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quiBresciaTeatro di Rossella Prestini

Le Fenicie vivono oggi

Le guerre, qualsiasi guerra, hanno caratteristiche comuni. La morte sovrasta tutto, l'odio infuoca l'animo degli uomini ed è impossibile contrastare gli eventi funesti che si susseguono incessantemente. Icona di questa ineluttabilità del destino, la tragedia greca si trova oggi a essere molto attuale, tanto da ispirare ambientazioni atemporali e moderne come quella che Gabriele Vacis ha pensato per le Fenicie di Euripide. Lo spettacolo, che è andato in scena al Sociale di Brescia il 21 e 22 febbraio 2001, propone in modo innovativo le vicende dei Tebani, maledetti da Apollo, dio che ha ingannato Edipo trasformandolo in un parricida incestuoso e ora attenta alla vita dei suoi figli accecandoli con l'odio e la sete di potere. Nel testo originale di Euripide (che si era ispirato ai "Sette contro Tebe" di Eschilo) la vicenda viene narrata e osservata da un gruppo di Fenicie, ragazze vergini dedicate al tempio di Apollo, che si trovano per caso a Tebe, città greca con la quale condividono gli antenati. Queste donne, che nell'originale sono il coro, nell'allestimento del teatro Settimo di Torino si liberano da questo ruolo che diventa la caratteristica di tutta la messa in scena. Tutti infatti sul palco sono il coro. Eteocle, Polinice (i figli di Edipo), Giocasta, Antigone, i personaggi sono un tutt'uno e fluttuano sul palco intonando nenie di ispirazione orientale. Ogni tanto poi qualcuno si stacca dal gruppo e, con l'aggiunta di un accessorio all'anonimo costume grigio, si trasforma nel suo personaggio, per poi tornare a perdersi nella moltitudine. Così la tragedia della guerra fratricida si consuma inesorabilmente. I due figli di Edipo si stanno sfidando, sotto le mura di Tebe si combatte. Elicotteri rombano in sala, gli attori sul palco si muovono sempre più ritmicamente sempre più velocemente, mentre un narratore racconta della morte dei due giovani, del suicidio della madre Giocasta. Insomma, uno spettacolo coinvolgente, che propone uno dei classici dell'antichità in modo innovativo, dimostrandone l'attualità, sottolineata anche dall'utilizzo di un linguaggio moderno, ma mai banalizzante. Molto bravi gli attori, chiamati a una prova assai impegnativa. Una menzione particolare per Laura Curino che interpreta una Giocasta particolarmente intensa e convincente. Per informazioni: 030 2808600.



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