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IL
VAMPIRO TRA STORIA E LEGGENDA:
E'
difficile stabilire quando l'uomo abbia incontrato per la prima volta un
vampiro; già nella preistoria i nostri antenati credevano che i
morti tornassero in vita spinti da una sorta di gelosia verso i vivi, contro
i quali volevano vendicarsi; ecco perché nacque l'uso di tumulare
i defunti dietro pesanti pietre con lo scopo di sbarrargli il ritorno sulla
terra. Ciò non toglie che attraverso i secoli si sia creata, attorno
alla figura del vampiro, un'incredibile curiosità, rafforzata dal
fatto che dal XVII secolo ad oggi sono stati registrati centinaia di presunti
casi di vampirismo nel mondo. Abbiamo molte testimonianze su diversi avvistamenti
di questi esseri; le più famose risalgono ad una strana invasione
di vampiri accaduta in un villaggio serbo nel 1731, qui un ufficiale medico
descrisse le morti di parecchie persone che furono trovate dissanguate
lungo le strade del luogo. Inoltre nel 1755 in Slesia, o nel 1772 in Russia,
accadde che intere comunità furono aggredite da alcuni uomini deceduti
settimane o perfino anni prima. Questa fobia non poteva essere spiegata
con semplici illusioni collettive e la caccia ai vampiri diventò
subito una vera mania, che colpì perfino studiosi e famosi scienziati.
Fu per questa ragione che il naturalista Buffon
appellò i pipistrelli succhiatori di sangue come "vampiri", anche
se questi poveri animali non avessero nulla a che spartire con i non-morti.
Così da leggenda a leggenda si delineò la figura di "Dracula",
senza che influisse molto il fatto che questo mito fosse europeo per nascita;
in ogni continente, in ogni paese possiamo trovare oggi il vampiro locale,
alto o basso che sia, bello o brutto, uomo o donna, vecchio o giovane ma
con un comune denominatore per tutti: ossia che i vampiri sono l'esternazione
della paura dell'uomo verso l'aldilà e la speranza che chiunque
possa tornare in vita anche dopo la fine della sua esistenza.
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