Pathway Journal - Index Cinema
Giugno 1999SommarioAnno 1  - Numero 3

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         Accadde a giugno... 
         Bonjour, Monsier de Talleyrand 
         Ecco i nuovi Tamagotchi: i Furby 
         In Cina solo figli maschi 
         I "segreti" dello zodiaco 
         Il giro del mondo in 80 giorni 
         Laidi,vieni fratellino 
         M. Manson: lettera alle autorita' 
         Milosevic alla sbarra 
         Working Holidays 

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         Libri kafkiani 
         Ranma 1/2 

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         I concerti del mese 
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         Jim Morrison l'immortale 
         Meeting delle etichette indipendenti 
         Mediterraneo atto I 
         Radiopanico 
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         Tom Waits:  "Mule Variation" 
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 Spettacolo 
         I Telegatti 1999 

 Sport 
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         La palla e' rotonda... 
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 LA FORMULA 
(THE SPANISH PRISONER) 

 La storia ha inizio in un'isola caraibica dove Joe Ross (Campbell Scott), scienziato ideatore di una formula rivoluzionaria, e George Lang (Rick Jay), suo avvocato, si sono recati per una riunione segreta con i dirigenti della ditta per la quale entrambi lavorano. 
Il film scorre via tranquillamente, forse un po' troppo, per tutto il primo tempo, durante il quale vediamo Joe fare amicizia con Jimmy Dell (un inconsueto e bravo Steve Martin), un miliardario che lo consiglia su come sfruttare al meglio la sua idea (della quale non sapremo mai niente) e cerca inutilmente di fargli conoscere la sorella. Anche se, data la segretezza che circonda il meeting, si intuisce immediatamente che Jimmy non è chi dice di essere, il dipanarsi della trama è tutt'altro che scontato. 
Come per Michael Duglas in The Game, la vita di Joe gli crolla addosso a causa di una serie di intrighi che lo fanno apparire come un criminale agli occhi dei suoi superiori. Tutto ciò accade però nella seconda parte del film, nella quale il ritmo della narrazione ha un'improvvisa impennata e il regista e sceneggiatore, David Mamet, ci offre una serie infinita di colpi di scena. Purtroppo, per ottenere questo risultato, Mamet pecca forse di superficialità, dipingendo Joe come un genio, incapace però di accorgersi di tutto ciò che gli sta accadendo intorno; certo, l'inganno ai suoi danni viene ordito perfettamente e lui viene pilotato in maniera magistrale, ma ci sono troppe sottigliezze, troppi tasselli che si incastrano in maniera così perfetta che la mancanza di uno solo di essi potrebbe far crollare tutto. 
Buona la scenografia, luminosa la fotografia. Il film è stato forse un po' troppo sottovalutato, ma rischia di far allontanare lo spettatore prima del gran finale. 

CAST TECNICO-ARTISTICO 

Regia: David Mamet 
Sceneggiatura: David Mamet 
Fotografia: Gabriel Beristain 
Scenografia: Tim Galvin 
Musica: Carter Burwell 
Montaggio: Barbara Tulliver 
Prodotto da: Jean Doumanian 
(USA, 1998) 
Durata: 105' 
Distribuzione cinematografica: CECCHI GORI GROUP 
 

PERSONAGGI E INTERPRETI 

Kline: Ben Gazzara 
McCune: Felicity Huffman 
Joe Ross: Campbell Scott 
Jimmy Dell: Steve Martin 
George Lang: Ricky Jay 
Susan Ricci: Rebecca Pidgeon 

 
 

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