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Fuori i mercanti dal tempio di Daniele Lo Monaco - Nov. 1998
La vicenda di cui parliamo nelle pagine di apertura della rivista - della quale chiediamo scusa anticipatamente ai lettori pur nella convinzione che chi è già entrato nello spirito di questa pubblicazione capirà e ci sosterrà - ha leggermente attenuato la palpitante eccitazione con cui stavamo plasmando le pagine di rosso&giallo che vi apprestate a leggere sull'indubbia evoluzione tecnico-tattica della Roma.
Ma non sarà certo una goffa e illiberale iniziativa di qualche dittatorello accampato in un fortino a ridurre i nostri entusiasmi per una squadra che cresce partita dopo partita dietro alla solidità di Chimenti, all'eleganza di Aldair e Zago, all'efficacia di Cafu e Wome e Candela e Petruzzi, alla testardaggine di Di Biagio, ai polpacci del futuro azzurro Tommasi, alle geometrie di Di Francesco, ai guizzi di Delvecchio, alle serpentine di Paulo Sergio, alle magie di Totti, al buon senso di Alenitchev e Bartelt e anche al mistero di Tomic, ché stare in disparte forse adesso gli fa bene, in attesa di far vedere più avanti se è davvero il leader del Partizan che ha azzannato la Lazio o il fratello scarso.
Arriveranno i momenti bui, i dubbi su Zeman, l'indecente questione sulla squadra bella che in quanto tale non vince: e chi assicura che vincerebbe una squadra brutta? Nel dubbio, meglio continuare così (loro) e dar voce piena (noi) al coro in sostegno della squadra e del suo allenatore. Noi abbiamo deciso di stare al loro fianco e lo faremo non finché vinceranno, ma finché confermeranno di aver voglia di vincere. Solo con quella voglia, quella dedizione, quell'impegno e quell'amicizia questa squadra può arrivare lontano.
E rosso&giallo la seguirà in tutta la sua evoluzione, che piaccia o no agli abitanti del fortino.
Ma rosso&giallo sta provando ad andare oltre al semplice sostegno «giornalistico» di una squadra e di una città. E in questa ottica si giustificano le pagine dedicate al Commando Ultrà Curva Sud, voce storica e indimenticabile di ogni trionfo rosso&giallo, una voce che non canta più come una volta ma che sta rimodulando l'ugola.
È giusto che tutti lo sappiano, è giusto che tutti portino il loro contributo. E, ancora, riteniamo che sia scandaloso che nessuno più si preoccupi della piaga dei bagarini: Zeman stesso raccontava la storia di un tifoso giunto da Milano per vedere la partita con la Fiorentina e tornato a casa senza aver visto la partita perché non gli è sembrato congruo spendere 200.000 lire per entrare all'Olimpico.
Ci avevano sconsigliato di condurre questa inchiesta: «State attenti, quella è gente pericolosa». Si accomodino, il nostro indirizzo è nella pagina successiva. Ma se si avvicineranno a noi vorrà dire che qualcosa è cambiato, che qualcuno si è accorto che questi bellimbusti se ne stanno comodi davanti alla biglietteria (!) a offrire il frutto del loro ladrocinio sulla pelle dei tifosi. Chi può faccia qualcosa, che sia il legislatore, il magistrato, il poliziotto, il dirigente della Roma.
In una società di libero mercato i mercanti devono stare alle regole sia che vendano simboli (merchandising, lo chiamano) sia che vendano biglietti: altrimenti vadano fuori dal Tempio.
Siamo già stretti.
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