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quiBresciaTeatro
di Rossella Prestini
Malaussène,
luci e ombre della paternità
L'arrivo
di un bambino, una nuova vita che cresce, si
sviluppa e presto entrerà a far parte del
mondo. Un avvenimento normale, ma che certo
coinvolge chi sta aspettando e spesso prova
emozioni contrastanti: paura, perplessità,
gioia. Se poi il futuro genitore è un certo
Benjamin Malaussène, già padre
putativo della complicata tribù di
Belleville, le cose sono ancora più
ingarbugliate. Come spiegare al nascituro, che
certo non parla, ma può ascoltare, che cosa
lo aspetta una volta venuto alla luce? Come
prepararlo all'incontro con un cane epilettico, una
nonna che si innamora di un uomo diverso a ogni
piè sospinto, uno stuolo di zii e zie uno
più bislacco dell'altro, una coppia di
genitori certo non convenzionali? E' questo che
prova a fare Claudio Bisio in "Monsieur
Malaussène", intenso monologo che ha
debuttato mercoledì 21 marzo 2001 al teatro
Sociale di Brescia. Lo spettacolo, diretto da
Giorgio Gallione per il Teatro dell'Archivolto,
presenta, attraverso le parole di Bisio, la
sgarrupata famiglia Malaussène, accozzaglia
di varia umanità, nata dalla fantasia dello
scrittore francese Daniel Pennac. Tutto
è ambientato in un' ipotetica stanza per
bambini appena evocata dalle ombre di pupazzi e
pupazzetti, sulle cui pareti appare, come una luna
piena, l'immagine del feto così come
Malaussène la vede in un'ecografia.
Tutto quindi è giocato sul dialogo tra il
futuro padre e l'immagine del bambino. Con la scusa
di prepararlo alla vita che lo aspetta, infatti,
Malaussène, sempre in bilico tra ironia e
serietà, pone al piccolo e a se stesso
domande cosmiche (che diritto abbiamo di mettere in
moto un nuovo destino?), quasi a volergli
sconsigliare di nascere in un mondo assurdo,
incomprensibile. Ma quando la vita del piccolo
è davvero in forse, ecco apparire un padre
sconsolato, disperato, a cui però la fortuna
riserva una bella e strana sorpresa.
Insomma, un lavoro lieve ma intenso, che vuole
mostrare le luci e le ombre della vita, facendo
sorridere, ma anche riflettere in modo mai pedante.
L'ora e dieci di spettacolo
infatti vola via con fluidità e Bisio,
accompagnato solo dalle note di un pianoforte,
offre un'ottima prova d'attore dando vita a un
personaggio che dà spazio alla
comicità, ma da questa non si lascia troppo
caratterizzare: in "Monsieur Malaussène"
c'è spazio per una ben più vasta
gamma di emozioni. Uno spettacolo riuscito,
insomma, che ha conquistato il pubblico del
Sociale. Si replica tutte le sere alle 20,30 fino a
domenica 25 (l'ultimo giorno) doppio spettacolo
anche alle 15,30. Se si vuole trovare posto,
però, è meglio affrettarsi. Il
biglietto in platea costa 42 mila, 30 e 20 mila in
galleria. Per informazioni: 030 2808600.
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