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1/2: il sogno di un maestro
Apicella.
Segni particolari?Nutella!
Cinema
balcanico
L.
A. Confidential
La
Formula
La
sottile linea rossa
Matrix
Scherzi
del cuore
The
Truman show
Accadde
a giugno...
Bonjour,
Monsier de Talleyrand
Ecco
i nuovi Tamagotchi: i Furby
In
Cina solo figli maschi
I
"segreti" dello zodiaco
Il
giro del mondo in 80 giorni
Laidi,vieni
fratellino
M.
Manson: lettera alle autorita'
Milosevic
alla sbarra
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Holidays
Calvin
& Hobbes
Il
nome della rosa
Libri
kafkiani
Ranma
1/2
Adrenalina
che sale: I Litfiba
I
concerti del mese
I
festival del mese
Jim
Morrison l'immortale
Meeting
delle etichette indipendenti
Mediterraneo
atto I
Radiopanico
The
Sex Pistols'story
Tom
Waits: "Mule Variation"
Yngwie
J. Malmsteen's rising force
I
Telegatti 1999
Coppe:
Parma, che impresa!
La
palla e' rotonda...
Lezioni
di P.R. dall'Inter
My
name is Ayrton Senna
Quando
i "Diavoli" diventano ladri
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JIM
MORRISON L'IMMORTALE:
James Dauglas Morrison,
un giovane adolescente come tanti altri, pieno di sogni e ambizioni. Già
da giovane era dipinto come una persona difficile da integrare nella società,
un ragazzo brillante e intelligente, ma con uno spirito autoritario e violento,
che lo portava spesso a cozzare con l' autorità paterna di stampo
militare, infatti, il padre era un ufficiale esecutivo dell' aeronautica
militare americana, e probabilmente sognava un figlio che seguisse le sue
orme. Ma Jim odiava profondamente questa vita, consapevole degli orrori
del Vietnam, e in generale del pensiero giovalile-studentesco del periodo
storico in cui viveva. Fu per questo che già a 18 anni decise di
andarsene da casa, con un bagaglio pieno di idee, ma con poche certezze.
Passava molto tempo nel deserto, meditando e scrivendo poesie (per questo
fu soprannominato poi "Il Re Lucertola"), le sue opere parlavano di morte,
di droga (il peyote), di sesso e spiritualità, argomenti molto comuni
tra i giovani degli anni 60, lui era immerso totalmente in uno spirito
misto tra misticismo e piaceri carnali, tra eccesso e potere, ripeteva
spesso una frase di uno dei suoi tanti idoli poetici, William Blake, che
diceva:" La strada dell' eccesso porta al palazzo della saggezza", e lui
adottò questa frase come stile di vita, non era uno dei tanti "tossici"
che si "faceva" con il solo scopo di evadere dal mondo e dai problemi quotidiani,
lui aveva un motivo oscuro per percorrere quella "strada", ovvero, arrivare
alla saggezza, e quindi raggiungere lo scopo ultimo ed appagare così
il demone che lo tormentava dentro.
Poi la svolta, un giorno sulla spiaggia di Venice, incontrò
un amico, un tastierista-regista, amante dei cortometraggi di Gothard,
il suo nome era Ray Manzarek, e appena lette alcune delle poesie scritte
da questo ragazzo in blue-jeans e maglietta, ne capì la potenzialità
artistica, avrebbe dominato le masse, era l' uomo giusto nel momento e
nel tempo giusto. La storia, poi, la conosciamo tutti, è ormai ben
commercializzata, e non mi ci soffermo, i Doors si formarono ed ebbero
un successo difficilmente eguagliabile nel tempo.
Sfortunatamente, però, non era la fama o il denaro, che Jim
cercava per appagare il suo demone, il successo, bensì, lo gettò
in una profonda depressione, che né l' amore di Pamela (la sua ragazza),
né l' affetto dei fan, riuscirono a contrastare, ben presto il desiderio
di esprimere le sue sensazioni difronte al pubblico, non ebbe più
l' effetto di placebo di un tempo, e così si chiuse dietro una bottiglia
di scotch, e l' eroina ovviamente fece il resto.
Questa psicosi l' aveva corroso dentro, così non gli rimase
che di fuggire da quei luoghi, e trovare rifugio in esilio, precisamente
a casa di un amico parigino, nei pressi della quale ancora oggi riposa
in pace, o almeno così dicono.
Anche oggi semina proseliti in tutto il mondo, canzoni come "Break
on trought", o "Light my fire", o "The end", tanto per citarne alcune,
hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del rock e del blues,
e forse anche se oggi i versi contenuti in questi testi, ai molti possono
apparire parole confuse e incomprensibili, vi posso assicurare che da qualche
parte c'è qualcuno che con la fantasia cerca di rivivere quei momenti
descritti, e tutto gli appare come in un codice decifrato, come vera poesia,
e quindi posso affermare, che il demone che lo ossessionava si è
placato, ma non perché con il suo stile di vita ha raggiunto la
saggezza, tantomeno perché la morte l' ha liberato, bensì,
grazie al ricordo vivo in noi, ha raggiunto la meta che tutti ci prefiggiamo....L'
IMMORTALITA'!!!!!
Io, infine, non mi sento di giudicare un uomo per lo stile di vita
che ha deciso di seguire, non credo, comunque, che sia un idolo da imitare,
per chi vuole vivere a lungo, ma su una cosa sono sicuro, se è vera
l' affermazione che genio è sregolatezza, allora, quest' uomo nella
sua breve vita è stato un grande genio.
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