Pathway Journal - Index  Cultura
Maggio 1999SommarioAnno 1  - Numero 2

 Dossier 
         In principio fu la guerra... 
         Nato o Onu: questo e' il problema 
         I serbi non sono "cattivi" 

 Cinema 
         I piu' visti sul grande schermo 
         Paura e delirio a Las Vegas 
         Padrona del suo destino 
         Radiofreccia 
         Svegliati Ned 
         Patch Adams 
         Psycho 
 
 Musica 
         Pantera: Vulgar display of power 
         Litfiba: Infinito... e oltre! 
         Marduk: Nightwing 
         La svolta dei Fugazi? 
         Nice Price: Police 
         I concerti del mese 
         Curiosita' 

 Sport 
         Inter: un tonfo su tutti i fronti 
         Pallavolo: la sorpresa Iveco 
         Juve: Un sogno infranto 

 Cultura e spettacolo 
         Progetto innocenza 
         Viaggi nel tempo: riflessioni 
         Il vampiro tra storia e leggenda 
         Arte sublime nell'antico Egitto 
         Il Cardinale Richelieu 
         Libri: il sesso c'e', ma non si vede 
         Fumetti: Liberta'! 
         Fumetti:Premio"Roberto Carrescia" 
         Accadde a Maggio... 
         Chi ha incastrato i bimbi? 
         I piu' visti in TV 
         Teledipendenti 

 Societa' 
         Internet VS  pedofilia 
         Piccolo reportage da Londra 

 Green Corner 

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Questo mese si cammina sugli incerti confini della letteratura erotica. A ben vedere, nessuno dei due libri presentati rientra precisamente in tale categoria: il sesso c'è, potrebbe dirsi, ma non si vede. 
O, per meglio dire, si intravede, nascosto dietro cortine fumogene. 
E sono, comunque, due aspetti della sessualità distanti mille miglia: sfumato, consapevole, sereno ma intenso uno quanto eccessivo, delirante, violento l'altro. 
 

L'ANATOMISTA - Federico Andahazi 

Lei che ama lui che ama un'altra. 
La storia de "L'Anatomista"  potrebbe essere contenuta tutta nel consueto triangolo, se il "lui" in questione non fosse Matteo Renaldo Colombo, un geniale medico del XVI che per conquistare la donna amata si pone all'esplorazione di un continente ben più misterioso (e pericoloso) di quello scoperto dal suo omonimo italiano: il corpo femminile. 
Matteo troverà  così  il segreto del sesso femminile -  l'Amor Veneris - e diventerà, suo malgrado, un "femminista" ante litteram, consegnando  alle donne  la conoscenza del loro corpo e la consapevolezza di non aver bisogno degli uomini per raggiungere il piacere. 
Con questa scoperta, pero', Colombo attira l'invidia   dei suoi colleghi e l'ostilità  delle autorità della Chiesa, spaventate dalle conseguenze che possono venire  da questa "rivoluzione del piacere", sconvolgente quanto quella di Galileo, di cui l'anatomista e' contemporaneamente predecessore e 
alter-ego. 
Attorno al protagonista, Andahazi crea  una perfetta ricostruzione storica e culturale, in cui convivono i processi della Santa Inquisizione e i bordelli veneziani, le feste dei ricchi mercanti e la filosofia aristotelica, per dar corpo a una vicenda in cui la nota dominante e' un'ironia tragica, che tutto travolge, compresa la fine della vicenda amorosa dell'anatomista. 
(Frassinelli - £ 26.500) 

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ANALE NAZIONALE - Alina Reyes 

Sesso e potere: un binomio pericoloso, fagocitante, distruttivo. 
Lei è la moglie del dirigente di un partito d'estrema destra, ossessionata dell'ordine e dalla pulizia. Ad ogni riunione della dirigenza, lei si abbandona a sfrenate fantasie erotico-coprofile. 
Un tranquillo (si fa per dire!) tran-tran di squilibrio erotico-sentimentale che va avanti da anni. Fino a quando la "moglie del capo" decide che tale mondo onirico non la appaga più e decide che vuole essere lei "il capo". 
Da qui prende il via un percorso di delirio e morte da cui niente, non il corpo né la mente né l'animo, usciranno indenni. 
Ma la storia è secondaria, ininfluente, quasi inesistente. 
Rimarrà deluso chi si aspetta un seguito de "Il Macellaio", chi cerca amplessi passionali e pagine di pruriginosa letteratura. Il sesso c'è ma è asettico, spogliato di ogni sensualità. 
E' il linguaggio il perno attorno cui ruota tutto il romanzo. Un linguaggio schizofrenico, sporco,  violento, che non concede niente all'estetismo letterario. 
Un linguaggio funzionale a ciò che sta a cuore all'autrice, che è quello di mettere alla berlina le ideologie d'estremismo nazionalista. 
Una politica che punta tutto sull'ignoranza, sul qualunquismo, sulla demagogia, sul razzismo. Una filosofia impregnata di violenza e volgarità. 
Un'ideologia, incarnata dalla protagonista del romanzo, che fatalmente non porta a nient'altro che abbrutimento psicofisico e distruzione. 
(Marsilio - £ 16.000) 
 
 
 

Apriamo ora un piccolo spazio che abbiamo voluto battezzare "La Biblioteca Ideale" e che presenterà ogni mese una "chicca" del passato, piccoli e grandi classici della letteratura mondiale che non possono mancare nella libreria di ciascuno. 
 

LETTERA AD UN BAMBINO MAI NATO - Oriana Fallaci 

E' l'accorato monologo di una donna che aspetta un figlio. 
La donna si interroga sul vero significato di quella nascita. Sulle conseguenze che quell'atto avrà sulla sua vita e su quella del bambino. 
In un intenso scontro tra razionalità e sentimenti si fondono e confondono dubbi e speranze, paure e illusioni. 
La maternità non può essere  un dovere né un passaporto per la femminilità. Ma esistono anche i diritti del bambino. 
Nel raccontare questa sofferta maternità, Oriana Fallaci tratteggia il rapporto tra la madre e il figlio. Un legame forte eppure fragile, d'amore-odio. Un legame che solo la vita (o la morte) potrà spezzare. 
E alla fine c'è il Processo, tragico e grottesco, con il tremendo verdetto che condanna la donna. 
Un racconto crudele, intriso di poesia. Una riflessione acuta e appassionata sul mistero della vita. 
(Rizzoli - £ 14.000) 

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