a bastonate.
Una coppia di tossicodipendenti di Ome, marito e moglie di
36 e 39 anni, è così finita in carcere con
l'accusa di lesioni volontarie aggravate: l'uomo a Canton
Mombello, la donna a Verziano. |
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Sport |
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Il Tribunale di Milano ha dichiarato nullo il contratto
che il Napoli Calcio aveva stipulato con Telepiù nel
gennaio 1999. Giorgio Corbelli, l'imprenditore bresciano
presidente della squadra partenopea e patron di Telemarket,
ha vinto così il primo round della battaglia per
ottenere maggiori introiti dai diritti televisivi. Poco
tempo fa infatti fa Corbelli aveva unilateralmente rescisso
il contratto che legava la sua squadra a Telepiù (per
21,5 miliardi all'anno), passando ai concorrenti di Stream
per ben 60 miliardi all'anno. Un'operazione da 300 miliardi
complessivi, visto che il nuovo contratto scade nel 2005. Il
tribunale di Milano, al quale Telepiù si era rivolta,
ha dato ragione all'imprenditore bresciano sostenendo che al
momento della firma del contratto l'emittente televisiva
aveva approfittato di una posizione dominante. Il Tribunale
ha anche revocato il provvedimento provvisorio che vietava
al Napoli di negoziare i diritti con altre televisioni,
dando di fatto via libera al nuovo accordo. Ma l'iter
giudiziario della vicenda non dovrebbe esaurirsi qui:
già è stato annunciato il ricorso degli
sconfitti. |
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domenica 20 agosto 2000 |
Ambiente |
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Le fiamme, sviluppatesi nella pineta sopra Tignale, nel
Parco dell'Alto Garda, hanno trovato facile esca nelle
foglie e negli arbusti resi secchi dal caldo e dalla
siccità di questo periodo, riuscendo a divorare
rapidamente larghe porzioni di bosco. Il rogo, che si
è diffuso su diversi fronti, è stato
affrontato da alcune decine di persone tra vigili del fuoco,
volontari e guardie forestali che sono state impegnate sul
posto per diversi giorni con l'aiuto di due elicotteri.
Martedì 22 agosto anche un Canadair della Protezione
civile ha compiuto 46 lanci. Un incendio particolarmente
insidioso questo di Tignale perché le fiamme che
venivano circoscritte durante il giorno, riprendevano vigore
con il buio anche grazie alla brezza notturna. Circolano
pesanti dubbi sulle origini dolose del rogo: si ricordano
altri incendi scoppiati in passato proprio nella stessa
zona. Il bilancio dell'incendio è molto grave: 25
ettari di pineta distrutti. |
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lunedì 21 agosto 2000 |
Cronaca |
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Alessandro Conti, un 35enne residente a Bornato,
alpinista esperto, si trovava insieme con altri due italiani
sul ghiacciaio andino dell'Huascaran di cui aveva raggiunto
la vetta. Mentre era incamminato sulla strada del ritorno, a
6.100 metri di quota, è scivolato in un crepaccio di
alcune centinaia di metri. Il suo corpo sarà
ritrovato dalle squadre di soccorso solo giovedì 24,
congelato in fondo alla fenditura. Conti, iscritto al Cai di
Crema, aveva sposato alcuni anni fa un'insegnante di
Bornato, Beatrice Sardini, e alla fine di luglio si era
recato in Sudamerica con la moglie: due fratelli della
donna, Giancarlo e Angelo Sardini, operano infatti nella
zona come volontari e il viaggio era anche l'occasione per
un raduno di famiglia. Sulla stessa montagna, sette anni fa,
persero la vita due iscritti al Cai di Cedegolo, Battistino
Bonali e Giandomenico Ducoli, precipitati per circa mille
metri dalla parete Nord. |
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mercoledì 23 agosto 2000 |
Ambiente |
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Da qualche tempo si vociferava della sua presenza, ma da
decine d'anni non se ne avvistava uno. Ora invece un
escursionista gardonese non solo l'ha visto, ma l'ha anche
fotografato. Si tratta di un orso "bresciano", un esemplare
cioè cresciuto autonomamente sui nostri monti e che
non fa parte di quel gruppetto di cinque plantigradi
rilasciati alcuni anni fa nel parco dell'Adamello. Questi
ultimi sono infatti muniti di un radiocollare che ne segnala
gli spostamenti e il 7 luglio, quando il signor Battista
Rizzitelli ha fotografato l'orso nella zona del Maniva,
erano da tutt'altra parte. Il nuovo esemplare non porta
collare, è probabilmente femmina e ha il muso con il
pelo bianco. E' assolutamente inoffensivo: di taglia non
enorme, da lontano può sembrare un grosso (e grasso)
cane. Onnivoro, si ciba di radici, frutta e carogne di
animali. Chi lo avvistasse è pregato di rispettarlo,
anche perchè è facile incontrarlo in Alta
Valtrompia: dove è stato visto nuovamente sopra
Bagolino. |
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giovedì 24 agosto 2000 |
Cronaca |
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Marco Ghidotti, un esperto canoista e nuotatore, 36enne,
e un amico, Paolo Don, entrambi di Salò, hanno preso
due canoe del circolo Canottieri attraversando il tratto di
lago fino all'isola Borghese-Cavazza. Poi hanno sostato alla
Baia del Vento e sono ripartiti per tornare a casa. Paolo
Don ha perso terreno rimanendo indietro, mentre Ghidotti si
allontanava precedendolo verso Salò. Ma quando Don ha
toccato terra non ha trovato traccia dell'amico e subito
sono scattate frenetiche le ricerche da parte di numerose
imbarcazioni di soccorso. Dopo alcuni giorni di apprensione
e inutili speranze, il corpo di Marco Ghidotti è
stato ripescato a 40 metri di profondità e a circa 80
dalla riva dai sommozzatori. Sono in molti a puntare il dito
sui motoscafi che sfrecciano sul lago, incuranti delle
imbarcazioni più piccole. |
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sabato 26 agosto 2000 |
Cronaca |
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Hanno aspettato nascosti che Giambattista Pacini
rientrasse e l'hanno aggredito pestandolo con violenza a
colpi di bastone. Poi, dopo aver malmenato anche la moglie
Mariarosa che era con lui e il custode della villa, Luigi
Tomasoni, che era sopraggiunto attirato dal rumore, si sono
fatti aprire la porta di casa. A botte, calci e pugni si
sono fatti consegnare il denaro e i gioielli contenuti nella
cassaforte, per un valore superiore ai 500 milioni e,
infine, sono fuggiti portandosi via anche il potente
fuoristrada dello stesso padrone di casa. Nel frattempo il
figlio e la figlia della coppia si erano barricati nelle
rispettive camere. Questa la ricostruzione della terribile
avventura capitata nella notte del 26 agosto, intorno alle
2, alla famiglia di Pancini, un imprenditore 50enne titolare
della "Pama prefabbricati" di Rezzato, ma originario di
Maclodio, nella Bassa occidentale, dove risiede in via
Rudiana. I malviventi, cinque o sei, non hanno estratto armi
e sono riusciti a far perdere le tracce. Vengono ricercati
in tutta la Lombardia occidentale, dove sono attive molte
bande di slavi e albanesi specializzate nelle rapine
notturne alle abitazioni. |
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Economia |
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Primo tentativo, venerdì, fallito. Secondo
tentativo, sabato, pure fallito. La sfortuna si accanisce
contro il satellite bresciano Megsat 1, il cui lancio in
orbita, dopo il primo stop, è stato addirittura
rinviato di un mese, al 28 settembre prossimo. Il motivo? Un
problema al sistema del razzo vettore Dnepr, che avrebbe
dovuto farlo salire fino a 650 chilometri di quota partendo
dalla ex base sovietica di Baikonour, in Kazakistan. Megsat
1, l'ultimo prodotto della Meggiorin, l'azienda tecnologica
della bassa Valtrompia, pesa 55 chili e appare alla vista
come un grosso cubo: è alimentato da quattro pannelli
solari che producono energia elettrica ed è
programmato per una vita operativa di poco superiore ai
quattro anni. Tra le sue funzioni, quella di sperimentare il
rilevamento automatico dei consumi dei contatori famigliari
del gas, dotati di un sistema di riconoscimento e
trasmissione. Il razzo, insieme con il satellite bresciano,
avrebbe dovuto portarne in orbita altri quattro. |
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lunedì 28 agosto 2000 |
Cronaca |
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Cinque in un solo giorno le vittime della strada nella
nostra provincia: tre sono stati gli incidenti mortali,
mentre un giovane motociclista è spirato all'ospedale
dov'era ricoverato da sabato. I morti sull'asfalto delle
nostra strade dall'inizio dell'anno sono stati ben 152. Ma
vediamo la cronaca della tragica giornata. |
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Un bandito solitario ha messo a segno un colpo di tutto
rispetto questo pomeriggio a Limone. L'uomo ha assaltato la
locale filiale della Cassa rurale di Arco in via Caldogno,
riuscendo a farsi consegnare 100 milioni dagli impiegati.
Poi è fuggito facendo perdere le tracce. |
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martedì 29 agosto 2000 |
Cronaca |
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Sono un siciliano e una ragazza ceca le due persone
ammazzate a colpi di pistola nella notte sulla strada tra
Rovato ed Erbusco e poi bruciate con la loro auto. L'uomo
è un 31enne originario di Siracusa ma residente da
alcuni anni a Sarnico (Bergamo). Si chiamava Giuseppe
Leonardo Leonardi, incensurato, ufficialmente imbianchino ma
senza un'occupazione fissa, con molte frequentazioni nella
nostra provincia. La donna è una sua amica, una
ballerina diciannovenne di origine ceca, Alena Koldelacova.
La strage è stata scoperta perché l'auto, una
Punto nuovissima, bruciava con alte fiamme ai bordi della
strada di campagna tra Rovato ed Erbusco, poco distante
dall'autostrada, ferma in uno slargo a due passi dai campi
di mais. Ma quando i pompieri di Palazzolo sono riusciti a
spegnere il rogo, hanno fatto la prima macabra scoperta: un
corpo di donna carbonizzato, riverso sui sedili anteriori.
Poi i carabinieri con le torce elettriche hanno trovato un
altro cadavere, un uomo stavolta, sempre carbonizzato,
riverso nel campo di mais. Entrambi brutalmente ammazzati e
poi bruciati, insieme con la macchina, per nascondere le
tracce. Un'ipotesi sulla dinamica dei fatti è questa:
i killer hanno portato sul posto le vittime con almeno due
vetture; la donna era sul sedile anteriore della Punto e,
nel fermarsi, è stata subito ammazzata con un colpo
alla nuca. L'uomo ha cercato di fuggire, di nascondersi tra
le piante di granturco che in questo periodo sono alte nei
campi: una speranza durata pochi istanti perché i
banditi l'hanno raggiunto e fermato, freddandolo. Infine
hanno cosparso di benzina i cadaveri e gli han dato fuoco,
fuggendo con l'altra vettura. La seconda possibilità
è che i due uccisi si siano recati sul posto per un
appuntamento con i killer e che siano stati subito ammazzati
sulla loro macchina alla quale i banditi hanno poi dato
fuoco. Una volte scoppiato l'incendio l'uomo, gravemente
ferito e già avvolto dalle fiamme, avrebbe cercato
un'inutile rifugio nei campi prima di spirare. |
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mercoledì 30 agosto 2000 |
Cronaca |
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Un'altra famiglia aggredita, pestata e rapinata in casa
propria da una banda di almeno cinque individui. Il fatto,
che ha impressionanti analogie con quello accaduto alcuni
giorni fa a Maclodio, nella Bassa, questa volta ha avuto
come teatro un paese dell'alto lago d'Iseo, proprio sul
confine tra le province di Brescia e Bergamo: Costa Volpino.
Gli investigatori cercano i basisti, cioè coloro che
forniscono alle bande di rapinatori le informazioni per
arrivare e andare a colpo sicuro. Gli esecutori del crimine
infatti vengono da altre zone della Lombardia, e devono
ricevere le "dritte" da qualcuno bene informato. A Costa
Volpino cinque uomini armati di bastoni e cacciavite, che
parlavano italiano con forte accento straniero, hanno
assalito Palmino Filippi, facoltoso imprenditore 50enne del
ramo costruzioni, mentre rientrava a bordo di un fuoristrada
Mercedes nella sua abitazione in località Piano. Gli
aggressori sapevano benissimo dell'esistenza di una
cassaforte e ne volevano la combinazione. Così hanno
brutalmente picchiato l'uomo per fargliela confessare.
Proprio in quel momento stava rientrando anche il figlio di
Filippi, David, 20 anni. I due sono stati malmenati e
costretti ad aprire il forziere, dal quale i malviventi
hanno prelevato un bottino di circa 80 milioni tra denaro e
preziosi. Poi, chiusi i due ostaggi in una stanza, hanno
cominciato a sfasciare i mobili della casa cercando altri
soldi e gioielli. Infine, trovati alcuni monili d'oro, se ne
sono andati con la jeep del padrone di casa. In tutto hanno
rubato un centinaio di milioni di roba. |
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giovedì 31 agosto 2000 |
Cronaca |
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Diciassettenne e senza patente aveva approfittato di un
paio di giorni d'assenza dei genitori per prelevare la
macchina del padre e farsi un bel giro notturno. Ma ha
bucato una gomma: ormai sicuro di essere scoperto, con
l'auto in panne sulla tangenziale sud e temendo una
punizione, ha deciso di uccidersi. Prima di compiere il
gesto, però, ha pensato di telefonare a una nuova
amica romana, conosciuta pochi giorni prima in una chat-line
su Internet e con la quale s'era scambiato il numero di
telefono. La ragazza ha subito rilanciato l'allarme alla
questura di Brescia e la polizia è riuscita, seguendo
le scarse indicazioni della giovane, a trovare il
diciassettenne prima che fosse troppo tardi. E' stato
bloccato a Raffa di Puegnago e riconsegnato ai genitori che
nel frattempo erano rincasati. |
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Un operaio è morto in un incidente sul lavoro
nella cava "Villa" di Serle. L'ennesimo gravissimo episodio
è probabilmente accaduto a causa della pioggia che ha
bagnato la nostra provincia. Forse per l'acqua, una parete
della cava è improvvisamente crollata, seppellendo
Giovanni Benedetti, 54 anni, residente a Serle, che era
appena sceso da una ruspa e ci stava proprio passando sotto.
Per l'uomo non c'è stato niente da fare: inutili i
soccorsi dei colleghi di lavoro. Si tratta del 15°
morto sul lavoro nella nostra provincia dall'inizio
dell'anno. |