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quiArtePitturaa
cura di Nino Lo Castro
Le tensioni
surreali di Piero Tramonta
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L'artista
Piero
Tramonta è nato nel 1951 a Bovezzo, dove
ancora vive e lavora. L'artista ama definirsi
un'autodidatta e, in effetti, la sua formazione
artistica è stata generata da una profonda
necessità di esprimersi visualmente,
mentre
le sue capacità espressive sono poi state
indirizzate da alcuni corsi di pittura e disegno
seguiti alla Aab di Brescia. Comunque
l'instancabile produzione pittorica di Tramonta,
nel corso degli anni, lo ha portato ad acquisire
una sicurezza tecnica invidiabile: i quadri del suo
primo periodo, sempre figurativi, rappresentavano
paesaggi surreali nei quali i soggetti erano ora
volti, ora sofferte anatomie ora animali. La
caratteristica "figurativa" dell'opera di Piero
Tramonta, però, col tempo, si è
esaurita e la ricerca artistica si è
inoltrata nel campo della sperimentazione e
dell'espressione puramente libera. Ed è
stato proprio a partire da quel momento che il
lavoro dell'artista è stato seguito con
grande interesse dalla critica: dal 1987 a oggi
l'opera di Tramonta è stata esposta in 42
mostre personali, dalle Arte-fiera di Vicenza, Roma
e Ginevra, passando per alcuni spazi espositivi
importanti come la galleria Cronos di Concesio, la
Transit Fabrica di Bergamo o il Circolo culturale
Bertold Brecht di Milano. La capacità
grafica dell'artista è ben testimoniata dai
disegni di tappeti e tende prodotti per una nota
azienda milanese e, negli anni passati, dalle
vittorie ottenute partecipando a concorsi di
pittura e grafica. Numerose sono anche le
collettive alle quali Tramonta ha preso parte fra
cui, ultima in ordine di tempo, "A Luisa è
stato chiesto di scrivere una poesia
sull'ecologia", organizzata al centro Lu Pier di
Inzino. In questi ultimi anni l'artista triumplino
ha collaborato con alcuni asili della sua zona
tenendo corsi di "Avvicinamento ai mezzi
dell'arte", come lui stesso li definisce,
organizzando delle esposizioni di piccoli splendidi
lavori che mettono in luce come i bambini sotto una
certa età possano creare immagini
stupefacenti, liberi da ogni condizionamento.
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Sopra: due acrilici su
tela 140x140, tratti da L'intelligenza non è
statica. Sotto: due opere da Le conferenze.
Le
sue opere
Con
gli anni il lavoro di Piero Tramonta ha
subìto, come abbiamo detto, un profondo
cambiamento rispetto alla pittura figurativa dei
primi tempi, "Sentivo", dice l'artista, "il bisogno
di fare qualcosa di più vicino alla mia vera
essenza: cercavo uno stile che rappresentasse il
modo di percepire la realtà che mi circonda.
È stata la pittura a chiedermi di cambiare,
è stata lei stessa a evolversi". Tre sono le
tematiche attorno alle quali Tramonta ha lavorato
in questi anni, una conseguente all'altra:
"I
percorsi della memoria", "L'intelligenza non
è statica" e "Le conferenze", sulle quali
ancora lavora. Già nei primi lavori dei
Percorsi della memoria, il segno dell'artista
offuscava il soggetto del quadro, come se avesse
voluto prendere il sopravvento. Nascevano
così opere a metà tra il figurativo e
l'astratto, le ambientazioni coprivano di velature
i primi piani e le figure si fondevano morbidamente
con lo sfondo. Tutto ciò faceva parte del
racconto della sua memoria, dove i ricordi
dell'artista si mostravano sotto forma di
personaggi in ambienti onirici, ma allo stesso
tempo cercavano di celarsi, o addirittura di
negarsi al racconto. Negli anni seguenti, il lavoro
di Piero Tramonta si è interrogato
sull'intelligenza, vista come un bene posseduto da
tutti, da coltivare e proiettare nella giusta
direzione. È in questi lavori che il segno
pittorico prende definitivamente il sopravvento sul
soggetto, assumendo un'identità particolare
e divenendo egli stesso il protagonista unico
dell'opera. Sono nate in questo modo le figure
contorte e cariche di tensione compositiva che
affollavano le pitture di Tramonta in quel periodo,
le atmosfere inquiete dilatate fino a formare una
struttura che pare una massa di carne solida,
padrona dello spazio e sempre in movimento.
L'ultima tematica del suo lavoro, le Conferenze,
deriva dalla frequentazione di un gran numero di
incontri durante i quali uno psicologo, amico di
vecchia data, formulava riflessioni riguardo la
pedagogia e i temi della comunicazione. Per 10 anni
Piero Tramonta
ha raccolto i grandi fogli sui quali il relatore
appuntava schematicamente i passi delle varie
conferenze e, intrigato dall'aspetto grafico di
quelle che lui vedeva come composizioni di segni,
ha cominciato a intervenire con colori e forme su
quei supporti, cercando di rappresentare
visivamente quello che già vi era scritto.
Questo grande bacino di temi riguardanti la
comunicazione si è trasformato in centinaia
di lavori pittorici di grande impatto visivo, nei
quali emergono dei simboli ricorrenti, con cui
l'artista rappresenta dei concetti a lui cari: le
stelle (il diritto di sognare), le pietre (ovvero
le certezze che ognuno di noi acquisisce durante la
vita, che a dispetto della loro natura sono in
continuo movimento) e le spirali (immagine dei
percorsi della dialettica e del pensiero che vanno,
secondo l'artista, sempre a confluire in un unico
punto).
Piero Tramonta vive e lavora a Bovezzo. Per
contattarlo 030 2712275
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In alto a destra:
un'opera tratta da L'intelligenza non è
statica, acrilico, cm 150x140. Sopra a
sinistra: un'immagine da Le conferenze. In
basso: Nove intelligenze 1995, acrilico, cm
190x190. Collezione Angelo Faini.
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