Il primo documento che riguarda Rosasco col suo
castello è la concessione fatta da Ottone I nel 977 al vescovo di Pavia,
donazione confermata poi dal re Arduino nel 1011.
Il castello subisce distruzioni, nel 1636, ad opera
delle truppe francesi comandate dal maresciallo De Crequì ed è quasi
interamente distrutto nel 1643 ad opera di milizie savoiarde durante la
guerra per la conquista del Monferrato.
Dell'antico Castello, un tempo cinto di mura e
di fossato, rimangono poche strutture identificabili. Di forma
quadrangolare, con quattro torri negli angoli, conserva ancora la
torre-porta e la torre-mastio; del muro di cinta è visibile un unico
tratto. Una terza torre, delle quattro probabili di un tempo, anch'essa in
mattoni a vista, è visibile nella parte absidale della chiesa
parrocchiale. Della quarta torre non è rimasta alcuna traccia.
La Chiesa parrocchiale di San Valentino è sorta
nel recinto del castello, sfruttando le strutture del castello stesso.
L'epoca di costruzione è incerta, ma la data 8 maggio 1496, che si legge
sull'architrave della porta laterale, è senz'altro da ritenersi
indicativa. La facciata ottocentesca, in stile gotico romantico, non ha
interesse artistico ed ha purtroppo cancellato l'originaria romanica.
L'interno è a tre navate, con archi a sesto acuto e volte a vela che
poggiano su sei possenti colonne di mattoni a vista. Lungo la navata di
destra si possono ammirare una splendida tavola raffigurante la Strage
degli Innocenti attribuita alla scuola laniniana; una grossa tela
secentesca rappresentante la Madonna col Bambino tra San Carlo e
Sant'Antonio; uno splendido confessionale di legno intagliato del 1748, al
di sopra del quale è appesa una grande tela con San Valentino che
raccomanda il paese alla Vergine, qui affiancata da San Vincenzo Ferrari e
Sant'Antonio Abate. Nella navata di sinistra si apre la cappella del Santo
Rosario (1641), ornata di stucchi ed intagli, con statue della Madonna, di
San Domenico e di San Francesco. L'altare maggiore risale al 1730 e
presenta una decorazione a tasselli neri e rosa. Nel coro meritano una
segnalazione di rilievo l'importante Crocifisso ligneo del XV secolo e la
splendida tela raffigurante San Francesco in estasi, del 1605, attribuita
al Moncalvo. La "Cappella Castri", che attualmente figura
come sacrestia della chiesa di San Valentino, conserva, in una lunetta, un
bell'affresco del tardo quattrocento lombardo, raffigurante la
Crocifissione. Sullo sfondo è rappresentato il castello, con torri
cilindriche a merlatura guelfa, per libera interpretazione anonima
dell'artista.
Adiacente alla chiesa è l'Ossario secentesco.
Nella chiesa della confraternita di San Giuseppe, situata vicino
alla parrocchiale, si può ammirare una bella Via Crucis, in
acquerelli di ottima fattura, del settecento francese. Meritano ancora una
citazione le sei tavole anonime del XIV e XV secolo, già appartenute ai
Visconti, raffiguranti tre Santi Martiri, San Tommaso, San Domenico, San
Benedetto, Santa Caterina di Alessandria e Santa Chiara. Restaurate nel
1968, sono ora conservate nella sala consiliare del Comune.