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quiMusicistiBresciania cura di Flavio Archetti
Alan Zamboni, un cantautore on the road

L'artista
Un cantautore vecchio stile, come non se ne vedono quasi più, con l'incoscienza di chi sa di esser fuori dalle mode del momento e il coraggio di chi crede in quello che fa. Alan Zamboni, questo il suo nome, è nato a Brescia nel 1971 ed è cresciuto con la passione per la poesia e per i dischi di De Andrè. La sua attrazione per la musica era così forte che, appena dodicenne e supportato da un vecchio pianoforte, già cominciava a riempire la casa (e la testa della madre) con note d'ogni tipo. Le storielle che il giovanissimo autore scriveva sui quaderni di scuola invece, opportunamente riviste e riarrangiate, sono diventate, in alcuni casi, brani del suo primo album. "Relitti della notte", questo il titolo, si presenta infatti come un lavoro autobiografico: composto da sette pezzi più due cover, è stato realizzato nel 1998 con l'aiuto di Simone Tanghetti, chitarrista con il quale da alcuni anni Zamboni fa coppia fissa negli spettacoli live. Giorgio Cerruti (contrabbasso) , Filippo Pardini, Stefano Cazzaniga (sax) e Oscar del Barba (piano) completano il giro delle collaborazioni. Autodidatta per scelta, Zamboni suona con discreti risultati la tastiera e sa esibirsi anche con altri strumenti quali la chitarra, la batteria e, particolare curioso, il bandoneon, strumento argentino usato, tra l'altro, per musicare i tanghi. L'attività non frenetica, ma costante, sta portando il cantautore bresciano verso il completamento di una nuova raccolta, la cui uscita è prevista per il prossimo inverno: sarà formata da nove brani inediti e un valzer peruviano.

La sua musica
L'atmosfera nella quale lo spettatore si trova calato assistendo a un concerto di Alan Zamboni è sicuramente particolare: di fronte a un palco con musicisti molto statici, Alan canta seduto, e il buio prevale su una luce molto soffusa. Quest'ambiente appositamente creato supporta le tematiche malinconiche attraverso le quali Zamboni esprime la sua difficoltà di adattamento al mondo in cui vive e nei confronti del quale si sente straniero. I testi, in gran parte autobiografici, traggono ispirazione da Pedro Pietri, poeta portoricano emigrato a New York, per il quale è argomento centrale l'esperienza del "viaggio". Anche Ungaretti trova spazio fra le citazioni che si susseguono per tutto il concerto. Particolare attenzione è dedicata ad alcuni brani, legati al secondo periodo della vita del poeta italiano, dove la gioia e la voglia di vivere si sono affievolite e argomento dominante diviene il dolore.

Per contattarlo: Alan Zamboni, telefono 0335 5448871

Guarda il videoclip di Alan Zamboni in formato RealPlayer


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