BASILICO


Sito di coltivazione:
č coltivato in molte regioni italiane. E' considerato un prodotto tipico della 
Liguria.

Rilevanza economica:
in Liguria, dove si coltivano circa 50 ettari (in larga parte in coltura 
protetta), con un fatturato complessivo stimabile intorno ai 6 milioni di Euro, 
il basilico ha una rilevanza non solo agricola, ma anche sociale, essendo il 
principale componente del "pesto genovese". La crescente domanda da parte del 
comparto agroalimentare, che utilizza il basilico sia nella preparazione del 
pesto che di semplici sughi, ha esteso la coltivazione nel Mezzogiorno (Lazio, 
Campania, Sicilia), nel Centro Italia (Marche, Toscana) e in alcune aree 
dell'Italia settentrionale (Lombardia, Veneto, Piemonte). La coltura č altamente 
redditizia consentendo guadagni netti intorno agli 800 Euro per ettaro.

Principale difetto condizionante la produttivitā:
il principale difetto delle cultivar attualmente usate riguarda la presenza di 
metil-eugenolo nelle foglie di piante giovani (sotto i 10 centimetri di 
altezza). Il composto č cancerogeno e presente in concentrazioni preoccupanti. 
Crescendo, la pianta trasforma il metil-eugenolo in eugenolo, sostanza non 
tossica. Tuttavia la tradizione prevede l'uso di  giovani piante (3-5 cm di 
altezza) nel tradizionale "pesto ligure". Si č calcolato che un piatto di pasta 
condito con "pesto ligure" contiene 600 volte la dose massima giornaliera di 
metil-eugenolo prevista dai regolamenti USA.

Soluzione tradizionale:
verifica della possibilitā che esistano varietā con basso o nullo contenuto in 
metil-eugenolo. Per ora non ne č stata identificata alcuna.

Soluzione biotecnologica:
analizzare la via metabolica che conduce alla sintesi di metil-eugenolo ed 
integrare nel basilico un gene antisenso che ne inibisca la sintesi.
Vantaggi: questo intervento permetterebbe di evitare il rischio cancerogenico.