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Nessuno ci può fermare di Daniele Lo Monaco - Dic. 1998
Urla, cittadino romanista, urla più che puoi, non smettere mai di cantare, va bene tutto, «Grazie Roma» e «Totti-to», «perché perché» e «Zemà-Zemà», urla come hai fatto domenica sera, prima, durante e dopo la partita, allo stadio e a casa, sul Lungotevere e in salotto, a piazza del Popolo e in cucina, un unico coro che s'è alzato in una città fredda e rispettosa, pochi gradi di temperatura, mille d'entusiasmo.
Nuovi verdetti rinforzano il campionato rossogiallo, mitigano la colpevole estromissione dalla Coppa Italia, consolidano la voglia di essere romanisti e vincenti e zemaniani, finalmente un aggettivo non esclude l'altro. E un derby quasi meraviglioso (quel gol annullato a Delvecchio...) conferma quanto da tempo andiamo dicendo: la Roma quest'anno è forte e equilibrata, non fortissima e non equilibratissima, ma quanto basta per coltivare presuntuose ambizioni in un campionato che grazie al giudice Guariniello quanto
meno si gioca ad armi pari. Sarà un caso, ma mai come quest'anno la Roma stronca gli avversari sul piano del ritmo e della velocità, così è stato con la Fiorentina, la Juventus, la Lazio stessa, schiantata in inferiorità numerica e in doppio svantaggio. Zeman, va ribadito anche questo concetto, quest'anno ha svolto esattamente la preparazione che voleva svolgere, senza amichevoli di cosiddetto prestigio.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E il dottor Alicicco, tra uno sbadiglio e l'altro, pare si stia già cercando un altro lavoro.
Il derby e rosso&giallo: un binomio che comincia bene, direi.
Avevamo messo in preventivo uno sforzo supplementare pur di garantire l'uscita immediatamente dopo la partita (per noi «immediatamente» significa il sabato dopo), consci del rischio che si correva sia per l'eventuale riscontro di vendite, sia per la delicatezza del tema da trattare. E invece scriviamo e impaginiamo qualche ora dopo il mezzo trionfo (quel gol annullato a Delvecchio...) sapendo di poter presentare un numero speciale, guardando foto degne di un album, pieni di immagini da ricordare, pieni di entusiasmo. Con le istantanee più belle della curva, gli entusiastici commenti, gli approfondimenti tattici, una grandiosa copertina e tanti argomenti azzeccati, anche se sviluppati qualche giorno prima della Partita. Come le sei pagine su Totti neo-principe azzurro, le esclusive rivelazioni di enorme valore storico sulla nascita della A.S. Roma, lo speranzoso reportage dall'inferno di Ostia, le confessioni di Karel Zeman (occhio: il ragazzo diventerà presto un personaggio), il ritratto di Tommasi, l'intervista a Antonio Di Carlo e tanto altro ancora.
A proposito: come si vede siamo vivi e soprattutto vegeti.
All'interno si parla anche della vicenda delle discriminazioni perpetrate ai nostri danni. Sia detto per chiarezza: finché questa testata esisterà, e esisterà molto a lungo, avrà in ogni numero interventi, foto e interviste di chi merita la nostra attenzione, che viva dentro o fuori il fortino di Trigoria. I diktat che hanno mandato in circolo ai tesserati della Roma ci fanno un baffo.
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