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"STORIA
DI UN PRIGIONIERO SCOMODO"
E'
stato Leonardo Di Caprio ad interpretarlo sullo schermo due anni fa; prima
d'allora pochissime persone conoscevano la storia o per meglio dire, la
leggenda, dell'uomo nella maschera di ferro. Come spesso capita in questi
casi, passato il momento del film, quasi tutto è tornato alla normalità
e probabilmente, se adesso chiedessi in giro qualcosa sul personaggio in
questione, riceverei dietro solo degli sguardi stralunati. A prescindere
dalla pellicola, che rimane tuttora molto godibile, il soggetto è
stato liberamente (forse troppo) tratto dall'ultima parte del romanzo di
Alexandre Dumas "Il Visconte di Bragelonne". Quest'opera, che completa
la trilogia dedicata ai tre moschettieri, è abbastanza voluminosa,
però ricca di fascino e mistero, compresa la storia dell'uomo dalla
maschera di ferro. Se ci limitiamo a cercare nella storia informazioni
sul più famoso prigioniero francese, ci accorgiamo che fu Voltaire
a parlarne per la prima volta in una sua famosa opera: "Era un prigioniero
sconosciuto, dalla taglia al di sopra dell'ordinario, giovane e dalla figura
la più bella e la più nobile. Portava una maschera con delle
strisce d'acciaio. I carcerieri avevano l'ordine di ucciderlo se se la
fosse tolta". Solo più avanti, lo scrittore affermò chiaramente
l'ipotesi che l'uomo altri non era che il fratello gemello di Re Luigi
XIV, imprigionato per evitare che rivendicasse il suo diritto regale. Questa
rimane probabilmente l'ipotesi più affascinante, ma anche la più
difficile da dimostrare. Di certo sappiamo che l'uomo dalla maschera di
ferro, venne imprigionato per volere di Luigi per poi essere condotto nella
prigione piemontese di Pinerolo, dove passò un bel po' di tempo
e sempre con addosso la strana maschera. Trasferito poi sull'isola di Santa
Margherita, altra prigione francese, venne per ultimo trasportato alla
Bastiglia, dove morì il 19 novembre del 1703. La cosa strana avvenne
il giorno stesso della
sua morte: la cella che l'aveva ospitato venne completamente distrutta
e ricostruita dal pavimento al soffitto. Tutto ciò che possedeva
venne dato alle fiamme e i suoi vestiti distrutti; insomma di lui si cercò
di cancellare ogni traccia. Perché? E perché dovette indossare
una maschera durante la sua prigionia? Chi era costui? Anche se molte fonti
affermano che sotto la maschera potesse nascondersi il sovrintendente Fouquet,
acerrimo nemico di Colbert, caduto in disgrazia e accusato di appropriazione
indebita, non si capisce perché Luigi lo avesse condannato a non
mostrare più il suo viso. Inoltre Fouquet morì nella prigione
di Pinerolo nel 1680, per cui troppo presto per essere la maschera di ferro.
Probabilmente, e questa è l'ipotesi più probabile, il prigioniero
era Ercole Antonio Mattioli, ministro e consigliere del Duca di Mantova
che, inviato in Francia come ambasciatore, aveva tradito la fiducia del
re mantenendo rapporti segreti con la Spagna; così venne punito
in questo straziante modo e spedito poi alla Bastiglia dove non potesse
più parlare e vedere nessuno. Rimane il fatto che si sono studiate
decine di ipotesi sull'identità della maschera di ferro e ancora
oggi, dopo quasi trecento anni, nessuno può dire con certezza chi
meritò una pena così severa in vita sua, anche se nel nostro
inconscio, siamo tutti più propensi a credere all'incredibile storia
dei due gemelli reali.
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