8
1/2: il sogno di un maestro
Apicella.
Segni particolari?Nutella!
Cinema
balcanico
L.
A. Confidential
La
Formula
La
sottile linea rossa
Matrix
Scherzi
del cuore
The
Truman show
Accadde
a giugno...
Bonjour,
Monsier de Talleyrand
Ecco
i nuovi Tamagotchi: i Furby
In
Cina solo figli maschi
I
"segreti" dello zodiaco
Il
giro del mondo in 80 giorni
Laidi,vieni
fratellino
M.
Manson: lettera alle autorita'
Milosevic
alla sbarra
Working
Holidays
Calvin
& Hobbes
Il
nome della rosa
Libri
kafkiani
Ranma
1/2
Adrenalina
che sale: I Litfiba
I
concerti del mese
I
festival del mese
Jim
Morrison l'immortale
Meeting
delle etichette indipendenti
Mediterraneo
atto I
Radiopanico
The
Sex Pistols'story
Tom
Waits: "Mule Variation"
Yngwie
J. Malmsteen's rising force
I
Telegatti 1999
Coppe:
Parma, che impresa!
La
palla e' rotonda...
Lezioni
di P.R. dall'Inter
My
name is Ayrton Senna
Quando
i "Diavoli" diventano ladri
|
CARCERE,
UN GIRONE DELL'INFERNO...
Secondo la legislazione
italiana la legge punisce i reati con tre tipi di misure :
- pene detentive (ergastolo e reclusione per i delitti, arresto per
le contravvenzioni)
- provvedimenti accessori non detentivi (ad esempio interdizione dai
pubblici uffici....ecc)
- pene pecuniarie (multe per i delitti e ammende per le contravvenzioni)
La legislazione, inoltre, prevede accanto alla pena anche misure di
sicurezza, detentive e non, per persone che avendo commesso un reato vengono
ritenute socialmente pericolose.
Perciò la pena più classica è la privazione della
libertà cioè il carcere.
Il problema che vorrei porre io, dopo un'attenta ricerca, è
questo: Ma come si vive in carcere? La fonte più veritiera dovrebbe
essere costituita dai carcerati stessi.
Un recluso, ad esempio, ha scritto quella che si può definire
la "Guida Michelin" dei carceri con tanto di descrizioni di panorami, vitto,
alloggio, accoglienza, giudizi espressi non con stelle o forchette ma con
chiavi, gavette e grate.
Ad esempio il commento sul carcere romano di Regina Caeli è
il seguente :
Decadenza e degrado sono i soli sostantivi che si associano, nella
nostra mente, al pensiero di questa nobile e mai invecchiata Galera. Sovraffollamento,
fatiscenza, servizio sgraziato . . . Il menu è, sulla carta, identico
a quello di Rebibbia, ma più sciatto, ancor più malcucinato,
e pessimamente distribuito. (Valutazione complessiva: 1, 1, 1/2) ".
Del carcere al Vecchio Maschio di Volterra dice : San Geminiano rappresenta
la triade aristocratica delle Patrie Galere.... Ci sono campetti da tennis
(1), da bocce, e via tempoliberando . . . In Volterra convivono guappi
in disarmo, ladri di polli, lazzaroni di poco conto e Padrini in auge .
. . il cibo è più che decente: la distribuzione è
un po' a braccio, come logico in un carcere in cui gli ospiti si spostano
per quasi tutto il giorno . . . Segnaliamo le minestre e la non di routine
pasta al forno delle feste. (2, 2 e 1/2, 2 e 1/2)".
Mentre il carcere dell'Isola d'Elba è così descritto
: Bel paesaggio, mura non umide, personale di custodia vecchio al
mestiere, cauto e non aspro . . . Tribunale di sorveglianza equanime, possibilità
di arredare, con un minimo d'iniziativa, la cella; istanze rispettate e
possibilità di licenze non appena maturati i tempi di legge . .
. Carcere penale, ma non penoso. Ottime le minestre e gli spaghetti alle
vongole o altri frutti di mare . . . I colloqui sono reiterabili per tre
giorni, e si può desinare con i familiari, intrattenendosi con loro,
dalle 9 alle 15. (3, 3, 3)".
Si potrà anche sorridere davanti a queste dichiarazioni dal
carattere benigniano, ma come si suol dire "Arlecchino si confessò
burlando", vale a dire sotto la caricatura si può scoprire il volto
della realtà, che non è per niente divertente.
Una delegazione del Comitato europeo ha visitato nel Marzo del 1992
alcuni carceri di Milano, Roma e Napoli.
Dai loro colloqui con i detenuti è emerso che molti di essi
avevano subito un gran numero di maltrattamenti più o meno gravi
da parte delle forze dell'ordine, spesso provabili attraverso i referti
medici.
Il carcere di San Vittore è sovrappopolato, secondo il direttore
la capacità ottimale è di 800 anime, mentre quella ufficiale
è di 1295 persone e al momento della visita della commissione europea
contava circa 2000 presenze.
Le celle sono di due tipi : le più piccole di 10 metri circa
ospitano 4-5 detenuti, le più grandi (18-20 metri) ne ospitano 6-8.
Ci sono poi alcune celle più grandi (più di 25 metri) dove
vivono 8 o più detenuti.
Ogni cella ha uno stanzino sanitario a parte (wc e lavandino) e ad
ogni piano ci sono alcune docce, difficilmente usabili.
La situazione più critica, nonostante la generalizzata sovrappopolazione,
si registra nelle ale dei tossicomani e extracomunitari.
Non c'è nessuna possibilità di recupero dei detenuti
all'interno dei carceri visitati, ad esempio a San Vittore ci sono circa
300 posti di lavoro per 2000 detenuti. Ciò comporta un attesa di
un anno.
Ci sono dei corsi di alfabetizzazione, scuola elementare, scuola media
e formazione professionale scarsamente frequentati.
Le attività ricreative e sportive sono quasi del tutto mancanti
infatti non esistono ne campi sportivi ne palestre attrezzate.
Questo perchè i detenuti a causa di una politica di non apertura
delle celle rimangono nella stessa per circa 20 ore al giorno.
Il problema è che molti parlano della scarsa qualità
di vita in carcere, ma in carcere non si vive si sopravvive quando ci si
riesce. Questo è un gravissimo errore.
Il carcere dovrebbe rappresentare un occasione per pensare a ciò
che si è e riuscire a recuperare delle persone che una volta scontata
la pena dovranno essere reinserite nella società. Questo non può
accadere perchè in carcere si insegna più violenza che nella
strada.
Celle sporche, senza finestre, sovraffolate sono all'ordine del giorno,
così come le violenze sessuali e fisiche.
Così quando il detenuto avrà scontato la sua pena cosa
avrà imparato? A sopravvivere con più volenza e ad imporla
agli altri.
I detenuti sono spesso persone povere che hanno avuto poco dalla vita
e che hanno sbagliato molto e perciò necessitano di aiuto e non
di una spinta per l'inferno.
E secondo Voi?
|