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I CENTO PASSI
Regia:
Marco Tullio Giordana
Per non dimenticare. Vita, 'eresia' e morte di Giuseppe Impastato, detto Peppino, nato a Cinisi, Sicilia, patria del boss Tano Badalamenti. Sessantottino, ribelle, radicalmente antimafioso: lo uccisero col tritolo, proprio il giorno in cui fu scoperto il cadavere di Moro. Poche righe in cronaca, per un delitto dimenticato troppo in fretta. Nella pellicola civile di Marco Tullio Giordana, in concorso al Festival di Venezia, la vera storia di un ragazzo che, nato a cento passi da casa di don Tano, non ne volle condividere lo stesso destino: con alcuni amici fonda un giornale antimafia, un circolo culturale e "Radio Aut", un'emittente 'corsara' che bersaglia i mafiosi e i loro portaborse. Nel '78 si candida nelle liste di Democrazia Proletaria per le comunali. Ma non va lontano. Viene ucciso due giorni dopo, nella notte tra l'8 e il 9 maggio. I carabinieri parleranno di incidente sul 'lavoro' di un aspirante terrorista o addirittura di suicidio. Anni dopo, un pentito accuserà Tano Badalamenti come mandante dell'omicidio. In attesa del processo, a fare giustizia ora ci prova un film. Questo.
"Marco Tullio Giordana, in quello che è il suo film migliore, più forte, più diretto, ibrida con successo il cinema di impegno civile con umori più personali e generazionali, intreccia la denuncia e il ritratto toccante e autentico di un angelo ribelle." Irene Bignardi - La Repubblica MARCO TULLIO GIORDANA "Ho voluto raccontare una storia vera, a suo modo epica ed unica. In Italia, la mafia rappresenta un po' il nostro West, una realtà selvaggia e sempre presente. Il giovane e bravissimo Luigi Lo Cascio ha interpretato il difficile ruolo di Peppino, incamerando le sue ansie e l'eccezionale vitalità che lo animava. Abbiamo girato a Cinisi, accanto alla madre e agli amici di Peppino, ascoltando i loro discorsi, rivivendo quegli anni e la tragica fine di un ragazzo che credeva nella libertà". Il
premio per la sceneggiatura a Venezia, pur meritato da Giordana e Fava, sa un
po' di contentino per un film coraggioso, mai retorico, con un protagonista
strepitoso che ti ricatta i sentimenti fin dall'inizio. Forse il miglior
Giordana e uno dei migliori, di sempre, nel suo genere
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