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quiBresciaMostre a cura di Marco Gasparotti

Oscar Di Prata tra sacro e profano


Qui sopra: Incontro mistico, 1958, 70x80 cm. Sotto a destra: un'immagine dell'artista al lavoro nel suo studio.

La mostra. "Oscar Di Prata. Sacro e profano", coordinata da Alessandro Milani e dallo staff di "Città antiquaria" con il patrocinio della provincia di Brescia e curata da Alberto Chiappani e Tonino Zana, offre al pubblico una vasta panoramica delle opere del novantenne pittore bresciano. Novanta quadri, simbolicamente uno per ogni anno di vita, scelti fra i più significativi del repertorio "sacro e profano" per raccontare la storia artistica del maestro.
Dove, come, quando. Brescia, Città antiquaria galleria permanente, via Vallecamonica 19/f, telefono 030 3732356. Aperta fino al 21 gennaio 2000. Orari: giovedì e venerdì 15,30-20; sabato, domenica e festivi 10-20. Ingresso libero.

Sopra, a sinistra: Maschere, 1950, 50x70 cm. A destra: Cavalcata, 1950-60, 50x70 cm. Qui sotto, a destra: Figure, 1999, 50x70 cm.

La recensione. Nato a Brescia il 10 agosto del 1910, Oscar Di Prata ha continuato per tutta la sua lunghissima carriera a produrre opere di notevole valore artistico. Dopo gli studi d'arte compiuti a Venezia, il giovane pittore ha seguito una linea d'azione agganciata alle avanguardie del periodo, attingendo all'inizio alle dolorose esperienze vissute con la Grande guerra, molto significative anche in seguito per la sua ispirazione. Viaggiava, e a Parigi conobbe De Chirico e più tardi gli esponenti delle correnti futuristiche Italiane come Carrà, con il quale ha partecipato a un'esposizione. La mostra attraversa un po' tutti questi periodi della vita dell'autore: dalle spiagge rosse del sangue versato negli anni bui del conflitto, alle meditative ombre del periodo metafisico dove è il tempo che suggerisce riflessioni. Il tutto con riferimenti costanti a una religiosità mistica, fatta di purpurei cardinali, crocefissioni e resurrezioni, ma anche di corpi nudi e di animali sofferenti e sgraziati che osservano silenziosi le scene. "Sacro e profano", allestita con grande accuratezza dallo staff di "Città antiquaria", propone un accostamento particolare delle tele dell'autore per evidenziarne le distinte fasi artistiche e culturali, facendo apprezzare i diversi sentimenti di ispirazione che hanno spinto l'artista a compiere determinate scelte di soggetti e colori. Un lavoro, quello di Di Prata, che si è sempre mantenuto su costanti livelli qualitativi, come testimoniano le ultime opere proposte, quelle datate 1999 (come, per esempio, "Figure"), che esprimono quasi un ritorno dell'artista alle immagini surreali della prima fase della sua carriera.

Sopra a sinistra: L'incontro, 1992, 40x50 cm. A destra: La vittima, 1959-60, 50x70 cm. Sotto: Senza titolo, 1966, 50x70 cm.




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