storia della Cartapesta

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Storia della Cartapesta Il Restauro del Cristo di Confortino Appendice  

Liberamente Tratto da

"Il Cristo in Cartapesta"

Tesi di Laurea di

 Gabriella Brigante

 

 Relatore:

  Prof. W. Lambertini

Correlatore

Prof. A. Panzetta

 

Accademia di Belle Arti Bologna


Indice

 

Storia della Cartapesta

Introduzione

La Cartapesta

Cartapesta Leccese

Cartapestai salentini

Tecnica della cartapesta

Cartapesta a Bologna

C.sta tra Lecce e Bologna

 

Il Restauro del Cristo

Descrizione

Stato di Conservazione

Consolidamento

Pulitura

Stuccatura

Integrazione pittorica

 

I Luoghi

Anzola Emilia

Chiesa di Anzola

Oratorio di Confortino

 

Appendice

Conclusioni

Ringraziamenti

Materiali usati

Bibliografia


Argomenti Correlati

Arte devozionale

l'Addolorata

Cristo deposto

Croce del Tacca

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Antico arredo sacro

Sculture policrome

Anzola dell'Emilia


Approfondimenti

 

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CARTAPESTAI SALENTINI

 

 

Pietro Surgente (1742-1827)

 

 

Nacque a Lecce il 10 Maggio 1742.

Fu soprannominato “Mesciu Pietru de li cristi” per la frequenza del tema trattato nella sua produzione artistica. La sua bottega era posta al n. 16 dell'attuale via Vittorio Emanuele, un tempo via delle Anime del Purgatorio.

 

Storia della Cartapesta

Acquarica del Capo, Chiesa matrice San Carlo Borromeo,Madonna delle grazie, Pietro Surgente

Al momento l'unica statua firmata e datata si trova nella chiesa matrice di Lizzanello e fu eseguita nel 1782. La qualità assai elevata dell'opera fa ritenere che, probabilmente, la pratica della statuaria in cartapesta dovesse essere già stata da tempo esercitata a Lecce.

Inoltre è stata attribuita al Surgente una formella circolare di terracotta policroma raffigurante S. Oronzo. L'opera, conservata al Museo”S. Castromediano” di Lecce, reca sul retro l'iscrizione Fattura di Mastro Surgente.

Ciò comprova il rapporto diretto tra cartapesta e terracotta e come questi due materiali fossero ritenuti dai cartapestai in stretto rapporto, così come accade ancora oggi. Sempre in terracotta il Surgente eseguì anche una statuina caricaturale, (esposta alla “Mostra della caricatura”, Lecce 14 giugno 1908) di cui oggi non si conosce l'ubicazione, raffigurante Vito Sperti, vecchio tipo di medico amico degli studenti, ai quali rilasciava facilmente certificati di malattia.

 

Recentemente l'artigiano A. Malecore ha rinvenuto durante il restauro d'una statua della Madonna delle Grazie della Parrocchiale di Acquarica di Lecce, due lettere, una delle quali è datata 1799, indirizzata a “Maestro Pietro Surgente nella Bottega attaccata all' anime del Purgatorio” da un tal G. Mazzeo di Ugento.

Con la missiva si richiedeva al Surgente il compimento di una statua dell'Addolorata e si commissionava un Crocifisso di piccole dimensioni unitamente ad un altro precedentemente ordinato, di fattezze maggiori, da un certo Giovanni Colletta. Da ciò si evince che la statua della Madonna delle Grazie di Acquarica è sicuramente opera del Surgente.

Morì a Lecce il 18 febbraio 1827 ed ebbe molti discepoli tra i quali Mastr' Angelo;

Raffaele De Augustinis detto “Lu Chitarraru” (considerato anch'egli uno tra i primi cartapestai leccesi); Pascquale Letizia, che per molti anni lavorò col Maccagnani; infine Luigi Guerra, detto “Lu Turdu Muzzu”.

 

 

Antonio Maccagnani (1809-1892)

 

Storia della Cartapesta

S. Anna, vestizione di Maria S. S. a S. Elisabetta, attribuita ad A. Maccagnani, metà '800, cm 150 (s. c.buono).

Nacque a Lecce nel 1807, era molto ingegnoso e una volontà rinnovatrice lo contraddistinse.

 

Fù allievo di Raffaele De Augustinis e discepolo del Surgente. Il disegno lo apprese dal pittore Luigi Tondi. Modellò numerose statue di Madonne e di Cristi ( nota caratteristica dell'arte della cartapesta in Lecce per tutto il 1700 e la prima metà del 1800 ).

 

Egli era solito correggere le incongruenze plastiche che riscontrava in opere dei suoi predecessori.

I suoi primi lavori suscitarono una vera rivoluzione nel campo della modellatura in carta: i vecchi maestri furono dimenticati ed una folla di imitatori rese popolare il suo nome.

Del Maccagnani si puo ammirare nella chiesa di S. Angelo in Lecce una statua dell'Addolorata che è stata oggetto di numerose recensioni e attenzioni giornalistiche.

 

Morì ottuagenario nel 1892.

 

Il fratello, il figlio Francesco e il nipote Eugenio(il noto scultore) continuarono la sua opera. Ma già, nel frattempo, Achille De Lucrezi si era imposto ed affermato come il maestro rinnovatore (il primo) della cartapesta leccese.

 

 

 

 

Achille De Lucrezi (1827-1913)

 

Verso il 1840 era accaduto che la classe dei barbieri aveva cominciato a imitare e copiare i lavori dei cartapestai, interessata ai guadagni che essi procuravano.

Come apprendista presso un barbiere cominciò a modellare anche Achille De Lucrezi, nato a Lecce il 27 novembre 1827, circa nove mesi dopo la morte del Surgente. Fu discepolo di Francesco Calabrese e nei primi anni modellò in creta “pastuli e animali della presepia”poi inizio a lavorare col Guerra. Ancora giovinetto si recò a Roma, dove restò per venti anni compiendovi i suoi studi artistici col pittore Filippo Cipolla col quale modellò Cristi in Cartapesta che vendeva per sette scudi d'oro. Le vicende politiche lo costrinsero a ritornare a Lecce dove aprì la sua bottega.

 

Storia della Cartapesta

Istituto “Marcelline”, Angelo custode, A. De Lucrezi, 1894, cm 190 (s. c. buono)

Il De Lucrezi, più che continuare l'opera del Maccagnani, cercò nuove forme, in modo che il suo gran merito, fra gli altri, è stato quello di rendere la sua bottega una collezione, un museo di “forme” che egli metteva in mano ai suoi discepoli.

Egli asservì l'arte dell'industria, senza però sciuparne la dignità, dopo aver compreso che l' arte della cartapesta poteva avere due fisionomie: appunto quella di arte e quella di industria.

Infatti “una ottiene degli effetti sorprendenti che appagano il gusto delle moltitudini e si prestano a tutte le manifestazioni del culto esterno. L'altra produce con facilità di tempo e di mezzi e si adatta alle esigenze del commercio. Mentre l'una è un medio fra la pittura e la scultura ed ha di quella il colore e di questa le forme; l'altra è fiorente perché, nel tempo stesso, sveglia il sentimento estetico e può ornare la casa del potente e il tugurio del povero” (nota:Pietro Marti o.c.).

Fu spiegato così il segreto dello straordinario successo che l'opera del De Lucrezi riscuotevano sui mercati di Roma e Parigi. Egli istituì a Lecce la Società Operaia cui si associarono i cartapestai leccesi.

Si specializzò nella formazione di statue di carattere sacro, ma, all'occorrenza, trattò anche soggetti profani. Modellò anche Crocifissi di varie dimensioni, dai 12 ai 50 cm, ed anche di grandezza naturale. Quelli di dimensioni minori venivano commissionati a dozzine e spediti in casse rinchiusi ciascuno in un astuccio triangolare di cartone.

Morì a Lecce il 7 novembre 1913.

 

 

 

Luigi Guacci (1871-1934)

 

Nacque a Lecce l'8 gennaio 1871. Frequentò la scuola di disegno, ricevendo l'insegnamento di Raffaele Maccagnani. Nell 1888, avendo vinto una borsa di studio bandita dall'Amministrazione Provinciale di Lecce, si recò a Roma dove rimase molti anni essendo iscritto all'istituto di Belle Arti.

 

Storia della Cartapesta

S. G. Battista, SS. Cuore di Gesù, L. Guacci, primi '900, cm170 (s. c. buono)

Ritornato a Lecce, le commissioni di opere in scultura in marmo non furono numerose, quindi si interessò all'arte della cartapesta. Sentì il bisogno di dar vita ad una sua idea: quella di unire tutti i laboratori della cartapesta in un unica organizzazione cooperativa che sotto la direzione dell'artista vero e riconosciuto, riportasse l'arte a quello splendore che le spettava, assicurando ai suoi “artisti” la solidità economica indispensabile.

Fondò così nel 1897, il suo grande “stabilimento” al “Villino Liguori”, versione industriale dell'artigianale “bottega”, in cui presto vi si raccolse, per lavorare sotto la sua direzione artistica, oltre ottanta cartapestai discepoli e capogiovani delle botteghe più accreditate del tempo.

Il Guacci aveva battezzato il suo “stabilimento “Istituto di Arti Plastiche”. La sua novità furono le bambole di cartapesta con occhi di cristallo, tutte movibili, premiate a molte Esposizioni.

Nel suo “stabilimento- istituto” egli specializzo i suoi dipendenti in modo che la statua, appena pronta per essere imballata e spedita al committente, risultasse opera di tutti modellata nelle forme ricavate su modelli del “Maestro” e rifinita sotto la sua direzione artistica.

 

Tutta un'organizzazione industriale pianificata gli permise, così, la produzione di statue eccellenti a prezzi di concorrenza.

 


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 Ultimo Aggiornamento: 22/05/08.