|
domenica 1 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
Oggi il centro di Brescia all'interno del ring è
chiuso al traffico privato (compreso quello dei residenti),
ma soltanto dalle 10 alle 18. Le "domeniche ecologiche",
misero palliativo vista la preoccupante situazione dell'aria
bresciana, verranno proposte più volte nel corso
dell'autunno: le prossime saranno il 5 novembre e il 3
dicembre. Quest'anno inoltre, diversamente dalle altre
edizioni della manifestazione, l'Asm ha deciso di far pagare
comunque gli autobus, anche se con il prezzo scontato di
1.500 lire per un biglietto valido tutto il giorno. Durante
la giornata i musei sono aperti e gratuiti (non però
Santa Giulia, che ha un prezzo d'ingresso ridotto). Una
mostra micologica può essere visitata nell'atrio
della Prefettura e del Broletto. Sono state annullate per il
maltempo tutte le manifestazioni previste all'aperto. |
|
Ricerche |
Sono 21 i comuni bresciani per i quali il futuro è molto nero |
Sono 21, tutti nelle nostre valli, e rischiano di
estinguersi per diversi motivi. I loro nomi, probabilmente,
non dicono niente a molti dei nostri lettori (soprattutto ai
più giovani), che forse non sanno di preciso neppure
dove sono sulla carta geografica. Si tratta dei comuni
bresciani compresi nell'elenco dei 2.830 municipi che, a
livello nazionale, sono messi peggio perché stanno
pian piano perdendo abitanti, o perchè sono troppo
poveri, oppure perchè hanno la popolazione troppo
vecchia o, infine, perchè non hanno prospettive di
sviluppo. Lo studio è stato preparato da
Confcommercio e Legambiente ed è una fotografia
dell'Italia minore, della quale i giornali e le televisioni
non si occupano, ma che vive uno stato di profondo disagio,
anche se dovuto a motivi opposti a quelli della
criminalità o dell'inquinamento. Pensate, in tutta
Italia sono uno su tre i paesi in questa situazione, sparsi
su e giù per la penisola. Da noi, dicevamo, sono solo
21. Uno è inserito nell'elenco dei comuni troppo
poveri: si tratta di Paspardo. Ben 11, invece, sono troppo
vecchi: Anfo, Capovalle, Irma, Losine, Lozio, Magasa, Paisco
Loveno, Pertica Alta, Prestine, Valvestino e Vione. Sono
nove, infine quelli che non si evolvono, per i quali non
c'è sviluppo e futuro, almeno secondo i parametri
usati per la ricerca. Si tratta di Brione, Cimbergo,
Incudine, Marmentino, Pertica Bassa, Pezzaze, Provaglio
Valsabbia, Saviore dell'Adamello e Treviso Bresciano. |
|
Sentenze |
Gardone batte Salò in tribunale e intasca immobili per miliardi |
Alla fine il comune di Gardone Riviera ha vinto, e
intasca tutto. La Corte di Cassazione ha infatti dato
ragione ai gardonesi nella decennale diatriba con i
cugini-rivali di Salò. La posta in palio? Ricca, anzi
ricchissima. Si tratta della proprietà dell'intero
edificio del Casinò, una villa liberty con tanto di
cinema e ristorante, della darsena adiacente, completa di
capannone per il rimessaggio delle barche, e dello splendido
parco che si trova appena al di là della strada, la
45 bis. Immobili che valgono, nell'insieme, alcuni miliardi
e tutti affittati. La querelle tra Gardone e Salò
risale a 15 anni fa, quando l'Azienda di soggiorno
(costituita insieme dai due municipi) decise di dividere in
parti uguali tra i due paesi il proprio patrimonio
immobiliare e fece una donazione ai comuni. Era il 1986 e si
temeva che la riorganizzazione delle aziende turistiche
locali facesse finire i loro beni nel patrimonio regionale.
Ma quando la legge uscì, stabiliva che le
proprietà venissero assegnate al comune nel quale
erano situate. Nel nostro caso a Gardone, che fece ricorso
quando la stessa regione Lombardia, in deroga alla propria
legge, diede parere favorevole alla divisione del ricco
patrimonio con Salò. Inutili i tentativi di comporre
la questione in maniera amichevole, con un accordo equo tra
le parti: si è arrivati a tre sentenze di tribunale,
una per ogni grado di giudizio, tutte favorevoli a Gardone.
Fino a questa definitiva della Cassazione, depositata nei
giorni scorsi. |
|
Sport |
|
Quest'anno i bresciani non potranno andare a sciare sulla
montagna di Collio: gli impianti del Pezzeda, infatti,
resteranno chiusi per tutta la prossima stagione invernale e
non è neppure certo che possano riprendere a
funzionare nelle successive. Questa è la conclusione
del braccio di ferro degli ultimi mesi tra la
proprietà delle strutture, rappresentata da Mauro
Maggi, e la cordata composta da amministrazioni locali e da
imprenditori della zona, che volevano rilevare la gestione.
La trattativa è arrivata a una svolta la settimana
scorsa quando Maggi, che fino all'ultimo aveva puntato alla
vendita secca degli impianti, ha abbassato le pretese
accettando l'ipotesi di affittare gli impianti in cambio di
un canone di 50 milioni. La proposta del proprietario,
però, è arrivata troppo tardi secondo la
controparte, che ha valutato impossibile procedere in tempo
alla verifica e alla messa in sicurezza degli impianti.
Così tutto resterà chiuso e in balìa
della ruggine. E questo renderà ancora più
diffficile una riapertura futura. |
|
lunedì 2 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
L'enorme crocifisso realizzato dallo scenografo Enrico
Job (marito, per la cronaca, della regista Lina Wertmuller)
in occasione dell'arrivo a Brescia di Giovanni Paolo II,
è ancora in cerca di una collocazione definitiva. Il
manufatto, un colosso di 30 metri di altezza, costituito da
una croce curva in avanti con Cristo che guarda verso il
basso, era l'elemento scenografico principale del grande
palco realizzato allo stadio Rigamonti. Ora una proposta
partita da ambienti cattolici voleva collocarlo a Cevo, in
valle Camonica, sulla terrazza naturale dell'Androla. Ma
l'idea di piazzare sulla nostra montagna l'ennesimo
ingombrante crocifisso (progettato, tra l'altro, per
tutt'altro uso) non convince il Cai e le associazioni
ambientaliste che nei giorni scorsi si sono dichiarati
contro al progetto. La collocazione, dice un comunicato
congiunto, costringerebbe a un intervento di grande impatto
ambientale e imporrebbe enormi costi di manutenzione. Tra
l'altro, sostengono ambientalisti e Cai, proprio in quella
zona sono stati effettuati ritrovamenti di epoca etrusca e
dell'età del ferro, quindi è più saggio
che la valorizzazione dell'area vada nella direzione della
ricerca dei legami con il proprio passato e con la storia
della Valle. |
|
E' iniziato in bassa Valcamonica il campo europeo contro
il bracconaggio organizzato dai volontari della Lac. Nei
primi due giorni di attività, spiega l'organizzazione
ambientalista, sono stati sequestrati e distrutti circa
1.400 "archetti", le trappole illegali per uccelli
realizzate dai bracconieri con un filo legato a un pezzo di
legno flessibile piegato. La campagna ha portato alla
liberazione di decine di uccelli (scriccioli, cinciallegre e
pettirossi) e anche di numerosi ghiri. L'iniziativa della
Lac, dopo la Valcamonica, proseguirà in Valsabbia e
Valtrompia. |
|
Polemiche |
|
La mozione, dopo accese polemiche e discussioni tra
maggioranza e minoranza, è stata approvata dal
consiglio comunale di Desenzano. La cittadina più
importante del lago di Garda avrà probabilmente tra
breve una via intitolata a Giorgio Almirante e un'altra a
Sergio Ramelli. Chi sono, si chiederanno i lettori
più giovani, e perché tante polemiche?
Almirante, esponente storico della destra italiana dalla
Repubblica di Salò in poi, è stato fondatore e
presidente del Movimento sociale italiano, il genitore
dell'attuale An di Gianfranco Fini. Sergio Ramelli era
invece un giovane di estrema destra rimasto ucciso negli
Anni 70 durante uno scontro con studenti di estrema
sinistra. Su proposta del consigliere di An Achille
Benedetti e con il sì della maggioranza di
centro-destra (non proprio compatta per la verità),
sindaco Anelli compreso, la mozione è stata approvata
malgrado la minoranza l'abbia definita provocatora. Ora la
palla passa alla commissione comunale per la toponomastica
che dovrà decidere se, quando e dove battezzare le
nuove strade. |
|
Sentenze |
|
Luigi Bettini, un pensionato di 70 anni di Calcinato,
è stato prosciolto dall'accusa di lesioni volontarie
per aver sparato alcuni colpi di pistola contro un ladro che
stava tentando di entrare in casa sua, ferendolo in maniera
non grave. Lo ha deciso il giudice per le udienze
preliminari Emilio Quaranta, valutando il comportamento
dell'uomo come legittima difesa. Era la notte del 15
novembre del 1996, tre uomini si erano introdotti nel
giardino della casa di Bettini a Ponte San Marco di
Calcinato, tagliando i fili della corrente che alimentava i
faretti esterni e scassinando la porta del garage. La
vigilanza notturna aveva però telefonato
nell'abitazione allertando il padrone di casa. Bettini,
spaventato e preoccupato, aveva afferrato una vecchia
Browning 7,65 del 1900 (ereditata dal padre e mai
denunciata) facendo fuoco nella notte da una finestra. Sul
terreno era rimasto Dalmazio Bodei, 50 anni, che stava
scappando, mentre qualche giorno dopo si era presentato alla
polizia Mario Groppelli, sostenendo che una guardia giurata
l'aveva colpito a una gamba mentre stava fuggendo dalla
casa. Del terzo complice, il cui nome non è mai
saltato fuori, nessuna traccia. In tribunale, Bettini e la
guardia giurata, Pierluigi Bonardi, sono stati assolti per
gli spari, anche se il pensionato si è preso quattro
mesi per la detensione della pistola. |
|
Terrorismo |
Piazza Loggia, i magistrati vogliono sentire l'ex spia Maletti |
I magistrati che conducono la terza inchiesta sulla
strage di piazza della Loggia, nella quale il 28 maggio 1974
persero la vita otto persone, vogliono ascoltare il generale
Gian Adelio Maletti, ex capo dell'Ufficio D (l'ufficio
affari riservati) del Sid, l'allora servizio segreto della
difesa. Il generale, ormai in pensione e in esilio
volontario nel compiacente Sud Africa, conosce tutti i
segreti della strategia della tensione negli Anni 70, della
quale gli agenti alle dipendenze del suo ufficio si sono
spesso trovati al centro. Ora i magistrati bresciani Roberto
Di Martino e Francesco Piantoni lo vogliono sentire
perché in una recente intervista l'ex alto ufficiale
ha dichiarato che la Cia sapeva in anticipo che la bomba di
piazza Loggia sarebbe esplosa. La circostanza, emersa
nell'indagine perché confidata da alcuni pentiti,
avrebbe in questo modo un'autorevole conferma di prima mano.
E' comunque da escludere che Maletti, sul cui capo pendono
numerose condanne, lasci il sicuro rifugio in Sud Africa:
saranno gli inquirenti ad affrontare il viaggio. Sempre che
l'ex spia accetti davvero di parlare. |
|
martedì 3 ottobre 2000 |
Cronaca |
Sotto la Rocca di Manerba spunta il corpo di un turista tedesco |
E' rimasta un mistero la morte del turista tedesco il cui
cadavere è stato trovato nel tardo pomeriggio di
martedì 3 ottobre riverso sulle rocce che affiorano
dal lago proprio sotto la Rocca di Manerba, su una spiaggia
che la sera viene frequentata da omosessuali e voyeurs.
L'autopsia non ha chiarito i dubbi, anche se gli
investigatori propendono per un decesso dovuto a cause
accidentali, pur non escludendo del tutto la pista
dell'omicidio. Troppi sono i punti oscuri sulla dinamica dei
fatti, anche se i carabinieri che hanno setacciato il colle
sotto la Rocca hanno trovato tracce importanti per risolvere
il giallo. L'uomo, Wolfang Andreas Kainz, infermiere di 34
anni di Simbach, indossava solo un paio di pantaloni e aveva
con sè il portafoglio con soldi e documenti. La sua
auto, una Toyota, è stata individuata nella notte
parcheggiata a poca distanza, in località San
Giorgio. Le indagini sugli ultimi spostamenti della vittima
hanno cercato invano di appurare se il turista fosse in
compagnia di qualcuno durante le ultime ore della sua vita.
Il tedesco non è stato registrato in nessuna pensione
o albergo della zona e gli hanno trovato addosso uno
scontrino di un negozio nel veronese mentre la sua auto
probabilmente non si è mossa dal parcheggio da
venerdì 29 settembre (quel giorno è stata
multata). Mentre l'uomo è stato notato da solo nel
pomeriggio di domenica vicino alla Toyota. Insomma, tracce
contraddittorie e buio fitto. Il corpo è stato
trovato da un altro tedesco in vacanza a Soiano, che, stando
ai riscontri effettuati, non conosceva la vittima ed era da
quelle parti per una passeggiata quando ha scorto il
cadavere: è stato interrogato a lungo e poi è
ripartito per la Germania. Il cadavere presentava varie
contusioni oltre a lesioni alla testa e alla spalla che
fanno pensare che l'uomo sia precipitato dall'alto oppure
che sia stato colpito da una pietra. A poche decine di passi
dal cadavere, in una sorta di anfratto naturale a qualche
metro d'altezza, i carabinieri hanno rivenuto alcuni
indumenti, bottiglie vuote di vino e liquore, mozziconi di
sigarette, un paio di siringhe e tracce di sangue. Tutto fa
pensare che lì sia avvenuto un incontro tra due o
più persone. E' possibile che ci sia stato un litigio
(o forse un'aggressione) e quindi un delitto, ma è
anche possibile che il turista tedesco, che aveva problemi
di diabete, sia caduto sulle rocce perchè vittima di
un malore: le ferite al capo non sarebbero infatti tali da
averne potuto provocare la morte. |
|
Edilizia |
|
Costerà 4,2 miliardi di lire la ristrutturazione
degli interni del Teatro Grande che, iniziando il prossimo
gennaio, verrà affettuata in due tranche e
provocherà la chiusura dello stabile per parecchi
mesi. Il progetto è stato commissionato dalla
Società Teatro Grande a un terzetto di
professionisti: Antonio Abba, Giampaolo Perini e Roberto
Zani. I lavori riguarderanno una completa ristrutturazione e
restauro degli interni, con la messa a norma degli impianti
e con alcune innovazioni tecniche. Le opere, che vengono
dopo quelle della facciata e della scalinata, saranno
effettuate con il contributo economico del comune di
Brescia, della finanziaria Hopa di Chicco Gnutti, oltre che
di Interbanca e della Banca Antoniana. |
|
Urbanistica |
Mompiano, una maxicasa per anziani in cambio dell'area per il nuovo Ospedalino |
La domanda probabilmente se la sono posta molti bresciani
che hanno seguito, magari distrattamente, la vicenda
dell'Ospedale dei Bambini. Che cosa hanno chiesto e ottenuto
le Ancelle della Carità in cambio della cessione
gratuita della vasta area di Mompiano dove, tra Via Montini
e via Lama, verrà costruito il nuovo edificio
ospedaliero? Finora una risposta chiara non era stata data,
e alcuni importanti dettagli rimangono ancora nell'ombra. Ma
almeno si sa qual è il grosso del corrispettivo
concesso dal comune di Brescia all'ordine monastico molto
attivo nella sanità privata (possiede la
Poliambulanza e la Domus Salutis, solo per citare le due
strutture più note a Brescia). Bene, in cambio della
cessione a titolo gratuito dell'area, le suore riceveranno
l'autorizzazione a costruire, su un terreno agricolo proprio
lì a due passi, circa 60 miniappartamenti per
anziani. Si tratterà di un grande edificio che
ospiterà bilocali destinati a un'utenza della terza
età, e avrà l'ingresso su via Ambaraga. Tra il
nuovo Ospedalino e il residence per anziani rimarrà
ancora una fascia di area agricola, sempre di
proprietà delle suore. La convenzione tra le Ancelle
e il comune è ormai cosa fatta. Come sempre in questi
scambi è difficile determinare chi ci guadagna e chi
ci perde. Una cosa è certa: gli abitanti della zona
non sembrano contenti di veder trasformato così
radicalmente il loro tranquillo angolo di città,
l'ultimo ad aver mantenuto una dimensione "campagnola" pur
essendo in piena Brescia. |
|
mercoledì 4 ottobre 2000 |
Ambiente |
Vince il comitato di quartiere, salvi gli alberi di via Dal Monte |
Non si farà più il tanto discusso
parcheggio di via Pietro Dal Monte, a ridosso della parte
Sud dell'Ospedale di Brescia, che tante polemiche ha fatto
nascere nella zona perché per costruirlo sarebbero
stati abbattuti una trentina di vecchi alberi che
ombreggiano i giardinetti. Il comune, viste le proteste
degli abitanti della zona riuniti in un comitato che
prometteva battaglia a oltranza, ha fatto dietro front:
niente parcheggio a due piani per 180 auto, ma il recupero
di alcuni posti macchina a livello della strada con un
maquillage estetico della zona. Il parcheggio forse
verrà costruito ugualmente, ma sotto una palazzina
per uffici in programma all'interno della cinta
dell'Ospedale e sarà di 300 posti riservati ai
dipendenti del nosocomio. Per ora si tratta solo di
un'ipotesi, che però viene valutata con attenzione in
comune e al Civile. In questo caso all'esterno si
creerebbero ugualmente altri posti macchina perché i
camici bianchi potranno lasciar liberi 300 posti che ora
occupano per una convenzione con il parcheggio dell'Asm di
via Ducco. Più nessun pericolo per gli alberi,
dunque, se la Loggia seguirà questa linea. |
|
Sanità |
|
Il servizio di rianimazione pediatrica è stato
avviato finalmente al Civile come da tempo veniva richiesto
dalle associazioni dei genitori e degli utenti. Il servizio
è all'interno del reparto di Chirurgia pediatrica, ma
ha un proprio primario e proprio personale medico e
infemieristico. I letti di rianimazione sono due, destinati
a raddoppiare entro la fine dell'anno. In più ci sono
tre letti per la terapia sub-intensiva. Da questo momento
quindi i bambini che necessitano di cure intensive non
dovranno più essere trasferiti in altre
città. |
|
giovedì 5 ottobre 2000 |
Amministratori |
|
Ma quanto guadagnano gli amministratori della nostra
città? Domanda lecita dopo che i consiglieri
provinciali si sono aumentati il gettone di presenza dalle
210 mila lire (lorde) per seduta alle 350 mila (sempre
lorde), destando il malumore dei loro colleghi del comune
che incassano "solo" 73.500 lire lorde per riunione. Messi
ancora peggio sono gli eletti nelle assemblee
circoscrizionali, ai quali vanno circa 37 mila lire per ogni
seduta. Il sindaco Paolo Corsini, invece, incassa la bella
cifra (lorda) di 14 milioni e 175 mila lire al mese, la
stessa del presidente della Provincia Alberto Cavalli. Il
vicesindaco Giuseppe Onofri riceve ogni mese 10 milioni 631
mila lire, mentre mille lire di più (10.632.000 lire
lorde) porta a casa il vice di Cavalli, Stefano Saglia. Ogni
assessore comunale intasca 8 milioni e 505 mila lire al
mese, proprio come la presidentessa del consiglio della
Loggia Laura Castelletti. La sua omologa all'assemblea del
Broletto Paola Vilardi, invece, può contare su 9
milioni e 214 mila lire, la stessa cifra degli assessori
provinciali. Non stanno male neppure i presidenti delle
circoscrizioni (a Brescia ce ne sono nove): a ognuno di loro
finiscono in tasca ogni mese 5 milioni e 103 mila lire.
Anche togliendo il 40 per cento di tassazione media, non
c'è proprio da lamentarsi. |
|
venerdì 6 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
Evidentemente non basta la pioggia per migliorare
l'ambiente della nostra città. Superi del livello di
guardia per la presenza di polveri fini (Pm10) nell'aria che
respiriamo sono stati segnalati dalle postazioni di
rilevamento cittadine del Broletto e di Bettole. Soprattutto
quest'ultima ha evidenziato giovedì un esubero di 36
microgrammi per metro cubo d'aria e di 15,5 venerdì.
E' il terzo giorno consecutivo in cui vengono segnalate Pm10
oltre il livello di guardia. Si tratta di polveri sospese
nell'aria con diametro inferiore ai dieci micron, che
penetrano nel sistema respiratorio e sono dannose (e spesso
anche letali) soprattutto d'inverno ai polmoni di bambini e
anziani. |
|
I cinghiali, fino a qualche anno fa rarissimi nella
nostra provincia, privi come sono di nemici naturali,
imperversano ormai nei boschi del Bresciano, soprattutto in
Valtrompia. Lo sanno bene gli abitanti di Sarezzo, Nave,
Villa Carcina e Lumezzane che, stanchi delle incursioni e
delle razzìe nei campi, negli orti e persino nei
giardini e nei depositi delle fabbriche dei loro paesi,
hanno fatto pressioni presso l'Assessorato della Provincia
perché acconsenta all'apertura anticipata della
caccia a questo maiale selvatico. Infatti la stagione
venatoria, durante la quale è possibile abbattere
l'80% degli animali censiti, apre solitamente i battenti la
terza domenica di ottobre. Ma, vista la situazione, ci sono
buone possibilità che venga inaugurata proprio in
questi giorni. Non bisogna dimenticare inoltre che i
cinghiali (ogni capo necessita di cinque ettari di terreno
boschivo per vivere e alimentarsi adeguatamente), spinti
verso gli insediamenti umani dal sovraffollamento del loro
habitat naturale, possono essere pericolosi per le persone,
soprattutto per i bambini, poiché hanno un senso
molto sviluppato del territorio e difendono strenuamente i
loro piccoli. |
|
Crimini di guerra |
Paraga in carcere in Bosnia: è il miliziano che uccise i volontari bresciani |
Li avevano fermati per un controllo. Erano scesi dai
veicoli della missione umanitaria che portava viveri e
medicinali a Zavividici, in Bosnia, e camminavano con le
mani alzate lungo un sentiero. All'improvviso gli spari: due
bresciani e un cremonese restarono sul terreno, colpiti
mortalmente dai Kalashnikov delle milizie irregolari guidate
dal cosiddetto Comandante Paraga, poco più di un
gruppo di banditi che controllava la zona di Gornij Vakuf e
voleva impadronirsi del carico. Luomo che il 29 maggio 1993
provocò la morte di Guido Puletti, 40 anni di
Brescia, Fabio Moreni, 39enne cremonese, e Sergio Lana, 21
anni di Gussago, è finalmente stato arrestato dalla
polizia bosniaca su ordine della magistratura di Zenica, una
cittadina a Nord di Saraijevo. Si chiama Hamefija Prijic, ha
37 anni e sei figli, e con il nome di Comandante Paraga
è accusato di atrocità nei confronti della
popolazione civile durante la guerra di Bosnia. Non si sa
ancora se rientri tra i capi d'imputazione anche l'omicidio
dei tre volontari, al quale lo inchiodano le testimonianze
dei due bresciani sopravvissuti alla strage, Cristian
Penocchio e Agostino Zanotti. Ma ora che i suoi protettori
politici hanno abbandonato Paraga, trasformandolo da ex eroe
M criminale di guerra, l'uomo non è più un
intoccabile e le autorità italiane si potranno
muovere. |
|
Cronaca |
Indagati due alti ufficiali dei Cc: sapevano del miliardo dato a Delfino dai Soffiantini? |
Due alti ufficiali dei carabinieri sono indagati dalla
Procura di Brescia per abuso d'ufficio a margine
dell'inchiesta per il sequestro dell'imprenditore manerbiese
Giuseppe Soffiantini, avvenuto il 17 giugno 1997. Si tratta
del capitano Arnaldo Acerbi, all'epoca dei fatti in forze
presso la caserma di piazza Tebaldo Brusato dove comandava
il Nucleo operativo, e del tenente colonnello Antonio Pinto,
assegnato alla Corte d'Appello di Brescia come capo del
Nucleo di polizia giudiziaria. Secondo l'accusa i due alti
ufficiali, che nei 237 giorni del sequestro facevano parte
dell'unità di crisi, sarebbero stati a conoscenza dei
contatti avviati dal generale Francesco Delfino con i
parenti di Soffiantini (dai quali si fece consegnare 1
miliardo di lire in contanti per avviare una trattativa
parallela) e non ne avrebbero riferito ai superiori. Per
questa vicenda, dalla quale i due accusati si dichiarano
estranei, il generale dell'Arma è stato condannato a
tre anni e quattro mesi per truffa aggravata. |
|
Economia |
Siamo una provincia di creativi: 500 marchi e 120 invenzioni all'anno |
Sono 500 i nuovi marchi che ogni anno vengono depositati
nella nostra città. Il dato è del 1999, ma
è testimone della vitalità economica del
Bresciano. Per la creatività e l'innovazione, invece,
vale un'altra serie di cifre: 120 brevetti cosiddetti
d'invenzione, 116 brevetti d'utilità e 35 brevetti
ornamentali. La statistica, diffusa dall'Ufficio brevetti di
Brescia, vede una sostanziale stabilità anche per
quest'anno: da gennaio ai primi di giugno 2000, infatti, i
brevetti d'invenzione depositati sono stati 56, 45 quelli
d'utilità e 19 quelli ornamentali. Ma come si fa a
registrare un brevetto? Il modulo per la richiesta è
disponibile presso la Camera di commercio e bisogna allegare
descrizioni e disegni: è necessario pagare una tassa
minima di 315 mila lire (varia con il numero di pagine della
descrizione) e che copre i primi tre anni. La concessione
arriva entro tre anni (sì, avete capito bene: tre
anni) e dura 20 anni. Ma nel settore si preannuncia un
cambiamento con l'arrivo della normativa europea: si tratta
ancora di un progetto, anche se a buon punto. L'obiettivo
è armonizzare la situazione in tutti i paesi della
Ue. |
|
Immobili |
|
L'università di Brescia acquista dall'Inail il
Palazzo Martinengo-Palatini di piazza del Mercato, nel cuore
della città vecchia, dove hanno già la sede
gli uffici del Rettore. L'accordo con la proprietà,
l'Inail, è già stato messo a punto e manca
solo la firma al contratto. Prezzo della transazione: circa
10 miliardi, lira più lira meno. Salta quindi il
trasloco nel Palazzo Bettoni di via Gramsci (assegnato
all'Università in usufrutto perpetuo dal Demanio) che
si era profilato per il Rettorato dopo che l'Inail aveva
deciso di mettere in vendita il suo palazzo per una cifra
intorno ai 20 miliardi. Troppi per l'Università, che
comunque deve avere in paradiso qualche santo che ha
convinto l'Istituto a cambiare idea abbassando le pretese,
anzi dimezzandole. Il Palazzo Martinengo-Palatini si estende
per circa 4.500 metri quadrati divisi tra la parte antica
settecentesca, che dà su piazza del Mercato, e quella
più recente, aggiunta nel Novecento sul retro, che
arriva fino in via Porcellaga. Oltre a Palazzo Bettoni (un
edificio enorme che da via Gramsci arriva fino alla
piazzetta Bruno Boni e dove, dopo la ristrutturazione in
corso, finiranno l'economato, gli uffici tecnici e il centro
elaborazione dati) l'Università statale di Brescia
già occupa in centro i chiostri di San Faustino e
Santa Chiara (Economia), Palazzo Calini ai Fiumi
(Giurisprudenza), Palazzo della Mercanzia (Master). A questi
si aggiungono le grandi sedi di Medicina e Ingegneria in via
Valsabbina e via Branze. |
|
Sport |
Brescia, l'effetto Baggio-Mazzone non fa decollare gli abbonamenti |
Chi scommetteva sui 10 mila abbonamenti raggunti grazie
all'arrivo tra le Rondinelle di Roberto Baggio è
andato deluso: il Brescia Calcio si è fermato poco
sopra le 7 mila tessere vendute. Intendiamoci, visto che
quando il fantasista di Caldogno è sbarcato in
città la società di Gino Corioni era poco
sopra quota 2 mila, alla fine il risultato non è poi
così gramo, ma con l'accoppiata Baggio-Mazzone in
campo molti si aspettavano di più. Sarà colpa
dello stadio che è vecchio, poco funzionale,
inospitale? Sarà che dopo tutte le retrocessioni del
passato pochi si fidano della società? Sarà
che le performance domenicali di alcuni ultras tengono
lontane le famiglie? Sarà colpa dei prezzi? Ognuno
può dire la sua sulle cause, ma Corioni nel frattempo
dovrà accontentarsi di fare il pieno alla cassa negli
scontri diretti con le grandi. Per la cronaca, tra le
squadre di serie A solo il Perugia ha fatto peggio del
Brescia con 3.850 abbonamenti venduti. I veronesi sono anche
loro a quota 7 mila, il Bari a 7.850, i vicentini a 11.600,
e l'Atalanta a 12.100. Non parliamo della Reggina che ha
superato quota 24 mila abbonati battendo di mille tessere
addirittura il Napoli. La squadra che ha più
abbonamenti è la Roma, con 47 mila tifosi che le
hanno dato fiducia. Inter (42.200), Milan (40.010), e Lazio
(34.500) seguono a distanza. |
|
sabato 7 ottobre 2000 |
Sport |
|
Forse lo stadio sarà già pronto per la
prima partita casalinga contro il Parma. Stanno infatti
procedendo in maniera spedita i lavori che il questore Paolo
Scarpis ha chiesto al Brescia calcio per migliorare la
sicurezza del Rigamonti. La garanzia di trascorrere una
domenica tranquilla è infatti indispensabile per
aumentare l'afflusso di spettatori a pagamento (e, in
prospettiva, di abbonati) allo stadio. Le misure più
importanti sono la riduzione dei posti assegnati ai tifosi
ospiti da 3.500 a 1.200 e la creazione di una sorta di
"gabbia" nella quale contenerli con robuste e alte reti su
tutti i lati del settore loro riservato. E poi telecamere
nuove, meglio distribuite e più potenti, in grado di
zoomare da un capo all'altro dello stadio per "fotografare"
i protagonisti di eventuali disordini. All'esterno, in una
zona difficile da blindare come Mompiano, il comune di
Brescia ha già deciso di vietare la vendita di
alcoolici e di impedire la sosta ai chioschi dei venditori
ambulanti nelle immediate vicinanze del Ragamonti. La
massiccia presenza del presidio di Polizia dovrà poi
fare il resto, riuscendo a impedire atti di vandalismo e
scontri tra le opposte tifoserie. |
|
domenica 8 ottobre 2000 |
Cronaca |
|
L'hanno aspettato in quattro sotto casa, in via Manzoni a
Corzano, e hanno tentato di rubargli la Mercedes.
L'aggredito, Angelo Copeta, un imprenditore agricolo di 55
anni, ha fatto scattare l'antifurto dell'auto e bloccato il
motore, scatenando le ire dei banditi che hanno cominciato a
picchiarlo. Sentendo il trambusto in giardino la moglie ha
acceso le luci esterne della casa: a quel punto gli
aggressori sono entrati nell'abitazione facendosi consegnare
tutti i contanti e i gioielli, per un valore di circa 6
milioni. Poi si sono dati alla fuga. L'imprenditore è
stato medicato all'ospedale di Manerbio: ne avrà per
dieci giorni. Secondo la testimonianza delle vittime i
malviventi erano stranieri, forse albanesi. |
|
Ha sentito le urla e s'è affacciato accorgendosi
che nei pressi di casa sua, in via delle Battaglie al
Carmine, era in corso una rissa a colpi di spranga e bastone
tra due folti gruppi di immigrati indiani. Allora ha preso
la videocamera filmando tutta la scena e consegnando poi la
cassetta alla polizia che era intervenuta per mettere fine
al tafferuglio. Quattro i feriti nel regolamento di conti
dovuto ad antichi e misteriosi rancori, avvenuto domenica
sera dopo le 20 tra le due fazioni rivali. Quattro uomini
tra i 18 e i 35 anni sono finiti in manette con l'accusa di
rissa. Grazie al video amatoriale gli investigatori hanno
individuato tutti i protagonisti. |
|
Storia |
|
Era nascosta sotto due grandi cedri secolari che, durante
l'ultimo nubifragio, sono stati sradicati dal vento e
dall'erosione delle acque. Così gli operai che
stavano provvedendo nei giorni scorsi alla pulizia del parco
della casa di riposo Villa dei Pini, a Villa Carcina, hanno
visto affiorare una tomba dell'Alto medioevo. Il tipo di
sepoltura e le incisioni sulle lastre di pietra che la
ricoprono sono stati sufficienti agli studiosi locali di
storia per attribuire il sepolcro a un longobardo del VII
secolo dopo Cristo, quando Villa era un luogo fortificato
con un grosso insediamento di guerrieri longobardi. Nella
zona peraltro il ritrovamento di tombe, a volte anche
complete di corredi funerari, non è cosa rara. Negli
anni 80, per esempio, ben 54 sepolture della stessa epoca
vennero scoperte vicino alla scuola media Olivelli. Ora
sarà la Sovrintendenza ai Beni archeologici a
stabilire la data dei nuovi reperti e la loro importanza
storico-documentaristica. |
|
lunedì 9 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
Un pericolo misterioso e sfuggente aleggia sul quartiere
tra via Vittorio Veneto e via San Bartolomeo, nella zona
Nord-Ovest della città. Si tratta di un fumo,
chiaramente frutto di una ciminiera industriale, che provoca
cattivo odore, irrita gli occhi e crea difficoltà
nella respirazione. Tutta la popolazione della zona,
densamente abitata anche se ancora piena di insediamenti
industriali, si lamenta per l'aria irrespirabile, ma
identificare i responsabili è difficile perché
le emissioni di gas nocivi vengono effettuate con
discontinuità e la concentrazione di stabilimenti
è elevata. Il problema dura da anni, con alti e bassi
legati al clima (e alla produzione degli inquinatori), ma
ora per i cittadini è diventato insopportabile.
Qualche mese fa gli abitanti hanno preso carta e penna
scrivendo la loro protesta al Comune di Brescia e all'Asl e
facendola poi arrivare anche sul giornale locale
"Bresciaoggi". Alla fine, per i prossimi 15 e 16 ottobre (le
prime lettere erano arrivate in Loggia quest'estate)
l'Amministrazione ha convocato l'Innse Cilindri che, con
l'emissione dei vapori prodotti dalla fusione della ghisa,
è sospettata di essere responsabile del guaio. Non si
tratta altro che di una "conferenza di servizi", in cui i
tecnici del comune, dell'Asl e dell'azienda affronteranno
assieme il problema e vedranno se è prodotto
dall'Innse e se esistono soluzioni. La sensazione è
che i cittadini dovranno aspettare ancora parecchio prima di
godere di un'aria migliore. Signori, trattenete il respiro
prego. |
|
Immigrati |
|
Hanno approfittato del consiglio comunale per dare
maggior risonanza alla loro protesta. Circa 200 pakistani
senza permesso di soggiorno si sono radunati lunedì
sera davanti al portone della Loggia per esternare il
proprio disagio e malcontento per la mancata soluzione della
loro vicenda. Sono gli stessi che hanno occupato piazza
Loggia un paio di settimane fa, lasciandola solo
perché costretti ad accettare un accordo che non li
soddisfa nè garantisce loro nulla: non avevano i
documenti in regola per approfittare della sanatoria di
quest'estate e ora rischiano l'espulsione e non possono
trovare un lavoro che non sia in nero. Condannati, insomma,
a essere clandestini pur non svolgendo attività
illecite. La questura, secondo loro, procede troppo
lentamente nella revisione delle pratiche promessa dal
ministero. In realtà a questo punto non è che
il comune di Brescia possa fare granché, visto che la
palla ce l'ha in mano il governo di Roma. Ieri sera comunque
i pakistani hanno manifestato rumorosamente davanti alla
Loggia, scandendo slogan, bruciando carta e cartone. Il
consiglio comunale sul problema dell'immigrazione ha i nervi
a fior di pelle, con la polemica tra maggioranza e
minoranza. Il sindaco Corsini, considerando la protesta "un
fatto di estrema gravità", ha sottolineato di aver
chiesto l'intervento del prefetto e del questore. |
|
Secessioni |
Valcamonica, tanta voglia di farne una provincia autonoma da Brescia |
Cavalcano la voglia di secessione della Valcamonica i
consiglieri di minoranza della Comunità montana.
Certo, si tratta di una secessione "minore", semplicemente
dalla provincia di Brescia, colpevole, insieme con la
Regione, di essere troppo lontana dai problemi e dalle
necessità della popolazione delle valle. I tre
capigruppo di Centro sinistra, Lega Nord e Federalisti
popolari democratici, Gerardo Milani, Francesco Ghiroldi e
Walter Sala, hanno addirittura deposto le rivalità
per firmare insieme una lettera spedita ai segretari camuni
di tutti i partiti. In sostanza, dicono i tre aspiranti
secessionisti, è ora di cominciare a muoversi per
costituire una provincia autonoma sebino-camuna. I motivi
sono semplici: tutte le decisioni importanti ormai vengono
prese in Regione o in Provincia. La Comunità montana,
che in valle è l'organismo sovraccomunale più
vicino ai cittadini, conta praticamente zero. Quindi
facciamoci la nostra provincia: prima valutiamo la
situazione dal punto di vista giuridico, poi parliamone in
un convegno e, infine, promuoviamo se necessario un
referendum tra i cittadini. Una sola domanda viene
spontanea: ma la Valcamonica (come il Garda, la Valtrompia,
la Bassa, eccetera eccetera) non ha i suoi uomini eletti in
Provincia e Regione? Davvero questi amministratori non si
sentono rappresentati, oppure è solo una mossa
elettorale? Vedremo. |
|
martedì 10 ottobre 2000 |
Cronaca |
Canton Mombello: si proclama innocente e non mangia da due mesi |
Ha smesso di alimentarsi dal 2 agosto scorso e ora, a
più di due mesi dall'inizio della protesta, è
allo stremo delle forze. Francesco Sirchia ha 47 anni ed
è un detenuto del carcere di Canton Mombello:
lunedì è stato ricoverato in ospedale per il
grave stato di deperimento, ma ha firmato per uscire ed
è stato riaccompagnato in prigione. Qui deve scontare
ancora un anno dei tre ai quali è stato condannato
dal tribunale dell'Aquila per spaccio di moneta falsa, una
storia di dinari della ex Jugoslavia di cui si proclama
innocente. Fuori dal carcere l'uomo faceva il pizzaiolo e ha
tre bambini che, da quando la madre è morta per un
tumore, vivono affidati a parenti in varie parti
d'Italia. |
|
mercoledì 11 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
Le forti piogge di questi ultimi giorni hanno costretto
le tre suore francescane che gestiscono l'asilo di Casto, in
Valsabbia, a cambiare casa. L'edificio della scuola materna
"Lucchini" è stato infatti invaso da un fiume di
acqua e di fango proveniente dai prati retrostanti: un
torrente che è penetrato nelle stanze del
seminterrato usato per i giochi dei bambini e che ha
occupato in parte anche il dormitorio al piano superiore.
Nonostante il corso del fiume di fango sia stato
temporaneamente deviato in modo da allontanarlo dall'asilo,
la situazione resta preoccupante perché un
sopralluogo ha scoperto un grosso smottamento (con un fronte
di circa 30 metri) sopra la scuola, con il concreto rischio
di una frana. Naturalmente l'asilo ha dovuto chiudere i
battenti almeno fino a lunedì, quando i lavori di
contenimento della frana saranno terminati, e anche le
suore, su ordine del sindaco, hanno chiesto
ospitalità nelle case di alcuni vicini. |
|
Amministratori |
|
Ad Anfo, fino alle prossime elezioni, sarà il
viceprefetto, ispettore aggiunto Massimo Aloisi, a guidare
il paese, dal momento che ha assunto i poteri del sindaco,
della giunta e del consiglio comunale. Come prevede la
legge, l'assunzione dei poteri è stata sancita da un
provvedimento del prefetto, dopo che la metà
più uno dei consiglieri ha rassegnato le dimissioni.
Un uomo solo governa il paese di Anfo quindi, almeno fino
alle prossime elezioni amministrative che si terranno tra il
15 aprile e il 15 giugno del 2001. |
|
Cronaca |
Torna la banda delle Mercedes: rapinato sotto casa a Desenzano |
La cosiddetta banda delle Mercedes, un gruppo di banditi
albanesi che ha messo a segno diversi colpi nella nostra
provincia, è entrata in azione anche giovedì
notte a Desenzano. Un dentista originario di Milano, ma
residente nel capoluogo del basso Garda, F.R. di 44 anni,
è stato atteso da due malviventi all'ingresso del
garage e minacciato con un coltello e un cacciavite per
costringerlo a consegnare tutto quello che aveva in tasca. I
banditi, ai quali si sono subito aggiunti due complici, si
sono impossessati di 400 mila lire in contanti, del
telefonino e dell'orologio d'oro dell'uomo, un Rolex,
allontanandosi poi tutti insieme con la lussuosa Mercedes
5000 coupé. |
|
giovedì 12 ottobre 2000 |
Cronaca |
|
E' stato aggredito, picchiato e legato da due persone
penetrate in piena notte in casa sua. La brutta avventura
capitata a un agricoltore di Pavone Mella si è
conclusa solo dopo cinque ore, quando l'uomo è
riuscito a liberarsi dai legami che lo stringevano e ha dato
l'allarme. Giacomo Salanti, 63 anni, abita in via Cavour 19
a Pavone e l'altra notte stava dormendo quando ha sentito
dei rumori provenienti dal pianterreno. E' sceso e
s'è trovato davanti due persone che l'hanno assalito
a pugni e poi legato saldamente con il cavo della
televisione. Poi i due, che secondo l'aggredito parlavano
con forte accento slavo, hanno preso quel poco che potevano
arraffare in quella casa non ricca e se ne sono andati.
Salanti era già stato oggetto di un'aggressione con
rapina in casa circa un anno fa. Allora gli autori, tre
slavi, vennero individuati dai carabinieri grazie alla
testimonianza della vittima. |
|
Saranno i vigili urbani a fare la ronda fuori dalle
scuole di Chiari contro i pedofili e tutti i pericoli
sociali che insidiano i bambini. Lo ha deciso la giunta
guidata dal sindaco Miro Facchetti, che ha varato un piano
di prevenzione che prevede controlli della polizia
municipale fuori da scuole elementari e materne. Un vero e
proprio servizio anti-pedofilia che ha destato reazioni
contrastanti a Chiari, con il paese diviso tra chi lo
considera una valida scelta di prevenzione e chi lo vede
come un'inutile mossa propagandistica varata sull'onda delle
emozioni di questo periodo. |
|
venerdì 13 ottobre 2000 |
Ambiente |
Corsini nomina l'assessore Brunelli sorvegliante del termoutilizzatore |
Basterà la nomina dell'assessore all'Ecologia
Ettore Brunelli a presidente dell'Osservatorio sul
termoutilizzatore dell'Asm per calmare le agitatissime acque
all'interno della compagine Verde che appoggia la giunta
Corsini? Questo è quello che si augura l'abile
sindaco di Brescia che, pur non avendo oggi granché
bisogno del sostegno dei Verdi, non desidera in questo
momento turbare l'equilibrio nella propria maggioranza. Le
pressioni della base su Brunelli perché abbandoni
Corsini e la carica di assessore si sono fatte molto
insistenti negli ultimi giorni, dopo che è saltato
fuori che il termoutilizzatore dell'Asm, autorizzato a
"bruciare" rifiuti per 266 mila tonnellate all'anno, ne
consuma in realtà quasi il doppio senza che
l'assessorato di Brunelli (o senza che l'assessore
Brunelli?) ne sia mai stato informato. E, oltre al danno la
beffa, la notizia e la polemica è stata portata
avanti dai consiglieri di Avanguardia Nazionale, che si son
mostrati nella circostanza più ambientalisti dei
Verdi. A questo bisogna aggiungere i molti bocconi amari che
i Verdi bresciani hanno dovuto ingoiare da quando l'onesto
Brunelli si è imbarcato nell'avventura
dell'assessorato all'Ambiente. La sua presenza nel governo
della città ha legato di fatto le mani a tutto il
movimento ecologista bresciano, che invece non è per
nulla soddisfatto della politica ambientalista della
maggioranza della Loggia, alla quale viene imputato di
utilizzare le battaglie ambientali quasi esclusivamente per
fini propagandistici, salvo poi farsi cogliere in castagna
dai cittadini sui fatti concreti. Nei prossimi giorni i
Verdi e le associazioni ecologiste bresciane dovranno
arrivare a un chiarimento, ma è chiaro che le
figuracce rimediate negli ultimi mesi dalla giunta Corsini
(onde elettromagnetiche in Maddalena, tagli indiscriminati
degli alberi in città, inquinamento industriale e da
traffico...) hanno provocato molta insoddisfazione. Forse
l'attribuzione a Brunelli di questa carica non sarà
sufficiente a calmare le acque, anche perché
l'Osservatorio sul termoutilizzatore rischia di diventare
una foglia di fico, una "copertura" per Asm e giunta
comunale, da cui dipenderebbe per la raccolta dei dati e per
qualsiasi operatività. Insieme con Brunelli,
presidente, dell'Osservatorio sono entrati a far parte
l'assessore Rosangela Comini, i rappresentanti delle tre
circoscrizioni interessate Andrea Gervasi (Quinta), Riccardo
Pozzi (Sesta) e Pierluigi Pattini (Settima), il coordinatore
della Consulta comunale per l'Ambiente Carlo Colosini, il
tecnico del settore Ambiente Angelo Capretti e i due
professionisti esterni Gianfranco Stralba e Antonio Ballarin
Denti. |
|
Parco delle Colline, le strane dimenticanze della giunta bresciana |
|
Hanno dato al comune di Brescia una piccola lezione di
correttezza amministrativa i cittadini riuniti nel Comitato
per la Valle di Mompiano. Venerdì infatti si sono
recati in municipio per far protocollare alcune osservazioni
alla variante al piano regolatore (il tanto discusso Piano
Secchi) riguardanti la Valle di Mompiano e l'ex Polveriera
militare. Ma come, il comune di Brescia non aveva incluso
anche quell'area nel tanto sbandierato (dal punto di vista
propagandistico) Parco delle Colline? Certo, solo che poi si
è "dimenticato" di rispettare le formalità
(alcune burocratiche, altre sostanziali) necessarie
perché il progetto venga approvato dalla Regione
Lombardia. E la delibera comunale del 3 agosto è
probabilmente solo un bel gesto, accusa il Comitato, visto
che non rispetta almeno quattro dei requisiti richiesti
dalla legge. Il primo: il perimetro del nuovo parco deve
escludere zone destinate a insediamenti residenziali, e nel
nostro caso non è così. Il secondo: serve un
documento d'indirizzo preparato dall'ente gestore, e questo
documento non c'è. Terzo: addirittura non esiste
formalmente un ente gestore come prevede la legge. Quarto:
per far richiesta di parco bisogna produrre in Regione la
delibera con tanto di planimetria e relazione, ma neppure di
questo esiste l'ombra. Anzi, la delibera comunale del 3
agosto (quella propagandata sui giornali come costitutiva
del Parco delle Colline) afferma di essere propedeutica ad
atti successivi non meglio specificati. Di fatto rinviando
il tutto a data da destinarsi. Addio Parco, dunque,
quantomeno in tempi accettabili? Non certo per la Valle di
Mompiano, visto che il Comitato ha raccolto 7 mila firme di
cittadini e non ha nessuna intenzione di mollare:
venerdì 13 novembre ha depositato le osservazioni al
Prg, e poi andrà avanti a dar battaglia. Alla faccia
delle "dimenticanze" della giunta Corsini. |
|
Cronaca |
Per anziani e disabili di Brescia arriva la spesa via Internet |
Per ora è solo un progetto sperimentale che
coinvolge 20 persone, ma tra poco i disabili e gli anziani
potranno fare la spesa comodamente seduti a casa, tramite un
computer collegato con Internet. L'iniziativa vede coinvolti
il comune di Brescia, l'Assessorato ai Servizi sociali, che
individuerà i soggetti bisognosi del servizio, l'Asm
che metterà a disposizione 20 computer, la banca
Popolare di Sondrio, responsabile della sicurezza per le
transazioni finanziarie e altre aziende private che si
occuperanno chi delle consegne chi della gestione del
mercato virtuale. Le nuove tecnologie verranno così
messe a disposizione dei più bisognosi, dando loro
una possibilità in più per gestire liberamente
la propria vita, fruendo di tutti i servizi disponibili
sulla rete. |
|
Sentenze |
|
Inizierà il 22 dicembre prossimo il processo
contro il giovane imprenditore bresciano Enrico Venturelli e
altre otto persone accusate di vari reati tra cui tentata
truffa, frode fiscale e associazione a delinquere. Della
sorte dell'uomo e dei suoi presunti complici, tra i quali
spicca il nome di Evaristo Beccalossi, ex calciatore del
Brescia e dell'Inter, ora 44enne e rappresentante della
Sony, deciderà il Tribunale dopo che venerdì
il Gip Masimo Vaccari ha accettato le tesi della Procura di
Brescia dando via libera al rinvio a giudizio del gruppo,
finito sotto accusa in seguito alle indagini della Guardia
di finanza. Venturelli, che ha 32 anni ed è
originario di Borgosatollo, precocissimo aveva messo in
piedi tra il 1997 e il 1999 un piccolo impero di
società attive soprattutto nel commercio dei metalli
non ferrosi, che lo fece diventare uno dei più
importanti imprenditori del ramo a livello nazionale, almeno
per volume d'affari. Ma, secondo l'accusa sostenuta dai
magistrati della Procura bresciana, si trattava di cifre
fasulle, montate ad arte con un giro di fatturazioni
irregolari con enormi evasioni dell'Iva e delle imposte sui
redditi. Il blitz contro il giovane commerciante
portò al sequestro di beni per circa 60 miliardi e
alla richiesta di rinvio a giudizio per altre persone:
Oliviero Pagnoni di Adro, Roberto Merlin di Prevalle (i
più stretti collaboratori di Venturelli, per i quali
scattarono anche le manette), Francesco Milesi di Darfo,
Massimo Rossi di Adro e Giacomo Gottardi di Palazzolo.
Coinvolti anche la moglie di Venturelli Nunzia Maranta di
Concesio, Lorenzo Corsini di Impruneta e, appunto, Evaristo
Beccalossi, cugino di Venturelli. Per gli ultimi due
l'accusa è solo di ricettazione per aver accettato di
diventare prestanome di una società che avrebbe
comprato immobili con denaro proveniente
dall'attività truffaldina. All'arrivo della Guardia
di finanza che voleva portarlo a Canton Mombello, Venturelli
era già uccel di bosco, latitante all'estero
(probabilmente a Montecarlo) dov'è rimasto al sicuro
finora. |
|
sabato 14 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
Si è aggravata di ora in ora negli ultimi giorni
la situazione di pericolo provocata dalle piogge che
continuano a cadere. Sotto continuo controllo soprattutto la
Valcamonica, martoriata da numerose piccole frane. Resta
grave la situazione a Malonno, dove 22 abitanti sono stati
costretti ad abbandonare le proprie abitazioni (sette in
tutto) minacciate da uno smottamento di 400 metri cubi, ed
è stata chiusa a tempo indeterminato la via Gallena.
A Prestine una frana ha ostruito la provinciale che collega
con Bienno. Smottamenti minori si sono verificati anche a
Cevo, a Sonico, a Breno e, nella notte tra sabato e
domenica, a Malegno, dove alcune strade sono state
interrotte. Più in basso, a Pisogne, preoccupa la
piena del torrente Trobiolo. Il livello del fiume Oglio
viene continuamente monitorato, sia a monte sia a valle del
lago d'Iseo, del quale sono state aperte le chiuse per
abbassare il livello delle acque che minacciano i paesi
rivieraschi. Nella Bassa, il fiume tiene tutti con il fiato
sospeso a Pontevico, dove le acque sono già tracimate
invadendo per fortuna solo alcuni campi. Anche a Robecco, in
provincia di Cremona, l'Oglio è straripato senza far
danni. I tecnici della Protezione civile stanno monitorando
il livello delle acque dal ponte di Orzinuovi. |
|
Cronaca |
Sfiorato il disastro a Sonico: la diga ha rischiato di allagare tutta la Valle |
E' stata sfiorata la strage. Una strage terribile, come
quelle che in passato hanno spazzato via interi paesi e
gettato nel lutto comunità e nazioni. Sabato 14
ottobre, solo per un miracolo, la tragedia è stata
evitata, ma la notizia è stata diffusa solo il
giovedì successivo da fonti sindacali. Stava infatti
per svuotarsi di colpo la diga del Baitone, a quota 2.000
metri sopra Sonico, in alta Valle Camonica. Se il disastro
si fosse verificato, dalla diga dell'Enel sarebbero stati
scagliati a valle 10 milioni di metri cubi d'acqua. Le
conseguenze possiamo facilmente immaginarle: paesi distrutti
e decine di migliaia di morti. Secondo la prima
ricostruzione effettuata dalle organizzazioni sindacali che
hanno denunciato il fatto, sabato scorso si è rotta
una valvola di chiusura delle tubazioni della diga,
allagando i locali della centrale elettrica. Per questo il
tubo di scarico, normalmente posto sul fondo, galleggiando e
muovendosi ha rischiato di rompere la conduttura. Se questo
fosse successo, l'intero lago artificiale, appunto 10
milioni di metri cubi d'acqua, si sarebbe svuotato a valle.
Quel che è peggio - e che rende ancor più
grave la situazione - è che i sistemi di sicurezza e
di allarme (rilevatori automatici collegati con la centrale
di Bergamo) non hanno lanciato alcun segnale. Perché
non hanno funzionato? Per fortuna a chiudere preventivamente
le paratie ha provveduto il custode del lago artificiale,
che ha scongiurato il pericolo. Ma l'Enel ha minimizzato
l'allarme, sostenendo che non è mai stato corso un
pericolo effettivo anche perché il bacino non si
sarebbe probabilmente svuotato all'improvviso. |
|
domenica 15 ottobre 2000 |
Cronaca |
|
Neppure l'autopsia è riuscita a svelare il mistero
di un cadavere trovato per caso riverso nelle acque del
porto di San Felice del Benaco dov'è stato
probabilmente trasportato dalla corrente. Lo stato dei
polmoni non ha infatti permesso di appurare se l'uomo sia
deceduto o meno per annegamento. Il corpo non presenta
ferite mortali, non ci sono tracce di iniezioni o droga nel
sangue. Quindi non si tratta probabilmente nè di un
omicidio nè di un tossicodipendente spirato per
overdose. Inoltre le sue impronte non sono state
rintracciate in alcun schedario giudiziario. Insomma, buio
fitto. I dati in mano agli investigatori sono davvero pochi:
probabile età intorno ai 30 anni, jeans e felpa
scura, carnagione olivastra e taglio "rasta" per i capelli.
Queste le caratteristiche esteriori del morto, che tuttavia
non coincidono con la descrizione di nessuna persona
scomparsa negli ultimi tempi nelle tre province cui
appartiene il lago: Brescia, Trento e Verona. Un giallo in
piena regola, dopo quello del turista tedesco rinvenuto due
settimane fa deceduto sotto la Rocca di Manerba e per il
quale non è stata ancora trovata una soluzione. Un
primo sommario esame alle condizioni del cadavere ha fatto
pensare che l'uomo sia rimasto in acqua per diversi giorni:
la pelle era molto gonfia e in parte saponificata. Il morto,
forse uno straniero, aveva il volto irriconoscibile e, pur
essendo completamente vestito (tranne le scarpe), non
portava con sè documenti. |
|
lunedì 16 ottobre 2000 |
Ambiente |
Migliaia di "archetti" sequestrati, bracconiere denunciato per tentato omicidio |
In soli 15 giorni, i primi di ottobre, hanno sequestrato
tra Valtrompia e Valsabbia ben 5.219 archetti, le micidiali
trappole artigianali per piccoli animali composte da due
rametti uniti da un filo, che scattano quando un uccello vi
si appoggia, spezzandogli le zampette. Il bilancio delle
ultime operazioni antibracconaggio dei volontari della Lipu
(Lega italiana protezione uccelli). Nelle trappole sono
stati trovati, morti o moribondi, un migliaio di piccoli
volatili. Sono state anche sequestrate 81 reti da
uccellagione dalle cui maglie sono stati liberati un
centinaio di piccoli volatili. Addirittura, dicono alla
Lipu, una rete è stata sequestrata nel giardino di
una casa a Lavenone, ben visibile dalla strada. Altre reti e
trappole sono state rinvenute nei pressi di case e fienili.
A Lodrino gli agenti della Lipu (che nel bresciano ha una
squadra composta da tre volontari e un ispettore) sono stati
minacciati e aggrediti da un uomo che è poi stato
denunciato per tentato omicidio. |
|
Cronaca |
|
Quando i vigili sono arrivati al supermercato Montebaldo
in via Statale a Maderno, i gestori dell'esercizio sono
trasecolati. La polizia municipale era infatti stata inviata
dal comune per sequestrare tre delle corsie del market,
proprio quelle centrali (la cinque, sei e sette), che sono
state transennate ed escluse al pubblico. Ma come è
potuto accadere? In effetti la questione si protrae da molto
tempo, precisamente dal 1985, anno in cui è
cominciata la lotta tra il municipio e il market. Il comune
sostiene infatti che circa un quarto del supermercato
Montebaldo, che si estende per circa 1.000 metri quadrati,
sia stato abusivamente edificato su un'area destinata a un
ufficio postale. L'esercizio commerciale, a partire da
martedì 23 ottobre, verrà quindi espropriato
del perimetro fino ad ora occupato dalle tre corsie, spazio
che il comune vuole adibire a uffici pubblici. Pronta la
risposta dei proprietari dell'edificio che hanno chiesto una
proroga in attesa dell'esito di alcuni ricorsi, presentati
negli anni passati. |
|
Sindacato |
|
Rispettado le previsioni, Sandro Pasotti è stato
scelto come nuovo segretario generale del sindacato dei
metalmeccanici della Cisl, la Fim. Succede a Marco
Castrezzati che si era dimesso due settimane fa. Della
segreteria della Fim-Cisl sono entrati a far parte Edo
Bettinelli e Laura Valgiovio, prima donna a ricoprire questo
incarico nel sindacato dei metalmeccanici Cisl. |
|
Spettacoli |
|
Ciak si gira a Provezze. Da lunedì mattina nella
frazione di Provaglio d'Iseo, per la precisione nella
splendida villa Soncini, iniziano le riprese del nuovo film
della regista Lina Wertmuller dal titolo "Francesca e
Nunziata". Star indiscussa della pellicola Sofia Loren, che
si è già trasferita da qualche giorno sul
basso lago d'Iseo (alloggia in un albergo della zona)
insieme con gli altri componenti del cast. La protagonista,
Francesca, è interpretata dalla Loren, accanto a lei
Giancarlo Giannini, Raoul Bova e Claudia Gerini, nel ruolo
di Nunziata. Inoltre vi saranno Luciano De Crescenzo, Enzo
Cannavale e Marina Confalone. La storia è quella di
una donna energica e prolifica, Francesca, sposata con un
aristocratico buono a nulla (Giannini sullo schermo) che
decide di adottare un'ultima figlia, Nunziata. Tra le due
scocca una scintilla e nasce un rapporto molto particolare.
La troupe, composta in tutto da una settantina di persone,
resterà a villa Soncini per quattro settimane. La
dimora nobiliare venne edificata nel tardo Cinquecento dal
ramo di Provezze dei conti Fenaroli, e passò due
secoli dopo in eredità alla famiglia Soncini che
tuttora vi abita. |
|
martedì 17 ottobre 2000 |
Cronaca |
Nove furti su dieci restano impuniti: è allarme per la microcriminalità |
E' la microcriminalità il fenomeno più
diffuso e fastidioso per la gente normale. Anche
perché è quello contro il quale c'è
poco da fare e la popolazione spesso è talmente
rassegnata che neppure effettua più la denuncia.
Infatti su 300 rapine denunciate dall'inizio dell'anno nel
Bresciano, i carabinieri ne hanno risolte 100 individuando i
colpevoli; su 23 tentativi di estorsione 20 sono stati
sventati; e su 22 casi di omicidio o tentato omicidio 17
hanno visto l'arresto dei colpevoli. Ben diversa è
però la situazione per la microcriminalità.
Pensate, sono stati 20 mila circa i furti denunciati ai
carabinieri nei primi nove mesi di quest'anno nella nostra
provincia (ai quali bisogna aggiungere le migliaia non
denunciati) e di questi ne sono stati risolti circa 2 mila.
Nove furti su dieci rimangono quindi impuniti. Un dato che
allarma i cittadini, ma allarma anche i carabinieri che
hanno chiesto di rinforzare il contingente di 1.100 uomini
operativi nel Bresciano e suddivisi in sette compagnie e 78
stazioni. |
|
Ancora una rapina in casa privata: assalita famiglia di Cremignane |
|
Nuovo assalto di una delle bande di malviventi
specializzate nelle rapine in case private. Questa volta
l'obiettivo dei banditi, tre slavi o albanesi, è
stata la villa di Valentino Gatti a Cremignane d'Iseo. I tre
sono entrati nell'abitazione bloccando il padrone di casa e
la moglie, e minacciando con una pistola e un cacciavite
anche la figlia della coppia, venuta in visita ai genitori
con il marito Francesco Polini, un imprenditore di Sarnico.
Forse i malviventi sono arrivati a casa Gatti, in via
Vecchia nella frazione di Iseo, proprio al seguito dei
visitatori di cui volevano la macchina. Dopo essersi fatti
consegnare orologi, portafogli, telefonini e soldi in
contanti per alcuni milioni, i banditi hanno infatti tentato
di andarsene con la potente Mercedes 500 di Polini, che
però è riuscito a bloccare il veicolo con il
telecomando satellitare. Dalla finestra, l'imprenditore ha
poi esploso un paio di colpi di pistola in aria con la sua
P38, costringendo la banda a fuggire. |
|
mercoledì 18 ottobre 2000 |
Cronaca |
Rischio grosso a Capodiponte: precipita cavo dell'alta tensione |
Quando il cavo si è spezzato, lo "scoppio"
è stato sentito in tutto Capodiponte. Paura e
preoccupazione nel paese, dove la tragedia è stata
per fortuna solo sfiorata. Il cavo dell'alta tensione con
una carica di 132mila volt, staccatosi alle 9 del mattino
con alte lingue di fuoco da una linea dell'Enel, ha
rischiato di finire a terra proprio all'altezza della strada
vecchia tra Cemmo e Capodiponte a poche decine di metri
dalla scuola elementare. Il grosso cavo elettrico è
invece stato trattenuto a qualche metro d'altezza da quello
telefonico e da un robusto albero di noce. Questo
probabilmente ha salvato Vito Angeli, un pensionato abitante
a Cemmo in via Marconi 5 che stava lavorando nel cortile di
casa proprio sotto il noce, ma che è stato solo
colpito a una spalla da un ramo spezzato dal cavo nella
caduta. Solo paura, per fortuna, ma anche qualche danno
visto che la rottura del cavo ha provocato un cortocircuito
che ha mandato in tilt gli impianti elettrici delle case
vicine e ha guastato molti elettrodomestici. Il pericolo
energia elettrica nella zona è molto elevato: nel
giro di poche decine di metri si trovano infatti ben tre
elettrodotti: quello caduto e un altro da 300 mila volt
entrambi dell'Enel, più un terzo da 220 mila volt
dell'Aem di Milano. |
|
giovedì 19 ottobre 2000 |
Ambiente |
Discarica abusiva a Sabbio Chiese: 1.300 metri cubi di materiali pericolosi |
Batterie di automobili, cumuli di materie plastiche,
bidoni pieni di olii esausti, solventi, materiale ferroso e
molto altro: in totale una vera e propria montagna di
rifiuti, molti dei quali tossico-nocivi. Ben 1.300 metri
cubi in tutto sono stati scoperti dai Nuclei operativi
ecologici e dai carabinieri presso un autodemolitore di
Sabbio Chiese. Una vera e propria discarica clandestina il
cui titolare, del quale non è stato fornito il nome,
è stato denunciato a piede libero. Ora si attendono
le analisi per capire quanto l'inquinamento sia penetrato
nel terreno: nel frattempo tutta l'area e anche l'officina
del carrozziere sono state sequestrate. |
|
Allarme a Nave, Bovezzo e Caino: vietato bere acqua senza bollirla |
|
Il divieto è perentorio, di quelli che mettono
preoccupazione tra la gente. Soprattutto se, come in questo
caso, interessa più di 20 mila persone, cioè
tutti gli abitanti della valle del Garza. Con un'ordinanza i
sindaci di tre comuni a Nord della città, Bovezzo,
Nave e Caino, hanno vietato alla popolazione di bere l'acqua
del rubinetto senza prima averla fatta bollire per almeno
cinque minuti. Circa 20 mila abitanti sono interessati al
provvedimento che, assicurano nei comuni, è solo una
misura precauzionale dopo le forti piogge dei giorni scorsi
che potrebbero aver provocato infiltrazioni nelle tubature.
Nessun allarme immediato per la salute dei cittadini,
dunque? Nessun inquinamento degli acquedotti? Dopo i
risultati tranquillizzanti delle analisi, già due
giorni dopo tutto è tornato come prima. |
|
Via Milano, i cittadini all'attacco. Il comune è troppo morbido con chi inquina? |
|
L'inquinamento industriale preoccupa i cittadini: l'alta
concentrazione di stabilimenti nell'area di via Milano mette
in pericolo da anni la salubrità della zona. E solo
ultimamente qualcosa si sta muovendo: da una prima analisi
del terreno nel giardino della Quarta Circoscrizione, in via
Villa Glori 13, confinante con l'industria chimica Caffaro,
è risultato un livello di mercurio superiore ai
limiti di legge. E forse si tratta solo della punta
dell'iceberg. Almeno così sospettano il presidente
della Circoscrizione, Maurizio Margaroli, un artigiano di 42
anni in lista con Forza Italia, e gli altri componenti del
consiglio della zona, che chiedono all'amministrazione
comunale di andare fino in fondo analizzando il reale stato
di salute dell'ambiente e l'eventuale pericolo per le
persone. Come spiega Margaroli in questa intervista a
quiBrescia. (intervista a cura di Laura Migliorati)
|
|
Immigrati |
Curdi: dalla Grecia via Trieste fino a Brescia per 3 milioni |
E' stato ricostruito dagli inquirenti il lungo viaggio
intrapreso dai sette clandestini curdi, trovati
giovedì sulla Serenissima, a poche centinaia di metri
dall'area di servizio di Brescia est. Solo cinque giorni
prima erano partiti in nave da Patrasso, in Grecia e,
sbarcati a Trieste, avevano proseguito stipati nel doppio
fondo di un camion con targa bulgara carico di vestiti, lo
stesso veicolo che, per motivi ancora in corso
d'accertamento, li ha poi abbandonati sull'autostrada. La
destinazione finale del viaggio, costato agli uomini circa 3
milioni a testa (1.500 dollari), stando alla documentazione
rinvenuta a bordo del Tir, avrebbe dovuto essere Firenze. I
sette erano stati notati sulla A4 da alcuni automobilisti
che, insospettiti dal loro aspetto debilitato e spaesato,
avevano avvertito le forze dell'ordine. Poco distante, in
una piazzola, era parcheggiato il camion: l'autista è
stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione
clandestina. |
|
venerdì 20 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
V'interessa sapere quanti fulmini sono scaduti sulla
nostra provincia dall'inizio dell'anno a oggi? Bene,
c'è chi li ha contati per voi. L'Ersal, ente
regionale per lo sviluppo agricolo in Lombardia, ha infatti
preso nota di tutte le saette scese dal cielo sulla nostra
regione. E ha scoperto che sulla provincia di Brescia si
sono scatenati nei primi nove mesi dell'anno ben 4.526
fulmini (1.550 solo nel mese di settembre) che ci fanno
vincere la speciale classifica tra le province lombarde.
Dietro il Bresciano, infatti, seguono Bergamo con 3.186,
Lecco con 1.839, Cremona (713) e Lodi (250). |
|
Alla fine anche la giunta regionale, nell'ultima
riunione, ha detto no al progetto della ditta bergamasca
Meter di costruire a Milzanello di Leno un impianto per il
recupero dei rifiuti speciali, in località Fornaci
Quadre. Si conclude così una vicenda che aveva visto
contrapposte l'amministrazione regionale e gli enti locali
(provincia di Brescia e comune di Leno) da sempre contrari
all'insediamento, mentre gli uffici tecnici della Regione
all'inizio avevano concesso all'azienda tutte le
autorizzazioni. Tra pareri contrastanti, conferenze di
servizio e battaglie anche a colpi di diffide (il comune
infatti aveva concesso autorizzazione edilizia solo per un
capannone artigianale) la vicenda s'è trascinata dal
25 marzo 1999 a oggi. Ora la Meter potrà fare ricorso
al Tribunale amministrativo regionale. |
|
Cronaca |
|
Sono state sequestrate in tutta la Lombardia dalla
Guardia di Finanza di Brescia alcune centinaia di icone
russe introdotte clandestinamente nel nostro paese per
essere vendute a collezionisti del Nord Italia. La scoperta
del contrabbando di opere d'arte sacra provenienti dagli ex
paesi dell'Est ha portato al sequestro e alla schedatura di
718 icone per un valore intorno al miliardo di lire e alla
denuncia a piede libero di sei collezionisti e mercanti,
nessuno dei quali bresciano. |
|
Ennesimo colpo sul lago di Garda da parte di una delle
bande specializzate in furti di potenti automobili di marca
Mercedes: questa volta però i banditi se ne sono
dovuti andare a mani vuote. Verso le 3 e mezza del mattino i
ladri sono entrati nel garage di una villetta di Padenghe
del Garda appartenente a Renzo De Togni, 66 anni,
commerciante di tappeti, e situata al numero 3 di via
Crispi. Dopo aver tentato invano di forzare le serrature
delle tre potenti auto (Mercedes) parcheggiate, bloccate
dall'antifurto, si sono introdotti in casa per cercare le
chiavi, passando da una finestra. La padrona dell'abitazione
però, svegliata dai rumori sospetti, si è
alzata trovandosi davanti due uomini. Allora ha avuto la
prontezza di spirito di chiudersi a chiave in camera da
letto con il marito che, quando i ladri si sono avvicinati
alla porta della stanza tentando di sfondarla a spallate, ha
esploso cinque colpi d'arma da fuoco. I malviventi, forse
stranieri ma che parlavano bene l'italiano, sono quindi
fuggiti, illesi, ma a mani vuote. |
|
domenica 22 ottobre 2000 |
Cronaca |
|
Hanno cenato insieme, poi hanno cominciato a discutere e
alla fine uno dei due ha impugnato un coltello da cucina
ammazzando l'altro. E' finito così nel sangue
domenica sera poco dopo le 21 un litigio tra due immigrati
senegalesi avvenuto nella loro abitazione di Paratico, sul
lago d'Iseo, proprio al confine con la provincia di Bergamo.
La vittima è Gueye Ibra Sow, 39 anni, muratore presso
un'impresa edile della zona. L'assassino è fuggito
subito dopo il delitto ma è stato arrestato durante
la notte dai carabinieri: si tratta di Dyone Modou, operaio
di 36 anni, padre di due figli rimasti in Senegal. I due
abitavano insieme da alcuni anni e al momento del delitto si
trovavano con altri connazionali nella casa di via
Tengattini a Paratico: proprio nella cucina del piccolo
appartamento è avvenuto il crimine. I vicini,
chiamati dagli altri senegalesi e allarmati dalle urla della
vittima, l'hanno trovata a terra in un lago di sangue a
causa di una profondissima ferita all'addome, che aveva
provocato la fuoriuscita degli intestini. Purtroppo,
nonostante l'arrivo dell'ambulanza, l'uomo è giunto
cadavere all'ospedale di Iseo. Subito sono scattate le
ricerche dell'omicida, che è stato ammanettato
durante la notte a poca distanza dalla caserma dei
carabinieri di Capriolo dove si stava recando per
costituirsi. |
|
Sport |
Scontri tra tifosi e polizia allo stadio: aggredita la figlia di Corioni |
La zona di Mompiano blindata, la polizia dappertutto, i
tifosi della Fiorentina ingabbiati, le telecamere per
controllare tutto. Tutte queste misure di sicurezza non sono
bastate a calmare gli esagitati che purtroppo si mescolano
ai tifosi. Alla fine della partita di domenica, alcune
decine di bresciani hanno cercato di impedire il regolare
rientro in stazione degli "odiati" fiorentini: inevitabili
gli scontri con la polizia che scortava i tifosi ospiti.
Inoltre, l'auto che trasportava la figlia del presidente del
Brescia, Silvia Corioni, che viaggiava insieme con il marito
Gianluca Nani e con un amico danese della coppia, è
stata aggredita da alcuni scalmanati sempre all'uscita dallo
stadio. La peggio l'ha avuta l'amico che è rimasto
leggermente ferito dai vetri del finestrino sfondato da una
bastonata prima che accorressero alcuni poliziotti.
L'aggressore, un tifoso bresciano di 30 anni noto per le sue
imprese violente, è stato identificato qualche giorno
dopo. |
|
La parte Nord della città è stata blindata
a partire dalla tarda mattinata per l'atteso arrivo di circa
mille tifosi dalla Toscana per la partita casalinga del
Brescia contro la Fiorentina. I supporter avversari arrivano
in treno e vengono scortati su pullmini corazzati fino al
Rigamonti. Viene messo oggi alla prova il nuovo sistema di
controllo con "gabbie" per i tifosi ospiti e telecamere
potentissime, messo a punto dal questore Paolo Scarpis con
il comune e i dirigenti della società calcistica.
Nelle vicinanze dello stadio, quando il Brescia gioca in
casa, sensi unici e divieti di parcheggio ormai si sprecano,
con grande gioia, come i lettori possono immaginare, dei
cittadini normali (la maggioranza), ai quali della partita
importa poco o niente. Inoltre c'è il divieto di
vendita di alcoolici in tutti i dintorni, con il risultato
che alcuni bar hanno spostato il giorno di chiusura alla
domenica, visto che non possono servire neppure una birra a
un cliente abituale. Tutte iniziative sacrosante per
mantenere la sicurezza e l'ordine pubblico, anche se forse a
questo punto uno stadio in una zona ad alto tasso
residenziale non ha più senso. Anche perché
tentare di far ragionare qualche centinaio di scalmanati che
rovinano le domeniche ad altre migliaia di persone è
impossibile. A proposito, nel pomeriggio al Rigamonti
debuttano le ragazze pon-pon del Brescia calcio,
scimmiottatura bresciana delle supporter della squadre
americane. Impermeabili ad ogni senso del ridicolo
balleranno e sculetteranno in campo per la gioia dei tifosi.
Auguri. |
|
lunedì 23 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
Politica dei piccoli passi, anzi piccolissimi, quella
scelta dal comune di Brescia nei confronti di un grave
problema di inquinamento ambientale diffuso nell'area
Nord-Ovest della città. Sarà infatti la stessa
Innse Cilindri a effettuare le verifiche sulla
nocività dell'aria nella zona di via San Bartolomeo a
Brescia. Questo almeno il risultato della conferenza di
servizi convocata dal municipio dopo le proteste dei
cittadini del quartiere a ridosso di via Vittorio Veneto. Il
problema viene eufemisticamente definito dai tecnici
"disagio olfattivo", ma in realtà si tratta un odore
insopportabile per la presenza di emissioni inquinanti che
provocano anche irritazione delle mucose e dell'apparato
respiratorio soprattutto per bambini ed anziani. Il sospetto
(solo un sospetto?) è che a provocarlo siano i fumi
prodotti dalla grande fabbrica quando vengono effettuate le
fusioni. Ora, durante questa conferenza, l'assessore
all'Ambiente Ettore Brunelli ha proposto all'azienda di
approfondire le indagini sul proprio processo produttivo e
sugli effetti nocivi delle proprie emissioni sull'aria della
zona, presentando i primi risultati entro il 16 novembre.
Naturalmente l'Innse ha accettato. Ma il Comune (o l'Asl,
l'Arpa, o chi per loro) non ha i mezzi per effettuare in
proprio le verifiche? |
|
Cronaca |
Ancora la banda delle Mercedes: rapinata una famiglia di Poncarale |
L'hanno aspettato intorno all'1 al rientro a casa. Un
imprenditore di Poncarale di 71 anni, Carlo Spagnoli,
titolare di una ditta di costruzioni metalliche, è
stato vittima della banda delle Mercedes, la gang
specializzata in furti di potenti autovetture (che
probabilmente nella stessa notte in cui vengono rubate sono
trasferite al di là del confine con l'ex Jugoslavia).
L'uomo era appena arrivato in garage quando è stato
assalito da quattro persone a viso scoperto, una delle quali
impugnava una pistola. Mentre un paio di banditi lo tenevano
immobilizzato, gli altri due sono saliti a svegliare la
moglie dell'imprenditore, intimandole di aprire la
cassaforte. Prelevati gli oggetti preziosi e il denaro
consegnati dalla donna terrorizzata, per un valore di alcuni
milioni, i malviventi se ne sono andati con la Mercedes. |
|
Sta facendo parlare da qualche giorno tutto il paese di
Bagnolo Mella la lettera anonima arrivata nella cassetta
della posta di numerose famiglie e diffusasi come un lampo
tra i cittadini. La missiva, spedita dal paese, è
firmata da un inesistente "Comitato Bassa bresciana per la
difesa del cittadino" e vuole denunciate presunti
spacciatori, pedofili e prostitute presenti tra gli abitanti
di Bagnolo, facendone chiaramente nomi e cognomi. Si tratta
in tutto di sei persone dai 18 ai 51 anni, marchiate nella
lettera come responsabili di comportamenti infamanti che
vanno dallo spaccio di droga all'esercizio della
prostituzione alla pedofilia. Uomini e donne di diverse
età e senza apparenti rapporti tra di loro, alcuni
dei quali sposati, che vengono additati alla popolazione.
Naturalmente la lettera è al centro delle discussioni
e sta avvelenando il clima del paese. Chi l'ha inviata e
perché? Questa è la domanda che tutti si
pongono e alla quale probabilmente qualcuno sarebbe in grado
di rispondere. |
|
martedì 24 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
La battaglia di qualche tempo fa tra il comune di Leno e
la Telecom, colpevole di avere installato un ripetitore per
telefoni cellulari in via De Giuli, a due passi dalle
quattro scuole del paese, avrebbe dovuto risolversi, per
ordine del tribunale, con la rimozione dell'antenna entro
dieci giorni. Invece, in paese, ora di antenna ce n'è
una in più. Infatti, non solo la Telecom non ha
ancora rispettato l'ordinanza del giudice, ma anche la Wind
ha installato una sua postazione sul territorio del paese,
nella zona nord. Perchè nessuno ha obiettato, anzi il
comune ha autorizzato l'installazione? In effetti con la
Telecom è guerra aperta e il sindaco non accetta i
tentativi di mediazione proposti dalla società (che
comunque non ha ancora smantellato la centralina), ma la
questione del ripetitore Wind viene giudicata in municipio
completamente diversa. L'antenna, posta in periferia nella
zona industriale, è infatti mobile, quindi facilmente
trasportabile, e verrà presto trasferita su un
terreno agricolo lontano da ogni abitazione. Almeno questi
sono i progetti. |
|
Amministratori |
|
Dopo Anfo, un altro comune bresciano viene governato da
un viceprefetto. A Bovegno, infatti, Elio Faillaci ha
assunto i poteri del sindaco, dimissionario lo scorso 30
settembre, della giunta e del consiglio comunale, sospeso
con un ordine del prefetto. Perché le cose ritornino
alla normalità, bisognerà attendere le
prossime elezioni comunali che avranno luogo tra il 15
aprile e il 15 giugno. |
|
Cronaca |
|
I nati nel 1985 saranno gli ultimi italiani costretti a
svolgere il servizio militare di leva. Questo è
quanto è stato deciso dal Parlamento che ha approvato
in via definitiva il provvedimento che prevede l'abolizione
della naja per il 2004. Ma quanti sono i ragazzi bresciani
che saranno ancora obbligati a partire? Quanti verranno
arruolati non si può ancora sapere, ma da qui al 2003
saranno circa 2.250 i giovani delle classi di leva che
dovranno fare la visita militare. L'anno prossimo tocca ai
768 ragazzi nati nel 1983. Pochi di meno, 765, sono i maschi
della classe 1984, mentre quelli del 1985 sono 725. A loro
vanno aggiunti tutti quelli che hanno chiesto il rinvio e
non ne hanno più diritto. Ma attenzione, c'è
una via d'uscita: potrà chiedere automaticamente
l'esonero chi già lavora e chi si è laureato
con almeno 100/110. |
|
Immigrati |
Hannno pagato 9 milioni a testa per il viaggio dall'India all'Italia |
Hanno pagato circa 9 milioni di lire per il viaggio della
speranza dall'India all'Italia, e ora finiranno in un centro
di accoglienza in attesa di essere rispediti indietro. Dopo
il gruppo di sette curdi bloccati nei giorni scorsi
sull'autostrada, gli altri due immigrati clandestini, questa
volta indiani, sono stati scoperti nella nostra provincia
nascosti a bordo di un camion presso la sede del Consorzio
agrario provinciale di Borgo Poncarale, mimetizzati nel
cassone del rimorchio di un autocarro trasportante semi di
cotone che stava scaricando nel magazzino. Secondo le prime
indagini i due indiani sono stati fatti salire in Grecia
nell'intercapedine del rimorchio che ha viaggiato dal porto
di Patrasso fino a Marghera. Qui è stato agganciato a
un Tir ellenico che si trovava già in Italia. Il
conducente, un greco di 22 anni, sostiene di essere stato
all'oscuro, ma è stato interrogato a lungo dagli
investigatori e poi arrestato per favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina. Senza cibo e con poca acqua
per quasi una settimana, sfiniti dalla fame e da un viaggio
lungo migliaia di chilometri, gli uomini di
nazionalità indiana (di 25 e 37 anni) sono stati
ricoverati in ospedale per i controlli sanitari di rito e
successivamente denunciati a piede libero per immigrazione
clandestina. Valutando le dimensioni dell'intercapedine
ricavata nel rimorchio e i documenti di viaggio del mezzo,
gli investigatori pensano che vi abbiano trovato posto
diversi uomini in più, che probabilmente sono stati
fatti scendere in precedenza. |
|
mercoledì 25 ottobre 2000 |
Cronaca |
Terzo attentato in Valcamonica contro l'agenzia immobiliare Eden |
E' stato il terzo attentato contro lo stesso obiettivo in
pochi mesi quello avvenuto a Darfo ai danni dell'agenzia
immobilare Eden, in corso Italia 34. Sconosciuti sono
penetrati nella sede della società forzando una porta
secondaria. Poi hanno sparso kerosene su mobili e arredi,
dando fuoco all'ufficio. I danni ammontano a decine di
milioni. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Nel
luglio scorso un ordigno composto con polvere di cava era
stato fatto esplodere contro l'ingresso della stessa sede
dell'immobiliare, aperta da poco più di un mese. La
bomba non ha funzionato bene e lo scoppio ha causato solo
l'annerimento della vetrata e la caduta di alcuni
calcinacci. Nella stessa notte, fuori dalla filiale di Costa
Volpino della medesima agenzia Eden, in via Nazionale 100,
un'esplosione ha scardinato la saracinesca distruggendo la
porta d'ingresso e alcune finestre. Da qualche tempo
l'attività dell'agenzia immobiliare Eden, che ha
diverse filiali nella bassa Valcamonica, è quindi nel
mirino degli attentatori. Gli investigatori stanno cercando
di capire se si tratti dell'opera del raket delle estorsioni
oppure di una vendetta personale. |
|
Secondo la Procura di Brescia è stata tutta una
montatura. Marco Camozzi, 30 anni, l'imprenditore di
Lumezzane rapito il 30 gennaio1996 e liberato meno di 24 ore
dopo, era d'accordo con i propri sequestratori. Tutto era
stato progettato da lui stesso con alcuni complici, per
estorcere 900 milioni alla propria facoltosa famiglia.
Questa è la convinzione del pubblico ministero Paolo
Savio, che ha depositato una richiesta di rinvio a giudizio
per Camozzi e altre sette prersone. Il reato? Tentata
estorsione. Dei sette presunti sequestratori faceva parte la
lumezzanese di origine sarda Giovanna Melis, che ha
raccontato di aver saputo dal fratello Massimiliano che la
presunta vittima era sua complice e aveva organizzato tutta
l'operazione. Inoltre i rapitori lasciarono addirittura solo
Camozzi nel casolare in cui passò la notte e le
trattative vennero condotte dal cellulare dell'imprenditore.
Tutti elementi che hanno portato alla richiesta di rinvio a
giudizio. |
|
venerdì 27 ottobre 2000 |
Cronaca |
|
Tra tutte le ville tra le quali avrebbero potuto
scegliere, venerdì sera verso le 20 a Lonato, i
banditi (o il bandito) hanno proprio pescato la peggiore,
quella dell'imprenditore Daniele Perazzi, in via Breda 1 ai
Barcuzzi di Lonato. Nella casa dell'industriale, che
possiede una fabbrica di armi a Botticino, c'era una pistola
e la figlia del proprietario, Roberta, non è stata a
porsi tante domande quando, grazie alle telecamere a
circuito chiuso, ha visto un uomo sospetto aggirarsi in
giardino, approfittando del fatto che i cani da guardia, che
vengono liberati nella notte, erano ancora rinchiusi. La
donna ha preso l'arma e ha sparato alcuni colpi in aria,
dando immediatamente l'allarme. Naturalmente lo sconosciuto
è fuggito. |
|
E' di Angelo Bugatti, un lumezzanese di 38 anni, il
cadavere emerso questo venerdì mattina dalle acque
del lago d'Idro, in località Pieve davanti al
ristorante "La grotta". La famiglia da tempo aveva scarsi
rapporti con l'uomo ed è per questo che nessuno ne
aveva denunciato la scomparsa nè si era insospettito
per la sua assenza. Dall'autopsia è emersa la causa
della morte: asfissia d'annegamento. Il medico legale ha
stimato in almeno due settimane il periodo di permanenza del
corpo nelle acque del lago dove probabilmente è
finito per una disgrazia. |
|
Catturata a Chiari una cubista con 1.300 pastiglie di ecstasy |
|
Stava viaggiando in macchina per raggiungere una
discoteca della nostra provincia dove lavora come cubista,
ma non ha rispettato un semaforo. Questa infrazione è
costata cara a Barbara Fina, una 28enne di Monza, fermata
venerdì sera dalla polizia stradale di Chiari sulla
strada Padana superiore. Gli agenti infatti, insospettiti
dagli atteggiamenti della donna, l'hanno condotta in caserma
per perquisirla e le hanno trovato addosso, divise in tre
pacchetti nascosti in una tasca del cappotto e negli slip,
1.300 pastiglie di ecstasy di colore rosa. La ragazza ha
confessato di trasportare la droga per conto di altri in
cambio di un compenso di 500 mila lire: è quindi
emerso un traffico di stupefacenti che, dai locali sui
Navigli del capoluogo lombardo, arriva fino ai confini della
nostra provincia. E' infatti a Calcio che la ragazza doveva
consegnare le pastiglie. Naturalmente la giovane ha
affermato di non conoscere nè chi le ha consegnato la
droga nè chi doveva ritirarla. E' stata trattenuta
agli arresti. |
|
In manette truffatrice d'alto bordo aveva colpito anche nel Bresciano |
|
Era una truffatrice d'alto bordo che per lungo tempo ha
"fatto affari" anche a Pontedilegno. Smerciava di tutto, ma
preferibilmente immobili e auto di lusso. Non colpiva
pensionati o semplici casalinghe, i suoi obiettivi erano
tutti con il portafoglio gonfio: avvocati, notai,
imprenditori, commercianti, professionisti. In lunghi anni
di onorata attività Giancarla Molteni ha messo
insieme un patrimonio (o è meglio chiamarlo bottino?)
che gli investigatori stimano in una ventina di miliardi.
Originaria di Monza, 50 anni ben portati, uffici a Milano,
abiti eleganti, frequentazioni altolocate, professione
dichiarata intermediaria d'affari: la signora colpiva con
precisione chirurgica. Nomi non se ne possono fare, ma se la
ricordano in tanti anche nella nostra provincia avendo
operato per qualche anno in alta Valcamonica, soprattutto a
Pontedilegno. Qui, versando solo una caparra, acquistava il
diritto di proprietà di immobili prestigiosi da usare
come seconde case. Poi rivendeva l'abitazione ai suoi
"amici" milanesi o a ricchi bresciani per un prezzo-affare
che intascava scomparendo per un po' dalla circolazione.
L'impresa che aveva ceduto l'immobile e il cliente truffato
restavano da soli a vedersela tra loro, mentre la signora
Molteni era già sulle tracce di qualche altro gonzo.
Il suo segreto? Non fermarsi mai: lo studio veniva spostato
ogni poco, il numero di cellulare era sempre diverso, il
teatro degli affari cambiava continuamente. Ultimamente,
abbandonato il Bresciano, si era trasferita a Montecarlo e
sulla Costa Azzurra, mantenendo un recapito milanese in un
lussuoso residence di via Vittor Pisani. Qui l'hanno
arrestata l'altro giorno i carabinieri: deve scontare cinque
anni per truffa e ricettazione, ricordo di un vecchio
processo. Ma le denunce e le inchieste a suo carico intanto
si sono moltiplicate, anche presso la Procura della nostra
città. |
|
sabato 28 ottobre 2000 |
Musica |
Il pianista clusanese Motterle vince il premio Liszt a Parma |
Massimiliano Motterle, un 28enne bresciano ormai tra gli
emergenti del pianoforte italiano, s'è aggiudicato il
prestigiosissimo primo posto nel Settimo concorso
internazionale "Franz Liszt", premio Mario Zanfi, che si
tiene a Parma ogni quattro anni. Il durissimo concorso
prevedeva tre prove, nelle quali dovevano essere eseguiti
soltanto brani di Liszt, con alcuni pezzi obbligatori. I
pianisti iscritti erano 40, ma alla selezione se ne sono
presentati 18 di cui 12 sono andati in semifinale. In
finale, dopo un'altra durissima "battaglia", sono arrivati
in tre. Motterle, che vive a Clusane d'Iseo, ha distaccato i
due concorrenti che si sono guadagnati il terzo premio ex
equo: il secondo infatti non è stato assegnato. Per
il pianista bresciano allievo del maestro Sergio Marengoni
è stato un vero trionfo: ha infatti conquistato sia
la vittoria con il primo premio assoluto (che "vale" 12
milioni di lire più il contratto per un concerto al
Teatro Regio di Parma per la prossima stagione), sia un
premio speciale di 2 milioni per la miglior esecuzone della
Sonata di Liszt, sia i complimenti della giuria
internazionale. |
|
domenica 29 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
Ha avuto successo solo nella città di Milano,
presidiata da numerose pattuglie di vigili che hanno
distribuito multe a piene mani, il blocco del traffico
automobilistico deciso per la giornata di domenica dal
presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Lo
stop riguardava la circolazione delle auto private,
catalitiche comprese, nel comune di Milano e in tutti gli
altri 35 centri che formano la grande area del capoluogo
lombardo, ma nelle località dell'hinterland è
stato scarsamente rispettato. Le motivazioni erano identiche
a quelle che invece non hanno convinto le autorità
cittadine di Brescia della necessità di un blocco:
troppo elevata la concentrazione di polveri fini (Pm10) che
negli ultimi quattro giorni hanno abbondantemente superato
il livello di guardia. Secondo i primi risultati diffusi
domenica sera, sembra che il livello delle polveri fini nel
capoluogo lombardo sia diminuito del 50 per cento. Almeno
per un giorno. |
|
Saranno stati circa 300 i cittadini che domenica mattina
poco dopo le 10 si sono ritrovati allo svincolo di Ronco
della superstrada per Concesio su invito del "Libero
comitato per la salvaguardia di Gussago". Molti a piedi,
molti di più in bicicletta, alcuni in trattore e
perfino qualche cavallo hanno partecipato alla passeggiata
che ha rallentato il traffico automobilistico della statale
19. L'obiettivo degli organizzatori era mostrare alla gente
dove verranno realizzati gli svincoli e dove passerà,
secondo l'attuale progetto, il tracciato della bretella che
collegherà l'Autostrada della Valtrompia con
Ospitaletto, per far valutare a tutti il fortissimo impatto
ambientale dell'arteria sul paesaggio della zona. Il
pacifico corteo, sotto l'occhio di carabinieri e vigili, si
è snodato lentamente fino alla galleria sotto la
Forcella. Il Comitato sta raccogliendo le firme tra i
cittadini di Gussago perché il percorso della
bretella venga progettato tutto in galleria e non,
com'è previsto oggi, con un'intera corsia
all'esterno. |
|
Cronaca |
|
Hanno forzato una finestra con il cacciavite e, con il
favore delle tenebre, si sono introdotti nella casa di una
67enne, una villetta situata nella frazione Fornaci di
Gavardo. La donna, svegliata dai rumori, si è
così trovata davanti due uomini che, cacciavite alla
mano, l'hanno minacciata facendosi consegnare alcuni
gioielli e circa 1 milione di lire. I rapinatori sono poi
fuggiti. |
|
Ospitaletto sotto choc dopo il fatto accaduto domenica
pomeriggio all'oratorio, dove due bambine sono state
molestate da uno sconosciuto sotto il portico. A denunciare
l'accaduto ai carabinieri sono stati i genitori in base al
racconto delle ragazzine, che hanno circa 10 anni. Stando
alla ricostruzione, domenica pomeriggio tra le 16 e le 17 le
due bambine stavano giocando sotto i portici dell'oratorio,
un complesso nuovo, con ampi spazi, quando si è
avvicinato loro uno sconosciuto. Prima ha fatto strane
domande, chiacchierando un po', poi ha cominciato ad
allungare le mani aprendosi anche i pantaloni. Le due
piccole, terrorizzate, sono fuggite all'interno
dell'oratorio dando l'allarme. Qualcuno è uscito di
corsa riuscendo a scorgere l'uomo che si allontanava con una
bicicletta bianca da donna. Impossibile raggiungerlo. Il
paese è scioccato: la presenza di un maniaco in un
luogo che, in teoria, avrebbe dovuto essere protetto
preoccupa la gente. |
|
lunedì 30 ottobre 2000 |
Ambiente |
Aria in città, ambientalisti all'attacco dell'amministrazione |
Maretta nel mondo ambientalista bresciano per il mancato
blocco del traffico alle auto private in città
durante l'ultimo week-end, dopo che per nove giorni era
stato registrato dalle centraline di rilevamento un supero
del livello d'attenzione per le cosiddette polveri fini
(Pm10) e per le polveri totali. Al malumore - che serpeggia
all'interno di numerose associazioni, ma anche tra i Verdi
che sono nella maggioranza in Loggia - ha dato voce
Legambiente provinciale attaccando le giunte Corsini e
Cavalli (comune di Brescia e Provincia). Un comunicato
firmato da Maurizio Bresciani (che nelle ultime elezioni
comunali era in lista con Corsini) e Danilo Giacomelli usa
infatti parole molto dure. "Riteniamo che questo mancato
intervento", scrivono i coordinatori provinciali
dell'associazione ambientalista, "sia dovuto in prevalenza
alla paura non solo di mettere in discussione interessi
consolidati, ma di contrastare atteggiamenti culturali e
abitudini centrate sul trasporto privato e sul consumismo".
In pratica gli ambientalisti accusano la giunta Corsini di
non aver voluto rovinare la giornata domenicale di shopping
nel centro storico della città autorizzata dal
sindaco con un'apposita ordinanza. La nota si conclude con
la richiesta di azioni immediate per tutelare la salute dei
cittadini e di "interventi di ampio respiro per modificare
alla radice l'organizzazione della viabilità e dei
trasporti su tutto il territorio della provincia di
Brescia". |
|
Ancora allarme per le polveri fini, Corsini frena il riscaldamento |
|
Da domani, martedì, la temperatura nelle
abitazioni private, negli alberghi e nelle attività
commerciali riscaldati con impianti alimentati a
combustibili liquidi o solidi (quindi non a gas o con il
teleriscaldamento) non potrà superare i 20 gradi. Lo
ha stabilito questo pomeriggio il sindaco di Brescia Paolo
Corsini con un'ordinanza urgente tesa a limitare la presenza
di polveri fini nell'aria che si respira in città.
Sono previsti limiti anche per gli impianti industriali.
Mentre infuriano le polemiche sul mancato blocco del
traffico a Brescia, lo stato dell'aria continua infatti a
essere preoccupante e si spera che la pioggia possa
migliorare la situazione. Anche ieri le centraline di
rilevamento hanno mostrato dati inquietanti: la postazione
di Bettole, in città, ha registrato superi delle Pm10
(polveri fini) per il dodicesimo giorno consecutivo e la
centralina del Broletto ha rilevato dati analoghi per il
settimo giorno. Non è migliorata neppure la
situazione in provincia: a Odolo, e Sarezzo l'allarme
è scattato cinque giorni fa e non sembra rientrare.
Esuberi delle polveri totali invece si sono registrati a
Lonato, Gambara e Ospitaletto. |
|
Economia |
Cogeme investe 260 miliardi per cinque centrali idroelettriche |
Cogeme entra prepotentemente nel settore della produzione
di energia elettrica con un'operazione del valore di 260
miliardi di lire che la porterà ad acquisire la
proprietà di cinque centrali idroelettriche in
Valcamonica. Tre di queste centrali, con una capacità
produttiva globale di 135 gigawatt, sono nella zona di Darfo
e verranno acquistate dal gruppo Banzato di Padova. Altre
due, nella zona di Breno (a Isola di Bienno e a Mantenera di
Prestine), della capacità di 86 gigawatt, verranno
rilevate dal gruppo metallurgico Tassara. L'operazione
verrà perfezionata dalla Sageter, una controllata
della Cogeme. L'azienda sovraccomunale presieduta da Mario
Bertoli, con un'offerta di 220 milioni di kilowatt,
potrà fornire energia elettrica a un bacino d'utenza
di 250 mila persone. Ma la voglia di shopping nel settore
idroelettrico della Cogeme non è finita: la
società di Rovato ha in programma l'acquisizione di
altri impianti nel Nord Italia. |
|
Storia |
|
E' una vera e propria fossa comune, probabilmente molto
antica, quella scoperta dai muratori che stanno effettuando
i lavori di ristrutturazione in palazzo Mazzola-Perlasca, al
numero 8 della via San Martino della Battaglia, in pieno
centro città. Allo scheletro ritrovato la settimana
scorsa, se ne sono infatti aggiunti molti altri, risalenti a
un periodo di alcune centinaia di anni fa, probabilmente
all'epoca in cui nella zona c'era un ospedale. L'antico
edificio cittadino dalla storia affascinante, infatti, ha
conosciuto varie destinazioni. E' partito come ospedale nel
1447 dedicato al Santo Spirito e San Luca: a quel tempo la
futura via San Martino della Battaglia era soltanto un
viottolo interno al lazzaretto. Nel 1849 la zona venne tutta
ridisegnata per dare nuova sistemazione a quella parte del
centro: venne creata la via San Martino e il palazzo fu
ristrutturato. Cinquant'anni dopo l'edificio divenne sede
della Banca Perlasca, fallita nel 1932, e nel 1936
passò in proprietà al Consorzio Agrario.
Durante l'ultima guerra nel Palazzo Mazzola-Perlasca ebbe
sede il comando della Wehrmacht tedesca nella nostra
città. Il Consorzo Agrario vi tornò nel 1959 e
lo vendette nel 1997. |
|
martedì 31 ottobre 2000 |
Ambiente |
|
I dati delle polveri fini sono, grazie alla pioggia di
queste ultime ore, rientrati nella normalità. Le
centraline per il controllo dell'aria a Brescia e in
provincia non hanno infatti registrato superi dei livelli
massimi consentiti. Il sindaco Paolo Corsini ha così
sospeso l'ordinanza emessa lunedì, nella quale era
previsto che la temperatura nelle abitazioni private, negli
alberghi e nelle attività commerciali riscaldati con
impianti alimentati a combustibili liquidi o solidi (quindi
non a gas o con il teleriscaldamento) non potesse superare i
20 gradi. In realtà però l'emergenza non
è del tutto rientrata: in via Ziziola e a Gambara
sono ancora troppo alti i valori delle polveri totali
sospese. Non bisogna inoltre dimenticare che il
miglioramento si deve esclusivamente alle condizioni
climatiche. |
|
Cronaca |
Agguato sulla Brescia-Milano: tamponato e derubato dell'auto |
Probabilmente lo hanno seguito per chilometri, forse
addirittura da quando è entrato sull'autostrada A4 a
bordo della sua nuovissima Mercedes S 500, una macchina del
valore di circa 150 milioni. R.Z., 36 anni, dirigente di
un'azienda di Desenzano ma residente a Montichiari, nel
tardo pomeriggio di martedì stava percorrendo sotto
la pioggia l'autostrada verso Brescia quando, circa
all'altezza dell'Aeroporto di Orio al Serio, un'altra
Mercedes l'ha leggermente tamponato. L'uomo ha accostato
sotto un cavalcavia ma dall'altra vettura sono scesi tre
banditi che parlavano con accento albanese e, minacciandolo,
l'hanno derubato del portafoglio e delle chiavi della
lussuosa auto. Poi se ne sono andati lasciandolo a piedi
sulla corsia d'emergenza. Sulla Mercedes c'erano un computer
portatile e cinque telefoini cellulari. Nel portafoglio
alcuni milioni in contanti. Da tempo bande di albanesi
percorrono la Milano-Venezia commettendo rapine e furti
soprattutto nelle piazzole degli autogrill. |
|
Terrorismo |
|
Il giudice Roberta Morelli ha respinto la richiesta di
arresto cautelare che i sostituti procuratori Roberto Di
Martino e Francesco Piantoni hanno presentato nei confronti
di alcuni dei sospettati di aver organizzato la strage di
piazza della Loggia a Brescia il 28 maggio 1974. Si tratta
di Delfo Zorzi, ex esponente di Ordine nuovo in Veneto, ora
industriale di successo in Giappone dove s'è
rifugiato anni fa, e di altri due indagati, sempre vicini
all'organizzazione neofascista, dei quali non sono stati
fatti i nomi. Non si conosce la motivazione della decisione
del Gip, che evidentemente non vede a questo punto delle
indagini possibilità di inquinamento delle prove o di
fuga, nè una particolare pericolosità degli
indagati. I magistrati che si stanno occupando della terza
inchiesta sulla strage che provocò otto morti e 100
feriti (le altre due, con i relativi processi, sono finite
senza condanne), hanno finora iscritto nel registro degli
indagati una decina di persone. Oltre a quelli dei
neofascisti Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Mario Di
Giovanni, sono trapelati i nomi del generale dei carabinieri
Francesco Delfino (all'epoca dei fatti capitano a Brescia) e
del segretario della Fiamma tricolore Pino Rauti. |
|
Urbanistica |
Via libera al piano-Carmine: obbligo di risanare le case-ghetto |
Con 23 voti a favore e 10 contrari, dopo un lunghissimo e
acceso dibattito che ha tenuto tutti impegnati fino alle
2,30 della notte, il consiglio comunale di Brescia ha
approvato il piano di recupero del Carmine preparato dalla
giunta Corsini. La riqualificazione urbanistica della zona,
premessa indispensabile - anche se non sufficiente - per la
riqualificazione sociale e il contenimento dell'emergenza
criminalità, passerà soprattutto attraverso il
risanamento degli immobili fatiscenti della zona. Si tratta
di un pacchetto di norme in materia urbanistica ed edilizia
che concede, per esempio, ai proprietari degli immobili
più degradati (circa un'ottantina di stabili nelle
zone di via Grazie, via Calzavellia, via Pile, via Scalvini,
vicolo Medici e via Paitone) un anno di tempo per presentare
domanda di concessione per restaurare gli edifici (e quattro
per eseguirli). In caso contrario il comune potrà
procedere all'esproprio, per poi assegnare l'immobile
all'Aler o a una cooperativa per la ristrutturazione. I
proprietari che invece eseguiranno i lavori, godranno
dell'esenzione dall'Ici per alcuni anni. Si tratta di un
passo importante visto che proprio in quelle case, spesso in
assenza dei più elementari servizi igienici, abitano
ammassati italiani e immigrati che a volte per vivere si
prestano a fare da manovalanza per la malavita o si occupano
di piccolo spaccio o furti. Il risanamento di questi
immobili - gli inquilini dei quali, quando sono clandestini,
pagano affitti elevati e in nero ai proprietari italiani -
è quindi il primo passo indispensabile per la
bonifica del quartiere. Bonifica che, secondo il piano
comunale, dovrebbe passare anche attraverso interventi sulle
strutture pubbliche come gli ex cinema Brixia (spazi per
l'università) e Moderno (spazi per i bambini) o come
investimenti nell'illuminazione e la sistemazione dei
vicoli. Durante il consiglio comunale fiume sono stati
respinti tutti gli emendamenti dell'opposizione che chiedeva
innnanzi tutto la mano più decisa sul fronte della
sicurezza e del ripristino della legalità. |