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1/2: il sogno di un maestro
Apicella.
Segni particolari?Nutella!
Cinema
balcanico
L.
A. Confidential
La
Formula
La
sottile linea rossa
Matrix
Scherzi
del cuore
The
Truman show
Accadde
a giugno...
Bonjour,
Monsier de Talleyrand
Ecco
i nuovi Tamagotchi: i Furby
In
Cina solo figli maschi
I
"segreti" dello zodiaco
Il
giro del mondo in 80 giorni
Laidi,vieni
fratellino
M.
Manson: lettera alle autorita'
Milosevic
alla sbarra
Working
Holidays
Calvin
& Hobbes
Il
nome della rosa
Libri
kafkiani
Ranma
1/2
Adrenalina
che sale: I Litfiba
I
concerti del mese
I
festival del mese
Jim
Morrison l'immortale
Meeting
delle etichette indipendenti
Mediterraneo
atto I
Radiopanico
The
Sex Pistols'story
Tom
Waits: "Mule Variation"
Yngwie
J. Malmsteen's rising force
I
Telegatti 1999
Coppe:
Parma, che impresa!
La
palla e' rotonda...
Lezioni
di P.R. dall'Inter
My
name is Ayrton Senna
Quando
i "Diavoli" diventano ladri
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CINEMA
BALCANICO
"Nessuno ricorda niente": il piu' grande male dell'umanita', disse il
filosofo, e' quello di non avere memoria.
Ma l'arte puo' assumersi talvolta il compito di fotografare la realta'
e il cinema puo' forse diventare l'archivio generale di questo novecento.
La questione balcanica e' vecchia di secoli e nessuno puo' avere la
pretesa di spegarla in 90 minuti di pellicola ma, chissa', forse un fotogramma
sara' tra qualche millennio il testimone piu' attendibile di questa amara
storia.
LA POLVERIERA - Goran
Paskaljevic
Finalmente un film in cui la violenza non e' finta, "americana" ma,
al contrario, tanto reale e disturbante da essere alla fine quasi catartica.
Due amici che si confessano i reciproci tradimenti, un assurdo sequestratore
d'autobus, una coppietta d'innamorati trascinata in un perverso gioco erotico:
LA POLVERIERA non ha una rigida struttura narrativa ma e' composto da tanti
"sketch" giustapposti con l'abusato sistema dei personaggi di raccordo
(figure marginali in una storia diventano protagoniste nella successiva).
La violenza e' tanta ed e' dappertutto: nelle parole, nelle reazioni,
negli sguardi, nei gesti.
E' una violenza che non cerca vendette ne' giustificazioni, una violenza
livida e disperata.
Stupido guardare questo film con la presunzione di riuscire a capire
qualcosa su quanto da anni va succedendo in questo martoriato angolo d'Europa.
Non ci sono risposte, solo angosciati (e angoscianti) "PERCHE' ?" ripetuti
di continuo da tutti (personaggi e spettatori).
Ma risultano cmq da brivido, nella loro gelida ma illuminante dogmaticita',
due scarne constatazioni di uno dei tanti attori di questa tragedia dell'assurdo:
"In questo paese ormai non c'e' piu' luce"......."Abbiamo sbagliato tutti".
GATTO NERO GATTO BIANCO - Emil
Kusturica
Un meraviglioso viaggio nel mondo dei gitani. Un'assurda sarabanda o
di colori e musica.
I tragici eventi bellici jugoslavi non sono in primo piano come era
successo con la precedente prova pellicola di Kusturica, Underground, tuttavia
pur senza la tragicita' e un senso di epicita' che avevano fortemente caratterizzato
quel film GATTO NERO GATTO BIANCO trasmette allo spettatore il senso di
quella terra.
Un film lontano anni luce dalle produzioni americane.
Niente effetti speciali, ne' grandi attori, ne' volti e paesaggi patinati,
ne' suspence a tutti i costi, ne' colpi di scena impossibili (e prevedibili).
In compenso una grandissima sensibilita' artistica e una immensa attenzione
al gusto della narrazione.
GATTO NERO GATTO BIANCO, come le altre pellicole di Kusturica, sembra
svolgersi in una balcanica Macondo, con tutti i personaggi e le situazioni
assurde di "Cent'anni di solitudine" ed in piu' puo' contare su una straordinaria
e ossessiva colonna sonora che amerete (oppure odierete) al primo ascolto.
E questo magico popolo non potra' non entrarvi nel cuore.
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