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Olevano di Lomellina

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Olevano di Lomellina

L'origine del nome

Sull'origine del nome, gli storici non sono d'accordo: alcuni vogliono che derivi dal latino "Aula Laevorum", cioè "Corte dei Levi", altri da "Ab Ollis" (da olle), ma viene ritenuta più attendibile la derivazione dal celtico "Ol Ebam", cioè "La pianura nella valle".

Cenni storici

Una veduta del paese

Dopo i Galli, i Romani portano la loro civiltà: ne fanno fede i ritrovamenti del 1903, in località Mortizza, sulla riva sinistra dell'Agogna, di circa sessanta tombe rustiche di epoca gallo-romana.

La prima documentazione su Olevano risale al 17 luglio 1164: il borgo diventa colonia imperiale dei conti Palatini di Lomello, ramo degli Olevano, il cui capostipite fu Umberto de Olevano, figura di primo piano in quegli anni. Attorno all'anno mille risale la costruzione del Castello, che, in seguito ad eventi bellici, viene distrutto e ricostruito più volte.

Le attività economiche

Olevano è essenzialmente un centro agricolo. La zona estremamente fertile, un tempo prevalentemente coltivata a marcite e prato, cereali vari e pioppeto, da alcuni decenni è quasi completamente destinata a risaie stabili (circa i tre quarti), affiancate da colture di granturco, frumento, tabacco e ortaggi (asparagi, piselli). L'allevamento dei bovini, fiorente fino a pochi anni fa, è oggi molto ridotto, mentre assume ancora una certa importanza quello dei suini. L'industria è assente dal territorio comunale, dove operano solo alcuni laboratori artigianali.

I monumenti e leopere d'arte

Il Castello

L'assetto attuale del Castello (nella foto), è del XV secolo; solo la parte della torre quadrangolare è del XII secolo, mentre dell'antica rocca medievale, molto più ampia e poderosamente rafforzata, resta forse uno stabile, denominato fino a poco tempo fa Castelvecchio. Il complesso viene trasformato in abitazione nobiliare nel 1758 dall'architetto Lorenzo Cassani, massimo esponente del barocchetto pavese. L'aspetto attuale è piuttosto curioso: la facciata sud ha il tipico aspetto delle ville piemontesi con un caratteristico parco all'italiana, mentre a nord conserva ancora le torri di difesa, le merlature e l'antico fossato ad acqua corrente.

Annessa al castello esiste ancora l'antica chiesa di San Salvatore, di cui abbiamo notizia fin dal 1259. L'attuale costruzione è stata sistemata nel 1718 dal marchese Gerolamo Olevano: è in volta con una sola navata ed un solo altare.

L'antica chiesa di San Michele Arcangelo viene ricordata sin dal 1259 quando è una cappella della chiesa di Sant'Alessandro Carosio di Zeme. Diventata parrocchia verso la fine del XVI secolo, si presenta già in cattive condizioni. Nel 1733 Baldassarre de Olevano inizia la costruzione di una nuova chiesa che viene portata a termine nel 1744. La costruzione, ora Chiesa parrocchiale, è di stile rinascimentale; non si conosce l'architetto, ma si sa che i disegni vengono usati dai marchesi di Olevano anche nella costruzione delle chiese di Cava Manara e di Borgo San Siro. Il campanile viene eretto nel 1749.

Qui, con l'intento di conservare e far conoscere l'antica cultura della Lomellina, è nato nel 1994 il Museo di Arte e Tradizione Contadina.

Gli eventi e le manifestazioni

Due sono le manifestazioni principali che si svolgono in paese: in occasione della Festa di San Rocco, che si tiene nei giorni di ferragosto, si tiene la Sagra del "Salam dla duja", il tipico salame di maiale conservato sotto grasso nelle olle, caratteristici recipienti in terracotta dall'imboccatura ristretta. I festeggiamenti comprendono, oltre a celebrazioni religiose, gare tradizionali, musiche e balli. La quarta domenica di ottobre si tiene la Festa patronale di San Michele, dove sono in programma manifestazioni folcloristiche e culturali legate alla riscoperta delle tradizioni contadine.

Le strutture turistiche

Ristoranti e trattorie

La Vecchia Chiusa

Via Cascina Bianca, 1

0384/51.042

Per saperne di più...

... consigliamo la "visita" del sito Internet members.it.tripod.de/Olevano_Lomellina.

E' inoltre possibile contattare la Pro Loco, tel. 0384/51185.

Olevano di Lomellina

L'origine del nome

Sull'origine del nome, gli storici non sono d'accordo: alcuni vogliono che derivi dal latino "Aula Laevorum", cioè "Corte dei Levi", altri da "Ab Ollis" (da olle), ma viene ritenuta più attendibile la derivazione dal celtico "Ol Ebam", cioè "La pianura nella valle".

Cenni storici

Una veduta del paese

Dopo i Galli, i Romani portano la loro civiltà: ne fanno fede i ritrovamenti del 1903, in località Mortizza, sulla riva sinistra dell'Agogna, di circa sessanta tombe rustiche di epoca gallo-romana.

La prima documentazione su Olevano risale al 17 luglio 1164: il borgo diventa colonia imperiale dei conti Palatini di Lomello, ramo degli Olevano, il cui capostipite fu Umberto de Olevano, figura di primo piano in quegli anni. Attorno all'anno mille risale la costruzione del Castello, che, in seguito ad eventi bellici, viene distrutto e ricostruito più volte.

Le attività economiche

Olevano è essenzialmente un centro agricolo. La zona estremamente fertile, un tempo prevalentemente coltivata a marcite e prato, cereali vari e pioppeto, da alcuni decenni è quasi completamente destinata a risaie stabili (circa i tre quarti), affiancate da colture di granturco, frumento, tabacco e ortaggi (asparagi, piselli). L'allevamento dei bovini, fiorente fino a pochi anni fa, è oggi molto ridotto, mentre assume ancora una certa importanza quello dei suini. L'industria è assente dal territorio comunale, dove operano solo alcuni laboratori artigianali.

I monumenti e leopere d'arte

Il Castello

L'assetto attuale del Castello (nella foto), è del XV secolo; solo la parte della torre quadrangolare è del XII secolo, mentre dell'antica rocca medievale, molto più ampia e poderosamente rafforzata, resta forse uno stabile, denominato fino a poco tempo fa Castelvecchio. Il complesso viene trasformato in abitazione nobiliare nel 1758 dall'architetto Lorenzo Cassani, massimo esponente del barocchetto pavese. L'aspetto attuale è piuttosto curioso: la facciata sud ha il tipico aspetto delle ville piemontesi con un caratteristico parco all'italiana, mentre a nord conserva ancora le torri di difesa, le merlature e l'antico fossato ad acqua corrente.

Annessa al castello esiste ancora l'antica chiesa di San Salvatore, di cui abbiamo notizia fin dal 1259. L'attuale costruzione è stata sistemata nel 1718 dal marchese Gerolamo Olevano: è in volta con una sola navata ed un solo altare.

L'antica chiesa di San Michele Arcangelo viene ricordata sin dal 1259 quando è una cappella della chiesa di Sant'Alessandro Carosio di Zeme. Diventata parrocchia verso la fine del XVI secolo, si presenta già in cattive condizioni. Nel 1733 Baldassarre de Olevano inizia la costruzione di una nuova chiesa che viene portata a termine nel 1744. La costruzione, ora Chiesa parrocchiale, è di stile rinascimentale; non si conosce l'architetto, ma si sa che i disegni vengono usati dai marchesi di Olevano anche nella costruzione delle chiese di Cava Manara e di Borgo San Siro. Il campanile viene eretto nel 1749.

Qui, con l'intento di conservare e far conoscere l'antica cultura della Lomellina, è nato nel 1994 il Museo di Arte e Tradizione Contadina.

Gli eventi e le manifestazioni

Due sono le manifestazioni principali che si svolgono in paese: in occasione della Festa di San Rocco, che si tiene nei giorni di ferragosto, si tiene la Sagra del "Salam dla duja", il tipico salame di maiale conservato sotto grasso nelle olle, caratteristici recipienti in terracotta dall'imboccatura ristretta. I festeggiamenti comprendono, oltre a celebrazioni religiose, gare tradizionali, musiche e balli. La quarta domenica di ottobre si tiene la Festa patronale di San Michele, dove sono in programma manifestazioni folcloristiche e culturali legate alla riscoperta delle tradizioni contadine.

Le strutture turistiche

Ristoranti e trattorie

La Vecchia Chiusa

Via Cascina Bianca, 1

0384/51.042

Per saperne di più...

... consigliamo la "visita" del sito Internet members.it.tripod.de/Olevano_Lomellina.

E' inoltre possibile contattare la Pro Loco, tel. 0384/51185.

 

 

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