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IL PARTIGIANO JOHNNY Presentato in concorso al Festival di Venezia, l'ultimo film di Guido Chiesa, una carriera segnata dalla Resistenza, è tratto dall'omonimo capolavoro incompiuto di Beppe Fenoglio. La storia di Johnny, studente di letteratura inglese, determinato a combattere contro i nazifascisti. Parte per le colline delle Langhe e s'unisce ad un gruppo di partigini guidato da un comunista. Quando il gruppo è disperso dopo un attacco tedesco, Johnny si ritrova a combattere con le formazioni azzurre, composte da militari dell'ex esercito regio. Ma anche questo gruppo subisce una dura disfatta ad opera dei tedeschi. Johnny e gli amici Pierre e Ettore vagano braccati nei boschi finché non trovano rifugio in una cascina. Ben presto, però, i tedeschi individuano il nascondiglio. Ettore è arrestato, Johnny riesce a nascondersi. Alla fine dell'inverno del '44, nonostante la fame e gli stenti, è ancora vivo. La speranza si è riaccesa. Johnny si lancia nell'ultima azione, eroicamente. Due mesi dopo la guerra è finita.
Girato
benissimo, musicato da Balanescu e con la fotografia eccezionale di Gossi, il
film di Chiesa soffre dei vuoti e delle incertezze già insiti nel romanzo di
Fenoglio. Dionisi s'impegna come mai in altri film, il cast è ricco, ma il
giudizio rimane sospeso: andate a vederlo e scrivete le vostre opinioni. |
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