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Breme

L'origine del nome

L'origine del nome deriva dal latino "Bremis" o "Remetum". Secondo gli storici il nome potrebbe derivare da Bremo, duce dei Galli, oppure da Brema, città della Bassa Sassonia.

Cenni storici

I primi documenti che testimoniano le antiche origini della borgata risalgono al 906, quando Adalberto, marchese d'Ivrea e figlio di Berengario II Re d'Italia, confisca i beni di due fratelli, signori di Breme, che hanno esercitato la loro tirannia sul popolo. Proprio in quell'anno, i monaci benedettini dell'abbazia San Pietro di Novalesa vengono presi d'assalto dai saraceni, e riparano a Breme, fondando l'Ordine Monastico dei Bremetensi; in seguito, nel 973, Papa Giovanni XIII conferma la nuova abbazia dedicata a San Pietro, che diviene centro del potente Ordine Bremetense, con privilegi e possedimenti in tutto il Piemonte. Nel 1543 questi monaci si fondono con gli Olivetani, fanno erigere il campanile e, sulle rovine dell'antica fortezza, edificano il nuovo monastero. L'Abbazia Bremetense viene soppressa nel 1785 da Vittorio Emanuele I. Tutti i beni passano nelle mani dello stato ed i monaci Olivetani si devono trasferire a Novara, nel convento di Santa Maria delle Grazie.

Politicamente Breme è dapprima feudo dei Visconti di Milano, quindi degli Arborio di Gattinara. In seguito viene ingrandito da Mercurino, gran cancelliere di Carlo V, che acquista vaste terre limitrofe. Nel 1164 Federico Barbarossa concede l'Abbazia ed il feudo di Breme al marchese di Monferrato, Guglielmo V. Successivamente, la località è teatro della lotta egemonica tra Pavia e Milano, e l'antica rocca riporta danni gravissimi. Nel 1635 i duchi sabaudi ed il maresciallo francese De Crequì fanno costruire una fortezza a forma pentagonale a due porte, dopo aver demolito varie abitazioni e parte del convento di San Pietro. La fortezza, in grado di accogliere fino a 1.500 uomini, dopo aver resistito a numerosi fatti d'armi ed a lotte furibonde di predominio, cade in mano agli spagnoli, che, per non fornire al nemico una base sicura in caso di conquista, decidono di distruggerla.

I monumenti e le opere d'arte

Costituisce, senza dubbio, uno dei paesi lomellini più interessanti dal punto di vista ambientale ed architettonico: i vicoli, le vecchie case, ed alcuni elementi costruttivi sparsi qua e là ci rivelano l'apparato oppidaneo del borgo. Ma Breme è maggiormente nota per l'antica e famosa Abbazia di San Pietro, che nel medioevo esercita grande influenza sotto il profilo politico e religioso, occupando il terzo posto fra le abbazie più importanti dell'impero.

Attualmente, sulla piazza principale sopravvive il severo edificio, già abitazione dei governatori del forte. Sotto l'antico portico è stato risparmiato il vecchio corpo di guardia con due bassi portici di sicuro modulo quattrocentesco. Ma del Castello è rimasto ben poco: attorno all'abitato emergono brevi vestigia delle poderose mura e della mezzaluna. Un vasto campo quadrato, detto ancora piazza d'armi, è tutto ciò che resta della fortezza, il cui disegno è conservato nell'archivio dei marchesi di Breme, a Sartirana.

La cripta dell'Abbazia

Degni di nota sono i resti dell'Abbazia di San Pietro, della cui chiesa a tre navate rimangono 10 colonne, alcune in sasso, altre in mattoni, che sorreggono le volte a crociera. Oltre l'entrata, una porta laterale nasconde i loculi per tumulare i frati, e le mura rafforzate che contengono le spoglie dei monaci elencati nella "Cronaca Novalicense". Al centro del pavimento, che è in sasso e quadroni di cotto, si può osservare un pozzetto che aveva la funzione di battistero. Per la costruzione dei muri laterali sono stati utilizzati sassi del Po e laterizi di varia provenienza, come si vede nei punti in cui la calce si scrosta dai muri. Assolutamente da non perdere la Cripta (nella foto), la più antica della Lomellina. che si trova nel cortile dell'Abbazia; da qui si snoda un sotterraneo in mattoni che raggiunge la tenuta di San Giorgio e la Chiesa di Sartirana.

Interessante sarebbe una visita ai locali del Municipio, ubicato in una ricca costruzione dell'età barocca, di compendio del monastero Olivetano, costruito dopo la rovina della fortezza, nel 1550.

Merita una visita, inoltre, la chiesa pievana di Santa Maria (XII-XIII sec., ma molto rimaneggiata), già sede dei monaci benedettini, con l'annesso Battistero, che si fa ammirare per la sua originalità architettonica: l'edificio mostra, nella parte alta della sua pianta circolare, una serie di lesene allacciate da archetti pensili binati, in successione regolare ed armoniosa. Per le sue caratteristiche il battistero di Santa Maria è attribuibile al X secolo, mentre la sua matrice originaria risalirebbe al VI secolo, mostrando punti di contatto tra le concezioni pagane e quelle cristiane. Incontestabile, comunque, l'origine romana del monumento, confermata dal ritrovamento di cocci lapidari dell'epoca imperiale incastonati nella muratura della pieve.

Nei dintorni

Tra Breme e Candia, e precisamente in località Rinalda, è ubicato uno dei più antichi santuari mariani della Lomellina, detto Santa Maria di Pollicino. Il sacro luogo è ricordato in un documento del 992 di Ottone III, in cui ne viene confermata la custodia ai monaci bremetensi.

Gli eventi e le manifestazioni

La manifestazione principale, che si tiene nel mese di giugno, è la Sagra della Cipolla.

Per saperne di più...

... consigliamo la "visita" del sito Internet
www.geocities.com/Eureka/Promenade/9125/index.htm.

 

 

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