Pathway Journal - Index Cinema
Settembre/Ottobre 1999SommarioAnno 1  - Numero 6

 Cinema 
        Anna Magnani 
        Mamma Roma 
        Deep impact 
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        Hitchcock: Gli Uccelli 
        La congiura degli innocenti 
        L'uomo dalla maschera di ferro 
        Notorius, l'amante perduta 
        Salvate il soldato Ryan 
        Sequel & Remake 
        Il sesso a Venezia 
        Star Wars: Episode I 
        Il grande Toto' 

 Cultura e società 
        Accadde a settembre... 
        L'amore in carcere 
        Catechismo a scuola: si o no? 
        Chi sono i macellai? 
        Confessione di un mammone 
        Se questa e' giustizia... 
        I delitti di Jack 
        Il palio di Asti 
        Lettera di un bambino abortito 
        La perfezione dell'anima... 
        Roswell, dov'e' la verita'? 
        Le Satire di Giovenale 
        Teatro: El Tannura 

 Libri e Fumetti 
         La vendetta nella letteratura 
         Dragonball: il manga 
         Maison Ikkoku alla ribalta 

 Musica 
         Labyrinth: Timeless crime 
         Marduk: Panzer Division Marduk 
         Meeting delle etichette indipendenti 

 Sport 
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"STORIA DI UN PRIGIONIERO SCOMODO"  

La locandina del filmE' stato Leonardo Di Caprio ad interpretarlo sullo schermo due anni fa; prima d'allora pochissime persone conoscevano la storia o per meglio dire, la leggenda, dell'uomo nella maschera di ferro. Come spesso capita in questi casi, passato il momento del film, quasi tutto è tornato alla normalità e probabilmente, se adesso chiedessi in giro qualcosa sul personaggio in questione, riceverei dietro solo degli sguardi stralunati. A prescindere dalla pellicola, che rimane tuttora molto godibile, il soggetto è stato liberamente (forse troppo) tratto dall'ultima parte del romanzo di Alexandre Dumas "Il Visconte di Bragelonne". Quest'opera, che completa la trilogia dedicata ai tre moschettieri, è abbastanza voluminosa, però ricca di fascino e mistero, compresa la storia dell'uomo dalla maschera di ferro. Se ci limitiamo a cercare nella storia informazioni sul più famoso prigioniero francese, ci accorgiamo che fu Voltaire a parlarne per la prima volta in una sua famosa opera: "Era un prigioniero sconosciuto, dalla taglia al di sopra dell'ordinario, giovane e dalla figura la più bella e la più nobile. Portava una maschera con delle strisce d'acciaio. I carcerieri avevano l'ordine di ucciderlo se se la fosse tolta". Solo più avanti, lo scrittore affermò chiaramente l'ipotesi che l'uomo altri non era che il fratello gemello di Re Luigi XIV, imprigionato per evitare che rivendicasse il suo diritto regale. Questa rimane probabilmente l'ipotesi più affascinante, ma anche la più difficile da dimostrare. Di certo sappiamo che l'uomo dalla maschera di ferro, venne imprigionato per volere di Luigi per poi essere condotto nella prigione piemontese di Pinerolo, dove passò un bel po' di tempo e sempre con addosso la strana maschera. Trasferito poi sull'isola di Santa Margherita, altra prigione francese, venne per ultimo trasportato alla Bastiglia, dove morì il 19 novembre del 1703. La cosa strana avvenne il giorno stesso della sua morte: la cella che l'aveva ospitato venne completamente distrutta e ricostruita dal pavimento al soffitto. Tutto ciò che possedeva venne dato alle fiamme e i suoi vestiti distrutti; insomma di lui si cercò di cancellare ogni traccia. Perché? E perché dovette indossare una maschera durante la sua prigionia? Chi era costui? Anche se molte fonti affermano che sotto la maschera potesse nascondersi il sovrintendente Fouquet, acerrimo nemico di Colbert, caduto in disgrazia e accusato di appropriazione indebita, non si capisce perché Luigi lo avesse condannato a non mostrare più il suo viso. Inoltre Fouquet morì nella prigione di Pinerolo nel 1680, per cui troppo presto per essere la maschera di ferro. Probabilmente, e questa è l'ipotesi più probabile, il prigioniero era Ercole Antonio Mattioli, ministro e consigliere del Duca di Mantova che, inviato in Francia come ambasciatore, aveva tradito la fiducia del re mantenendo rapporti segreti con la Spagna; così venne punito in questo straziante modo e spedito poi alla Bastiglia dove non potesse più parlare e vedere nessuno. Rimane il fatto che si sono studiate decine di ipotesi sull'identità della maschera di ferro e ancora oggi, dopo quasi trecento anni, nessuno può dire con certezza chi meritò una pena così severa in vita sua, anche se nel nostro inconscio, siamo tutti più propensi a credere all'incredibile storia dei due gemelli reali. 
 

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