Pathway Journal - Index Green Corner
Giugno 1999SommarioAnno 1  - Numero 3

 Cinema 
         8 1/2: il sogno di un maestro 
         Apicella. Segni particolari?Nutella! 
         Cinema balcanico 
         L. A. Confidential 
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         La sottile linea rossa 
         Matrix 
         Scherzi del cuore 
         The Truman show 
 
 Cultura e società 
         Accadde a giugno... 
         Bonjour, Monsier de Talleyrand 
         Ecco i nuovi Tamagotchi: i Furby 
         In Cina solo figli maschi 
         I "segreti" dello zodiaco 
         Il giro del mondo in 80 giorni 
         Laidi,vieni fratellino 
         M. Manson: lettera alle autorita' 
         Milosevic alla sbarra 
         Working Holidays 

 Libri e Fumetti 
         Calvin & Hobbes 
         Il nome della rosa 
         Libri kafkiani 
         Ranma 1/2 

 Musica 
         Adrenalina che sale: I Litfiba 
         I concerti del mese 
         I festival del mese 
         Jim Morrison l'immortale 
         Meeting delle etichette indipendenti 
         Mediterraneo atto I 
         Radiopanico 
         The Sex Pistols'story 
         Tom Waits:  "Mule Variation" 
         Yngwie J. Malmsteen's rising force 

 Spettacolo 
         I Telegatti 1999 

 Sport 
         Coppe: Parma, che impresa! 
         La palla e' rotonda... 
         Lezioni di P.R. dall'Inter 
         My name is Ayrton Senna 
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CARCERE, UN GIRONE DELL'INFERNO... 

Secondo la legislazione italiana la legge punisce i reati con tre tipi di misure : 
- pene detentive (ergastolo e reclusione per i delitti, arresto per le contravvenzioni) 
- provvedimenti accessori non detentivi (ad esempio interdizione dai pubblici uffici....ecc) 
- pene pecuniarie (multe per i delitti e ammende per le contravvenzioni) 
La legislazione, inoltre, prevede accanto alla pena anche misure di sicurezza, detentive e non, per persone che avendo commesso un reato vengono ritenute socialmente pericolose. 
Perciò la pena più classica è la privazione della libertà cioè il carcere. 
Il problema che vorrei porre io, dopo un'attenta ricerca, è questo: Ma come si vive in carcere? La fonte più veritiera dovrebbe essere costituita dai carcerati stessi. 
Un recluso, ad esempio, ha scritto quella che si può definire la "Guida Michelin" dei carceri con tanto di descrizioni di panorami, vitto, alloggio, accoglienza, giudizi espressi non con stelle o forchette ma con chiavi, gavette e grate. 
Ad esempio il commento sul carcere romano di Regina Caeli è il seguente : 
Decadenza e degrado sono i soli sostantivi che si associano, nella nostra mente, al pensiero di questa nobile e mai invecchiata Galera. Sovraffollamento, fatiscenza, servizio sgraziato . . . Il menu è, sulla carta, identico a quello di Rebibbia, ma più sciatto, ancor più malcucinato, e pessimamente distribuito. (Valutazione complessiva: 1, 1, 1/2) ". 
Del carcere al Vecchio Maschio di Volterra dice : San Geminiano rappresenta la triade aristocratica delle Patrie Galere.... Ci sono campetti da tennis (1), da bocce, e via tempoliberando . . . In Volterra convivono guappi in disarmo, ladri di polli, lazzaroni di poco conto e Padrini in auge . . . il cibo è più che decente: la distribuzione è un po' a braccio, come logico in un carcere in cui gli ospiti si spostano per quasi tutto il giorno . . . Segnaliamo le minestre e la non di routine pasta al forno delle feste. (2, 2 e 1/2, 2 e 1/2)". 
Mentre il carcere dell'Isola d'Elba è così descritto :  Bel paesaggio, mura non umide, personale di custodia vecchio al mestiere, cauto e non aspro . . . Tribunale di sorveglianza equanime, possibilità di arredare, con un minimo d'iniziativa, la cella; istanze rispettate e possibilità di licenze non appena maturati i tempi di legge . . . Carcere penale, ma non penoso. Ottime le minestre e gli spaghetti alle vongole o altri frutti di mare . . . I colloqui sono reiterabili per tre giorni, e si può desinare con i familiari, intrattenendosi con loro, dalle 9 alle 15. (3, 3, 3)". 
Si potrà anche sorridere davanti a queste dichiarazioni dal carattere benigniano, ma come si suol dire "Arlecchino si confessò burlando", vale a dire sotto la caricatura si può scoprire il volto della realtà, che non è per niente divertente. 
Una delegazione del Comitato europeo ha visitato nel Marzo del 1992 alcuni carceri di Milano, Roma e Napoli. 
Dai loro colloqui con i detenuti è emerso che molti di essi avevano subito un gran numero di maltrattamenti più o meno gravi da parte delle forze dell'ordine, spesso provabili attraverso i referti medici. 
Il carcere di San Vittore è sovrappopolato, secondo il direttore la capacità ottimale è di 800 anime, mentre quella ufficiale è di 1295 persone e al momento della visita della commissione europea contava circa 2000 presenze. 
Le celle sono di due tipi : le più piccole di 10 metri circa ospitano 4-5 detenuti, le più grandi (18-20 metri) ne ospitano 6-8. Ci sono poi alcune celle più grandi (più di 25 metri) dove vivono 8 o più detenuti. 
Ogni cella ha uno stanzino sanitario a parte (wc e lavandino) e ad ogni piano ci sono alcune docce, difficilmente usabili. 
La situazione più critica, nonostante la generalizzata sovrappopolazione, si registra nelle ale dei tossicomani e extracomunitari. 
Non c'è nessuna possibilità di recupero dei detenuti all'interno dei carceri visitati, ad esempio a San Vittore ci sono circa 300 posti di lavoro per 2000 detenuti. Ciò comporta un attesa di un anno. 
Ci sono dei corsi di alfabetizzazione, scuola elementare, scuola media e formazione professionale scarsamente frequentati. 
Le attività ricreative e sportive sono quasi del tutto mancanti infatti non esistono ne campi sportivi ne palestre attrezzate. 
Questo perchè i detenuti a causa di una politica di non apertura delle celle rimangono nella stessa per circa 20 ore al giorno. 
Il problema è che molti parlano della scarsa qualità di vita in carcere, ma in carcere non si vive si sopravvive quando ci si riesce. Questo è un gravissimo errore. 
Il carcere dovrebbe rappresentare un occasione per pensare a ciò che si è e riuscire a recuperare delle persone che una volta scontata la pena dovranno essere reinserite nella società. Questo non può accadere perchè in carcere si insegna più violenza che nella strada. 
Celle sporche, senza finestre, sovraffolate sono all'ordine del giorno, così come le violenze sessuali e fisiche. 
Così quando il detenuto avrà scontato la sua pena cosa avrà imparato? A sopravvivere con più volenza e ad imporla agli altri. 
I detenuti sono spesso persone povere che hanno avuto poco dalla vita e che hanno sbagliato molto e perciò necessitano di aiuto e non di una spinta per l'inferno. 
 E secondo Voi? 
 

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