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CAVALCANDO
COL DIAVOLO
Regia: Ang
Lee
Con: Tobey Maguire, Skeet Ulrich, Jewel, Jonathan Rhys Meyers Distribuzione: Filmauro Durata: 134' Genere: Guerra
L'altra Storia: quella che i vincitori non hanno mai scritto, quella che non leggerete sui libri. 1861, Stati Uniti. È in atto la Guerra civile americana. E loro sono i protagonisti: i "bushwackers". Guerriglieri sudisti che si riuniscono in bande, nascondendosi nella boscaglia per colpire i nordisti. Uomini coraggiosi e temerari, senza regole né padroni, cani sciolti che non hanno nulla da perdere. I nomi? Jake Roedel (Tobey Maguire), figlio di un emigrante tedesco favorevole ai nordisti, Jack Bull Chiles (Skeet Ulrich), figlio di un proprietario di piantagioni, e poi il comandante del gruppo Black John (James Caviezel) affiancato dal giovane e instabile Pitt Mackenson (Jonathan Rhys Meyers) e George Clyde (Simon Baker) un gentiluomo del Sud con il suo fedele ex schiavo Daniel Holt (Jeffrey Wright). Ben presto, la guerra li metterà di fronte ad un bivio: sacrificarsi per l'ideale o salvare la vita. Il tempo di uccidere e quello di morire secondo il regista taiwanese di "Mangiare bere uomo donna" e "Ragione e sentimento", autore dell'atteso "Crouching tiger, hidden dragon", già presentato con successo a Cannes. Occhio al cast: oltre al lanciatissimo Tobey Maguire , direttamente dalla casa del sidro, sono da marcare stretti anche James (Jim) Caviezel, il soldato Witt de "La sottile linea rossa" e la cantante Jewel, in licenza dal pop.
ANG LEE "Non appena terminai di leggere il romanzo, il film era già pronto nella mia testa. E' una storia tragica: quei ragazzi diventarono maggiorenni nel periodo più buio della storia americana. Il tema della loro maturazione mi ha appassionato.
JAMES SCHAMUS James Schamus, sceneggiatore e anche uno dei
produttori del film, è stato in continuo contatto con lo scrittore Woodrell,
cosa rara nelle realizzazioni cinematografiche. A suo parere il romanzo é "emotivamente molto intenso, sia
dal punto di vista della scrittura sia da quello cinematografico, per come
Woodrell riesce a immaginare gli eventi, i personaggi e la lingua di quel
periodo". Aggiunge Schamus che più della metà del suo lavoro di
sceneggiatore "non è stato che una semplice trascrizione di quanto
Woodrell aveva già scritto".
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