Qui sopra
un'immagine di Methoni; sotto
Mistras.
Prima di partire
Viaggiare
attraverso il Peloponneso è un'esperienza
che vi lascerà stupiti per la bellezza del
paesaggio e per la varietà delle cose da
vedere. Si tratta di una terra spendida, ricca di
vegetazione e di sorprendenti paesi fuori dal
tempo, sospesi in una dimensione surreale
nonostante la presenza di un turismo sempre
più invadente. Potrete godere di varie
bellezze naturali: monti e fiumi, vastissimi
uliveti e agrumeti, splendide spiagge adatte a ogni
gusto. Non mancano poi siti archeologici, tra i
più interessanti della Grecia: villaggi
bizantini, fortezze veneziane, torri fortificate,
cittadine ricche di colore.
L'itinerario.
Abbiamo scelto un percorso che parte da Patrasso e,
in senso orario, si sviluppa più o meno per
tutta la costa con due deviazioni nell'interno per
la visita a Mistras e a Olympia. Non esaurisce
certo tutto quello che questa terra può
offrire al turista e al viaggiatore, ma vuole
essere un suggerimento, una sorta di canovaccio su
cui, con l'aiuto di una buona guida, è
possibile ricamare il proprio tragitto attraverso i
luoghi più interessanti. Le migliori guide
sono quelle edite dalla Clup - per l'introduzione
al paese - e dalla Lonely Planet, disponibile in
italiano nella versione della Edt, buona per tutti
gli aspetti pratici. In Grecia i siti archeologici
sono aperti ogni giorno tra le 8 e le18 e il
biglietto d'ingresso costa, a seconda
dell'importanza, tra le 5 e le 12 mila lire. E' da
preferire una visita nelle ore più fresche
della giornata: sono tra l'altro anche le meno
affollate; l'uso di un cappello e una scorta di
acqua sono sempre consigliati.
Perché
in auto. Le strade del Peloponneso sono
generalmente poco trafficate e in buono stato,
adatte per una guida tranquilla e senza fretta sia
per il tracciato spesso mosso, sia per il fatto che
lo spettacolo offerto dal paesaggio è
così intrigante da indurre a piccole
velocità. Tutto l'itinerario si può
ovviamente percorrere anche con i trasporti
pubblici (autobus e treno), ma l'uso di un mezzo
proprio consente in questo caso di vedere
più cose impiegando meno tempo. La benzina
costa in Grecia circa il 25 per cento in meno che
in Italia.
Come
arrivarci. Varie compagnie di navigazione
collegano Ancona con Patrasso. Le più veloci
(dalle 20 alle 25 ore) ed economiche sono la
Strinzis Lines e la Anek Lines. Il costo del
passaggio ponte per due persone più l'auto
è di circa 500 mila lire (andata e ritorno),
per una cabina doppia calcolate circa 300 mila lire
in più. La Strinzis e altre campagnie hanno
partenze anche da Brindisi (10/12 ore per Patrasso)
pressochè quotidiane.
Il
percorso tappa per tappa
Patrasso
è una città che non merita
più che un frettoloso passaggio: è
chiassosa e piena di traffico, esattamente il
contrario di quanto sarà il resto del
viaggio. L'unico motivo che vi ci porterà
è la presenza del porto, caotico e
affollato, pienissimo di Tir e di altri mezzi
commerciali, che spesso riempiono le navi traghetto
da e per l'Italia. Da Patrasso seguite la vecchia
strada statale costiera, tranquilla e molto
pittoresca, invece dell'autostrada in direzione
Atene. La costa nord è un susseguirsi di
paesini e villaggi più o meno turistici le
cui spiagge non sono più che sottili strisce
ghiaiose che richiamano i nostri laghi più
che il mare. Alcuni di questi piccoli borghi sono
costituiti da una fila di case e di ristoranti
allineati sul mare: vi regna un'atmosfera
sonnolenta che si vivacizza in estate per il
turismo.
Diakoftò,
a circa 55 chilometri da Patrasso, è un
piacevole e rilassato villaggio sul mare, noto
soprattutto perché da qui parte il trenino a
cremagliera che sale attraverso la gola di
Vouraikos, portando in 22 chilometri ai 700 metri
di Kalavryta, fresca località montana
tristemente famosa perchè nel 1943 le truppe
di occupazione naziste vi trucidarono 1436 persone
per rappresaglia. Il viaggio dura un'ora e mezza e
vi sono varie partenza giornaliere.
Corinto
è ormai solo un'anonima cittadina dal
glorioso passato nelle cui vicinanze si possono
visitare i siti della città antica e di
Acrocorinto oppure di Nemèa;
si può dare anche un'occhiata all'omonimo
canale, grande opera realizzata nel secolo scorso
che, di fatto, rende il Peloponneso
un'isola.
Una
quarantina di chilometri oltre Corinto si raggiunge
Nea Epidauros, un bel villaggio sul mare con
molti ristoranti piacevolmente affacciati sul
porticciolo. E' un buon luogo per una sosta prima
di visitare le rovine dell'antica Epidauros,
famose soprattutto per il teatro dalla perfetta
acustica e capace di contenere 14 mila spettatori.
Nelle vicinanze, un piccolo museo e varie rovine,
tra cui il santuario di Asclepio, completano la
visita.
Nafplio,
25 chilometri più avanti, è senza
dubbio la più bella delle cittadine del
Peloponneso. Il centro città, dominato dalla
fortezza Itsh Kale, è costituito da un
reticolo di stradine coloratissime con balconi
fioriti in cui è piacevole passeggiare tra
negozi vari e ristoranti, locali e bar. Qui abbiamo
cercato e trovato un raro negozio di frutta e
verdura, situato tra la piazza Syntagmatos e il
lungomare Bouboulinas. Tutta la cittadina è
poi sovrastata dalla imponente fortezza Palamidi,
raggiungibile sia con una lunga e faticosa
scalinata sia con una strada. Una gradevole
passeggiata conduce poi in circa mezz'ora,
proseguendo oltre il lungomare in direzione
sud-ovest, alla spiaggia di Karathona.
Nafplio può essere usata come base per la
visita ai siti archeologici di Micene (nella
foto), Tirinto e Argos, da cui dista
solo pochi chilometri.
Una
tortuosa strada attraverso la montagna conduce in
60 chilometri a Tripoli, da dove si prende
una più agevole statale che, in altri 60
chilometri, porta fino a Sparta. Il
principale motivo d'interesse della zona è
costituito dalla visita alla città bizantina
di Mistras, vero museo all'aria aperta
situato 6 chilometri dal centro di Sparta. Qui,
dislocate a grappolo sulla collina, contrafforte
del monte Taigeto, varie chiese - alcune
ristrutturate - ed edifici collegati da erti
sentieri danno al visitatore una sensazione davvero
particolare. La vista sulla piana sottostante
completa il fascino del luogo. Una raccomandazione:
non dimenticate una scorta di acqua e buone scarpe
gommate per la camminata su e giù per la
città, la cui visita richiede due o tre ore.
Monemvassia,
a 100 Km di buona strada da Sparta in direzione
sud-est (nella foto), è forse il luogo
più suggestivo e particolare di tutto il
Peloponneso. Questo piccolo villaggio posto su
un'isola granitica è collegato alla terra da
una strada rialzata che, in un chilometro circa,
porta a Gèfyra, il paese dove si
trovano il porticciolo, negozi, ristoranti e
servizi vari. Il fascino di questo piccolo borgo
medievale è davvero grande, l'atmosfera che
vi regna è unica: le sue stradine -
rigorosamete pedonali - vi conducono in solitarie
piazzette attraverso scalinate e vicoletti con
passaggi tra case semidiroccate. Oltre le mura, il
mare che ruggisce sugli scogli e il vento rendono
il posto davvero magico.
Tornando
verso ovest, si giunge sul golfo
Laconico dove piccole e appartate baie
celano spiaggette di notevole bellezza. Una di
queste, facilmente riconoscibile per la presenza di
pennoni con bandiere, è raggiungibile da un
piazzaletto in cui è possibile parcheggiare
e dove troverete una scaletta che scende verso un
bar. La collocazione è molto particolare e
la spiaggia - pur piccola - è tra le
più belle di tutto il Peloponneso.
Pochi
chilometri e si giunge a Githio, piacevole
paese con un bel porto su cui si affacciano casette
color pastello e i soliti ristoranti con tanto di
polpi stesi sui fili a seccare al sole.
La
regione del Mani occupa la penisola mediana
del sud. E' la parte in assoluto più
selvaggia e spoglia dell'itinerario. I paesi e
villaggi che si susseguono sono caratterizzati da
austere torri abitate costruite in pietra, mentre
la costa è frastagliata e rocciosa.
Vathia, situata all'estremo sud della
penisola (nella foto) , è un villaggio
semiabbandonato arroccato sulla cima di uno sperone
roccioso che bene rappresenta il paese tipico del
Mani. Tutta questa zona è comunque di grande
suggestione paesaggistica ed ambientale.
Verso
nord, in direzione Kalamata, si raggiunge
Kardamili, un piccolo villaggio con una
parte antica in semi-rovina e una lunga e bella
spiaggia ghiaiosa raggiungibile con una strada che
si diparte dalla statale appena fuori dal centro
abitato, verso nord.
Il
paese di Koroni, a sud-est della penisola
della Messenia (il "dito" più a ovest),
è anche molto piacevole per una breve
visita: le sue case colorate salgono verso la
collina e il porto a sud è chiuso da un
piccolo castello veneziano.
Quello
che stupisce di Methoni - 40 chilometri a
ovest - non è il paese in sè, ma la
grande fortezza veneto-turca che lo caratterizza.
La visita, che richiede una buona ora, mostra un
grande esempio di architettura militare oltre a
rovine di bagni turchi, una chiesa ed edifici vari
in una cornice particolare tra scogli e mare.
Davvero notevole.
Le
rovine di Olympia (nella foto) sono il
principale motivo d'interesse archeologico del lato
occidentale del Peloponneso e tra le meglio
conservate di tutta la Grecia. Sono poste circa 110
chilometri a sud di Patrasso in un suggestivo
paesaggio collinare. La visita, che richiede un
paio di orette, è resa ancor più
piacevole dall'ombra offerta da vari grandi alberi.
Notevoli i resti del primo stadio e della palestra,
il tempio di Zeus e quello di Hera; interessante
anche il museo. Non ci si attendano comunque grandi
cose: terremoti e intolleranze del passato hanno
ridotto al minimo del basamento la maggior parte
delle costruzioni. Nonostante ciò, il luogo
rimane ricco di fascino e di atmosfera.
Una grande strada prosegue da qui sino a
Patrasso, dove si può vedere la
più brutta e trafficata periferia di tutto
il Peloponneso e riprendere il traghetto per
l'Italia.
Dove
dormire e mangiare
L'alloggio
nel Peloponneso è quasi ovunque garantito
dalla presenza di domatia (stanze in affitto
presso privati) che, con una spesa tra le 40 e le
60 mila lire a notte per una doppia, forniscono una
sistemazione più che dignitosa. Naturalmente
anche alberghi e pensioni sono disponibili nella
maggior parte dei principali paesi. I ristoranti
offrono cibo monotonamente assortito e livellato su
standard medio-bassi. I menu esposti sono spesso
molto simili tra loro, con poco più di una
decina di piatti a contendersi le preferenze
dell'avventore. Tra questi: l'isalata greca o di
paese - con pomodori, cetrioli, peperoni, olive e
feta (formaggio di capra ); la moussaka, che
richiama un po' le lasagne, con melanzane e
ragù; i souvlaki, spiedini di carne,
raramente di pesce; i calamari, perlopiù
fritti; le dolmades, riso e carne tritata avvolti
in foglie di vite o cavolo e poi cotti; i pomodori
o peperoni ripieni di riso. I prezzi mediamente
consentono di mangiare con 15 o 20 mila lire a
testa bevendo vino della casa. Con piatti di pesce
il conto può essere più salato.
Le
spiagge migliori
Le
spiagge più interessanti che abbiamo
incontrato nel Peloponneso si trovano a:
Drepano-Assini (presso Nafplio: sabbia); a
est di Githio (baie sabbiose e scogli); a
Stoupa (sabbia); a Kardamili (lunga e
ghiaiosa, con alcuni lettini a disposizione
gratuitamente dei bagnanti); a Zaga (presso
Koroni: sabbia); alla Golden beach (pochi
chilometri a nord di Pilos: sabbia); a
Romanos (oltre la Golden: sabbia); varie
altre tra Kipirissia e Kalafas
(sabbia).
Qui sotto la
spiaggia di Koroni; sopra
Romanos.
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