Pathway Journal - Index  Cinema
Giugno 1999SommarioAnno 1  - Numero 3

 Cinema 
         8 1/2: il sogno di un maestro 
         Apicella. Segni particolari?Nutella! 
         Cinema balcanico 
         L. A. Confidential 
         La Formula 
         La sottile linea rossa 
         Matrix 
         Scherzi del cuore 
         The Truman show 
 
 Cultura e società 
         Accadde a giugno... 
         Bonjour, Monsier de Talleyrand 
         Ecco i nuovi Tamagotchi: i Furby 
         In Cina solo figli maschi 
         I "segreti" dello zodiaco 
         Il giro del mondo in 80 giorni 
         Laidi,vieni fratellino 
         M. Manson: lettera alle autorita' 
         Milosevic alla sbarra 
         Working Holidays 

 Libri e Fumetti 
         Calvin & Hobbes 
         Il nome della rosa 
         Libri kafkiani 
         Ranma 1/2 

 Musica 
         Adrenalina che sale: I Litfiba 
         I concerti del mese 
         I festival del mese 
         Jim Morrison l'immortale 
         Meeting delle etichette indipendenti 
         Mediterraneo atto I 
         Radiopanico 
         The Sex Pistols'story 
         Tom Waits:  "Mule Variation" 
         Yngwie J. Malmsteen's rising force 

 Spettacolo 
         I Telegatti 1999 

 Sport 
         Coppe: Parma, che impresa! 
         La palla e' rotonda... 
         Lezioni di P.R. dall'Inter 
         My name is Ayrton Senna 
         Quando i "Diavoli" diventano ladri 

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CINEMA BALCANICO 

"Nessuno ricorda niente": il piu' grande male dell'umanita', disse il filosofo, e' quello di non avere memoria. 
Ma l'arte puo' assumersi talvolta il compito di fotografare la realta' e il cinema puo' forse diventare l'archivio generale di questo novecento. 
La questione balcanica e' vecchia di secoli e nessuno puo' avere la pretesa di spegarla in 90 minuti di pellicola ma, chissa', forse un fotogramma sara' tra qualche millennio il testimone piu' attendibile di questa amara storia. 
 
 

LA POLVERIERA - Goran Paskaljevic 

Finalmente un film in cui la violenza non e' finta, "americana" ma, al contrario, tanto reale e disturbante da essere alla fine quasi catartica. 
Due amici che si confessano i reciproci tradimenti, un assurdo sequestratore d'autobus, una coppietta d'innamorati trascinata in un perverso gioco erotico: LA POLVERIERA non ha una rigida struttura narrativa ma e' composto da tanti "sketch" giustapposti con l'abusato sistema dei personaggi di raccordo (figure marginali in una storia diventano protagoniste nella successiva). 
La violenza e' tanta ed e' dappertutto: nelle parole, nelle reazioni, negli sguardi, nei gesti. 
E' una violenza che non cerca vendette ne' giustificazioni, una violenza livida e disperata. 
Stupido guardare questo film con la presunzione di riuscire a capire qualcosa su quanto da anni va succedendo in questo martoriato angolo d'Europa. 
Non ci sono risposte, solo angosciati (e angoscianti) "PERCHE' ?" ripetuti di continuo da tutti (personaggi e spettatori). 
Ma risultano cmq da brivido, nella loro gelida ma illuminante dogmaticita', due scarne constatazioni di uno dei tanti attori di questa tragedia dell'assurdo: "In questo paese ormai non c'e' piu' luce"......."Abbiamo sbagliato tutti". 

 

GATTO NERO GATTO BIANCO - Emil Kusturica 

Un meraviglioso viaggio nel mondo dei gitani. Un'assurda sarabanda o di colori e musica. 
I tragici eventi bellici jugoslavi non sono in primo piano come era successo con la precedente prova pellicola di Kusturica, Underground, tuttavia pur senza la tragicita' e un senso di epicita' che avevano fortemente caratterizzato quel film GATTO NERO GATTO BIANCO trasmette allo spettatore il senso di quella terra. 
Un film lontano anni luce dalle produzioni americane. 
Niente effetti speciali, ne' grandi attori, ne' volti e paesaggi patinati, ne' suspence a tutti i costi, ne' colpi di scena impossibili (e prevedibili). 
In compenso una grandissima sensibilita' artistica e una immensa attenzione al gusto della narrazione. 
GATTO NERO GATTO BIANCO, come le altre pellicole di Kusturica, sembra svolgersi in una balcanica Macondo, con tutti i personaggi e le situazioni assurde di "Cent'anni di solitudine" ed in piu' puo' contare su una straordinaria e ossessiva colonna sonora che amerete (oppure odierete) al primo ascolto. 
E questo magico popolo non potra' non entrarvi nel cuore. 

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