Pathway Journal - Index Musica
Giugno 1999SommarioAnno 1  - Numero 3

 Cinema 
         8 1/2: il sogno di un maestro 
         Apicella. Segni particolari?Nutella! 
         Cinema balcanico 
         L. A. Confidential 
         La Formula 
         La sottile linea rossa 
         Matrix 
         Scherzi del cuore 
         The Truman show 
 
 Cultura e società 
         Accadde a giugno... 
         Bonjour, Monsier de Talleyrand 
         Ecco i nuovi Tamagotchi: i Furby 
         In Cina solo figli maschi 
         I "segreti" dello zodiaco 
         Il giro del mondo in 80 giorni 
         Laidi,vieni fratellino 
         M. Manson: lettera alle autorita' 
         Milosevic alla sbarra 
         Working Holidays 

 Libri e Fumetti 
         Calvin & Hobbes 
         Il nome della rosa 
         Libri kafkiani 
         Ranma 1/2 

 Musica 
         Adrenalina che sale: I Litfiba 
         I concerti del mese 
         I festival del mese 
         Jim Morrison l'immortale 
         Meeting delle etichette indipendenti 
         Mediterraneo atto I 
         Radiopanico 
         The Sex Pistols'story 
         Tom Waits:  "Mule Variation" 
         Yngwie J. Malmsteen's rising force 

 Spettacolo 
         I Telegatti 1999 

 Sport 
         Coppe: Parma, che impresa! 
         La palla e' rotonda... 
         Lezioni di P.R. dall'Inter 
         My name is Ayrton Senna 
         Quando i "Diavoli" diventano ladri 

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YNGWIE J. MALMSTEEN'S RISING FORCE        (Polidor) 
                                     MID PRICE 

Nel lontano 1984 Malmsteen aniziava la sua carriera solista con questo bellissimo album, un piccolo capolavoro di tecnica e potenza, ma soprattutto uno dei primi dischi dove si iniziano a dettare i caratteri di quel genere che verra' definito metal neoclassico. 
Un chitarrista come Yngwie ha definito uno stile da cui attingeranno in seguito molti altri axe-mon.Qualche esempio? Paul Gilbert, Chris Impellitteri, ma soprattutto Timo Tolkki degli Stratovarius (a proposito sapete chi troviamo alle tastiere? Jens Johansson, ora con il combo finlandese), ma anche nomi piu' recenti, come Arthur Falcone, si ispirano apertamente al suo modo di suonare velocissimo, preciso e in molti casi con un incedere quasi solenne. 
Il lavoro scelto per voi su questo numero e' quasi del tutto strumentale, a eccezione di due pezzi cantati da Jeff Scott Soto, singer dalla voce rocciosa e alta allo stesso tempo (ascoltate "As above, so below", la mia canzone preferita di questo album!).Vi troviamo songs dove il nostro guitar-hero fa sfoggio della sua allucinante tecnica in ogni fraseggio,rendendo alcuni brani dei veri e propri libelli di abilita' strumentale,appunto per questo molti criticano i suoi dischi definendoli esasperazioni di freddo virtuosismo. 
Molto spesso pero' chi parla in questo modo non ha mai sentito per intero un disco del chitarrista svedese ne' ha mai ascoltato composizioni classiche senza cambiare CD dopo un paio di minuti (e' noto che Malmsteen cita sempre fra le sue influenze Paganini e Vivaldi), di tanto in tanto la velocita' dei -nrerv-glissi- solos si attenua per dare vita a momenti piu' atmosferici come "Icarus Dream Suite", che tra l'altro e' stata rivisitata in versione orchestrale in un album attualmente disponibile solo in Giappone, o ancora la finale "Little savage" 
Abbiamo sotto gli occhi un disco sotto tutti gli aspetti, ove tecnica e feeling si uniscono indissolubilmente, a cio' si aggiunge anche una buona produzione e un buon artwork, Che dire? Se amate il neoclassico e il virtuosismo, fatelo vostro; in caso contrario, e' ovvio, che rimpiangerete le vostre 25000 Lit.! 
 

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