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Palestro
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L'origine del nome
Il nome sembra derivare dal latino "paluster"
o "palustris", che starebbe ad indicare la natura
paludosa del luogo.
Cenni storici
In epoca romana Palestro deve avere una certa
importanza, a giudicare dai reperti ritrovati nel suo territorio e dal
fatto che era attraversata dalla romana Via
Francigena. In seguito
questo "pagus" viene coinvolto nelle invasioni degli
Eruli, Ungari, Burgundi, Ostrogoti, Borgognoni e Longobardi.
Sotto i Franchi entra a far parte della marca d'Ivrea.
Ben presto i vescovi riescono ad accentrare nelle loro mani sia il potere
spirituale che quello temporale (Vescovi Conti), cosa che porta un grave
contrasto con i feudatari laici. Durante la lunga lotta tra il vescovo
Leone di Vercelli ed il marchese Arduino d'Ivrea, si ha il primo cenno
storico riguardante Palestro nel diploma del 7 maggio 999 con cui Ottone
III, intervenuto nella contesa, dona alla Chiesa di Vercelli i beni di
Arduino e dei suoi seguaci; viene citato anche un "Ugonis de
Palestro". Così il paese, in quell'anno, passa sotto la
giurisdizione del Vescovo di Vercelli.
Verso il mille, Palestro era un borgo feudale. Come
tale aveva un suo castello, le cui vicende sono poco note. Esso sorgeva
certamente sullo stesso luogo su cui s'erge oggi l'imponente suo torrione
superstite. Lo storico mortarese Francesco Pezza riporta le origini del
castello al cosiddetto "ricetto" o rifugi del popolo, sorti nei
secoli precedenti l'anno mille e costruiti a difesa contro le incursioni
degli Ungari e dei Mori. Il "Castellazzo", come viene designato
in documenti dell'epoca, non era un castello signorile, ma una rocca
costruita al confine di due regioni, il Vercellese e la Lomellina, di cui
doveva difendere il passaggio obbligato della strada e il porto sul Sesia.
Palestro viene eletta a parrocchia probabilmente nel 1006.
Nel 1335 passa poi ai Visconti e nel 1452 ai Borromei,
i quali rimangono feudatari del paese per due secoli e mezzo. Nel 1500
Palestro cade sotto il dominio spagnolo. Il 29 settembre 1614 Carlo
Emanuele I di Savoia, che con il suo esercito si trova in Palestro, per
rappresaglia contro gli Spagnoli ordina che il paese venga dato alle
fiamme: secondo la tradizione orale, si salvano tre sole case.
I monumenti e le opere d'arte
Oggi il nome di questo paese è strettamente legato
alla famosa battaglia
che avviene il 30 e 31 maggio 1859, con la quale l'esercito
franco-piemontese sconfisse quello austriaco. I caduti sono ricordati con
due monumenti: il primo è quello al Soldato italiano, inaugurato
nel 1868, dello scultore Bellora di Milano; il secondo è l'Ossario,
eretto su progetto dell'architetto Sommaruga di Torino e inaugurato nel
1896, che domina l'abitato da una piccola altura. Esso raccoglie i resti
dei caduti appartenenti alle tre nazioni belligeranti: Piemonte, Francia
ed Austria.
L'attuale Chiesa parrocchiale non è la
primitiva, ed è attribuibile al XIV-XV secolo, epoca di forte impulso di
vita economica, sociale e religiosa. Dedicata a San Martino di Tours, essa
viene ripristinata nel 1884 dal Locarni di Vercelli. Nei giorni della
battaglia risorgimentale viene trasformata in infermeria e visitata da
Vittorio Emanuele II e da Napoleone III. Dei suoi quadri, quello della
"Santa Conversione tra la Madonna e i Santi" è attribuito al
Lanino (1512-1583). Dei due affreschi di Luigi Morgari (1906), uno
rappresenta la battaglia di Palestro.
In via Roma si trova la chiesa di San Giovanni,
inaugurata nel 1627. E' stata costruita sull'area di un'altra chiesa
romanica, di cui rimane soltanto il campanile. Probabilmente quest'ultima
è la prima chiesa parrocchiale di Palestro. L'attuale, barocca, viene
edificata per ospitare la Confraternita di San Giovanni Battista.
All'interno si possono ammirare due tavole del 1400-1500 e otto tele dei
secoli successivi.
Nei dintorni
Nelle immediate vicinanze del paese vi è il
Santuarietto dedicato alla Madonna della Neve, sorto attorno ad un
piccolo pilone, dipinto - si dice - da Gaudenzio Ferrari (1470-1546).
Modesta e semplice nella sua architettura, la Madonnina occupa un grande
posto nel cuore del popolo di Palestro.
Le strutture turistiche
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Alberghi e ristoranti
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Savoia
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Piazza Guglielmo Marconi, 7
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0384/677.126
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Ristoranti
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Al Vecchio Mulino
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Via Umberto I, 99
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0384/677.164
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Reale
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Via G. Garibaldi, 6
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0384/677.162
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