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quiBresciaTeatro
di Rossella Prestini
Innamorati
sull'orlo di una crisi di nervi
"Gl'innamorati" di Carlo Goldoni, per la regia di
Massimo Castri, è in scena al teatro Sociale
di Brescia. La commedia parla di un amore
tormentato fra due giovani: lei, Eugenia,
appartenente alla nobiltà milanese decaduta;
lui, Fulgenzio, rappresentante della ricca classe
borghese. Ostacolo alla loro felicità,
però, non sono i soliti impedimenti esterni,
ma l'orgoglio e la gelosia che l'uno prova nei
confronti dell'altra.
Eugenia infatti pensa che Fulgenzio sia troppo
servile con la cognata, affidatagli dal fratello,
mentre l'uomo è infastidito dalle attenzioni
che un conte spiantato, amico dello zio di lei,
mostra nei confronti della ragazza. Anche se alla
fine tutto si risolverà per il meglio, il
temperamento degli innamorati fa presagire una non
facile unione. Per quasi tutta la durata dello
spettacolo sulla scena si susseguono i litigi della
coppia, che si abbandona a scenate e recriminazioni
esagerate nel salotto della casa di Eugenia,
testimonianza dei fasti passati, oggi logori e
impolverati come lo specchio rotto esposto sul bel
camino sbeccato. La scenografia, certamente ben
realizzata, presenta però una forma
leggermente obliqua, non si capisce se voluta o
costretta da problemi di spazio, che penalizza
circa la metà del pubblico del Sociale, al
quale viene preclusa una fetta del palco.
Castri, non nuovo agli allestimenti goldoniani,
propone una lettura assai realistica dell'opera.
Tutto deve sembrare o essere vero: la casa, il
temporale che scoppia durante i litigi più
violenti, il cappone (che lo zio va a comperare
dopo aver impegnato le posate d'argento); ogni
particolare viene curato alla perfezione, con
un'attenzione che rasenta la pignoleria. Il
risultato è uno spettacolo ben riuscito in
ogni sua parte che, nonostante le quasi tre ore di
durata, coinvolge lo spettatore. Gli
interpreti poi, completamente a loro agio sul
palco, danno vita a personaggi credibili,
ottimamente caratterizzati. Oltre ai due
innamorati, Elisabetta Valgoi e Pierluigi Corallo,
sono i non protagonisti a brillare sulla scena.
Brava Alvia Reale, nelle vesti di Flaminia, sorella
saggia e posata dell'impulsiva Eugenia; perfetto e
un po' grottesco Mario Valgoi, il vecchio zio,
sempre alla ricerca di soldi; lieve e volutamente
svagata la servetta Lisetta, interpretata da una
convincente Stefania Felicioli. Il pubblico del
Sociale, non gremito, sembra aver apprezzato, pur
avendo mostrato nel finale qualche evidente segno
di stanchezza.
Si replica fino a sabato tutte le sere alle 20,30
mentre domenica lo spettacolo inizia alle 15,30. I
biglietti costano 42 mila in platea; 30 e 20 mila
in galleria. Il botteghino del Sociale è
aperto dalle 15 alle 18 e mezz'ora prima dello
spettacolo. La biglietteria risponde al numero 030
2808600.
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