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GIURISPRUDENZA 2001 2000



  • CDS - Appalti pubblici: CdS sez. V sentenza 3 aprile 2001 n. 1998 - Ai fini del decorso del termine per l’impugnazione in tema di contratti della Pubblica amministrazione la presenza di rappresentanti delle Imprese concorrenti alle sedute di gara integra gli estremi della piena conoscenza degli atti che vengono adottati durante le sedute | Rispetto all’aggiudicazione provvisoria di una gara, quella definitiva non è atto meramente confermativo o esecutivo, ma atto che comporta comunque una autonoma valutazione; ne consegue che l’aggiudicazione definitiva necessita sempre di autonoma impugnazione, anche se è già stata impugnata quella provvisoria, pena l’improcedibilità del primo ricorso
  • CDS - Procedimento giurisdizionale: CdS sez. V sentenza 3 aprile 2001 n. 1928 - Il mancato invio dell’avviso di udienza all’esatto indirizzo configura un difetto di procedura di cui all’art. 35 comma 1 L. 6 dicembre 1971 n. 1034 e comporta la nullità dell’udienza di fissazione e di tutti i successivi atti processuali, ivi compresa la sentenza del Giudice di primo grado, che risultino collegati con il medesimo avviso
  • CDS - Accesso: Consiglio di Stato sez. V sentenza 2 aprile 2001 n. 1893 - Nell’ambito dei segreti sottratti all’accesso ai documenti rientrano gli atti redatti dai legali e dai professionisti in relazione a specifici rapporti di consulenza con l’amministrazione. Tali atti sono inaccessibili anche per i consiglieri comunali


  • COST - Enti locali: Corte Costituzionale sentenza 23 marzo 2001 n. 74 - Dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4, comma 1, lettere b), c) e d), del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 - Conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro - in quanto lesivo dell’autonomia organizzativa regionale
  • COST - Enti locali: Corte Costituzionale sentenza 13 marzo 2001 n. 55 - E’ costituzionalmente illegittimo l’art. 22 della legge regionale siciliana 13 settembre 1999, n. 20, recante Nuove norme in materia di interventi contro la mafia e di misure di solidarietà in favore delle vittime della mafia e dei loro famigliari, in quanto, istituendo un Comitato regionale per la sicurezza, si pone in contrasto con gli artt. 14 e 17 dello statuto della Regione Siciliana, poichè la materia della sicurezza e dell’ordine pubblico non è inserita tra quelle riservate alla potestà esclusiva o concorrente della Regione ed è di indubbia spettanza statale; con l’art. 31 dello stesso statuto, in quanto le funzioni di mantenimento dell’ordine pubblico non possono essere esercitate dal Presidente della Regione attraverso organi o uffici regionali, ma solo a mezzo della polizia di Stato
  • CASS - Federalismo: Cass. uff. centrale per il referendum ordinanza 22 marzo 2001 - Ammette il referendum sul federalismo
  • CASS - Mobbing: Cassazione sez. VI pen. 12 marzo 2001 n. 10090 - In materia di maltrattamenti e violenza sul posto di lavoro
  • CASS - Prova penale: Cassazione sez. VI pen. 12 marzo 2001 n. 10095 - L’intercettazione effettuata nell’abitacolo di un’autovettura non è equiparabile a quella effettuata in un luogo di privata dimora, e ciò proprio in relazione alla funzione del mezzo, che è quella di trasferire da un luogo ad un altro cose o persone, quali il proprietario o il possessore del mezzo e gli eventuali ospiti degli stessi
  • CASS - Violenza sessuale: Cassazione sez. III pen. sentenza 7 marzo 2001 n. 9421 - In ordine al criterio di determinazione della pena nel caso di gravi atti di peofilia
  • CASS - Risarcimento del danno: Cassazione sez. I civ. sentenza 3 marzo 2001 n. 3132 - La Consob, in presenza della falsità di dati essenziali contenuti in un prospetto informativo, utilizza discrezionalmente nell’esercizio della funzione di vigilanza strumenti istruttori, correttivi, o repressivi. E’ peraltro indiscutibile che l’omissione di alcuna iniziativa inerente la funzione di vigilanza non può trovare esimente nell’appartenenza anche di tale omissione all’ambito della funzione stessa. Ne consegue che la Consob è responsabile civilmente nei confronti degli investitori per omessa vigilanza, senza che il suo intervento possa essere considerato superfluo in conseguenza di una campagna informativa di stampa che aveva definito l’investimento ad alto rischio
  • CDS - Variante di piano: Consiglio di Stato sez. IV sentenza 22 marzo 2001 n. 1686 - In materia di motivazione della variante al piano regolatore finalizzata alla tutela ambientale
  • CDS - Procedimento: Consiglio di Stato sez. IV sentenza 16 marzo 2001 n. 1578 - L’avviso di avvio del procedimento deve considerarsi atto necessario di ogni procedimento - eccezion fatta per i casi espressamente indicati dalla legge - ma questo, ovviamente, ove l’esigenza di informazione del destinatario dell’azione amministrativa sia effettiva e con esclusione, quindi, delle ipotesi in cui detto destinatario sia già informato, come, ad esempio, allorché il procedimento consegua ad una sua istanza o gli siano di fatto noti i suoi elementi salienti ovvero il procedimento sia una conseguenza necessaria di altri procedimenti o atti già noti
  • CDS - Ambiente: Consiglio di Stato sez. IV sentenza 13 marzo 2001 n. 1382 - Le associazioni ambientalistiche, riconosciute con decreto del Ministro dell’ambiente, sono legittimate ad agire in giudizio in forza dell’art. 18 della legge 8 luglio 1986 n. 349 per far valere interessi diffusi solo in quanto l’interesse all’ambiente assume qualificazione normativa con riferimento e nei limiti tracciati positivamente dalla citata legge n. 349, ovvero da altre fonti legislative intese a identificare beni ambientali in senso giuridico, con esclusione quindi degli atti che abbiano una valenza meramente urbanistica in quanto diretti esclusivamente alla gestione del territorio senza ricaduta alcuna sui valori ambientali. Pertanto, il concetto giuridico di ambiente non abbraccia ogni bene che abbia valenza naturalistica o sociale, ovvero che abbia come unico riferimento definizioni extragiuridiche facenti leva sull’idea di habitat, in cui vivono gli uomini e gli animali
  • CDS - Pubblico impiego: Consiglio di Stato sez. IV sentenza 2 marzo 2001 n. 1160 - Le condizioni in presenza delle quali gli artt. 71 e 130 del DPR n. 3/57 consentono la dispensa dal servizio per infermità impedendo la decadenza dal servizio del dipendente ex art. 127 , lettera c) del DPR 10 gennaio 1957, n. 3 non sussistono lì dove il dipendente, senza giustificato motivo, si sottragga reiteratamente alla visita collegiale medica disposta per accertarne l’idoneità lavorativa | La decadenza dall’impiego di un pubblico dipendente per assenza ingiustificata non deve essere preceduta dalla diffida a riprendere servizio, giacché l’effetto decadenziale è ricollegato immediatamente dalla norma al fatto obiettivo dell’assenza ed alla consapevole violazione del dovere di presenza in servizio derivante dal rapporto di impiego
  • CDS - Ottemperanza: Consiglio di Stato sez. IV sentenza 1 marzo 2001 n. 1143 - Il giudice dell’ottemperanza ad una sentenza emessa dal giudice ordinario deve limitarsi ad usare i poteri sostitutivi di stretta esecuzione del giudicato, in quanto l’esercizio di poteri di attuazione che modificassero - sia pure arricchendolo - il giudicato verrebbe ad incidere su situazioni soggettive estranee all’ambito della sua giurisdizione e, quindi, sarebbe viziato da difetto di giurisdizione

  • TAR - Concessione edilizia: TAR Lazio sez. II bis sentenza 28 marzo 2001 n. 2574 - L’Amministrazione deve ritenersi vincolata a predisporre in tempi ragionevoli le urbanizzazioni necessarie per consentire interventi conformi alle modalità d’uso del territorio, oggetto di pianificazione urbanistica. In mancanza, è illegittimo il diniego di concessione edilizia motivato dall’assenza di tali opere di urbanizzazione primaria

  • CASS - Autovelox: Cassazione sez. I civile sentenza 21 febbraio 2001 n. 2494 - Nel caso in cui sia risultato impossibile effettuare una contestazione immediata dell’infrazione, nel verbale successivamente notificato devono essere indicate le ragioni della mancata contestazione
  • CASS - Sanità pubblica: Cassazione sez. lavoro sentenza 20 febbraio 2001 n. 2444 - Nel caso in cui sussista l’impossibilità di effettuare un intervento con la necessaria urgenza da parte della struttura pubblica, quest’ultima è tenuta a rimborsare le spese affrontate dal paziente in conseguenza del ricovero presso una clinica privata - arg. ex art. 32 Cost.
  • CASS - Mantenimento: Cassazione sez. I civile sentenza 16 febbraio 2001 n. 2289 - Il diritto all’aumento dell’assegno di mantenimento permane anche in presenza di prole maggiorenne nel caso in cui il figlio non abbia raggiunto una propria indipendenza economica, e sempre che tale condizione non derivi da fatto a lui imputabile
  • CASS - Condominio parziale: Cassazione sez. II civ. sentenza 12 febbraio 2001 n. 1959 - Nel caso di condominio condannato al risarcimento del danno che un terzo abbia subito per carente manutenzione di un bene che si assume comune soltanto ad alcuni dei proprietari dei piani o appartamenti siti nell’edificio (condominio parziale), non è preclusa al singolo condomino l’azione diretta all’accertamento in suo favore delle condizioni di cui all’articolo 1123 c.c., commi 2 e 3, ai fini dell’applicazione del criterio ivi previsto per la ripartizione degli oneri derivanti dalla sentenza di condanna del condominio
  • CASS - Lavoro subordinato: Cassazione sez. lavoro sentenza 9 febbraio 2001 n. 1907 - Il contratto di formazione e lavoro è strumento formativo di professionalità oltre che di ingresso guidato nel mondo del lavoro. Ne deriva che la divergenza fra obblighi previsti dal contratto di formazione e lavoro e concreto svolgimento del rapporto, anche di grado non lieve, va svalutata purché la concreta esperienza sortisca il fine iniziatico proprio del contratto di formazione e lavoro
  • CASS - Reati contro il patrimonio: Cassazione sez. V penale 5 febbraio 2001 n. 4844 - Integra il reato di cui all’articolo 12 d.l. 3 maggio 1991 n. 143, convertito in l. 5 luglio 1991 n. 197, e non il reato di ricettazione la condotta di chi abbia acquisita e indebitamente utilizzato una tessera viacard di provenienza delittuosa
  • CASS - Donazioni: Cassazione sez. II civile sentenza 5 febbraio 2001 n. 1596 - E’ inefficace la donazione di beni altrui, ma è tuttavia idonea a determinare l’acquisto per usucapione - abbreviata - ex articolo 1159 del Cc, in quanto il requisito della esistenza di un titolo che sia idoneo a far acquistare la proprietà o altro diritto reale di godimento e che sia stato debitamente trascritto, richiesto dalla predetta disposizione codicistica, va inteso nel senso che il titolo deve essere idoneo in astratto, e non in concreto, a determinare il trasferimento del diritto reale o sia tale che l’acquisto del diritto si sarebbe senz’altro verificato se l’alienante ne fosse stato titolare
  • CASS - Concorso di persone nel reato: Cassazione sez. I pen. 2 febbraio 2001 n. 4399 - Il concorso anomalo di cui all’articolo 116 c.p. è configurabile in presenza di tre elementi: 1) l’adesione dell’agente a un reato concorsualmente voluto; 2) la commissione, da parte di un altro concorrente, di un reato diverso o più grave; 3) l’esistenza di un nesso causale, materiale e psicologico, fra l’azione del compartecipe al reato inizialmente voluto e il diverso o più grave reato poi commesso da altro concorrente, che deve porsi come il prevedibile sviluppo di quello concordato
  • CASS - Risarcimento del danno: Cass. sez. III civile sentenza 2 febbraio 2001 n. 1516 - In caso di lesioni personali cagionate da sinistro stradale, nel caso in cui il coniuge della vittima per solidarietà familiare rinunci alla propria attività lavorativa per assistere la vittima stessa, si configura un danno da lucro cessante a carico dello stesso coniuge, il quale subisce la ingiusta menomazione della propria sfera patrimoniale. Il nesso di causalità del menzionato danno deriva da causalità non già materiale, ma giuridica - secondo l’id quod plerumque accidit - dato che il conducente dell’autovettura che guidi in modo imprudente ben può prevedere che le conseguenze dell’evento possano essere plurioffensive
  • CASS - Diffamazione: Cassazione sez. I pen. 2 febbraio 2001 n. 4397 - La scriminante del diritto di cronaca giudiziaria sussiste ogni qualvolta la notizia mutuata da un provvedimento giudiziario sia fedele al contenuto del provvedimento stesso, senza alterazioni o travisamenti
  • CASS - Reati contro la persona: Cassazione sez. III penale 1 febbraio 2001 n. 3990 - Nozione di atti sessuali ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 609 bis c.p.
  • CDS - Autocertificazione: Consiglio di Stato sez. V sentenza 22 febbraio 2001 n. 994 - Inerente la distinzione tra le dichiarazioni rese ex art. 3 ed ex art. 4 della L. n. 15/68 e l’applicabilità delle modifiche legislative - legge 15 maggio 1997 n. 127 - intervenute nelle more della pubblicazione di un bando di gara
  • CDS - Giurisdizione: Consiglio di Stato sez. V sentenza 22 febbraio 2001 n. 992 - In materia di revisione prezzi la giurisdizione del giudice amministrativo, ponendo attenzione al regime giuridico applicabile al caso di specie - trattasi di controversia instaurata prima dell’applicabilità delle norme sulla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo di cui al d.lg. 80/98, ed alla l. 205/2000 - deve essere limitata al momento del riconoscimento o meno del compenso revisionale, perché solo nella fase dell’an può individuarsi in capo al richiedente una posizione di interesse legittimo tutelabile avanti al giudice amministrativo. Una volta riconosciuta la spettanza del compenso revisionale ogni altra questione attinente al quantum debeatur concerne la concreta delimitazione del diritto soggettivo dell’appaltatore al compenso, come tale naturalmente tutelabile avanti al giudice ordinario
  • CDS - Edilizia e urbanistica: CdS sez. V sentenza 15 febbraio 2001 n. 790 - Circa i presupposti per l’edificazione nelle zone bianche, divenute tali a seguito del venir meno dei vincoli di P.R.G., va considerato che tale fattispecie è prossima a quella dei piani che comprendono ab origine zone bianche, piuttosto che a quella dei piani regolatori inesistenti; con la conseguenza che il venire meno dell’efficacia di una specifica destinazione non può equivalere alla totale inesistenza del piano urbanistico generale e che l’autorità comunale preposta non può limitarsi al controllo degli standards di cui all’art. 41 quinquies della LU n. 1150/1942 e all’art. 4 della legge n. 10/1977
  • CDS - Industrie insalubri: CdS sez. V sentenza 15 febbraio 2001 n. 766 - Il Sindaco è titolare di un’ampia potestà di valutazione della tollerabilità o meno delle lavorazioni provenienti dalle industrie classificate insalubri ed inserite nella prima e nella seconda delle categorie previste dall’art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie, e l’esercizio di tale potestà può avvenire in qualsiasi tempo e, quindi, anche in epoca successiva all’attivazione dell’impianto industriale - Tale intervento può estrinsecarsi con l’adozione in via cautelare di interventi finalizzati ad impedire la continuazione o l’evolversi di attività che presentano i caratteri di possibile pericolosità, contemperando le esigenze di pubblico interesse con quelle pur rispettabili dell’attività produttiva
  • CDS - Edilizia e urbanistica: Consiglio di Stato sez. V sentenza 9 febbraio 2001 n. 584 - L’azione volta alla declaratoria di insussistenza o diversa entità del debito contributivo per oneri di urbanizzazione può essere intentata a prescindere dall’impugnazione o esistenza dell’atto col quale viene richiesto il pagamento, trattandosi di un giudizio di accertamento di un rapporto obbligatorio pecuniario, proponibile nel termine di prescrizione - Nello specifico, è stato escluso il diritto alla riduzione degli oneri per la realizzazione di appartamenti turistici in realtà poi venduti a residenti
  • TAR - Accesso: TAR Lazio sez. II sentenza 28 febbraio 2001 n. 1606 - Ai sensi dell’art. 22 della legge n. 241/1990 oggetto del diritto di accesso sono i documenti amministrativi, in qualsiasi forma redatti, rappresentativi di atti formati dalle pubbliche amministrazione o dai soggetti a essa equiparati dal successivo art. 23 come modificato dall’art. 4 della legge 3.8.1999, n. 265. Esula quindi dalla disciplina ogni iniziativa del privato diretta ad ottenere dall’Amministrazione mere notizie o dichiarazioni di scienza non ancora tradotte in appositi strumenti documentali | Va invece riconosciuta l’esistenza di un interesse personale e concreto del ricorrente alla cognizione dei documenti relativi alle richieste di registrazione di domini Internet, che si riconnette all’esigenza di poter verificare la correttezza del procedimento dallo stesso attivato per l’assegnazione di un dominio
  • TAR - Nulla osta paesaggistico: TAR Campania-Napoli 26 febbraio 2001 n. 900 - Per giurisprudenza consolidata, il potere di annullamento di ufficio del nulla osta paesaggistico non comporta un riesame complessivo delle valutazioni tecnico discrezionali compiute dall’organo regionale o subregionale ma si estrinseca in un controllo di mera legittimità sull’operato delle Amministrazioni delegate. Deve pertanto ritenersi illegittimo l’annullamento statale del nulla osta per motivi di merito
  • TAR - Concorsi pubblici: TAR Abruzzo-Pescara sentenza 23 febbraio 2001 n. 199 - Nel sistema di reclutamento basato su graduatorie formate in base a criteri fissi e prestabiliti da una pubblica amministrazione dotata di potere di accertamento e valutazione tecnica, il soggetto che chiede l’inserzione nelle medesime fa valere il suo diritto al lavoro, per cui le relative controversie debbono essere conosciute dal giudice ordinario in base al disposto dell’art. 68 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, così come modificato dall’art. 29 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80, dell’art. 2 della L. 20 marzo 1865, n. 2248 e dell’art. 2907 del codice civile
  • TAR - Interessi legittimi: TAR Friuli Venezia Giulia 10 febbraio 2001 n. 44 - Non è risarcibile il danno lì dove residui la possibilità di una legittima riadozione da parte della P.A. dell’atto annullato in sede giurisdizionale | I presupposti per l’utilizzo della consulenza tecnica nel giudizio amministrativo - cfr. art. 16 l. 205/2000 - consistono nelle eventuali incompletezze dell’istruttoria o il contrasto dell’atto finale del procedimento con quelli endoprocedimentali, non potendosi comunque mai giungere alla sostituzione, a mezzo del consulente, del giudice nelle funzioni dell’organo amministrativo preposto a valutazioni di merito e alla confusione tra giurisdizione e amministrazione attiva, disponendo la ricordata norma che la consulenza tecnica rimane nei limiti dell’attività istruttoria di acquisizione del materiale probatorio ritenuto necessario e non disponibile allo stato
  • TAR - Dipendenti poste - Giurisdizione: TAR Lazio sez. III bis sentenza 3 febbraio 2001 n. 867 - E’ pacifico in giurisprudenza che sussiste la giurisdizione del Giudice Ordinario per tutti i provvedimenti adottati dopo il 31.12.1993, data in cui è avvenuta la trasformazione dell’ex amministrazione postale in ente pubblico economico, ai sensi dell’ art. 1 D.L. 487/93. Anche per provvedimenti anteriori al 31.12.1993, tuttavia, la giurisdizione del GA deve essere esclusa, quando la relativa domanda giudiziale risulti proposta oltre il termine che segna il passaggio della cognizione sulla materia ad un Giudice diverso
  • TAR - Reitera di vincoli di P.R.G.: TAR Liguria sentenza 1 febbraio 2001 n. 89 - A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 179/99, l’atto di reitera del vincolo di P.R.G. ha una duplice funzione: pianificatoria, per ciò che concerne l’aspetto generale di sistemazione del territorio, ed espropriativa, incidendo immediatamente sul diritto soggettivo del proprietario inciso, cui viene riconosciuto il contestuale diritto all’indennizzo che presuppone la notificazione espressa e personale del provvedimento. Pertanto la mancata comunicazione dell’atto all’interessato comporta la possibilità per quest’ultimo di impugnare la riproposizione del vincolo al momento della conoscenza legale dello stesso, termine rispetto al quale il ricorso risulta tempestivo



  • COST - Patrocinio legale: Corte Costituzionale ordinanza 4 gennaio 2001 n. 1 - non può ritenersi imposto al legislatore, quale scelta costituzionalmente obbligata, quella di stabilire come indefettibile l’assistenza tecnica del difensore nel processo, rientrando, invece, nella sua discrezionalità anche il potere di non introdurre l’onere del patrocinio legale, in considerazione della tenuità del valore della lite e della natura della controversia, o, ancora, in ragione delle caratteristiche del singolo atto da compiersi in giudizio (questione inerente la presunta illegittimità costituzionale dell’art. 6, comma 5, del dl 15 novembre 1993, n. 453 - Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti - convertito, con modificazioni, nella legge 14 gennaio 1994, n. 19, nella parte in cui prevede che i ricorsi in materia pensionistica possano essere proposti anche senza patrocinio legale
  • CASS - Reati contro il patrimonio: Cassazione sez. V pen. 31 gennaio 2001 n. 3901 - E’ configurabile il reato di truffa ai danni dell’azienda lì dove un dipendente, a mezzo di un falso in atto pubblico, falsamente attesti sul foglio di presenza il regolare servizio sino all’orario di uscita
  • CASS - Titoli di credito: Cassazione sez. I civile sentenza 25 gennaio 2001 n. 1058 - La prescrizione contenuta nell’articolo 8 della legge cambiaria, dettata ai fini della rigorosa identificazione del soggetto obbligato, è realizzata attraverso l’identificazione della persona fisica che si obbliga in nome della ditta con la riconoscibile propria firma autografa e non costituisce a tal fine idonea funzione la riproduzione meccanica della ragione sociale o della denominazione della società al di sotto della quale sia stato apposto un grafema indecifrabile
  • CASS - Atti di libidine: Cassazione sez. V penale sentenza 25 gennaio 2001 n. 623 - In materia di prova dell’intento dell’autore
  • CASS - Reati associativi: Cassazione sez. VI penale sentenza 23 gennaio 2001 n. 3383 - L’esigenza di un esame della tenuta della decisione delle Sezioni unite 5 ottobre 1994 in tema di concorso esterno nel delitto di cui all’art. 416 bis c.p. porta la VI sezione penale della Corte di Cassazione a ripercorrere criticamente l’iter argomentativo utilizzato dalle S.U.
  • CASS - Ordinamento giudiziario: Cassazione sez.un.civ. sentenza 18 gennaio 2001 n. 5 - Al fine di dissipare equivoci in relazione al suo operato, il magistrato è legittimato a fornire le precisazioni necessarie quando l’attività informativa degli organi a ciò preposti non sia stata sufficiente. Tale intervento, oltre ad essere un diritto del magistrato, risponde inoltre all’esigenza di soddisfare l’interesse pubblico ad un’esatta rappresentazione dell’attività giudiziaria e della correttezza del suo esercizio. Si esclude, pertanto, la sussistenza di un illecito disciplinare
  • CASS - Reati contro la PA: Cassazione sez. VI penale sentenza 18 gennaio 2001 n. 353 - Il delitto di peculato d’uso - articolo 314, comma 2, cp - è integrato dalla condotta del dipendente pubblico che utilizzi il telefono di ufficio a fini privati, allorché tale utilizzazione non sia episodica o dipendente da esigenze contingenti e non sia inoltre irrilevante sul piano del danno apportato alla pubblica amministrazione
  • CASS - Reati contro la pa: Cassazione sez. VI penale 18 gennaio 2001 n. 352 - Il comportamento di un’ufficiale dell’aeronautica, direttore del servizio sanità presso l’aeroporto di Roma, consistente nel farsi accompagnare con l’autovettura di servizio una volta alla settimana presso il poliambulatorio dove svolge la sua attività di medico privato, integra gli estremi del peculato d’uso con riferimento all’appropriazione dell’autovettura. Integra invece la fattispecie di cui all’art. 314 comma 1 del codice penale il distoglimento dell’autista dalle sue funzioni di esecutore di un servizio pubblico
  • CASS - Reati contro la PA: Cassazione sez. VI penale sentenza 18 gennaio 2001 n. 353 - Il delitto di peculato d’uso - articolo 314, comma 2, cp - è integrato dalla condotta del dipendente pubblico che utilizzi il telefono di ufficio a fini privati, allorché tale utilizzazione non sia episodica o dipendente da esigenze contingenti e non sia inoltre irrilevante sul piano del danno apportato alla pubblica amministrazione
  • CASS - Violenza sessuale: Cassazione sez. III penale 15 gennaio 2001 n. 250 - Nel reato di violenza sessuale la violenza non consiste necessariamente nell’esplicazione di una vis fisica alla quale la vittima non sia in grado di opporre una valida resistenza ma può concretarsi in varie forme quali la repentinità ed insidiosità dell’azione che pone il soggetto passivo in condizioni di non poter opporre tutta la resistenza che avrebbe voluto; è sufficiente cioè che la condotta, violenta per la modalità della stessa, abbia limitato la libera determinazione della persona offesa - nello specifico, è stata considerata circostanza aggravante l’aver approfittato della situazione di difficoltà e di diminuita resistenza della vittima e la commissione del reato da parte di chi è affetto virus HIV, anche se la possibilità di contagio esiste solo in astratto
  • CASS - Reati tributari: Cassazione sez. un. penali sentenza 15 gennaio 2001 n. 35 - In materia di disciplina penale avente ad oggetto l’omessa presentazione della dichiarazione annuale ai fini delle imposte sul reddito o di quella del valore aggiunto, non sussiste continuità tra l’art. 1, primo comma, D.L. 10.7.1982 n. 429 (convertito con modificazioni, nella legge 7.8.1982 n. 516) e l’art. 5 D.Lgs. 10.3.2000 n. 74
  • CASS - Immigrazione: Cassazione sez. I civ. 8 gennaio 2001 n. 1714 - Nel quadro normativo emergente dal D. L.vo n. 286 del 1998 il ricongiungimento familiare può essere chiesto anche dallo straniero che, venuto in Italia per ricongiungersi con un proprio familiare ed ottenuto il relativo permesso di soggiorno (art. 30 D.L.vo cit.), chieda a sua volta il ricongiungimento con i familiari di cui all’art. 29 del menzionato D. L.vo, fermo restando l’accertamento dei requisiti in detta norma contemplati
  • CDS - Ricorso avverso opera pubblica: CdS sez. V 31 gennaio 2001 n. 358 - Nei ricorsi contro atti relativi ad opere pubbliche deve escludersi la legittimazione ad agire dei comitati istituiti in forma associativa temporanea, con scopo specifico e limitato, caratterizzati dalla proiezione di fatto degli interessi dei soggetti che ne sono parte e, quindi, strumentali all’esercizio di una sorta di azione popolare, non ammessa dal vigente ordinamento, in quanto privi del carattere di enti esponenziali portatori in via continuativa di interessi diffusi radicati nel territorio | Non è sufficiente ai fini del riconoscimento della legittimazione ad agire dei cittadini residenti l’affermazione di avere la titolarità di un bene sito nelle immediate vicinanze dell’opera pubblica, ma occorre anche dimostrare il danno che dall’opera pubblica deriva specificamente al soggetto in quanto titolare del bene. Analogamente è a dirsi per la residenza in prossimità dell’area interessata dall’opera | I consiglieri comunali, in quanto tali, non appaiono legittimati ad agire contro l’Amministrazione di appartenenza, in quanto il giudizio amministrativo non è di regola aperto alle controversie tra organi o componenti di organi di una stesso ente, ma è diretto a risolvere controversie intersoggettive. I conflitti interorganici, all’interno di uno stesso ente, trovano composizione in via amministrativa
  • CDS - Appalti pubblici: Consiglio di Stato sez. V sentenza 31 gennaio 2001 n. 355 - Resta preclusa la possibilità di costituire garanzie mediante fideiussione prestata da intermediario finanziario nei casi in cui è prevista la costituzione di una cauzione a favore dello Stato o altro ente pubblico
  • CDS - Giurisdizione - Servizi pubblici: Consiglio di Stato sez. V sentenza 31 gennaio 2001 n. 353 - Ai fini della riconduzione di una controversia nel novero di quelle attribuite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo ex art. 33 comma 1 D.L.vo 31 marzo 1998 n. 80 non occorre operare una distinzione tra concessione di lavori pubblici (concessione di costruzione e gestione) e concessione di pubblici servizi, in quanto ciò che rileva a tal fine è la circostanza che, una volta realizzata l’opera pubblica, il costruttore il quale intraprenda l’attività di gestire il servizio cui è destinata l’opera assume la qualità di gestore di servizio pubblico
  • CDS - Appalti pubblici: Consiglio di Stato sez. V sentenza 26 gennaio 2001 n. 264 - La commissione giudicatrice in una procedura ad evidenza pubblica che richieda una valutazione sulla convenienza tecnica ed economica dell’offerta non può stabilire i criteri di valutazione dopo che siano stati aperti i plichi contenenti le singole proposte e dopo che i componenti della commissione ne abbiano avuto conoscenza
  • CDS - Edilizia ed urbanistica: Consiglio di Stato sez. VI 26 gennaio 2001 n. 249 - Il rilascio della concessione in sanatoria per abusi realizzati su aree soggette a vincolo presuppone in ogni caso il parere favorevole dell’autorità preposta alla tutela del vincolo. Se questa è la regola generale in caso di provvedimento espresso di condono, la stessa regola non può non valere in caso di condono tacito che si forma con il meccanismo del silenzio - assenso
  • CDS - Mansioni superiori: Consiglio di Stato sez. V sentenza 23 gennaio 2001 n. 195 - Conforme alla costante giurisprudenza, nega che il principio stabilito dall’art. 13 della legge 20 maggio 1970, n. 300, dell’attribuzione automatica della qualifica superiore a quella rivestita, previsto per l’impiego privato trovi applicazione nell’ambito del pubblico impiego, poiché in tale ambito l’accesso alle varie carriere, la progressione nelle stesse ed il passaggio dall’una all’altra sono regolati da rigidi ed obiettivi criteri selettivi e disciplinate da specifiche norme positive
  • CDS - Accesso: Consiglio di Stato sez. VI sentenza 22 gennaio 2001 n. 191 - Il giudizio in materia di accesso, disciplinato dall’art. 25 della legge 7 agosto 1990, n. 241, non ha carattere impugnatorio, ma è rivolto immediatamente all’accertamento della sussistenza o no del diritto dell’istante all’accesso medesimo, con la conseguenza che è irrilevante la circostanza che, per negare tale diritto, il giudice si avvalga di argomentazioni non coincidenti o integrative di quelle poste dall’Autorità amministrativa a fondamento del provvedimento di diniego. La disciplina dell’accesso di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, è stata introdotta dal legislatore del 1990 per garantire il controllo dell’efficienza e dell’imparzialità dell’azione amministrativa da parte dei soggetti comunque titolari di un interesse giuridico a verificare la correttezza dell’azione stessa; pertanto essa non può essere utilizzata per chiedere l’ostensione di documenti di privati che, pur in possesso della pubblica amministrazione, non siano stati utilizzati per l’attività di quest’ultima
  • CDS - Dipendenti pubblici: Consiglio di Stato sez. IV sentenza 9 gennaio 2001 n. 43 - il termine di venti giorni previsto dall’art. 88 d.P.R. 15 dicembre 1959, n. 1229 per la comunicazione del provvedimento di inflizione della sanzione disciplinare riveste carattere ordinatorio, perché non è prevista alcuna decadenza per la sua inosservanza, né è stabilita l’inefficacia della comunicazione ove sia eseguita dopo il decorso dello stesso termine
  • CDS - Piani paesistici: Consiglio di Stato sez. VI sentenza 5 gennaio 2001 n. 25 - La modifica di un piano territoriale paesistico può rientrare nel contenuto di un accordo di programma, istituto reso di generale applicazione dall’art.15 della legge n. 241/90 e dall’art. 27 della legge n. 142/90. Con tale strumento non è però possibile derogare agli ordinari criteri di competenza fissati dal legislatore per l’approvazione di una variante ad un p.t.p.
  • TAR - Appalto di servizi: TAR Emilia-Romagna sentenza 31 gennaio 2001 n. 100 - La giurisprudenza in tema di appalti pubblici di servizi condivide il principio secondo cui la stazione appaltante può esigere requisiti idoneativi più severi rispetto a quelli indicati negli artt. 13 e 14 D.lgs. 157/1995, pur dovendo tale potere discrezionale essere esercitato secondo criteri non discriminatori di logicità, ragionevolezza e proporzionalità rispetto alla specificità del servizio oggetto di appalto, in modo da restringere non oltre lo stretto indispensabile la platea dei potenziali concorrenti
  • TAR - Interessi legittimi: TAR Abruzzo sentenza 26 gennaio 2001 n. 86 - In materia di appalto concorso la giurisprudenza ha sempre ritenuto che il progetto debba comprendere il computo metrico estimativo, strumento decisivo tanto per la valutazione dell’offerta tecnica che per quella economica | nello specifico, annullata l’aggiudicazione, il TAR ha invitato l’amministrazione soccombente a proporre alla ditta ricorrente una somma a titolo di risarcimento danni sulla base dei criteri elencati in sentenza
  • TAR - Appalto di servizi: TAR Bari sentenza 23 gennaio 2001 n. 179 - Se il bando di gara per l’aggiudicazione di un appalto di servizi impone come condizione di ammissione alla selezione la produzione di certificazione attestante lo svolgimento per almeno un biennio di analogo servizio da parte del titolare dell’impresa, la locuzione titolare non può riferirsi soltanto alle persone fisiche, ma anche alle società, soggetti di diritto ammessi espressamente dal bando a partecipare alla gara. Ne deriva l’illegittimità del provvedimento di esclusione adottato nei confronti di una Società cooperativa sul rilievo che il suo presidente non aveva mai materialmente svolto quell’attività
  • TRGA - Perdita di chance: TRGA sez. Bolzano sentenza 9 gennaio 2001 n. 1 - - Il danno a titolo di perdita di chance va liquidato ai sensi dell’art. 1226 c.c., assumendo come parametro di valutazione il danno complessivamente considerato per la mancata aggiudicazione, diminuito di un coefficiente di riduzione proporzionato al grado di probabilità teorica di conseguirla - Nel caso di illegittimo annullamento dell’aggiudicazione di una trattativa privata, tenuto conto dell’ampiezza dei poteri discrezionali che residuano all’Amministrazione dopo l’annullamento, il coefficiente di riduzione va equitativamente stabilito nella misura del 90% ed il danno risarcibile nella misura del 10% della somma del danno totale presumibile
  • TAR - Ristrutturazioni edilizie: TAR Veneto sez. II sentenza 4 gennaio 2001 n. 27 - Ove la concessione rilasciata ex art. 31 non prescriva espressamente il divieto di demolizione per ragioni inerenti alla conservazione del manufatto preesistente in funzione delle sue caratteristiche intrinseche o per la necessità di rispettare peculiari vincoli di protezione, nella nozione di ristrutturazione rientrano anche gli interventi consistenti nella demolizione e nella successiva ricostruzione del fabbricato, purché quest’ultima sia fedele e vengano conservate e riprodotte le caratteristiche fondamentali dell’edificio preesistente e il nuovo edificio risulti quanto a sagoma e volumi identico a quello demolito
  • TRIB - Usura: Tribunale di Benevento - ordinanza 2 gennaio 2001 - sollevata questione di legittimità costituzionale avverso il decreto legge 394/2000 (recante interpretazione autentica della l. 7 marzo 1996 n. 108)





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