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di Daniele Lo Monaco - Feb. 2001
Riemersi dal mucchio selvaggio che ha unito idealmente la Gente Romanista sparsa tra Parma e il resto del mondo-Stream dopo il secondo gol di Batistuta, abbiamo provato un attimo di compassione per le corde vocali logorate dalla pressione di tanta vigoria. Ma quanti pensieri sono affogati nella gioia di quell'attimo irripetibile, quanti brutti ricordi, quante invincibili amarezze arrivate negli ultimi anni ad annuvolare albe radiose proprio sul maturar del giorno, quante partite simili nello sviluppo ma assai diverse nel finale da quella di Parma ci sono tornate agli occhi, quante brucianti disillusioni, quanti blandi rientri dalla trasferta che doveva essere della vita, tipo Bologna o Milano due anni fa, Parma o Torino un anno fa, quanta rabbia accumulata e liberata in quel colpo di biliardo di Batigol, con la paura che l'atterraggio in ginocchio non fosse com'era l'estasi consapevole, ma la paralisi di rassegnazione per qualche fuorigioco di posizione. Godi, Gente Romanista, e continua a vivere il sogno con la fierezza che t'appartiene.
Un'immagine, più delle altre, resterà fissa nella nostra mente, scolpita se il destino vorrà che un giorno potremo ricordare la gara di Parma come la gara della Svolta Buona: l'abbraccio tra Batistuta e Capello, a rappresentare gli altri centomila gesti di affetto-amore-passione di questa domenica indimenticabile e dell'ultimo mese trascorso. Ricordiamoli insieme, ci scalderanno nei momenti difficili che affronteremo in questo terribile-meraviglioso girone di ritorno che ci aspetta. Pensiamo alla carica suonata vanamente da Totti subito dopo il pareggio col Bari e agli stessi gesti ripetuti dal capitano - mio capitano - al primo e al secondo gol di Milano, al dolce sorriso di Delvecchio al momento della sostituzione con Emerson per l'esordio del brasiliano, al richiamo di Capello allo stesso Emerson che invece di scaldarsi a Parma sosteneva la Roma tifando da bordo campo, all'esultanza moltiplicata per mille di tutta la Gente Romanista al gol del pareggio, al gesto di conforto di Delvecchio a Tommasi dopo essersi procurato il rigore poi sbagliato dal capitano, all'applauso di sostegno di Batistuta a Totti subito dopo quel rigore, all'abbraccio tra Totti e Batistuta al gol, tra Montella e Batistuta al triplice fischio, e, appunto, tra Capello e Batistuta davanti alle telecamere negli spogliatoi e tutti noi con loro, nel mucchio selvaggio della Gente Romanista.
La rivista, adesso: è la prima volta, da quando è stata fondata, che nella copertina non appaiono richiami ai contenuti interni. Ma stavolta quell'immagine e quel titolo sono copertina e contenuti, vetrina e magazzino, immagine e sostanza. Sono la Roma di oggi e rosso&giallo, oggi, ne tiene rispettosamente conto. Quel che trovate dentro, lo possiamo anticipare qui, per qualche dovuta spiegazione. Innanzitutto la maschera, idea goliardica in linea con le iniziative che chi ci segue ha già imparato ad apprezzare: conoscendo lo spirito del nostro capitano, abbiamo pensato che nei giorni di Carnevale l'impulso di sentirci TUTTITOTTI non poteva essere ignorato. Ecco com'è nata la maschera da indossare allo stadio contro il Liverpool e tutti i prossimi avversari per far capire che "da 'sta parte non si molla", secondo uno azzeccatissimo slogan lanciato da Max sul libro degli ospiti del nostro sito. Il costo richiesto è minimo e copre le nostre spese; come al solito, però, chi vuole troverà anche la versione senza maschera. Tra le mille righe delle prossime 112 pagine ve ne raccomando giusto qualcuna: le perle degli approfondimenti di David Rossi su Liverpool e campionato (perché qui si scherza, ma quando facciamo sul serio è difficile starci dietro), le sensazioni raccontate da quello straordinario attore di Massimo Ghini, le misurate ma profonde riflessioni sparse qua e là nella sezione rosa&giallo da competenti collaboratrici e, graditissima novità, le verità da leggere senza pregiudizi degli As Roma Ultras, il gruppo di riferimento della Curva Sud, che da questo numero ha a disposizione quattro pagine di spazio autogestito. Una decisione da noi fortemente voluta che può servire a far alzare le voci di dentro, voci che qualcuno ha interesse a tener nascoste. Resta solo l'appello: siamo a metà del cammino, per arrivare fino in fondo serve l'aiuto di tutti. E sia chiaro: DA 'STA PARTE NON SI MOLLA
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