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Morto un anno se ne fa un altro Magari migliore di Daniele Lo Monaco - Dic. 2001
Ci sono ottimi e abbondanti motivi per sorridere mentre stiamo per chiudere l'ultima pagina di un calendario, quello del 2001, che custodirà per sempre fatti davvero memorabili sia sotto il profilo storico sia, rientrando nel nostro ambito, sotto il profilo sportivo. Mentre il mondo guarda interessato (non più attonito: tutto scorre, è proprio vero) al conflitto in Afghanistan, contando i morti con la speranza che siano gli ultimi, e tutto sommato tira un sospiro di sollievo per la presunta e non del tutto scontata tranquillità ritrovata dopo i drammatici eventi dell'11 settembre scorso, noi guardiamo con l'orgoglio cui ormai siamo abituati la squadra che amiamo e che sembra aver ritrovato il passo che un anno fa la rendeva irraggiungibile.
Mancano tre tappe alla pausa di Natale, senza contare l'impegno di coppa Italia: Milan, Chievo e Brescia, due in casa e una a Verona, ad assaggiare il pandoro per capire se è indigesto anche per noi. Nello stesso periodo, peraltro, proprio i veronesi con cui attualmente condividiamo il secondo posto incontreranno anche l'Inter capolista e la Lazio: o crollano, o resteranno lì fino in fondo. A noi, meglio dirlo prima, sembrano davvero coriacei. Poi, alla Befana, l'ultimo atto del girone d'andata: il traguardo di campioni d'inverno ce lo giocheremo con l'Inter, ma se Ronaldo e Vieri sono nel mirino quel giorno, forse primi ci arriviamo noi. Si vedrà. Per certo, i successi di Bologna e Parma hanno rilanciato ambizioni leggermente sbiadite. Bati s'è fermato e forse, per il momento, è meglio così: simbolico il risultato di Parma, con la rimonta che l'anno prima era stata sancita dai suoi ruggiti, stavolta favorita dalla sua uscita prematura. Delvecchio e Cassano, del resto, ora meritano maggior spazio, in attesa di Montella che ha già ricominciato ad allenarsi. Se Totti potrà tornare a giostrare con stabilità dietro due terminali offensivi (scegliete voi la coppia migliore), ogni traguardo può essere raggiunto, anche quella Champions League che più avvicini e più sembra scappar via. Restiamo convinti che con il Liverpool, alla seconda giornata del secondo turno della competizione continentale, la Roma abbia sprecato una grandiosa chance: con un po' di coraggio, e magari la squadra di Parma, i reds sarebbero stati probabilmente sconfitti e noi guideremmo il girone con almeno una partita di vantaggio sulle rivali più insidiose. Non poco, considerando che alla ripresa, il 20 febbraio, ci aspetta il Barcellona al Nou Camp, per un'altra di quelle sfide da sogno che per chi macina kilometri sono diventate realtà.
Se ne va il 2001, l'Anno Domini, come da titolo provocatorio e se si vuole blasfemo (per il laico accostamento con le nostre ambizioni) con cui l'avevamo salutato, l'anno della svolta nella nostra storia da tifosi, l'anno della consacrazione di rosso&giallo. Anche questa rivista è cresciuta con voi e con la Roma, raggiungendo obiettivi davvero impensabili, come quelle trentamila copie vendute del numero di giugno, il nostro scudetto. E così, oggi, ci permettiamo prodotti al limite della provocazione, come il calendario delle tifose in rosso&giallo, ironico, impertinente, sexy ma innegabilmente grondante passione. Speriamo vi piaccia.
Resterebbe solo l'augurio di buon Natale: ma so benissimo che solo chi riesce a vivere una vita serena potrà trascorrere in serenità anche le feste di fine anno, a prescindere dai nostri auguri. Chi non onora la vita tutti i giorni, invece, difficilmente può farsene qualcosa, del nostro augurio. In ogni caso, sereno Natale. E poi sereno Capodanno. E ancora buon 2 gennaio e così via, giorno dopo giorno, dopo giorno, dopo giorno. Sarà anche una faticaccia questa vita, ma riserva spesso belle sorprese. E se la Roma può servire a rendere più piacevole il nostro soggiorno terrestre, tanto meglio.
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