Pathway Journal - Index
Societa'
Giugno 1999SommarioAnno 1  - Numero 3

 Cinema 
         8 1/2: il sogno di un maestro 
         Apicella. Segni particolari?Nutella! 
         Cinema balcanico 
         L. A. Confidential 
         La Formula 
         La sottile linea rossa 
         Matrix 
         Scherzi del cuore 
         The Truman show 
 
 Cultura e società 
         Accadde a giugno... 
         Bonjour, Monsier de Talleyrand 
         Ecco i nuovi Tamagotchi: i Furby 
         In Cina solo figli maschi 
         I "segreti" dello zodiaco 
         Il giro del mondo in 80 giorni 
         Laidi,vieni fratellino 
         M. Manson: lettera alle autorita' 
         Milosevic alla sbarra 
         Working Holidays 

 Libri e Fumetti 
         Calvin & Hobbes 
         Il nome della rosa 
         Libri kafkiani 
         Ranma 1/2 

 Musica 
         Adrenalina che sale: I Litfiba 
         I concerti del mese 
         I festival del mese 
         Jim Morrison l'immortale 
         Meeting delle etichette indipendenti 
         Mediterraneo atto I 
         Radiopanico 
         The Sex Pistols'story 
         Tom Waits:  "Mule Variation" 
         Yngwie J. Malmsteen's rising force 

 Spettacolo 
         I Telegatti 1999 

 Sport 
         Coppe: Parma, che impresa! 
         La palla e' rotonda... 
         Lezioni di P.R. dall'Inter 
         My name is Ayrton Senna 
         Quando i "Diavoli" diventano ladri 

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IN CINA SOLO FIGLI MASCHI 

Vent'anni fa il governo cinese, con a capo Deng Xiaoping, impose alle coppie di concepire un'unica volta nella vita. Tale pianificazione familiare -passata alla storia come politica del figlio unico- era diretta ad arginare l'esplosione demografica che di lì a poco si abbatté sulla Cina: i Cinesi sono oggi oltre un miliardo duecentocinquanta milioni. 
La legge sul figlio unico produsse due drammatiche conseguenze: l'infanticidio femminile e la mancata registrazione di milioni di bambini all'anagrafe. Se si doveva concepire un figlio solamente, doveva essere un maschio. Giacché solo ai discendenti maschi è concesso di perpetuare il culto degli antenati, vero fulcro della cultura e religione cinese, e di assicurare la discendenza. Ma soprattutto perché, in una società sostanzialmente rurale, la forza fisica risulta imprescindibile. Avere un unico discendente significava mettere al mondo l'erede maschio. E' così che si sono perpetrate ai danni di bambine innocenti efferatezze indicibili: infanticidio, abbandono (tra gli orfani ci sono più femmine), morte prematura per mancanza di cure. Per non citare i numerosi aborti selettivi dopo l'ecografia. 
Le discriminazioni sessuali, che sembravano essersi arrestate durante l'epoca maoista grazie anche ad una campagna di propaganda ufficiale che puntava alla rivalutazione della donna, riprendono quando la rivoluzione culturale termina. A partire dalle campagne, la famiglia ritorna al tradizionale assetto patriarcale e le donne, assoggettate al dominio maschile, tornano a rivestire ruoli subordinati. 
La pianificazione familiare, piuttosto che operare un miglioramento delle condizioni di vita del popolo cinese, ha peggiorato la situazione, e non sempre è stata scrupolosamente seguita. Perciò, mai abrogata, ha, però, subito una certa evoluzione: il figlio unico si impone nelle città, mentre nelle campagne è tollerato un secondogenito. Questa liberalità da parte del governo cinese sembra dovuta all'invecchiamento della popolazione, che pone a carico di uno stato, incapace di provvedervi, un numero elevato di pensionati. Si cerca anche di rimediare alle difficoltà che alcuni giovani incontrano per sposarsi, data l'inferiorità numerica delle donno. Sembra, infatti, che la scelta che a suo tempo si fece per controllare la crescita demografica, abbia portato oggi come ulteriore conseguenza il traffico (rapimento, vendita, tratta) di donne da marito. Un destino brutale e violento. 

 

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