Pathway Journal - Index Musica
Giugno 1999SommarioAnno 1  - Numero 3

 Cinema 
         8 1/2: il sogno di un maestro 
         Apicella. Segni particolari?Nutella! 
         Cinema balcanico 
         L. A. Confidential 
         La Formula 
         La sottile linea rossa 
         Matrix 
         Scherzi del cuore 
         The Truman show 
 
 Cultura e società 
         Accadde a giugno... 
         Bonjour, Monsier de Talleyrand 
         Ecco i nuovi Tamagotchi: i Furby 
         In Cina solo figli maschi 
         I "segreti" dello zodiaco 
         Il giro del mondo in 80 giorni 
         Laidi,vieni fratellino 
         M. Manson: lettera alle autorita' 
         Milosevic alla sbarra 
         Working Holidays 

 Libri e Fumetti 
         Calvin & Hobbes 
         Il nome della rosa 
         Libri kafkiani 
         Ranma 1/2 

 Musica 
         Adrenalina che sale: I Litfiba 
         I concerti del mese 
         I festival del mese 
         Jim Morrison l'immortale 
         Meeting delle etichette indipendenti 
         Mediterraneo atto I 
         Radiopanico 
         The Sex Pistols'story 
         Tom Waits:  "Mule Variation" 
         Yngwie J. Malmsteen's rising force 

 Spettacolo 
         I Telegatti 1999 

 Sport 
         Coppe: Parma, che impresa! 
         La palla e' rotonda... 
         Lezioni di P.R. dall'Inter 
         My name is Ayrton Senna 
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 IL RITORNO DELLO ZIO TOM  

Tom Waits    "MULE VARIATION"             Epitaph 

Finalmente, non c'è da dire altro dopo il primo ascolto di Mule Variations. Dopo sette anni di distanza dall'ultimo Bone Machine, Waits sotto l'egida della Epitaph, firma il suo capolavoro e risponde alle criche per le eccessive smanie 
sperimentetrici, tornando alla forma canzone, essenzialmente blues, confermandosi come uno degli ultimi grandi "vecchi" (se mi sentisse!), capace di rinnovarsi ri manendo nel solco della tradizione.C'è chi di recente, vedi al capitolo Jon Spencer, si è autocelebrato con l'incombente "...this is blues power", bene gli consigliamo di rivolgersi  a questo signore per  avere lezione. Mule Variations è l'essenza del blues,  nudo e crudo, senza tanti fronzoli, passionale,  sporca o dolce che sia ogni canzone trasuda sentimento.Ad un primo approccio potrebbe sembrare un disco caldo e trascinante, ma allo 
stesso modo sa essere notturno e, paradossalmente, molto "cool",vedi ad esempio un pezzo come Chocolate Jesus: il basso accenna appena un giro, la voce di Tom è appena intellegibile e in sottofondo, oltre all'armonica, si sente un lontano verso di un gallo. Mule Variations è un disco molto vario: dalla cadenza martellante di Big in Japan, in cui partecipano i Primus, a calde sonate per piano e voce come Georgia Lee; da blues malati e perversi come Lowside Of The Road a stupende canzoni come Cold water (a mio avviso la migliore del lotto); da inquietanti monologhi come What's He Building? a canzoni d'altri tempi come Black Market Baby; passando inoltre per lidi funky (?!) con Filipino Box  Spring Hog. 
Mule Variations è un disco molto di compagnia, sembra quasi che ci sia lo Zio Tom lì vicino a tirarti su col morale con quella sua voce così calda e roca. Se ancora non l'avete capito questo  è un disco da avere assolutamente, il 
godimento è assicurato. Un'ultima raccomandazione: non è assolutamente musica d'ascoltare a tempo perso, sarebbe un peccato svilire tanta bellezza... 
 

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