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  Tanto per cominciare


 

L'editoriale

di Daniele Lo Monaco - Nov. 2001

Si respira un po', rilassati tra la farsa pre-mondiale di Tokyo e la coppetta Italia di Piacenza, buona per capire chi dalle terze linee possa aspirare almeno alla promozione tra le seconde, sempreché non si ricada in antichi, snobistici vizi e non s'incassi in Emilia la consueta brutta figura, tipica di questi tempi. E, respirando, c'è anche il tempo per fare due conti e stilare un tentativo di bilancio dopo il primo quarto di campionato e il primo turno della Champions League. In entrambi le competizioni, la Roma è stata finora protagonista, ma non mattatrice, ed ha diviso gli osservatori che ne hanno seguito il cammino in due fazioni degnamente rappresentate: da una parte chi ha apprezzato soprattutto il pragmatismo della squadra di Capello, sottolineandone la capacità di reazione dopo la falsa partenza e le belle prove di maturità (a Madrid, a Torino, nel derby) che hanno in un sol colpo rigenerato le credenziali della Roma ridimensionando quelle delle avversarie; dall'altra chi ha colto nella mancanza di coraggio il limite primo di una squadra che per organico tecnico e maturità caratteriale potrebbe sbaragliare il campo delle protagoniste in Italia e in Europa.

Le due teorie, che tra loro hanno pure qualche punto in contatto, sfruttano o si nascondono dietro l'arida realtà dei numeri. Che parlano chiaro: in campionato la Roma è quarta, avendo segnato 14 reti (in cinque hanno fatto meglio, tra cui Chievo, Brescia e Udinese) e avendone subite 7 (solo Lazio e Bologna ne hanno prese di meno). Solo a Piacenza è stata battuta, solo a Piacenza ha subito due reti, ma nella gara peggiore di questo inizio stagione, quando non c'erano testa, gambe, cuore e Totti. Ha giocato due scontri diretti, vincendoli entrambi 2-0, con Juve in trasferta e Lazio nel derby. Per il resto ha affrontato sette squadre di medio-bassa levatura, vincendo due volte (a stento con la Fiorentina, dilagando col Lecce), perdendo come detto a Piacenza e pareggiando addirittura quattro volte (con l'Udinese all'Olimpico, a Verona, a Perugia e a Bergamo, senza mai brillare). In Champions ha vinto solo contro i russi del Lokomotiv, a Roma e a Mosca, e grazie a due autoreti decisive, ha pareggiato due volte con l'Anderlecht (fallendo però nelle due partite almeno quindici palle-gol) e ha preso un solo punto col Real, a Madrid, sfiorando peraltro la vittoria. Tutto questo significa che la Roma è una squadra solida, difficile da superare, ma anche non sempre brillante in fase offensiva, che stenta ad organizzare la propria manovra e si trova a suo agio quando può agire in contropiede o quando sfrutta l'estro dei suoi straordinari solisti, Totti su tutti.

Per capire la Roma, in fondo, bisogna capire se ci si deve "accontentare" di prendere gara dopo gara quel che di buono può venire da una stagione che almeno sulla carta presenta diversi appuntamenti emozionanti (vedi il confronto in Champions con Barcellona, Liverpool e Galatasaray) o se, attraverso una più coraggiosa impostazione tecnico-tattica anche a costo di qualche pericoloso sbilanciamento, non ci sia la possibilità di porre le basi per un'annata trionfale che promuoverebbe la Roma al rango delle squadre che hanno scritto le pagine più belle della storia del calcio europeo. Che sappiamo vincere l'abbiamo capito già lo scorso campionato; resta il dubbio se siamo anche in grado di entrare nella leggenda: e se la strada per la gloria passasse per lo spostamento di una sola pedina, magari la rinuncia al quinto centrocampista per consentire a Totti di affermarsi definitivamente come miglior trequartista della storia del calcio italiano? Proprio a Totti è dedicata la nostra inchiesta: a lui e alle sue (poche) speranze di vittoria del Pallone d'Oro. Dario Castaldo ha fatto a Parigi uno splendido lavoro, traendone peraltro la convinzione che la considerazione che del nostro campione hanno oltreconfine non è ancora adeguata alla sua reale bravura. E torniamo al discorso di prima: forse se la Roma giocasse con un pizzico di coraggio in più...

 


  1. La Roma nel cuore e nell'anima

  2. Fuori i mercanti dal tempio

  3. Nessuno ci può fermare

  4. Scudetto? Riparliamone a Febbraio

  5. La Roma lascia, noi raddoppiamo

  6. Dove eravamo rimasti?

  7. Sensi e il complotto di colpa

  8. Il campionato comincia adesso

  9. Per ora è solo un buon inizio

  10. Forza ragazzi possiamo provarci

  11. Facciamo sentire la nostra voce

  12. Gli orologi? Non vedevano l'ora

  13. Ma quel giorno dovrà arrivare

  14. A parole primi e puliti. Ma i fatti…

  15. Se il buongiorno si vede dal pattino

  16. Per questo ti chiedo di non tradirmi più

  17. Dic.2000

  18. Gen.2001

  19. Feb.2001

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