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Sartirana

L'origine del nome

Nelle Tavole Alimentarie di Traiano, scoperte a Velleia nel 1747, si legge che il "fundus satrianus", che quasi certamente corrisponde al territorio ove sorge l'attuale Sartirana, fu sede di una famiglia romana, la Gens Satria, che vi costruì una villa con armenti e schiavi.

Cenni storici

La torre del castello

Durante il regno longobardo è già un borgo considerevole dipendente da Pavia. Ma l'assetto architettonico dell'attuale abitato si manifesta solo nel medioevo: nel 1213 i milanesi, distrutti Mortara e Lomello, invadono la Lomellina ed occupano anche Sartirana. Già feudo dei conti Palatini di Lomello, alla fine del trecento diventa possedimento dei Visconti di Milano. Nella città, allora nota con il nome di Terraforte, Gian Galeazzo Visconti edifica il poderoso Castello, dal tipico impianto quadrilatero, con fossato, cortile interno e quattro torri angolari. Sotto gli Sforza il castello viene assegnato a Cico Simonetta, potente ministro ducale e consigliere di Francesco Sforza, in seguito accusato di tradimento e decapitato, che avvia importanti opere di trasformazione.

Alla redazione del progetto partecipa Bartolomeo Fioravanti, il noto architetto militare che dopo poco viene chiamato a Mosca dallo zar Ivan II per concorrere alla realizzazione delle difese del Cremlino. Il maniero viene interamente sovralzato e la grande torre rotonda (foto in alto), ora simbolo del paese, rafforzata alla base con una struttura poliedrica.

Nel 1586 Onorio di Gattinara, feudatario del paese, fa aprire un nuovo canale, il cosiddetto "Roggione di Sartirana", che irriga tuttora i territori di Candia, Breme, Sartirana, Mede, Torreberetti, Semiana e Castellaro. Il roggione costituisce un elemento importantissimo del programma di bonifica attuato dai Visconti. Il feudo passa, in epoca più recente, ai Duchi d'Aosta.

Grande cultore della storia Lomellina, ed in particolare di Sartirana, in cui ha i propri natali, fu padre Francesco Pianzola.

Il territorio e l'ambiente

Dal punto di vista ambientale è meritevole di attenzione il "lago" di Sartirana, formatosi negli alvei del Po e del Sesia, che costituisce il centro di una zona ecologica divenuta, da qualche anno, una delle garzaie più interessanti della Lomellina.

Le attività economiche

L'economia di Sartirana negli ultimi anni si è incentrata sull'artigianato orafo di alto livello: numerosi laboratori orafi mettono direttamente a disposizione del pubblico i loro prodotti.

I monumenti e le opere d'arte

Il castello

Il Castello (nella foto) è senza dubbio la maggiore attrazione monumentale del paese; ospita attualmente il "Centro Studi della Lomellina", che realizza interessanti eventi culturali, la "Fondazione Sartirana Arte" con le sue collezioni di argenti contemporanei, gioielli d'artista, grafica d'arte, oggetti di cultura contadina, e importanti mostre (molto famosa è quella dell'artigianato) di rilievo internazionale.

Nel caratteristico abitato sorto intorno al castello ricordiamo l'interessante Chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta (XV sec.), sulla cui facciata si trova murata una piccola lapide che ne indica la data di consacrazione (10 ottobre 1486); viene innalzata sui resti di una chiesa romanica, chiamata Santa Maria della piazza o del castello. Il campanile, data la sua posizione prospicente le mura di cinta, aveva la funzione di osservatorio. Notevole, all'interno della chiesa, la statua in legno della "Madonna del Socco", un tempo sull'altare maggiore; la statua, rappresentante la Vergine con il Bambino sulle ginocchia, è stata scolpita all'inizio del XVI secolo da padre Gerolamo da Vimercate, rettore della chiesa. Altre ammirevoli opere di legno intagliato sono un Crocifisso quattrocentesco, gli armadi della sacrestia, i confessionali ed il coro. L'altare maggiore, in marmo, del 1742, è barocco e porta lo stemma dei conti di Sartirana. La chiesa possiede un magnifico organo Serassi, recentemente restaurato.

Ingresso del Camposanto

A fianco del castello si erge la chiesa barocca di San Rocco, di proprietà dei Duchi d'Aosta; all'interno, in puro stile barocco interamente decorato da F. Gonin, giacciono le spoglie della famiglia ducale. Vanno citate anche la chiesa di Santa Margherita e la chiesa della Madonna del Buon Consiglio, del XVI secolo; il "Santuario della Madonna di Lourdes" e la chiesa di San Giorgio, del secolo scorso. Della casa sforzesca, ex asilo infantile, che si trova sulla sinistra di fronte al castello, rimangono solamente le tre finestre in cotto del primo piano, tre davanzali del secondo piano e la porta. Degno di nota anche il Camposanto (nella foto l'ingresso), dall'aspetto neo-rinascimentale.

Gli eventi e le manifestazioni

Alla prima domenica di settembre si tiene la ormai famosa "Sagra della Rana", una delle manifestazioni più importanti della zona, in cui è possibile gustare le rane cucinate secondo le tipiche ricette lomelline.

Le strutture turistiche

Alberghi e ristoranti

Albergo Leon d'Oro

Via Camillo Cavour, 84

0384/800.808

 

 

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