restauro di un Cristo in Cartapesta |
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Storia della Cartapesta | Il Restauro del Cristo di Confortino | Appendice |
Liberamente Tratto da "Il Cristo in Cartapesta" Tesi di Laurea di Gabriella Brigante
Relatore: Prof. W. Lambertini Correlatore Prof. A. Panzetta
Accademia di Belle Arti Bologna Indice
Storia della Cartapesta
Appendice
Metodi di Pulitura
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IL CRISTO IN CARTAPESTA DI S. FRANCESCO IN CONFORTINO D'ANZOLA DELL'EMILIA: INTERVENTO DI RESTAURO E CONSERVAZIONE
Integrazione pittorica Per una corretta metodologia, la reintegrazione pittorica delle lacune deve essere distinguibile dall'originale e reversibile, cioè deve poter essere asportata senza danneggiare l'originale. Essa deve dunque ricostruire il tessuto figurativo ristabilendo un collegamento formale e cromatico. Si sono utilizzati, quindi, i colori a tempera per creare la base che poi accoglierà i colori ad acquerello. In seguito si uniscono i pigmenti con acqua: essi sono stati scelti per dare uniformità all'incarnato, perciò si sono uniti il bianco, il blu cobalto, la terra naturale e bruciata e la resina acrilica (Primal al 20%) per dare coesione al fondo.
Preparazione delle tempere
Successivamente si sono effettuate varie prove sull'opera, naturalmente nella parte posteriore per riuscire a ricreare un tono inferiore rispetto al colore originale. Raggiunto tale scopo con l'ausilio di pennelli, si stende il colore a strati sovrapposti, evitando di contornare la stuccatura, ma creando una continuità con l'originale. Le pennellate non devono essere nette, di conseguenza bisognerà incrociarle.
Integrazione pittorica a tempera
Anche per la zona del perizoma si esegue lo stesso procedimento utilizzato per l'incarnato, variando però il colore di base: ocra gialla associata al bianco.
Per poter ricollocare il Cristo sulla croce, si è reso utile inserire dei perni in vetroresina ancorati con resina poliestere sul retro dell'opera (dove erano presenti due fori che probabilmente ospitavano spine di sostegno andate perdute o rimosse in precedenti interventi. ndr) Ultimato l'intervento di restauro, l'opera viene definitivamente ripristinata sul suo supporto originario.
Restauro della Croce lignea
Pulitura Poichè la croce era ricoperta da depositi incoerenti e da pulviscolo atmosferico, si è proceduto alla loro rimozione con un pennello, mediante spolveramento a secco. Successivamente, per una pulitura più efficace, si sono utilizzati dei tamponcini imbevuti in acqua distillata.
Integrazione pittorica Per ristabilire il collegamento cromatico interno della croce, si è effettuata un' integrazione pittorica ad acquerello mediante velature sovrapposte.
Montaggio Ultimato il restauro della croce si procede al montaggio di tutte le sue parti.
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Ultimo Aggiornamento: 22/05/08.