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  Tanto per cominciare


 

di Daniele Lo Monaco - Gen. 2001

Allora, ho pensato prima di vedere il derby di Milano: qui che ci possiamo augurare? Sì, un bel pareggio e per non palpitare troppo se qualcuno deve andare avanti che sia l'Inter. Et voilà, il gioco è fatto: Inter sopra, pari, Inter sopra, pari e fischio finale. Sia chiaro: se qualcuno deve uscire da dietro la bandierina del calcio d'angolo a dirci di sorridere mostrandoci un'enorme bandiera a coprire la curva con la scritta "Scherzi a parte", che si sbrighi. Ma al momento non si vedono altre spiegazioni. Dev'essere davvero un malefico scherzo di qualche mente superiore e terribilmente sadica. Qualcuno in grado di mettere d'accordo tutti a nostra insaputa: le avversarie Uefa ammaestrate a non darci il minimo fastidio nel momento della spinta iniziale, il calendario disegnato per la prima volta dopo tanti anni apposta per noi, con gli impegni facili in avvio, le prime trasferte delicate mentre le gambe cominciavano a girare bene, la Fiorentina al momento giusto e così… coreografica con il gol di Batistuta e tutto il resto, persino il gioiello di Totti con l'Udinese mentre ospitiamo a Roma Pelè, Maradona e Platini, il doppio impegno terribile prenatalizio ma stavolta in casa, Negro, e il dopo panettone a Bergamo conciati in quel modo, con quella pioggia, quel Montella, quel Delvecchio, quel Tommasi, quel Samuel, quel Lupatelli persino, otto partite, un autogol, che neanche Zamora. Va immaginata, quella sporca mente superiore, mentre poi ci si mette d'ingegno per farci illudere sino in fondo, fermando a turno tutte le pretendenti, senza distinzioni: sale il Milan e lo ferma, la Lazio e la ferma, la Juve e la ferma, l'Atalanta e la fermiamo noi, così si risparmia una mossa, e tutte le altre. Oggi, alla vigilia del ritorno di Emerson, facciamo i conti e vediamo. Ad inizio stagione pensavamo: se riusciamo a rimanere non troppo distanti dalla vetta all'inizio dell'anno nuovo, col rientro di Emerson potremo davvero dire la nostra. Se fossimo stati noi dentro la casa del Grande Fratello oggi a riguardare la classifica ci sarebbe da rimaner stecchiti: prima Roma, seconda, terza, quarta e quinta nessuno. Otto punti dopo la Juve, poi le altre. Chi ha architettato tutto questo? Dove sei maledetta mente sadica? E come hai fatto a neutralizzare pure gli arbitri e la nostra storica e inveterata teoria del complotto? Mai un dubbio, mai un torto, mai un'espulsione affrettata. Mai un regalo, naturalmente, ma neanche un'ingiustizia. E anche quando sembrava, come contro la Juve, poi la tv ha dimostrato che tutto sommato nessuno avrebbe potuto lamentarsi troppo. E Nizzola? Commissariato. E le polemiche? Sparite. E gli infortuni? A parte il doppio trauma d'inizio stagione, più niente. E il ginocchio di Batistuta? Sotto osservazione. E Totti? Si può riposare. E Montella? Non gradisce, ma capisce. E i problemi? Come facciamo, noi, senza problemi? Persino la scaramanzia, altro avversario con cui fare i conti se gli avversari veri non si impegnano, pare ignorata: la nostra sfida provocatoria e un po' sbruffona, quella che ci ha spinti ad allegare alla vigilia del derby la sciarpa con la scritta "Lo scudetto te lo scucio dar petto", è stata raccolta con favore ed entusiasmo inaspettati, sarà che mai un derby è stato vinto con gli auspici tanto favorevoli degli dèi. Tanto che, viste le diverse telefonate di lettori delusi per non essere riusciti a trovare in edicola la copia di dicembre con la sciarpa, abbiamo pensato di farne produrre un altro quantitativo e riproporlo con questo numero. Il primo del 2001, un anno che speriamo potremo ricordare a lungo. Un anno che segna intanto un'altra importante puntata nella storia di questa rivista: da questo mese parte infatti rosa&giallo, una sezione del giornale interamente dedicata al pubblico femminile come si intuisce già dall'apposita testata e dal sottotitolo, "quando la Roma è molto donna". L'abbiamo inaugurata con Flora Viola, l'adorabile moglie di Dino Viola che proprio dieci anni fa trapassava nel mondo dei più lasciando un vuoto incolmabile. Lei ricorda bene l'anno di grazia 1982-83. Quell'anno in cui la Roma non sembrava aver avversari. E nessuno arrivò mai con lo striscione di Scherzi a parte.

 


  1. La Roma nel cuore e nell'anima

  2. Fuori i mercanti dal tempio

  3. Nessuno ci può fermare

  4. Scudetto? Riparliamone a Febbraio

  5. La Roma lascia, noi raddoppiamo

  6. Dove eravamo rimasti?

  7. Sensi e il complotto di colpa

  8. Il campionato comincia adesso

  9. Per ora è solo un buon inizio

  10. Forza ragazzi possiamo provarci

  11. Facciamo sentire la nostra voce

  12. Gli orologi? Non vedevano l'ora

  13. Ma quel giorno dovrà arrivare

  14. A parole primi e puliti. Ma i fatti…

  15. Se il buongiorno si vede dal pattino

  16. Per questo ti chiedo di non tradirmi più

  17. Dic.2000

  18. Gen.2001

  19. Feb.2001

  20. Apr.2001

  21. Giu.2001

  22. Set.2001

  23. Ott.2001

  24. Nov.2001

  25. Dic.2001

  26. Gen.2002

  27. Feb.2002