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Cozzo
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Cenni storici
Località antichissima, secondo molti storici fondata
dai Celti. Il nome dovrebbe derivare dalle Alpi Cozie, in quanto il paese
era attraversato dall'antica via che da Pavia, per Lomello e Cozzo, si
dirige verso Torino. Ricordato negli antichi itinerari romani col nome di
"Cuttiae", questo piccolo centro alla sinistra del fiume
Sesia era un Municipio ed una stazione di posta assai importante.
Nel medioevo fa parte del Comitato di Lomello. Soggetto
a Pavia durante il regno longobardo, nel 1163 Federico Barbarossa conferma
ai Confalonieri di Pavia i loro possedimenti in Cozzo. Nelle lotte tra
Milano e Pavia la città cambia più volte possessore. Nel 1244 i milanesi
riedificano in più ampie proporzioni, munendolo potentemente, il
Castello. Esso sorge su uno preesistente assai antico, probabilmente
costruito dai monaci benedettini di Cluny che iniziano anche a bonificare
la zona.
Nel 1465 il duca Francesco Sforza accorda licenza a
Pietro Gallarati di "fare la compera del castello e delle terre di
Cozzo"; due anni dopo, Bianca Visconti, vedova del duca, ordina
allo stesso Gallarati di fortificare maggiormente il castello e cingerlo
di fossati con ponti levatoi, onde resistere ai frequenti attacchi nemici.
La fortezza di Cozzo deve essere veramente imponente, a giudicare dagli
avanzi del grande bastione costruito con materiale fortissimo, e
dall'ampia e profonda fossa colmata solo nel 1819. Il Castello viene in
seguito trasformato in comoda dimora dai duchi Gallarati-Scotti.
I monumenti e le opere d'arte
Il Castello (nella foto a lato l'ingresso): dei
tanti segni del passato splendore rimane ben poco. Oggi il fortilizio si
presenta cinto da fossati con due torri d'ingresso sulle quali si aprono
gli antichi ponti levatoi, ed un torrione sul quale campeggia l'arma dei
feudatari che lo adibirono a loro residenza di campagna. All'interno molte
e vaste sale conservano i soffitti originali a cassettoni di legno; vi si
può ammirare, inoltre, un prezioso affresco monocromo che raffigura un
evento storico ivi accaduto nel 1499: l'incontro tra il re di Francia
Luigi XII e Pietro Gallarati. Ristrutturato dall'architetto Adalberto
Borromeo rispettandone le caratteristiche originarie, dal 1974 è sede
della comunità di Mondo X di Padre Eligio, centro per il recupero
dei tossicodipendenti.
La Chiesa parrocchiale, dedicata a San
Vittorino, vescovo e martire, viene eretta nel 1863 dal duca Tommaso
Gallarati-Scotti; costruita in forme neoclassiche, è restaurata nel 1962
da don Bernardo Merlo.
Nei dintorni
Vicino a Cozzo si trova la frazione di Celpenchio,
uno sperduto borgo che riserva la sorpresa di un caratteristico castello,
purtroppo in pessimo stato di conservazione.
Le strutture turistiche
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Ristoranti
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Mondo X
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Via Castello, 20
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0384/74.298
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