Nel 1535 iniziò la conquista del Cile da parte
della Spagna: Pedro de Valdivia, inviato da Pizarro, respinse gli
Araucani. popolo di cacciatori andini che,
intorno al XV secolo, avevano costituito una
federazione politicamente ed economicamente
molto forte nella zona della Gran Vallata
centrale, e fondò Santiago (1541) e Concepción
(1550).
PRIMA DELL'ARRIVO DEGLI SPAGNOLI
I territori cileni sono stati colonizzati
tardivamente da popoli primitivi. In effetti si
dice che antichi popoli asiatici misero piede
dapprima nell'America del nord, attraverso lo
stretto di Bering in Alaska, circa 26.000 anni
prima di Cristo e solo verso il 9.000 arrivarono
nel sud del continente alla ricerca di nuovi
territori e risorse. Tra l'altro proprio il
periodo fra il 9.000 e l'8.000 a.C. corrisponde
all'ultimo dei momenti di massima espansione dei
ghiacciai. La costa era quindi ben più estesa
di quanto non lo sia attualmente a causa della
maggiore glaciazione dei poli. Questo fa
presumere la presenza di numerosi insediamenti
lungo un territorio costiero che oggi è
sommerso dall'acqua. La Patagonia a causa delle
maggiori precipitazioni era molto più verde.
Quando gli spagnoli arrivarono trovarono una
zona scarsamente abitata senza alcun impero
indigeno come quelli Incas o Azteco che
incontrarono più a nord. La zona del nord-ovest
del paese era senz'altro la più evoluta a causa
delle influenze derivanti dagli imperi Incas e
Tiahuanaco che inglobarono anche quest'area nei
loro territori. Gli abitanti di quest'area
vivevano in case di Pietra in villaggi che
arrivavano a contenere 3.000 persone spesso
circondati da mura e posti in luoghi
soprelevati. L'agricoltura era di tipo intensivo
e si allevavano Lama e Alpaca. Buono il livello
delle arti figurative eccellente la lavorazione
dei metalli (rame e ottone) e discreta la
scultura del legno e la produzione di ceramica.
Le popolazioni erano organizzate in tribù
spesso confederate. Più a sud si procedeva è
più arretrate erano le popolazioni incontrate e
rozze le lavorazioni artigianali. Si trattava di
gruppi di nomadi dediti alla pesca, caccia e
alla raccolta di frutti selvatici. Abitavano in
ripari temporanei fatti con pelli d'animali.
Molti degli animali che cacciavano sono ormai
estinti. Nella Terra del Fuoco e nel sud della
Patagonia gli indigeni vissero indisturbati in
modo sempre uguale per più di 6.000 anni
dedicandosi alla caccia e alla pesca fino al
contatto completo con gli europei avvenuto
intorno alla fine del 19° secolo. L'assenza di
evoluzione però può indicare non solo uno
stato di arretratezza culturale come conseguenza
di un'incapacità di evolversi ma anche una
perfetta simbiosi col territorio che permise un
perfetto utilizzo delle risorse.
Nel 1480 arrivarono a nord gli Incas che
costruirono fortezze e posti di ristoro
oltreché strade che ancora oggi sono visibili.
DALL'ARRIVO DEGLI SPAGNOLI
La prima metà del 16° sec. fu il periodo di
"scoperta" del continente compiuto da
personaggi quali Magellano, e nel resto dei
paesi, Colombo, Vespucci, , Solìs e Caboto che
in nome delle monarchie spagnole o portoghesi
esplorarono e conquistarono ampie fette del
"Nuovo Mondo".
Il Cile era abitato da comunità autoctone, più
o meno autonome, quasi tutte appartenenti alla
famiglia degli Auracani , che entrano in
contatto con i conquistadores iberici nel 1535
,quando il piccolo esercito di Diego de Almagro
, cui a Lima Francisco Pizarro aveva affidato il
compito di estendere a Sud l’impero coloniale
spagnolo , oltrepassata la sponda meridionale
del fiume Maule penetrò in territorio Auracano
. Dopo due anni ,Almagro fu costretto a
ritirarsi ;
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Pedro de
Valdivia |
Pedro de Valdivia ,che lo sostituì ,fondò
nel 1541 la città di Santiago e nel 1550
Concepcìon . Gli Auracani intanto avevano
trovato in Lautaro un capo coraggioso e geniale
che li condusse al contrattacco e riuscì a
fermare l’avanzata avversaria . Nel 1533 i due
eserciti si affrontarono :sconfitto ,Valdivia
venne catturato e ucciso . La conquista spagnola
però ,ormai irreversibile , si consolidò
lentamente ma progressivamente e gli Auracani
dovettero rifugiarsi nell’estremo sud .
La storia del Cile ,amministrato come Capitanìa
General nell’ambito del vicereame del Perù
,si confuse sostanzialmente fin verso la metà
del XVIII° secolo con quella di tutta l’America
ispanica . Protagonista delle lotte per l’indipendenza
sudamericana ,fu tetro di una prima ,importante
rivolta nel 1781 ,ma solo dopo la vicenda
napoleonica vi fu una sostanziale modifica della
situazione . I patrioti avevano il loro centro a
Concepciòn ,dove operava Bernardo O’Higgins
,un liberale che il 18 di settembre 1810 riunì
con altri patrioti un "Cabildo
abierto" a Santiago.
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O
Higgin's |
Il governo spagnolo Garcìa Carrasco venne
esautorato e u insediata una Giunta
rivoluzionaria , diretta da Mateo de Toro y
Zambrano . Il disaccordo tra O’Higgins ,
deciso ad arrivare alla proclamazione dell’indipendenza
e ,altri capi del movimento favorevoli al
mantenimento di un vincolo con la Spagna , finì
col favorire gli interessi coloniali e O’Higgins
,sconfitto dagli Spagnoli nel 1814 ,fuggì a
Mendoza e poi a Buenos Aires . Nel 1871 ,dopo
aver trovato un’intesa con il generale Josè
de San Martìn ,attraversò con quest’ultimo
la Cordigliera andina e il 12 febbraio 1818 a
Santiago ,entrambi proclamarono l’indipendenza
del Cile .Il 5 aprile successivo ,con la
vittoria dei Maipù ,ebbero ragione della
resistenza nemica e garantirono al Paese la
libertà . Lo spirito riformistico dello stato
inquietò l’aristocrazia creola e la gerarchia
ecclesiastica e nel 1823 egli dovette
abbandonare il potere e trasferirsi in Perù. L’allontanamento
di O’Higgins segnò per il Cile l’inizio di
un periodo in cui alla giuda della Repubblica si
alternavano ora questo ora quel caudillo ,che
dettavano sempre nuove costituzione ; in questi
stessi anni si formarono il partito conservatore
e quello liberale Pinto alla presidenza e l’immediata
reazione del generale conservatore J.Prieto
diedero avvio a una guerra civile . Vittoriosi a
Lircay l’anno successivo ,i conservatori si
insediarono al potere e vi rimasero per un
triennio .
Artefice dei progressi economici realizzati in
quegli anni fu il ministro Diego Portales che
,se dotò la Repubblica di una costituzione
(1833) che assicurava all’oligarchia le leve
del comando ,incentivò il commercio e la
produzione e sviluppò il porto di Valparaiso .
I frutti della politica di Portales maturarono
nella guerra combattuta ,al fianco dell’Argentina
contro la Confederazione peruviano – boliviano
(1836 – 39); il trionfo ottenuto a Yungay ,che
condusse alla vittoria finale ,contribuì a
rafforzare il prestigio del Cile . I mandanti
presidenziali di M. Bulnes e M Montt accrebbero
la robustezza del Paese ,sia sul piano economico
sia su quello militare ; notevole pure l’impulso
dato alla cultura ,con l’apertura dell’Università
di Santiago ai migliori pensatori di tutta l’America
Latina .Con J.J. Perez successore di Montt ,ebbe
termine il predominio dei conservatori . L’ascesa
dei liberali, subentrati con F. Errazuirz Zanaru
poi con A. Pinto e D. Santa Maria ,
rappresentava la conseguenza delle
trasformazioni socio – economiche verificatesi
nel Paese dell’epoca di Portales ,anche per
effetto di una massiccia immaginazione germanica
e britannica .Ceti imprenditoriali e mercantili
premevano per il superamento della vecchia
struttura agricola ; stava nascendo una
borghesia nazionale . La cosi detta "guerra
del Pacifico"(1879 - 83 ) che vide i Cileni
contrapposti all’alleanza peruviano –
boliviana si concluse con una grande vittoria
del Cile . Nel 1908 raggiunse un accordo con l’Argentina
per la delimitazione della frontiera centro –
settentrionale e nel 1902 ,utilizzando l’arbitrato
del re di Gran Bretagna ,stipulò sempre con l’Argentina
,un trattato per la sistemazione dei confini
meridionali . La Terra del Fuoco fu così divisa
fra le due repubbliche .
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