|
|
quiBresciaViaggiare
di
Matteo Borghesi
Questa rubrica, che con cadenza mensile propone vacanze in
paesi esteri, non vuol essere sostitutiva di una buona guida
- strumento indispensabile -, ma fornisce suggerimenti,
consigli e piccole notizie pratiche frutto di esperienza
diretta, disegnando itinerari che toccano le località
più interessanti e particolari del paese descritto.
Ovviamente non c'è pretesa di essere esaustivi:
considerate il tutto come il racconto di chi, con tutti i
limiti del caso, c'è stato. Sono quindi graditi
suggerimenti, aggiornamenti e integrazioni.
Thailandia
parte III: da
Ko Samui
a Phuket
|
In
apertura, un'immagine di Rai Leh. Sotto, a destra,
un tipico tramonto thai.
Questo
terzo e ultimo itinerario in Thailandia, dopo
quelli in cui venivano descritte le città
più belle (vai
all'articolo)
e i territori montuosi del nord (vai
all'articolo),
porta alla scoperta delle stupende coste e isole
del sud del paese, caratterizzate da spiagge di
sabbia bianca e da un mare cristallino. Per le
informazioni generali, si guardi l'introduzione
(vai
all'articolo)
Ko
Samui. L'isola di Samui è una
delle mete turistiche di mare più
frequentate. Nel corso degli ultimi anni, ha visto
crescere in maniera vertiginosa il numero di
alloggi e strutture oltre, naturalmente, alla
quantità di stranieri che ricercano spiagge
assolate e mari incontaminati. Il posto è
abbastanza bello e la varietà delle spiagge
rende ancora possibile il trovarne una
relativamente tranquilla. La più frequentata
in assoluto è quella di Chaweng, sul
lato est dell'isola, una lunga striscia bianca con
una fila quasi ininterrotta di guest house e hotel
nel palmizio, oltre a ristoranti, negozi e servizi
vari lungo la strada principale. In alta stagione
(estate), quando il tempo è buono ed il mare
calmo, può essere fastidiosamente affollata;
durante l'autunno, complice un clima non
impeccabile, è meno frequentata ed è
allora possibile trascorrervi qualche giorno in
pace (temporali permettendo). A
Lamai, qualche chilometro a sud, la
situazione è simile. Altre spiagge
più isolate sono sparse lungo tutta la costa
anche se non a caso quelle appena citate sono le
più frequentate. Bo Phut, per
esempio, posta sul lato nord, è certamente
più tranquilla e relativamente intatta,
però l'arenile è in alcuni punti
molto stretto e il mare non ha gli stessi colori di
Chaweng; al ristorante capita di essere gli
unici avventori e questo non è un vantaggio
per la qualità e la freschezza del cibo
proposto, inoltre il luogo può risultare un
poco malinconico. I trasporti locali sono garantiti
da un buon numero di songthaew che di continuo
fanno la spola tra una località e l'altra.
Per l'alloggio le possibilità di scelta sono
numerosissime: decidete in quale zona volete stare
e guardatevi attorno. Nella parte centrale di
Hat Chaweng si trova l'O P Bungalow,
una serie di villette in muratura poste sulla
spiaggia e immerse in un curato e piacevole
giardino; le stanze sono molto belle e pulite e
costano, in bassa stagione, sulle 30 mila lire. Ci
sono comunque varie sistemazioni nelle categorie
media e alta che possono accontentare e soddisfare
ogni esigenza, così pure per quanto riguarda
i ristoranti. Lungo la strada principale, varie
bancarelle offrono buona scelta a costi bassi di
vari piatti locali, mentre altre vendono pancake
(provatelo con la banana) o frutta. Oltre al volo
diretto da Bangkok, il modo più
facile per andare fino a Samui è di
prendere uno dei vari treni notturni dalla stazione
Hualampong della capitale (prenotate appena
possibile il posto presso l'apposito ufficio
situato sul lato destro dell'edificio) e di
scendere a Surat Thani: quindi non
mancheranno procacciatori delle varie compagnie a
indirizzarvi presso i bus che portano all'imbarco e
poi sul battello per l'isola. Partendo con il treno
delle 18,30, provvisto di buone cuccette con
lenzuola, si arriva a Surat Thani verso le 5
del mattino e a destinazione non prima delle
11.
Qui sopra e in
basso, a sinistra, la spiaggia di Rai Leh.
Krabi. Affacciata sul mare delle
Andamane la cittadina di Krabi
è un nodo delle comunicazioni e un crocevia
utilizzato dai viaggiatori poiché nelle
vicinanze si trovano alcune delle località
di mare più belle della Thailandia. La
spiaggia di Rai Leh (Rai Lay) è,
senza esagerare, uno dei posti più
affascinanti che vi capiterà di vedere nel
mondo: la sua collocazione tra pinnacoli di roccia
calcarea che s'innalzano repentini dalle acque
verdi e azzurre, la sua sabbia bianca piena di
frammenti di corallo, la vegetazione rigogliosa di
palme e foresta che la circonda e la rende
inaccessibile via terra, ne fanno sicuramente una
vera perla, un gioiello che bisogna vedere e di cui
godere per almeno un giorno. Negli ultimi anni
è stata scoperta da molti e così ora,
per molti mesi l'anno, è affollata da
centinaia di turisti che sembrano comunque non
intaccare il fascino del luogo. Le serate scorrono
ancora tranquille e, se si escludono un paio di bar
sulla spiaggia in cui il volume della musica
è alto, per il resto nulla rompe il silenzio
tra le palme dove, in file ordinate e continue,
sorgono i bungalow. La
zona è divisa in tre spiagge: due balneabili
e bellissime; la terza è invece fangosa
durante la bassa marea e sulle rive vi sono delle
mangrovie. Sul lato ovest ci sono tre o quattro
possibilità di alloggio a prezzi compresi
tra le 30 e le 100 mila lire: una di queste
è data dal RaiLay Bay Bungalow,
casette di vario standard alcune delle quali
direttamente sulla spiaggia: ovviamente queste
ultime - che non sono le più costose - sono
molto ambite, per cui sarà un vero caso
fortunato riuscire a occuparne una. Anche sul lato
est, quello fangoso e più tranquillo, ci
sono alcuni bungalow: allo Ya Ya, per
esempio, ne hanno alcuni costruiti interamente in
legno a più piani che si ergono tra le
piante, costano 40 mila lire, una cifra
spropositata per quello che offrono. Dei buoni
piatti a prezzi entro le 5/7 mila lire per una cena
li potrete gustare al ristorante del RaiLay
Village, sulla spiaggia ovest: è un
posto molto carino con tavoli e sedie di
bambù che, nonostante la quantità di
turisti, ha un servizio rapido. Ao Nang
è il posto da cui si prendono le barche per
Rai Leh che fanno la spola fino a sera e
costano 2 mila lire a testa per tratta. Vi si
arriva con uno dei frequenti songthaew che partono
dal centro di Krabi al costo di mille lire.
La spiaggia qui è abbastanza bella e il
villaggio, cresciuto negli ultimi 5 anni in modo
impressionante, offre varie possibilità di
alloggio e ristoranti di buona qualità,
oltre a negozi, banca e agenzie per escursioni. Il
miglior posto per mangiare è il ristorante
Ao Nang Cuisine, sul lungomare, molto curato
ed economico, davvero da provare. Per dormire,
provate una delle nuove guest house costruite nella
parte est lungo la strada che si stacca dalla
spiaggia, appena cento metri dal mare: una di
queste, molto buona, è la Sea Word,
una stanza pulita con bagno e acqua calda costa 25
mila lire. Per arrivare a Krabi da Surat
Thani ci sono vari servizi di autobus turistici
per circa 10 mila lire. Dalla stazione dei bus, se
il vostro mezzo arriva lì, prendete un
songthaew che, per 500 lire, porta in centro,
distante 4 chilometri. Frequenti anche i
collegamenti lungo tutta la costa. Da qui è
possibile anche imbarcarsi per Ko Phi Phi,
altra splendida isola che però è
diventata un po' troppo affollata e turistica,
rumorosa e inquinata al punto di non essere
consigliata in questo itinerario.
Qui sopra, la
spiaggia di Ko Phi Phi. In basso, a destra, una
tipica imbarcazione thai. A sinistra, rocce nella
zona di Ao Nang.
Ko Lanta. Da Krabi un paio
d'imbarcazioni tutti i giorni salpano alla volta
dell'isola di Lanta che si raggiunge con due
ore di navigazione al costo di 10 mila lire (9 mila
se fate subito anche il biglietto di ritorno a data
aperta). E' un posto ancora integro, nonostante sia
ormai inserita nelle rotte dei turisti stranieri.
La costa rivolta verso il mare aperto, ad ovest,
è un susseguirsi di lunghe spiagge sabbiose
e di baiette in cui sorgono, seppur in numero
abbastanza contenuto, una serie di resort con
bungalow allineati sulla riva. In effetti, se si
esclude la parte più vicina a Ban Sala
Dan, il villaggio in cui c'è il pontile,
la banca e pochi altri servizi, gli altri 30 e
più chilometri verso sud non sono molto
costruiti e ci vorranno ancora anni perché
si raggiunga la densità di alberghi che
purtroppo caratterizza altre isole thailandesi. La
bella spiaggia che si estende a un paio di
chilometri dal villaggio è la zona
più costruita di Lanta: non
aspettatevi comunque più di una decina di
resort con rispettivi ristoranti, un solo negozio e
poco altro a turbare la tranquillità del
luogo, anche se sulla strada, a 300 metri dalla
spiaggia, cominciano a intravedersi accenni di
urbanizzazione. Uno
dei posti migliori per soggiornare e il Lanta
Villa: casette molto carine in stile thai
immerse nel verde del giardino tropicale costano 26
mila lire a notte, quasi il doppio quelle con aria
condizionata; il ristorante annesso è
abbastanza buono e a costi normali. Poco distanti e
a prezzi simili, buoni anche il Golden Bay e
il Lanta Sea House. Tutto sommato, non vale
la pena di alloggiare in uno dei resort più
lontani perché il mare qui è bello e
la densità di turisti veramente molto bassa,
con il vantaggio di essere vicini al villaggio per
qualsiasi necessità. La strada poi non
è asfaltata ed essere sobbalzati sul cassone
di un camioncino nella polvere per vari chilometri
non è piacevole per nessuno. I proprietari o
loro emissari vengono, infatti, a prendere i
turisti all'arrivo delle imbarcazioni al porto e si
può assistere a un vero e proprio assalto
per accaparrarsi più clienti possibile.
Arrivate a Lanta con le idee chiare su dove
volete stare e una volta individuata la persona con
il cartello dell'hotel che vi interessa, seguitela
verso il camioncino. Anche per il ritorno, si
può fruire dello stesso servizio fino
all'imbarco.
Ao Phang Nga. Situata circa a metà
strada tra Krabi e Phuket, la piccola
cittadina di Phang Nga non offre nulla al
viaggiatore se non la possibilità di
partecipare a una delle escursioni più
interessanti della Thailandia presso le isolette
dell'arcipelago omonimo. Autobus con cadenza oraria
arrivano alla piccola stazione presso la quale un
paio di agenzie raccolgono adesioni per la gita con
la barca: una delle due, la Sayan Tour,
è la più famosa e utilizzata dai
turisti anche se non si capisce in cosa consista la
differenza pratica, considerato che entrambe hanno
gli stessi prezzi e utilizzano barcaioli locali e
non un'imbarcazione propria. Vi
sono tre escursioni possibili che differiscono
essenzialmente per prezzo e durata: una prevede il
pernottamento e le altre sono di mezza o intera
giornata. La più completa è quella
che parte alle 8.30 del mattino con ritorno intorno
alle 16 al costo di 25 mila lire, compreso un pasto
con riso, frutta e acqua e il trasferimento da e
per il luogo dell'imbarco. L'arcipelago è
stupendo e la gita risulta piacevole anche se un
po' lunga: il paesaggio tipico della zona con i
pinnacoli rocciosi quasi interamente coperti di
vegetazione, la foresta di mangrovie, le grotte con
concrezioni, le svariate isolette dalle acque verdi
e infine la visita a Ko Panyi, un'isola con
un villaggio di pescatori musulmani tutto costruito
su palafitte, costituiscono davvero uno spettacolo
irrinunciabile. La gita, volendo, si può
anche organizzare in proprio: basta recarsi a
Tha Dan, villaggio a pochi chilometri dalla
città in cui c'è il molo, e
contattare direttamente uno dei numerosi barcaioli
per l'escursione. Di certo saranno ben felici di
accontentarvi a un prezzo inferiore di quello
richiesto dalle agenzie. Per l'alloggio a Phang
Nga ci sono alcune buone possibilità di
scelta: le migliori sono la Phang Nga Guest
House, con stanze pulitissime e nuove,
personale molto accogliente e cordiale e piccola
colazione a buffet, e lo Phang Nga Inn, poco
fuori dal centro ma molto piacevole. Nel primo caso
una grande stanza con aria condizionata costa 18
mila lire, sulle 12 mila quelle più piccole
con ventilatore; nel secondo si va poco oltre le 20
mila. Per mangiare, lungo la strada principale vi
sono vari locali, nessuno dei quali purtroppo
merita particolare interesse.
Qui sopra e in
basso, a destra, la spiaggia di Khao
Lak.
Khao Lak. E' una lunga e bella spiaggia
situata 85 chilometri a nord dell'aeroporto di
Phuket. Il posto merita molto più
della sua fama: sono ancora pochi i turisti che
trascorrono parte della loro vacanza in questo
luogo tranquillissimo e molto piacevole, con una
bella spiaggia cosparsa di scogli e un mare
trasparente dalle acque calde. Qui, oltre ad alcuni
negozi sulla strada statale presso la fermata dei
bus a 400 metri dalla spiaggia, si trovano meno di
una decina di resort alcuni dei quali veramente
molto belli ed economici. C'è poi qualche
ristorante, oltre a un paio di negozi turistici:
per il resto la natura ha ancora il sopravvento e
la spiaggia è sempre piacevolmente
tranquilla. La zona, che è parco naturale
protetto, si presta anche per escursioni
nell'interno o alle isole Similan. Varie
agenzie organizzano gite di due o tre giorni con
immersioni al costo di circa 280 mila lire. Il
Nangthong Bay Resort, sulla spiaggia
più vicina alla fermata degli autobus, ha
delle sistemazioni molto interessanti. Quelle vista
mare costano più di 50 mila lire, secondo il
tipo di alloggio; le altre, leggermente defilate a
100 metri dalla riva, costano 29 mila lire e sono
anche più belle: deliziose casette dal tetto
blu in stile tradizionale, nuove e poste in un bel
giardino. Tutte sono ben arredate e molto
piacevoli. Ottimo
anche il ristorante che offre cene di pesce a
prezzi che difficilmente superano le 8/10 mila
lire. Poco distante, il Green Beach Resort
ha casette che, a seconda del comfort, costano tra
le 38 e le 58 mila lire ma sono meno belle e
interessanti di quelle del Nangthong. Nei
pressi c'è anche il Garden Beach, il
cui giardino però, a dispetto del nome,
meriterebbe un po' più di cure e attenzioni.
Buono invece il ristorante sulla spiaggia con un
menu assai vario a prezzi molto economici. Per
andare verso Phuket c'è un autobus
ogni ora.
Phuket. L'isola di Phuket è la
più grande e conosciuta delle mete del
turismo internazionale. Per chi scrive,
però, non merita tanta considerazione: le
sue spiagge sono diventate una specie di Rimini
locale, il turismo ha completamente corrotto ogni
cosa e, tutto sommato, non è poi così
bella come la sua fama lascerebbe supporre. Se
avete comunque motivo di trascorrervi del tempo, la
cosa migliore è di alloggiare a Phuket
Town, il capoluogo dell'isola, dove troverete
un buon numero di ristoranti e hotel. Da qui,
utilizzando uno dei frequentissimi songthaew, si
possono agevolmente visitare le spiagge almeno per
farsene un'idea. Attenzione al fatto che, dopo le
17 (anche qualche minuto prima), il servizio di
trasporti cessa e sarete quindi costretti a
ricorrere a un taxi, molto più costoso anche
rispetto agli standards thailandesi. Le spiagge,
come detto, non sono nulla di speciale e risultano
spesso affollate; se avete amato le altre
località di mare del sud del paese, questo
non è il posto che fa per voi. In
città potrete alloggiare all'Imperial
Hotel, un albergo di buon livello in Phuket
Road, dove una stanza con aria condizionata costa
40 mila lire; un'alternativa più economica
è data dal Thavorn Hotel, in Rasada
Road a pochi metri dall'Imperial. Qui una
stanza costa sulle 30 mila e la hall dell'albergo
è molto carina, arredata con vecchi mobili e
bottiglie di vino (vuote) ad abbellirne l'ingresso.
Poco distante si trova il Mae Porn, un buon
ristorante con molti piatti di pesce ben cucinati,
a prezzi contenuti (5/7 mila lire mediamente).
Dalla stazione dei bus partono frequentemente mezzi
diretti nelle principali città (compresa
Bangkok); arrivando dall'aeroporto
c'è un comodo servizio di minibus privati
che porta in città o direttamente alle
spiagge principali: il costo è di 4/5 mila
lire a testa e i venditori di biglietti non
mancheranno di assalirvi appena usciti dal terminal
proponendovi il servizio. Una decina di voli
quotidianamente collega l'isola con la capitale: il
volo dura un'ora e il costo è poco superiore
alle 100 mila lire.
|
L'archivio
dei
viaggi nel mondo proposti da quiBrescia
Le
associazioni
ambientaliste
bresciane
Gli
itinerari bresciani in quiBresciAmbiente
Vai
alla pagina indice dell'ambiente
Scrivi
a quiBresciaAmbiente
|
|
|