Pathway Journal - Index
Cinema
Maggio 1999SommarioAnno 1  - Numero 2

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         Nato o Onu: questo e' il problema 
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 Cinema 
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         Paura e delirio a Las Vegas 
         Padrona del suo destino 
         Radiofreccia 
         Svegliati Ned 
         Patch Adams 
         Psycho 
 
 Musica 
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         La svolta dei Fugazi? 
         Nice Price: Police 
         I concerti del mese 
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 Sport 
         Inter: un tonfo su tutti i fronti 
         Pallavolo: la sorpresa Iveco 
         Juve: Un sogno infranto 

 Cultura e spettacolo 
         Progetto innocenza 
         Viaggi nel tempo: riflessioni 
         Il vampiro tra storia e leggenda 
         Arte sublime nell'antico Egitto 
         Il Cardinale Richelieu 
         Libri: il sesso c'e', ma non si vede 
         Fumetti: Liberta'! 
         Fumetti:Premio"Roberto Carrescia" 
         Accadde a Maggio... 
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 Societa' 
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PADRONA DEL SUO DESTINO: 

Regia: Marshall Herskovitz 
Sceneggiatura: Jeannine Dominy 
Scenografia: Norman Garwood 
Fotografia: Bojan Bazelli 
Costumi: Gabriella Pescucci 
Musica: George Fenton 
Prodotto da: Arnon Milchan, Bedford Falls 
Durata: 111' 
(USA, 1998) 
Distribuzione cinematografica: 20TH CENTURY FOX 

PERSONAGGI E INTERPRETI 

                                              Veronica Franco: Catherine McCormack 
                                              Marco Venier: Rufus Sewell 
                                              Maffio Venier: Oliver Platt 
                                              Beatrice Venier: Moira Kelly 
                                              Domenico Venier: Fred Ward 
                                              Paola Franco: Jacqueline Bisset 

Una vita assolutamente singolare quella delle cortigiane italiane vissute in epoca rinascimentale. Definirle prostitute, però, non renderebbe merito alla loro raffinata cultura e al loro pronto ingegno, tutte doti tali da renderle di volta in volta affascinanti muse e indiscusse protagoniste della "rinascita" italiana. Il film "padrona del suo destino" traccia la difficile vita -siamo nel 1583- dell'ultima cortigiana veneziana, Veronica Franco. 
Dalla gabbia dell'ignoranza, in cui le donne vivevano recluse, le cortigiane soltanto potevano uscire per accedere liberamente al sapere, alla vita in società al fianco degli uomini. Alle cortigiane e alla loro libertà di costumi e di pensiero si deve lo sprigionarsi delle prime scintille di un proto femminismo ante litteram. 
Ammesse, dunque, nei sacri templi dell'arte e della cultura, alcune di queste etere poterono fregiarsi del titolo di poetessa, come Veronica Franco, che scrisse realmente versi originali e vibranti, ispirati dall'amore per un giovane nobile (interpretato da un Rufus Sewell dal fascino maudit) che le convenzioni sociali del tempo non le permisero di vivere in "modo onesto". Veronica (la bella Catherine McCormack), complice sua madre già cortigiana in gioventù, diverrà cortigiana. L'educazione alla raffinata arte e l'iniziazione al piacere sono i momenti più briosi del film, che difetta di attenzione scenografica (sarà realmente Venezia quella che qua e là compare con le gondole, le calli e i canali?), non ha un vero spessore storico, né vigore, forse a causa della fotografia sbiadita. 
Uno dei pochi meriti del film è un mordace e non proprio casto esprit nei dialoghi e scambi di battute. Ma le scene dinanzi al tribunale della Santa Inquisizione, mal celando, per colpa di una certa frettolosità, la conclusione manierata, banalizzano la vicenda. 

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