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Frascarolo
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Cenni storici
Il paese è nominato per la prima volta nel documento
con il quale Ogglirio, vescovo di Lodi probabilmente tra il 924 e il 942,
investe un certo conte Alberico e Aldramano (suo fratello) di alcune
terre, tra le quali compare anche Frascarolo in Lomellina. Frascarolo è
feudo dei Varesini e dei Bellisomi di Pavia a partire dal XVII secolo.
Dopo la pace di Costanza, i milanesi si abbandonano ad
aspre ritorsioni nei confronti dei pavesi, che in quel tempo controllano
quasi tutta la Lomellina. Sono così occupate e saccheggiate Sartirana,
Breme e Frascarolo. Tale occupazione, portata a termine da Marco Visconti
nel 1323, dura diversi decenni.
Nel piccolo paese viene edificato dai Visconti un
prestigioso Castello, detto "grande" per distinguerlo da due
altri fortilizi irrimediabilmente distrutti in precedenza. Negli anni
successivi alla sua costruzione il castello di Frascarolo è teatro di
aspre battaglie disputate per il possesso della Lomellina. Oltre a
Frascarolo, subiscono memorabili saccheggi, attuati dai soldati di ventura
comandati da Facino Cane, anche i castelli di Pieve del Cairo ed Olevano.
Il castello di Frascarolo viene infine espugnato ed incendiato nel 1404.
Per la sua posizione strategica, Frascarolo è
nuovamente teatro di aspri combattimenti intorno alla metà del 1400, a
causa delle mire espansionistiche dei duchi di Savoia, che tentano di
sottomettere tutta la Lomellina. Queste guerre terminano con un trattato
datato 30 agosto 1454, con il quale i Savoia riconoscono il dominio degli
Sforza sulla Lomellina. La signoria sforzesca dura ininterrottamente fino
al 1535. Il maniero viene riedificato nel 1512. Fino al XIX secolo è
feudo di diversi casati, fra i quali si ricordano quelli dei Cairoli e dei
Beretta. Nella seconda metà dell'ottocento il castello e le annesse terre
passano nelle mani dei Vochieri, attuali proprietari.
I monumenti e le opere d'arte
Il Castello, trasformato nel 1882 per incarico
di Giovanni Vochieri, sotto la direzione dell'architetto Vandone di
Vigevano, secondo i canoni estetici dello stile neogotico in voga in quel
periodo. Le modifiche apportate all'originario impianto bene si
inseriscono sulla struttura dell'antico fortilizio, ma anche in tutto
l'ambiente circostante, formando un complesso di gusto romantico e di
grande pregio architettonico. La costruzione che si vede attualmente in
paese è quadrata, con fossato intorno e quattro torrioni cilindrici
sporgenti ai quattro angoli; possiede anche un quinto torrione posto
all'ingresso principale. Interessante è la triplice dentellatura dei
torrioni. L'interno è completamente arredato. Il castello di Frascarolo
è monumento nazionale.
La nuova Chiesa parrocchiale, costruita nel
1841, è dedicata alla Vergine Assunta e a S. Vitale Martire. L'Oratorio
della Madonna del Romito viene edificato nel 1599 per custodirvi
un'immagine miracolosa della Madonna con S. Stefano e S. Bernardo.
Nei dintorni
Lasciando Frascarolo in direzione di Pieve del Cairo,
dopo non più di un chilometro si può deviare per raggiungere l'Abbazia
di Santa Maria di Acqualunga, immersa nel verde di una riserva
naturale (la garzaia
di Acqualunga), fra boschi
di salici ed ontani, negli ultimi anni riscoperti ed abitati da colonie di
aironi, garze e nitticore. Non guasta una breve sosta nei giardinetti di
fronte alla chiesa per godersi la stessa pace e lo stesso silenzio un po'
mistico che, ora come un tempo, circondano il monastero medievale e la
solitaria campagna che lo attornia. Il complesso abbaziale fu fondato nel
1180 da Ascherio, abate del monastero cistercense di Rivalta Scrivia; la
struttura è formata dalla chiesa romanica a tre navate, dal monastero con
un chiostro cinquecentesco e dal retrostante cascinale rurale. Nel 1459 vi
divenne abate il nobile senese Francesco Todeschini Piccolomini, che nel
1503 fu eletto Papa Pio III. Nel 1530 l'abate di Acqualunga, il nobile
pavese Galeazzo Pietra, fu nominato primo Vescovo di Vigevano.
Gli eventi e le manifestazioni
Di rilievo la Sagra dell'Assunta, nel mese di
agosto.
Per saperne di più...
... consigliamo di contattare la Pro Loco, tel.
0384/804.960.
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