Pathway Journal - Index Cultura
Giugno 1999SommarioAnno 1  - Numero 3

 Cinema 
         8 1/2: il sogno di un maestro 
         Apicella. Segni particolari?Nutella! 
         Cinema balcanico 
         L. A. Confidential 
         La Formula 
         La sottile linea rossa 
         Matrix 
         Scherzi del cuore 
         The Truman show 
 
 Cultura e società 
         Accadde a giugno... 
         Bonjour, Monsier de Talleyrand 
         Ecco i nuovi Tamagotchi: i Furby 
         In Cina solo figli maschi 
         I "segreti" dello zodiaco 
         Il giro del mondo in 80 giorni 
         Laidi,vieni fratellino 
         M. Manson: lettera alle autorita' 
         Milosevic alla sbarra 
         Working Holidays 

 Libri e Fumetti 
         Calvin & Hobbes 
         Il nome della rosa 
         Libri kafkiani 
         Ranma 1/2 

 Musica 
         Adrenalina che sale: I Litfiba 
         I concerti del mese 
         I festival del mese 
         Jim Morrison l'immortale 
         Meeting delle etichette indipendenti 
         Mediterraneo atto I 
         Radiopanico 
         The Sex Pistols'story 
         Tom Waits:  "Mule Variation" 
         Yngwie J. Malmsteen's rising force 

 Spettacolo 
         I Telegatti 1999 

 Sport 
         Coppe: Parma, che impresa! 
         La palla e' rotonda... 
         Lezioni di P.R. dall'Inter 
         My name is Ayrton Senna 
         Quando i "Diavoli" diventano ladri 

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BONJOUR, MONSIER DE TALLEYRAND: 

Pochi altri personaggi storici hanno alimentato così tante discussioni ed hanno suscitato tanto odio come Monsieur de Talleyrand, eppure, a ben vedere, si tratta di una figura che andrebbe rivalutata, o almeno capita. 
Talleyrand non fu l'uomo che sfruttò il clero per fare carriera, bensì una sorta di Monaca di Monza, obbligato dai genitori, con cui non era mai vissuto, a farsi prete. La sua sorte fu decisa a pochi giorni dalla nascita quando fu mandato da una balia per non tornare mai più nella casa paterna, casa in cui vissero però i suoi fratelli. 
Ordinato sacerdote sviluppò un odio, oserei dire naturale, per quella istituzione che lo aveva rinchiuso per sempre in un ruolo che non gli apparteneva, né amava. Ebbe delle amanti e, pare, anche un figlio, disonorando così il buon nome della sua famiglia, i potenti Talleyrand-Périgord, Pari di Francia, Principi di Chalais, Duchi di Périgord, Duchi di Talleyrand, Duchi di Montmorency, Principi di Benevento, Duchi di Dino, Principi di Sagan, Grandi di Spagna di I classe, Marchesi d'Excideuil, Conti di Grignols, Conti di Montignac, ecc. ecc. 
Fu odiato dai suoi contemporanei, forse per invidia, perché alla fine faceva solo ciò che desiderava o forse perché fu veramente un politico di successo, un uomo che seppe resistere alle spaccature della storia, che seppe cavalcare l'onda del successo e che sempre fu un grand seigneur. 
Flaubert registrò l'impietosa ottusità dell'opinione pubblica francese con un solo motto: "Principe di Talleyrand: essergli contro". 
Per chi non si accontenta dei soliti stereotipi e vuole conoscere a fondo questo personaggio consiglio un libro di Jean Orieux, biografo di successo, dal titolo Talleyrand, pubblicato negli Oscar Mondadori, 750 pagine. Titolo originale: Talleyrand ou le sphinx incompris. 

 

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