Pathway Journal - Index Musica
Giugno 1999SommarioAnno 1  - Numero 3

 Cinema 
         8 1/2: il sogno di un maestro 
         Apicella. Segni particolari?Nutella! 
         Cinema balcanico 
         L. A. Confidential 
         La Formula 
         La sottile linea rossa 
         Matrix 
         Scherzi del cuore 
         The Truman show 
 
 Cultura e società 
         Accadde a giugno... 
         Bonjour, Monsier de Talleyrand 
         Ecco i nuovi Tamagotchi: i Furby 
         In Cina solo figli maschi 
         I "segreti" dello zodiaco 
         Il giro del mondo in 80 giorni 
         Laidi,vieni fratellino 
         M. Manson: lettera alle autorita' 
         Milosevic alla sbarra 
         Working Holidays 

 Libri e Fumetti 
         Calvin & Hobbes 
         Il nome della rosa 
         Libri kafkiani 
         Ranma 1/2 

 Musica 
         Adrenalina che sale: I Litfiba 
         I concerti del mese 
         I festival del mese 
         Jim Morrison l'immortale 
         Meeting delle etichette indipendenti 
         Mediterraneo atto I 
         Radiopanico 
         The Sex Pistols'story 
         Tom Waits:  "Mule Variation" 
         Yngwie J. Malmsteen's rising force 

 Spettacolo 
         I Telegatti 1999 

 Sport 
         Coppe: Parma, che impresa! 
         La palla e' rotonda... 
         Lezioni di P.R. dall'Inter 
         My name is Ayrton Senna 
         Quando i "Diavoli" diventano ladri 

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JIM MORRISON L'IMMORTALE: 

James Dauglas Morrison, un giovane adolescente come tanti altri, pieno di sogni e ambizioni. Già da giovane era dipinto come una persona difficile da integrare nella società, un ragazzo brillante e intelligente, ma con uno spirito autoritario e violento, che lo portava spesso a cozzare con l' autorità paterna di stampo militare, infatti, il padre era un ufficiale esecutivo dell' aeronautica militare americana, e probabilmente sognava un figlio che seguisse le sue orme. Ma Jim odiava profondamente questa vita, consapevole degli orrori del Vietnam, e in generale del pensiero giovalile-studentesco del periodo storico in cui viveva. Fu per questo che già a 18 anni decise di andarsene da casa, con un bagaglio pieno di idee, ma con poche certezze. Passava molto tempo nel deserto, meditando e scrivendo poesie (per questo fu soprannominato poi "Il Re Lucertola"), le sue opere parlavano di morte, di droga (il peyote), di sesso e spiritualità, argomenti molto comuni tra i giovani degli anni 60, lui era immerso totalmente in uno spirito misto tra misticismo e piaceri carnali, tra eccesso e potere, ripeteva spesso una frase di uno dei suoi tanti idoli poetici, William Blake, che diceva:" La strada dell' eccesso porta al palazzo della saggezza", e lui adottò questa frase come stile di vita, non era uno dei tanti "tossici" che si "faceva" con il solo scopo di evadere dal mondo e dai problemi quotidiani, lui aveva un motivo oscuro per percorrere quella "strada", ovvero, arrivare alla saggezza, e quindi raggiungere lo scopo ultimo ed appagare così il demone che lo tormentava dentro. 
Poi la svolta, un giorno sulla spiaggia di Venice, incontrò un amico, un tastierista-regista, amante dei cortometraggi di Gothard, il suo nome era Ray Manzarek, e appena lette alcune delle poesie scritte da questo ragazzo in blue-jeans e maglietta, ne capì la potenzialità artistica, avrebbe dominato le masse, era l' uomo giusto nel momento e nel tempo giusto. La storia, poi, la conosciamo tutti, è ormai ben commercializzata, e non mi ci soffermo, i Doors si formarono ed ebbero un successo difficilmente eguagliabile nel tempo. 
Sfortunatamente, però, non era la fama o il denaro, che Jim cercava per appagare il suo demone, il successo, bensì, lo gettò in una profonda depressione, che né l' amore di Pamela (la sua ragazza), né l' affetto dei fan, riuscirono a contrastare, ben presto il desiderio di esprimere le sue sensazioni difronte al pubblico, non ebbe più l' effetto di placebo di un tempo, e così si chiuse dietro una bottiglia di scotch, e l' eroina ovviamente fece il resto. 
Questa psicosi l' aveva corroso dentro, così non gli rimase che di fuggire da quei luoghi, e trovare rifugio in esilio, precisamente a casa di un amico parigino, nei pressi della quale ancora oggi riposa in pace, o almeno così dicono.  
Anche oggi semina proseliti in tutto il mondo, canzoni come "Break on trought", o "Light my fire", o "The end", tanto per citarne alcune, hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del rock e del blues, e forse anche se oggi i versi contenuti in questi testi, ai molti possono apparire parole confuse e incomprensibili, vi posso assicurare che da qualche parte c'è qualcuno che con la fantasia cerca di rivivere quei momenti descritti, e tutto gli appare come in un codice decifrato, come vera poesia, e quindi posso affermare, che il demone che lo ossessionava si è placato, ma non perché con il suo stile di vita ha raggiunto la saggezza, tantomeno perché la morte l' ha liberato, bensì, grazie al ricordo vivo in noi, ha raggiunto la meta che tutti ci prefiggiamo....L' IMMORTALITA'!!!!! 
Io, infine, non mi sento di giudicare un uomo per lo stile di vita che ha deciso di seguire, non credo, comunque, che sia un idolo da imitare, per chi vuole vivere a lungo, ma su una cosa sono sicuro, se è vera l' affermazione che genio è sregolatezza, allora, quest' uomo nella sua breve vita è stato un grande genio. 
 

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