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Cassolnovo
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Cenni storici
Una secolare tradizione, avvalorata da cospicui
ritrovamenti archeologici, colloca nel I secolo a.C. l'origine di
Cassolnovo, e la mette in relazione allo stabilirsi lungo le rive del
Ticino della "Gens Cassia". Tale insediamento di
cittadini romani si presenta come conseguenza della legge agraria fatta
votare da Giulio Cesare nel 59 a.C., e dell'istituzione delle colonie
militari di Augusto.
In un primo tempo, il centro abitato romano di Cassolo
sorge nella vallata del Ticino; a partire dal VI secolo d.C. incomincia a
subire diversi spostamenti, dando luogo a nuovi agglomerati, tra questi
Cassolvecchio, abitato sino al 1359, e l'attuale Cassolnovo. Per tutto il
periodo medievale ha notevole importanza militare ed economica il porto
sul Ticino.
Ai signori Bercleda subentrano nel XII secolo i
Confalonieri, ai quali seguono i Tornielli, i Barbavara, i Gallarati, i
Visconti, gli Sforza, i Trivulzio, i Gonzaga di Castiglione, gli Arconati,
gli Stampa-Soncino, i Costa de Beauregard. Galeazzo II Visconti nel 1359
fa radere al suolo Cassolvecchio, assieme ad altri borghi e castelli, per
annientare i nemici e tenere più facilmente in possesso Novara, da poco
sottratta al marchese del Monferrato.
Decisamente positivo è invece l'apporto dato dagli
Sforza allo sviluppo del territorio. Alla fine del XV secolo, nella tenuta
di Villanova, si tenta il primo esperimento di risicoltura dell'Italia
settentrionale. Le caratteristiche del terreno di questa tenuta privata
degli Sforza, ricchissima di acque, portano a risultati soddisfacenti. Da
Villanova, nell'ultimo decennio del secolo, le coltivazioni a risaia si
estendono nel resto della Lomellina e nel vicino novarese. Nella prima metà
del XVII secolo viene tracciato il naviglio Langosco; sfruttando la forza
motrice di queste acque, a Molino del Conte viene aperto, nel 1882, un
grande stabilimento di filatura; inizia così lo sviluppo industriale di
Cassolnovo.
I monumenti e le opere d'arte
La Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo,
iniziata nel 1722, si presenta con forme austere, più classiche che
barocche. La struttura generale e, in particolare, la facciata, risentono
ancora dell'esperienza manierista. L'accentuazione longitudinale della
pianta di questa chiesa, sottolineata in alzato dalla cornice color
mattone che percorre all'interno l'edificio, è contrastata
dall'aggiungersi al progetto originale delle due grandi cappelle di
Sant'Isidoro e della Madonna del Rosario che, poste una di fronte
all'altra, costituiscono una sorta di transetto. La facciata, a due
ordini, proietta le dimensioni ed i rapporti interni su di una superficie
in mattoni, dove spicca e contrasta il leggiadro portale barocco.
La Chiesa di San Giorgio, iniziata nel 1752, è
giocata sul discreto alternarsi di forme concave e convesse. L'interno,
incentrato sull'ovale, arricchisce la pianta centrale di elementi
longitudinali, allungandola. Sull'altare maggiore è collocato un affresco
raffigurante la Madonna delle Grazie, proveniente dalla precedente chiesa
di San Giorgio, distrutta nel 1871 per far posto allo scurolo destinato ad
ospitare l'urna con le reliquie di San Defendente.
Poco lontano da questa chiesa sorge la casa degli
Arconati-Visconti. Questa famiglia nel secolo scorso ospita in questa
residenza di campagna parecchi letterati e patrioti, tra i quali Manzoni,
Confalonieri e Berchet. Per l'autore de "I promessi sposi"
diventa consuetudine il periodo di villeggiatura autunnale a Cassolnovo.
Qui si conserva ancora la camera solitamente occupata dallo scrittore
durante i suoi soggiorni cassolesi, ripetutisi tra il 1853 ed il 1863; qui
sono raccolti, fra gli altri, due ritratti dello scrittore. Nel giardino
vegeta un cedro secolare; un cartiglio ricorda che "sotto l'ombra
benefica di questo storico cedro Alessandro Manzoni, ospite della nobile
famiglia Arconati, passava ore serene di meritato riposo e di elevati
pensieri".
Lungo Via del Porto, in prossimità del naviglio
Sforzesco, sorge la chiesa della Beata Vergine di Monterocco, più
conosciuta come chiesa di San Giacomo. L'origine di questo piccolo tempio
è legata allo scioglimento di un voto, pronunciato da un generale
spagnolo nella prima metà del secolo XVI, durante una delle frequenti
battaglie combattute tra spagnoli e francesi. Qui, nel 1580, San Luigi
Gonzaga si sofferma a ringraziare la Madonna per essere riuscito a
scampare dal pericolo di annegamento nelle acque del Ticino. La chiesa,
molto semplice, si presenta preceduta da un portico a due campate, che la
immerge con gradualità nella suggestiva vegetazione del luogo.
Nei dintorni
La frazione Villanova è caratterizzata dalla
presenza della mole quadrilatera del castello, esistente già prima del
mille e successivamente ampliato e modificato. Villanova ha una chiesa
parrocchiale di origine vallombrosana, quasi completamente ricostruita
nella seconda metà del XVII secolo. Dell'edificio originario rimangono il
campanile ed alcuni affreschi, uno dei quali, di buona fattura
trecentesca, raffigura Gesù Crocifisso tra San Gregorio Magno e San
Giovanni Gualberto, fondatore dei vallombrosani.
Gli eventi e le manifestazioni
La manifestazione principale che si svolge a Cassolnovo
è la Festa di San Defendente, nel mese di luglio.
Le strutture turistiche
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Ristoranti e trattorie
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Trattoria Roma
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Via Roma, 127
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0381/92.352
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Villa Reale
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Via Della Chiesa, 1/a (fr. Villa Reale)
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0381/910.078
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Per saperne di più...
... consigliamo la "visita" del sito Internet
www.ducale.it/cassolnovo.
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