Alcune volte le nostre lettere non vengono consegnate per errori
nei server di destinazione. Inoltre molte persone ci chiedono di
essere inserite nella mailing list, cosa che facciamo con piacere.Ma
a tutti ricordiamo che le lettere vengono comunque inserite nel
nostro sito dove e' possibile trovare gli arretrati. Il nostro sito
e' aggiornato: http://web.tiscalinet.it/intifada2000/
Come abbiamo detto dall'inizio vorremmo che i nostri contributi
siano diffusi il piu' possibile. Vi chiediamo pero' di citare la
"lettera cooperanti Palestina" e l'eventuale firmatario del pezzo.
Ne e' vietato comunque l'uso per finalita' palesemente contrarie
alle nostre posizioni. Grazie.
I SINDACI, I SINDACI !! Li abbiamo incontrati. Luigi Lucherini,
sindaco di Arezzo della Casa delle Liberta', Lucio Segnanini, sindaco
di Carrara, di Rifondazione Comunista. Due citta' di provenienza
differenti, ma soprattutto due appartenenze politiche differenti.
Se non l'avessimo saputo comunque non ce ne saremmo accorti. Due
esempi viventi del Pensiero Unico. Ci siamo fatti raccontare il
tema della conferenza dei sindaci a cui hanno partecipato qui a
Gerusalemme insieme ad altri 45 colleghi provenienti da 25 differenti
paesi del mondo. Ne avevamo scritto nei giorni passati su questa
newsletter. Come conciliare tradizioni e innovazioni tecnologiche
nella citta' moderna, questo, ci hanno riferito, e' stato il tema.
Ma con gli uomini politici, ovviamente, hanno aggiunto, abbiamo
anche parlato della situazione politica. Ah bene ci siamo detti
tra noi, vanno subito al punto. Sharon e Peres. Sono uomini politici?
Pensavamo fossero ex generali e uno anche criminale di guerra. Vabbe'
forse ci siamo sbagliati. Ma comunque si sono fermati li'. L'invito
e' stato rivolto direttamente solo a loro, nessun altro sindaco
d'Italia e' stato invitato. Segnanini ha una spiegazione per Carrara
dove si sta preparando un simposio di scultura sulla Shoah al quale
parteciperanno scultori da tutto il mondo. Ne vorrebbero uno israeliano
e uno palestinese. La solita "par condicio" culturale da buonisti
italici. Chiediamo se abbiano saputo qualcosa della defezione dei
sindaci olandesi. No, c'era il sindaco di Harlem, ci rassicurano.
Francesi e inglesi mancavano, ma non si sa perche'. Comunque ci
dicono che se fossero stati di piu' la hall dell'albergo sarebbe
stata troppo piccola. BAH! Inoltre ci informano che gli israeliani
sono preoccupati. Ah si'? e per cosa? Ma per l'aspetto turistico.
Questa Intifada e le notizie distorte che riportano i media occidentali,
gli stanno rovinando il settore. A sentire "notizie distorte" noi
strabuzziamo gli occhi, forse non abbiamo capito bene. Ma si' forse
la propaganda palestinese e' cosi' forte che nemmeno noi ci accorgiamo
di quanto sia forte. Lucherini aggiunge che gli israeliani hanno
fatto di tutto per apparire normali! Forse che sottopelle non si
sia accorto anche lui che gli israeliani normali non sono? Veniamo
al punto criticato dai Palestinesi: la visita nella parte Est di
Gerusalemme. C'e' stata o non c'e' stata questa benedetta visita
nella parte occupata? No, ci rispondono. I due sindaci si erano
premurati di concordare con le autorita' italiane che non avrebbero
partecipato a nessuna iniziativa ufficiale prevista dagli organizzatori
della conferenza nella parte est della citta'. Solo una visita turistica.
Come ? Certo, una passeggiata. Ma era nell'agenda della conferenza
o no? Si, rispondono in coro. Forse ciascuno e' andato a farsi un
giro per conto suo in citta' vecchia? No, tutti insieme e scortati
anche da un bel po' di polizia. Non capiamo dunque dove sia finito
il loro rifiuto a partecipare a iniziative ufficiali nella parte
est della citta'. Segnanini con sagacita' ci fa notare che si e'
accorto che al loro passaggio i palestinesi chiudevano le saracinesche.
Strano, quando i turisti passeggiano per il quartiere arabo nessuno
tira giu' le saracinesche, ti tirano quasi per le maniche dentro
ai negozi. La sua appartenenza politica forse avrebbe dovuto fargli
venire in mente che qualcosa non andava nella loro "passeggiata".
Noi ce ne ricordiamo un'altra di passeggiata che e' finita male
il 27/9/2000. Forse se avessero saputo che e' stata l'Orient House
a chiedere ai commercianti palestinesi di chiudere i negozi un sospetto
gli sarebbe pur potuto venire. Ma loro si sono mostrati meravigliati
quando gli abbiamo fatto vedere il comunicato diramato nei giorni
passati dai palestinesi. Santa ingenuita'... visto che alcuni comuni
della provincia di Arezzo sono pure gemellati con Betlemme. Dove
questa mattina una scappata l'hanno pure fatta, accompagnati dal
console italiano. Ci chiediamo se non sia stato il nostro console
a caricarli in macchina e a costringerli a farsi "una passeggiata"
anche nei territori palestinesi. Il sindaco era in Grecia e dunque
hanno incontrato il vice e un francescano. Andiamo avanti che il
bello deve ancora venire. Il bello viene quando chiediamo le loro
impressioni su questa settimana in Israele. Lucherini parte dicendo
che Israele, anzi si corregge "questo stato ebraico", qui ha fatto
delle cose incredibili, trasformazioni fondiarie grandiose (e poi
testualmente) "se si considera che questo era un paese in mano ai
pastori e ognuno sa benissimo cosa il pascolo determina per il territorio.
" Non pago aggiunge: "siamo stati un po' ovunque, sulle alture del
Golan, nella valle del Giordano" vedendo anche l i miracoli di
Israele, ma scordandosi che si tratta di zone occupate. Lucherini
comunque e' un uomo democratico e vuole considerare anche la faccenda
dall'altra parte, e a noi vengono i brividi. Certo e' uno sbaglio,
dice il primo cittadino di Arezzo, non far partecipare anche gli
altri a questo sviluppo. Fra dieci anni gli israeliani, se continueranno
a crescere con lo stesso ritmo che hanno seguito finora, avranno
cosi' tanto bisogno di manodopera che si pentiranno di aver escluso
i palestinesi, di non aver saputo (ancora testualmente) "educarli
e integrarli". Anche Segnanini concorda. Prima di venire pensavamo
all'Intifada, dice, a questi scontri, alle bombe. Ma anche per lui
il problema e' un problema economico. A Betlemme gli hanno detto
che nei territori autonomi c'e' il 70% di disoccupazione. C'e' la
chiusura, le merci non entrano e non escono, insomma, deduciamo
noi, se dessimo un tozzo di panne a sti poveracci forse se ne starebbero
zitti. Ancora una volta una bella confusione tra cause ed effetti.
I due sindaci vorrebbero continuare la chiaccherata con noi, ma
devono partire, li aspettano per andare all'aeroporto. Chissa' che
la discussione non possa continuare con gli addetti alla sicurezza
del Ben Gurion a causa di quel comunicato dell'Orient House che
gli abbiamo lasciato e che si portano in tasca.. Marco Grazia &
Lino Zambrano.
RETTIFICA Riferimento intervista ai sindaci italiani : Dobbiamo
le nostre scuse a Rifondazione Comunista e ai suoi iscritti. Il
sindaco di Carrara appartiene all'area dei DS. Non siamo giornalisti
professionisti. La fretta e una serie di coincidenze, tra cui una
notizia telefonica e una email di abitanti di Carrara, hanno generato
questo grave malinteso. A questo punto ci rendiamo conto di non
aver fatto un grande scoop. Forse siamo piu' informati sulle cose
palestinesi che su quelle italiane. Marco Grazia & Lino Zambrano
Facciamo da tramite ad una proposta giunta da un amico che partecipa
alle nostre/vostre vicende. Evidentemente riguarda l'attivita' in
Italia. carissimi amici e amiche, sono mesi, ormai, che ci diciamo
le stesse cose rispetto alla disinformazione Rai e della stampa.
Credo che andando di questo passo non riusceremo a modificare l'orientamento
dei mezzi di informazioni di una virgola; credo, inoltre, che abbiamo
pochi strumenti per riuscirci, ma sono convinto che val la pena
sfruttarli tutti soprattutto perch questa disonesta dei giornalisti
si ripete ogni volta che la politica ufficiale assume una direzione
piuttosto che un'altra, basta vedere il comportamento riguardo al
conflitto balcanico, in Cecenia, in kurdistan, in Iraq, l'afganistan,
la Liberia, il Ciapas e tanti altri conflitti che ci vedono sempre
dall'altra parte della barricata a diffondere informazioni totalmente
diverse se non opposte a quelle spaciate dai mezzi di informazione
di massa. Purch la Rai un'azienda pubblica, e tutti noi siamo
obbligati a pagare una tassa di partecipazione (il canone), poveri
noi, non vedo perch non possiamo disdire il contratto inviando
una lettera al Presidente della Repubblica (lettera aperta) devolvendo
i soldi pagati per attivit sociali e progetti di cooperazione.
Probabilmente ci non possibile, per faremmo un po di clamore
con un'azione di protesta del genere, e se saremmo in tanti meglio
. Salutone a tutti, Kutaiba Y.